La Difesa della Razza - anno IV - n. 24 - 20 ottobre 1941

1>Q.<'ht: llelh, necro~li f■c.-eva Il nocciolo della rutur11 , 1•1l!u Se(.-omlo il Pint.a, il oc nuraghe• corrh~1w1uJe alle celle eurvill11~ ad incavo nella rooola; la compleuilà di t1erte eoatruzloni • dovuta all'h,U1ufflcien1.a della teenlca mura.ria di allora, che non permetteva di elevare celle ph) vute, originando ln tal modo la neceNità di ericere celle a pil). plani, oppure ourarbl minori eOI• legati a queUo principale mediante un buamento, di cui è esem• pio quello di Lou. La porta d'acoe&SO era data da uu lastrone di pietra, manovra• bile dall'esterno, nè, nel muri, eai•tevano reritole e pertqi. Non è da escluderai che, lu proceeao di te.ruJ)O. le eo&,ru2.ioul fouero adibite, come abbl•mo cià detto. ad altri ecopl, come li ricovero temporaneo. Le trurormuionl e le alterazioni apportate non eb• bero poca parte neUo svia.re dalla verità i primi indagatori. Tombe, invece, di ca.ratterl•tlco tipo dolmenleo el M>no 11eoperte a Birori, altre dette e del glcantl > sono &eo:apllel corridoi con le pareti di pietre, in orlrine ricoperte con crossi pietroni. 1A posizione dei cadaveri, il corredo da cui 1JOnoaceomparnati le cerimonie funebri e le credenie d'oltretomba, che pOMiamo ri• costruire dai resti In nostro possesso. oll'rono un cauitolo curio.;o ed affaflCinante. JI rito prevalente è ancora Q.uello dell,ità paleolUI~; il morto era seppdllto in posi:r.ione unniccblata, costretto d:,. bende che ,:li pic,:ava.no te cosce sull'addome o le gambe sulle cosce, Introdotto nella cella e mouo a giacere sul ftanco, certo per ooeupare meno 11pazio. ln alcuni casi Il cadavere veniva chiu• IO In u11 sacco di pelle, e ciò ha imporfo.nza per lo 11ratamento della teoria della e color.1.zlo11e postuma, .. Attorno al defunto. inumato con I auoi ornamenti e le sue ve..U. vcni\":,.no poste cerauliche preziose, contenenti elbl e be\'ande. s.attbrtti di ocra roua e le arnli appartenutegli In vita. Non aduc&erò il' lettore con l'elenco di tutte le sup110islzioni 1>lù o ineno elaborate, •or\,e dall'osaervazioue di elementi casuali; r:i.m, menterò soltanto che l'indagine compiuta sui morti origina sem• pre Idee sui <:Ottuml del po1iolo a eul appartennero. li ratto di aver trovalo in parecchie tombe. anche tuori Sardegna, alcuni 8Cheletrl dal cranio fratturalo e dalle ossa colorate ìu rOIMIOn, on• chè lo loro armi spezzate, tece credere all'etii,tenza di un llOPQlo neolitico che u.&ava aopprhnere. gU ammalati traea*8-aodo loro .la teata (lo strumento sarebbe stato il martello, trovato COJIrreque.n• :r.a tra I corredi. funebri), spe:r.z.arc le loro armi per indiearoe la oeuata apparteneuu al consonlo del vivi e colorarne le o~ " decomposizione avveouta. E' stata data, caso per caso, la dimoslrazione contrari« a que• 1te 1:1upp08izloni: le armi 1pen.ate. io massima parte lance, erano 1tate inCrante perehè non avrebbero capito nella cella; le 0$$8 !r&.Uurate dovevano In loro frattura a disgrazie acctidute e ante mortem >, oppure alle ripetute maoomluioni delle tombe; infine il colore i'OMO doveva es.sere la pJUura rituale con cui si deco• ravano J defunti. Si può credere che, SJ>e-cialmente J>er i cada· veri rinchiusi in sacchi, l'ocra raccolta in polvere ai aia del)()8i· tata, do,p0 la deeoml)C)$1:tione, su5rli 11eheletri; ed Il ritrovamento analogo a\'venuto anche fuori d'Italia, ad esem1)lo nella HuAAhl meridionale, ci ra certi della pratica neolilic.a e rort'ancbe pa• leolitica di tale pittura. Nè mnncò ehi volle lntenH'etare Il rosso come il tipico colore runf!l:1re. Ma anche a questo atteggiamento ei può ovviare, penuodo nll'aoimlamo ueolitico, per cui al sup• poneva che Il cadavere continuaMe a ,•iver nella tomba una vlla nnnlo5ra a quella già viuuta; quindi, lo ai lin&eva di l'OSIIO,per simulare, sul.volto e sulle membra colpite dal giallo della morte, li color di ,·ita, lo si lmmacìnava a banchetto, deponendogli vicino cibar!& e le armi con cui avrebbe potuto acquisirne altre. I aepolcri di Anghelu Ruju, tcavatl nelln roccia, hanno dato corredi d'oçni tipo. 11icchè le ,·8$li, gli ornamenti, le cernmiche, le armi dell'c1►oct1 ricevono luce da queste scoperte. Sebbene ,rii oggetti riaal;;ano all'inoltrato eneolitico. pure le tracce della cultura precedente sono sensiblli: couchl,rlle !orate e denti, radu• oati a guisa di collana, doçevano costituire vezzi, qualche volta anche di valore, se se ne trovavano aleuni formati di pendacli d'OS&Oe d'argento; ao1>1ica:r.io11idi 1,ietra dovevi.no trovar poe.to 1:111gliIndumenti confezionati 0011 pelli mantenute con bottoni • d'088O, urualmente restituitiei dagli 11eavl. Tra le armi annon• riamo la lancia con l'uta di legno e la punta di selce. la Creccia con il calamo 1>ure di legno e ounte dl pietra, poi ma:r.zuoll, coltelli. ascio ad una ed n due lame: rari118illli sono gli ~mplari di rame, per lo piU limitati ai eoltelli. Augllelu RuJu ha dato pure certi picconi di selce. che risalgono :>.lle epoche paleolitiche e ripetono Il tipo amlgdalolde ebel• Jeano, e 009\ f!;i dica per le ac«tte di rorma 11Ciamplgnaua e musteriaoa. Pìl). ìntcreu■nti sono le ceramiche i cui re11ti, abboudantl.saiwi, al clauiftcano in due caterorle: una, la mirliore. raceorlle pro, doUi di •ririlla mescolata con J)Olvere di carbone, cotti In am• Centinaia d'anni prima della caduta di Troia, viveva in Sardegna un popolo audace, forte, guerriero e navigatore ... Figu,ina dell'ade proto-Sarda (Muieo di C691ia,i)

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