La Difesa della Razza - anno IV - n. 24 - 20 ottobre 1941

LARAZZA E 1- CAPI Se non in pratica almeno in leoria. un punto nel quale la concezione fascista sembra divergt"re d11 quella nazionalsocialisla riguarda l'idea di na• zione·razza. nei suoi rapporti sia con lo Stato, sia con i <.api. In Germania. in vari ambienli, si è formata una vera e propria e mitologia> del Yolk, 1ermi11e che ha varie sfumature, potendo dire nazione, popolo. stirpe e anche razza. popolorazza è forse la traduzione più adeguala. Il J/olk vale qui come l'elemento primario, :o Stato, invece, come quello secon· dario. Il Yolk sarebbe una en• tilà ber1 definita. dotata già allo stato di natura di leggi e norme etiche sue proprie, sì che permarrebbe identico di là dal mutare delle forme politiche. Così in una condizione normale, in es.,o cadttbbe il centro di ognj valore. :o Stato di fron• te ad esso sarebbe un < contenente > di fronte a e contenu• to >, non fine, ma uno stru· mento senza realtà propria creato dal Volk e condizionato da esso. Negli stessi riguardi dei Capi, si formula il princi· pio: Die Weihe des Fiihrer· tum., i,, das Volk. il che più o meno vuol dire. cbe il Capo trae dal Volk il principio della sua legittimità e della sua autorità. Così, se Duz e Fiihrer aono etimologicamente espres• sioni equivalenti (la prima pa• rola viene da ducue. identica a /U.hren, da r..ui deriva FU.· l1rt>r), pure, ideologicamente. ~u,-.sisle una differenza: il FU.- r, luer è qualco~ di diverso dal Dux perchè egli vale propria· mente come < guida > : è meno colui che crea, che non colui che interprela e che sta alla testa di un « 1>opolo > • Volk • assumendo questa funzione quasi per d~lega e per intN& comune. E' così che mentre da noi - giustamente -- la p3· rola e socialismo> consen•a sempre una sfumalura sospel· la e sgradita, nsa non l'ha in Germania. figura11do già nella designazione del Partilo. che si chiama appunto - non dimen· ticl1iamolo - nazionalsociali• sta, cioè sociaiista nazionale. Il punto di vista del fascismo è naturalmente di,•erso. Del e popolo>, cosi caro alla democrazia, Mussolini ebbe a parlare come di una e misteriosa entità > nel senso di qualco· sa di mitologico e di inconsistente. Egli così definl come re· gimi democratici e quelli nei quali. di tanlo in tanto, si dà al povolo l'illusione di esser $0Vrano, mentre la vera effettiva sovranità sta in altre forze>. Per il fascismo, peraltro, è lo Stato che, rispetlo alla nazione e al e popolo•~ costituisce l'e• lemento primario, avendo la parie di una e entelechia :t, di un principio animatore e for• malore dall'interno e, in una certa misura, anche da:l'alto. Solo nello Staio la na:i:ione si realizza come propriamente la· le. Mussolini afferma recisa· mente ~ma concezione qualita· riva. quella dell'c idea più po· tenie perchè più morale, più coerente, più vera, che nel po· polo si atrua quale co.scienia e volontà di pochi~ .inzì di Uno, benChè quale ideale tende ad attuarsi nella coscienza e vo· lontà di tutti>. Per cuj il Voli.. della concezione tedesca·, lungi dall'esistere già allo stato dì natura come realtà collcttiw.i o di massa che clir si voglia, csi· .slerebbe e si i-ealiz:zerebbe real• mente solo in una élite e, al li· mite, solo nell'apice di un po· polo: nei Capi, nel Domina· ton,'. La differenza fra le due ,·e· dute sembrerebbe dunque- rt'a· le. Tutta,•ia. come già awer• ti.mmo, essa si riferisce più alle leorie che non alla prati• ca. In Germania, infaui. in via