metti materiali si può aolo procedere ad una profilassi e ad una igiene razziale : si può cioè impedire che per via di alterazioni e di contaminuioni il livello razziale di un popolo si abbassi ancora. Per ottenere, oltre a ciò, che esso si innalzi e che la razza superiore, o raz• za in senso proprio, si risvegli, bi&Ognahattere es&e:nzialmente una via diversa, spirituale e interiore. Si tratta come dell'estraz.ione ..di un metallo prezioso da un minerale, ove si trova frammi• sto a scorie. Ovvero, con un"al• tra ima.gine: si tratt&.. di u.o processo di cristallizzazione. Ancor meglio: di un processo di precipitazione catalittica. Una pule fondamentale in t■· le processo l'hanno i Capi, con la loro azione visibile e invisi• bile, consapevole e involonta· ria. Si ricordi che cosa sono le sostanze catalizzatrici: sono quelle che con la loro sola presenza., senza un'azione vera e propria, determinano una precipitazione o cristallizzazio· ne neUe soluzioni in cui sono messe. La tradizione estremoorientale ha, nel riguardo, la espressione wei • wu • Wf:~ cioè e agire senza agire :t. Nella metafisica di Aristotele si par· la dei e motore immobile :t : è, di nuovo, colui che deter· mina un movimento senza propriamente agire: per una specie di attrazione, esso trae all'atto le forme che· dormono nella materia allo stato di con· fuse e incerte possihiiità. Con ciò, le vedute già accennate relative al Volk risultano capovohe. La razza esiste nel Volk, nella nazione•popolo, come possibilità; nei capi essa esiste invece come rea:tà. Non solo: a questa stregua il Capo diviene l'elemento primario. il condizionante, il Yolk restando in,·ece l'elemento secondario, condizionato. E la YeiM, il principio della legittimità e dell'autorità, cade nel primo, non nel secondo. Aristotelica• mente e scol.ssticamente diremmo: il primo è la e forma :t, il secondo è la e materia :t, j) primo è l'atto, il secondo è la e potenza :t - ma. sempre aecondo il linguaggio di quella filosofia, che sarà noto a molti nostri lettori. la potenza non s raggiunge il suo atto se non per il tramite (uione catalittica. azione animatrice, wei• wu•wei. ecc.). di ciò e.be è già in atto. E' l'inferiore che ha bisogno del superiore, e non viceversa. Idealmente, il primo esiste davvero solo in funzione del secondo. Traducendo nei termini speciali del nostro problema: co-, loro nei quali la razza esiste, là dove essi come f.api appa· iano come un ideale incarnato · e si lrovìno in grado di eserci• tare tutto il loro prestigio e il loro potere visibile ed invisibile, divengono i fattori aUivi di una lenta ma sicura diffe• renziuione, per via della quale dalla matrice o sostanza elementare e confusa deìle nazioni storiche prende forma, affiora e sempre più univocamente si afferma la e razza>, un tipo e puro >, ·nuo,·o e, ad un tempo, antico, originario. Possiamo dunque pensare ad un intervallo. all'un estremo del quale si trovano i capi, co• me e razza attuata :t. nell'altro. invece, sta la massa, la e miste• riosa entità :t, nella quale la razza può essere solo un e ideale :t, una tendenza, una possibilità mista a varie altre e a ciò stesso che, come sostanza ormai livellata. può ben dirsi i'antirazza. Fra queati estremi si possono concepire gradi intermedi, nei quali spe· ciali processi, di là dall'astr:uto e ideale~ dei pi~ hanno già creato certe e quantità :t di razza. Ciò potrebbe esser la premessa per una precisa arti• colazione gerarchica, a precisar la quale aggiungeremo quanto segue. E' d'uopo ricordare la ,,edu· la da noi formulata in varie occasioni - e partitamente nel nostro libro SinteJi di dottrina della razza - secondo la quale la razza non esiste solo nel corpo, ma anche nel· l'anima e, poi, nello spirito. 