La Difesa della Razza - anno IV - n. 23 - 5 ottobre 1941

scro a scendere, mentre i pericoli della snazjonnlizzazione e dc11a rus· sificazioue crebbero progressivamente dn uno Znr all'altro, lungo il secolo XIX e nei primi lustri di quello presente. Poi fu In volta del bol- .scevismo; una minaccia mortale: essendo il regime di Mosca deciso a stroncare. lassù più che mai, ogni vestigia o ogni coscienza di razzi\. Differenti vicende, se pure molto analoghe, avevo intanto vissuto In unzione ungherese. matorinlmcnte separata dalla sorella del nord, sebbene ancora legattl ad essi\ da vin· coli di tradizione, di cultura e di. nfJetto. Po1>0lodi tribù seminomadi e razzil\trici, cnrntterizznte da un nito spirito di bellicosità, i Magiari erano saljti in Europa lungo il corso del Dniester e del Danubio inferiore. sospinti a tergo dagli nssulti concentrici dei Peceneghi. dei Turchi e dei Bulgari. Guerrieri coraggiosi e fedeli ai loro cu1>i, gli ungheresi avevano corso vittoriosomCnte vaste oontrnde d'Europa. compresa la nost.rtl Penisola, i,rimn di ritirarsi nel• le ubertose pianure dnuubinne, a fondnrvi Ja loro patria ed il trono dei loro re. Nell'orbito militare, politico e re· ligiosu dell'Impero Romuno-Gerruanico In unzione di Santo Stefano aderì ben vresto nna eiviltt\ euro1>eu.ritraendone tutti i vantaggi derivanti da unn rapido assimilazione del patrimonio culturale cd orli· stico dell'occidente. Cum1>0 di eroiche battaglie. nelle Quali era in ~ioco, di volta in volta, In sorte dei grandi imperi e della stessa Euro1>a cristiana e romann (?.fohucs 1526, Zenta 1696) In pntrin e In nazione ungherese parte<:ip,·, di J)Crsona alla grande storin continentale. subendone lungo il corso di nove secoli, tutte le vicende oru fauste ora infauste, per la comunità civile dell'occidente. ,Durante questi secoli In coscienza razziale dei Magiari aveva ineontrnto vari periooli, come al tem1>0 della invusione ottomana. e delle relative stragi, dell'immigrazione slava ordinata da :Maria 'feresa, e del• l'oppressione absburgica, ma nessuno di tu.li pericoli è pur lontanamente paragonabile alla gravissima insidia portatavi. con fulmineo disegno, dalla ltussin di Lenin. L'avventura del . bolcevismo in Ungheria fu uno dei primi atti del criminoso connubio giudeo-bolscevico che intendeva di fare e,-on tutte le nazioni d'Euro1>e uno società di Babele tiranneggiata dai figli di Giuda. Quando si è convinti, come noi siamo, che le moderne interpretazioni comuniste e internazionaliste dello vita euroJ>eu con tutto qui:mto discende dalla paternità di ~farx o di Lenin, non sono nitro che strumenti e connti dell'ntrermnzione e della so1>rartazione giudaica, uon è difficile concludere che lo vicenda di Bela Kun ha costituito. nl di IU dello scenario socialista, un feroce uttentato all'esistenza dcllu nazione ungherese, t• tutto il suo pntrimonio spirituale e morale, 1><'r1>etrato in nome di Israele. Mtt pur(' in mezzo n t.nnto smar· rimento non tarcltì n sor~erc qualche autentico figlio della stirpe un• gherese, il quale superando i peri· coli del malessere interno e della minaccia esterna, riuscì n ricondurre la patria sulln via segnata dalla sua storia e dal suo destino. Ora le due unzioni sorelle, la fin· landese e l'ungherese, sono in campo per una lotta di vita e di morte, oon la 1>iena coscienza di questa fer• reu alternativa. la J)rime per ven• dicarsi di recenti sanguinosi morsi, In seconda J>Crcoronare in modo de· fluitivo non lotta che dura dn decenni. 11 saluto e ·l'augurio recivrocamente scambinto dai due popoli combattenti verso una stessa meta, tocca effettivamente le tonnlitt\ della oill nobile coscienza di razzo che noi oonosciamo. FELICE GRAZIANI Un •gricoltor• finnico IIJ

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