di fatto :•azione autoritaria deUo Srato e del auo Capo sulla uazione si porta in alcuni casi anche più innan:.i:i che in Italia, tanto da far nascere il sospetlo, se l'accennala leoria de: Volk e del suo primato non sia un mito nel senso sore!ia· no, un'idea·fon:a, cioè, e una parola d'ordine usata non per \'ia del suo con1enuto di \'erità, bensì per gli" efferri favorevoli che ne derivano pel potere che la impugna e che afferma di seguirl.1. Jn ogni modo. noi abbiamo toccalo questo arl;'omento con un fine speciale: per mostrare che se teorie, come quelia del Volk, possono anche esser OJ>· portune lalvolta, dal pun10 di \•ista vragmatico. cioè poli1ico in senso streuo. esse tuttaviJ possono ingenerare nella teoria, della raz7.a degli equi,•oci e delle confusioni, susceuibili ad eASer i,wece faò!ilmenle preve• nuti quando si parta dalla ,·eduta fascista e mussoliniana. Qui vogliamo hreveme111echia-· rire tale idea. Volk abbiamo detto che si• gnifica nazione-raz:ta. Ma qua· le è, oggettivamente, il senso di una tale designazione? Un cerio fiacco nazionalismo e idealistico> fino a ieri ha avuto il torto di traseurare la razza. dj dar ogni peso alla e nazione> come una unità generica e spesso retorica, va• sta abbastanza per accogliere e santificare col suo crisma es· seri di ogni sangue, ebr3ir.:o e negro compresi. Bisogna vedere di non cadere nell'errore opposto. cioè ne: supporre una unità di ra:u:a là clo,c c~i,1c semplicemente una unifà di .Ja· zione e di stirpe, cement:ilit da fattori, che in buona mi,mra non sono razti.i.li. razziali con riferimento non s~lo alla razza del corpo, ma a quella stessa dell'animo: in lai modo nou ~olo si svuolerebbe-, ma anche - ancor peggio - si demo· cratitzerebbe e degraderebbe la nozione di razza. Perciò torniamo a doman· dare: che significa propriamente nazione-razza o Volle cht" <lir si \'oglia? Nel caso della slessa Germania, i razzisti più ortodossi son d'accordo nel ri· conoscervi :a presenza di almeno sei rane principaij del ceppo europeo. a tacer di com• ponenti di raue semi•europ«" o non europee. Ci s.i vuol riferire, allora, alla generica qualità e ariana >? Ma anche a prescindere del contenulo ne· gatiwo di quesla designaziont, perchè oggi purtroppo può at• trihuirsela chiunque non aia proprio di discendenza ebraica o negra o di altra razza di co· lore, forse che il solo Volk te· rlesco può dirsi e ariano :t, e non pure quello di ahre na· :zioni?' A quesla stregua. per una differenziazione, sarebbe giuocofoua riferir.si ad altri fattori. l.;,,,... prrìi k.:alml'nle riporterebbero all anc~ idea di comunità nazionale, più che a queHa di e razza ». · Clii volesse invece conside· rare realisticamenre il proble• ma, a nostro parere, dovrebbe impostarlo nel modo segucnle. Il Volk è danero la e miste· riosa entità :t di cui ha dello Mussolini. Esso ha. sempre il significato di una mesco!anza raztiale. più o meno omogenea e stabile. Non è dunque, in sè sles.so. razZ3. Contiene però. per così dire, la razza. Polcn• zialmente. Qui si aggiunga an• cora una considerazione. Sta ~uor di dubbio che in molte correnti razziste agisce una 1endenzialità livellatrict-. Non bisogna collettivinare il con· cetto di razza. Ruza significa sempre qualità. Quindi non si può attribuirla ad una masaa, anche quando que· sta massa, sia di uno sle.sso sangue. abbia la stessa ori;iue. Tanto più ciò è vero per il Volk, per una stirpe o 11.11.icme

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==