un 11anguecapace di accogliere l'impulso di queste &uperiori vìrtù. Ecco r------:------------, dunque ancora il valore del &angue considerato come tramite di forze spi• rituali. Lo spirito influisce sulla eredità, O$SÌ& decide della evoluzione raz· ziale (idiovariazione) solo a condizione che sappia tradursi in forza vitale operante in fisicità: ma tale condizione a sua volta è subordinata alla qua· liti della materia che lo spirito deve plasmare, ossia al tipo di eredità con· servalri<:e. Per cui si può affermare che, anche am~ questi elementi po· sitivi, l'appartenenz.a a una razz.a per l'individuo non può ct:sCre « decisione Il rapporto tra sangue e spirito non è dualistico, ma sintetico interiore> se non nella misura in cui già esistano in eMO allo staio latente ._ ______________ ...J gli elementi psico-ematici di ta:e razz.a. Il rapporto tra sangue e spirito è già dunque contenuto nel sangue di una razza, nè questo rapporto ha un valore dualistico come quello che caratterizza la concezione separativa di spirito e materi.a propria a un decadente spiritualismo e ad una deteriore filosofia. Il rapporto tra spirito e !8.ngue è un rapporlo univoco, sintetico: dove è il sangue è lo spirito, e dove lo spirito si manifesta, lì è la vita del sangue ... Noi pouiamo considerarli separati soltanto per comodità di indagine, ma dobbiamo una volta per lutte superare l'errore di con!tiderarc- spiri10 e sangue come due forze che possono stare a sè. Anche ne:Je forme ineno evolute della vila. la sin1esi spirito-sangue è presente: varia soltanto il rapporlo tra essi. Il valore spiriluale del sangue viene ben intuito da Goethe aliorchè, r.ip· 1.,.....,,-.IJ!I!!•· presen1ando Faust esitante nel firmare i) palio con il proprio sangue. fa dire a Mefistofele: e 11 sangue è un succo a.ssolutamente peculiare>. lntereua alla entità che simboleggia raspello oscuro e distruni,,o delle forze cosmiche, che il patto vmga firmato col sangue, perchO nei sangue è l'anima dell'uomo e non semplicemen1e quella individuale, ma quella· ste8SI della sua rana. L'impegno del ungue è dunque un impegno profondo, di tuno l'essere. Il sangue della razza è il veicolo di una fona invisibile. la quale fluis-ce nella vita fisica. dando senso nell'uomo spocialmcnte alla coscienza di euue, alla c~ienza di vh·ere rcalmenle come io e come corpo. 11 sangue si jJuò considerare medialore tra anima e corpo, così come. attnweno la vita della t respirazione. esso è mediatore tra l'energia aerìforme del cosmo e l'esistenza fisica. Wo. poi, compene1rando at1ravel"$0 la complCMa rete circolatoria ogni particella del corpo, in effetto costituisce come un secondo individuo, sostanziato di sangue, vi,•ente nell'individuo compo~to di 0868. muscoli e nervi. e pervade talmente la vita fisica, che gli è staia riconosciula la stessa ,,itale funzione che ha il protoplasma per gli organismi inferiori. La vita del sangue dell'uomo contiene dunque il mistero dello spirito - mistero che chiede alla coscienza individuale di essere conosciuto e posse· duto. Solo intendendo questo ooncrdo valore spirituale. l'uomo può tra· smettere al sangue il senso di quella sua coscienza che continuamente si determina allra\·erso le immagini do,,ute ai riflessi delle impres!ioni ricevute. Nasce così la possibilità di un'autentica educazione cosciente del sangue. base per una ptena coscienza della razza. Mentre nell'animale la vita del sangue si trova in contatto in<liHerenziato con le forze del cosmo, nell'uomo, allraverso la coscienza, si dà la possi· bilità del chiaro rapporto dell'io con queste forze. che è poi l'aurentico rap· porto del microcosmo col macrocosmo. Là do,"e è il sonno del corpo, è possibile la veglia della coscienza, che. nel grande corpo della ra:tz.a,è la veglia profonda del genio della razza, Il &angue è il simbolo vivente dello spirito nell'uomo. Non dunque per foru di una semplice « decisione interiore•• ma.sollanto atlraverso una vi· venie e consapevole comunione col sangue, si acquisistt la coscienza della razza e la possibilità di agìre 1>eruna sua sempre più perfetta arrermaiione. allra,·erso la propria individualità. Così la mente dell'uomo può sentire se sie&& nel sangue. Come per me1.zodel sistema nen·oso centrale il mondo rsle~iore di,•iene percezione interiore, cosi il sangue riprende quesla attività interiore e, fluendo, la induce nel corpo, trasformandola ln energia crealrìce. Il veicolo solli le della coscienza nel corpo è perciò il sangue: soltanto attra,·erso il sangue, il corpo può essere partecipe della vita superiore del· l'io e di ogni attività mentale: il che vale quanlo riconoscere che il sangue ttnde possibile la comunicazione tra cervello e cuore. E poichè nel sangue dell'uomo è lo spirito individuale, nel sangue della collettività è lo spirito della raua. La chiarificazione di questa verità razziale potrà costituire l'obiettivo comune delle ricerche delle di\'erse scienze che contemplano ri· spellivamente un aspetto specifico della es.,enza dell'uomo e della natura. Ed e<co 1., ,emplicità ,.,11., pe, 10n.,: un giov.,ne MASSIMO SCAUGERO uquimesa
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