4 dove la 11uarealizzazione è completa in tutti e tre questi piani, 11i ha il tipo davvero < puro :t, quello, in cui la raz· za è veramente e interamente attuata. Ora, nelle dottrine tra· dizionali (e possiamo ricordare, qui, quella 11tessadi Plato• ne. meno completa. ma, per molti, più vicina e nota di va• rie altre corrispondenti' la triade corpo-anima-spirito non solo è stata messa in reluio• oc nnalogiea ad una triade di funzioni dell'essere umano (vita vegetativa, volontà. sa• pienza), ma anche ad una tripartizione gerarchica di quel più grande organiemo, che è lo Stato. E' cosi che si può individuare approssimati· vamente il luogo per q~i gradi d.i realizzazione intermedia della razza, di cui si è detto or ora: il grado meno elevato corrisponderà al livello delle masse lavoratrici, dynamiJ o e materia :t dell'intera gerar· chia, che, corrispondendo a sua volta al corpo. come criterio più alto o ideale pei- la realiz• zaz:ione della razza avrà essenzialmente quella biologica, cioè la rana del corpo. Nel secon• do grado l'ideale si sposterà verso la razza dell'animo, na· turalmente. non nel senso di trascurare con ciò la rana del corpo, ma nel senso di fornire ad essa la controparte più adeguata sul piano dei valori morali e del modo interno di es· sere.. e, quindi, di fornire una specie di sostegno interno e di anima vivificatrice e trasfigu• ratrice alla stessa raua del corpo. In grado eminente,, lo stesso 11idirà per il teno grado e la lei'%&articolazione ge· rarchica, corrispondente allo spirito. Qui 813rebbero appun• to i Capi, nel senso più alto del termine. Al •grado precedente invece noi tenderemmo a far corrispondere una élik guerriera, guerriera come attitudine e come stile (disciplina, coraggio interiore, incJina· iione a forme virili di associa· zione e di attività in comune, ecc.). perciò, senza necessario riferimenlo ad una milizia vera e propria. Ed ora un ultimo ·,ilievo circa lo Stato. La tendenza a svalutare lo Stato a favore della nazione e del Yolk ha un ca· rattere puramente polemico e, !e non maschera istanze senza alt.ro sovversive, prende le mosse da una forma di dea• denza dell'idea stessa di Stato. Ad un ceno momento, 11icredette sul-serio che lo Stato esi• stesse come una astratta super· struttura, come qualcosa di au· tomatico. di impersonale. di e oggettivo :t e di giuridica• mente e po1itivo :t, che soffoca la realtà viva delle nazioni e degli individui. Ora, tutto ciò non è che decadenza dello Sta• lo. E' soltanto ciò che come re· &iduo ha sussistito quando le strutture politiche create da Capi e d1 èlile.s personificanti tradizioni viventi non furono più sostenute da una forza in· · terna. Allora si cominciò a parlare di uno Stato e oggetti• vo :t nel senso di un alibi: ai dette ad intendere l'esistenza di poteri pubblici autonomi, di istituzioni e di norme giuridi• che e neutre > per continuare ad ottenere quel riconoximen· to e quell'ossequio, a eui l'affermazione diretta e il presti· gio inerente all'alta statura dì Capi e a principii superiori più non bastava. Contro tale Stato disanimato e svuotato sorge ap• punto, come pura istanza polemica. la teoria del Volle e del suo primato, insieme a varie altre di pari tendenzialità so· cializzante. Senonchè noi intendiamo ri· prendere e affermare l'idea del vero Stato, inconcepibile senza un Capo e, anzi, senza una éli· le e una rana superiore, culmine, centro effettivo e soste• gno della nazione. In tale C3· so, lo Stato non è più un morto meccanismo. E' invece lo strumento più potente e vivo per l'azione di reuificazione, di risveglio e di animazione cser· citata dai Capi. E se noi poi vogliamo particolarmente riferire quest'azione al piano della e razza :t latente in una stirpe possiamo senz'altro estendere, 11ulla base delle precedenti considerazioni, l'affermazione di Mussolini. e dire che non solo la e nazione :t, ma anche la e razza >, come compito, come razza effettiva da realizzarsi ed attuarsi, non esiste che nell'interno dello Stato e come Stato, vale a dire, esiste so:O nel sistema ·organico dei pro· cessi spirituali e politici svol• gentiai nel nuovo Stato e come anicolazioni dell'élite o dell'ordine che regge la gernr<:hi~ di questo stesso Stato. J, EVOLA
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