Se un erlill• vol•n• tradurre in imm.,gine nd- del più rouo primitivismo, qu•sl• r•geiH dell• Nuov• Guìn•• potrebbe lergli d• mod•II• Lo spirito agisce sulla materia; e 'luesta costituisce il limi.te dell'azione spirituale Una vi. per intendere l'intimo procedimenlo di 1ale uion e tpirilual..- i !"indagine sui rapporti dei due tipi di eredità. quella dei caralleri ertdit::at1 o utdit.à con.serca,iva, per cui vengono tra.smes&eai rigli le caralteri.sticlu morfo-6siologicbe. proprie alla razza, e quella dei caratteri acquisiti. o ~,r dilà progr~ufoa (Haecltel), per cui ,·cngono lrasme,,se alla disccndenin modificuioni verificatni durante ;a vita individuale. ohrt le carallerlStfohe proprie alla rana. Le più note,·oli di tali modificuioni IIOnD prodollt dal funzionamento particolare di taluni organi, in quanto l'uso più fre<1uenlt li 1,viluppa e reca ad esai un fluuo maggiore di sangue. 51CC()ndo il princi· pio ubi s1imul114ibi a/Jlux,u, mentre. allraverso il sangue e l'aueniiont merualc. viene propiziata in essi una più viva irradiai.ione de:te fone co11eiwti dell'uomo. e La funzione crea l'organo•• e l'esercU.io fa il macstro • e: l'abitudine crea tina seconda natura • comunemente Ai ar renna. V'è in tsli constataaioni una ,·erità più importante di quello che ei supponga. Infatti, da qui ai può prende.re le moMt per comprendere il e miAlero del 5a.ngue >. Nel sangue è ,·eramente la razza. nel sangue fluisu quel bene prca:ioeo della rana che può avere i carallui della più alta 1piritua:ità. senza e!!M:re asbatlo, in quanto la sua qualiLà spiritldlle è fÌl!N.ta nel Mnguc. I.A virtù che non fluiscono nel sangue, non appartengono aHa raua. ma 80110 un .e.mp)ice patrimonio in1ellenuale. Si recano nel aangue tolo quelle virtù che ai è capaci di vh·ere. non soltanto di concepire e aHenÙare ruionaimente. Ci apparkngono du.nqu.e soltanio qUf:i~ virtù che ruhiamo ~l saraiu.r r che realiuiomo sp0trlunn1ffl61U nella 1,'tkl, di là da ogni i11/lueruo mtnJalt. Ma il recare que,te vir1ù nel Nngue come eredità naturalr-, per cui ~i i sponlane~nk virtuosi. O!Wa&en:r.aproponi di essere tali. implica un a\tr prectduUtMnk creato in tè l'abitudine ad esse.re virtuosi. così che quC11la fìni.sse col divenire 8eCOndanatura. ossia in modo che la funzione vera mente creaMe l'organo. In altre parole, la viri~ naia inU:ialmc nle come idea. o convinzione interiore. si de,·e Oiktt poi truformata in sentimento, indi in volontà e infine in azione, in costume di vita, in vita ttesN. Avviene dunque che la virtù pre:eentatasi inu:.ialmente come pensiero, prendendo corpo n~ dh·er.i gradi di manifestazione dell'C18t:te. fìnt.9Cecol truformani in qual• cou di fisicamente \'ivo. ossia finisce col f:uire nel sangu e. Co!.i l'eredità progH:SSiva Ai traduce in erediti permanente: così un complesso di virtù può divenire la caratteristica di mia razza. Ma qui occorre poter intendere il ,alore di ql.lC§topassaggio dall'idea al sangue, o dallo spirito al sangue. Più di una volta è Alata giustamenle cri• ticata una certa interpretaiione AOggeuh••e idealiMica del r auiimo, .econdo cui la raua non consiste tanto nel u.ngue quanto nell'a1teggiamen10 i nte- riore; COAÌ ehe lo 1pirito dovrebhe decidere l'appartenenza a una data ruza o ad un'ahra. Ora, tale interpretazione ha il vi-iio di ogni idealismo soggd· 1i,·o. anzi ri\ela in pieno la sua unilattt111ità allorchè A-Ì pone acca.n10a quelli mirabile pietra di paragone che è la roua biologicame111econ1idera1a. Allorchè poi parliamo di eredità progreMiva. della funzione che cr~ ror• gano e 4e:1a pouibilità di ttndere ancora più puro e più nobile il sanguf' della rana, non vogliamo dire che è surficiente un aueggiame.nto interiore per raggiungere tale rigenerazione profonda ed organica. Sarebbe troppo comoda una simile teoria, per chiunque: ,olesse arbitnriamt:n te rivendicare a Aè l'appartenenza sia ad una ruu che a un tipo di umanità. Nè il conce.Ilo. nè la meccanica ruionalist.ica poYOno essere la miAura del Yngue. L'atteggiamento interiore è soltanto un pu1110di partenza. e pcrchè eMo acquisisca un valore trumutatorio o modellativo de,·e ta lmente compene· lrare il mondo emotl\·o e tcendere nel piano della ,·olontà e in quello ancora più profondo della islintività, da divenire un'abi1udine ri &ica, sino a per· meare gli tirati aub-eonsci della personalità AOmati« ed a tcontrar&i con ii ciato della natura, ossia con ciò che nel mondo fisico è l'e.mfità coll!ervativa. In un certo senso, deve essere affrontata e vinta la propri a natura, &i.no• che div~g• natura il principio etico per il quale lo spir ito ha iniziato e per,islentemente condono tale lolla. Ma questa azione modellatrice de:llo &pirilo dell'uomo sul la sua natura. avendo inizialmente come limite- la natura Alt:Ma,risulta relativa al supe· ramento di questo limite: lo spirito, in altre parole, non pu ò agire che 11ulla materia ehe ,i oHre alla ,ua aa:ione, pe.r cui il risultato finale è iiempre corrclati\lo alla qualità di questa materia, OMÌa alla gua du uilità o alla ,ua resislenza. E qui ti lralla veramente della qua.ità del sangue. Talune virtù olimpiche. come ad etiempio la /idt:$, la pkuu e l',\onor, non pouono ~ in1egralmente a.saunle da uno spirito a cui aul piano 6,ico non corritpond,
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