La Difesa della Razza - anno IV - n. 22 - 20 settembre 1941

LA TRADIZIONE DILLA ,.imi•· A Cun:ola, infatti, egli° ave,•a raccolti proverbi di questo gt'nere: UUtO ~Uernbrina Jetk lUN! inchino Chi sposa un. parente Il teno giorno si pe~ mentre, dopo aver osservato che nella stessa Curzola e la vigilia di tutte le feste principali, allegre brigate di giovanotti \'anno di casa in casa a cantare canzoni adatte alle feste>, riportava un canto di San Martino che si collega direaamcnte alle maggiolate o alle befanate toscane. Dice il can10 di San Martino: Buona sera, miei signori Siam V<f'nuti in compagniQ Augur<zrvi di bU-Oncuore Son Afartinc in olkgria Qiusta ~era è destinala Ad onore di Martino Sia ogni. CO.SO preparala Più di LUI.ti di buon vino Da levan.te i partito PercM il vino non. k piace Per reswrc è stabilil,o A u,der con noi lo pace mentre, ad es., le canzoni di maggio in Toscana così si rivol· gono agli ascoha1ori: Siam venuli a cantar Alaggio Alle voslre ca.se belle Spunta il sol colfa[IQ Alaggio Siam venUli a camar Maggio Y i chiediam grazia e licenza Di poler Maggio conUlre JI i facciamo riveren:a Jli vogliamo salutare. Il Vukaso\.!ic concludeva che e da questi accenni $i può sia· hilire che la lingua italiana, lingua di cultura, è ancora in vigore nelle terre della Dalmazia, benchè sopraffalla dalla lingua del popolo dominante: la lingua serba croata>. Bisogna, tultavia, :iv,·crtire che. come risulta dal mano::1eri1todell'articolo conser- ,ato nel Museo Etnografico Siciìiano, la parola e sopraffatta> è del Pitrè, il quale sapeva beniMimo che; nonostante tale sopraf· fnione insieme alla lingua d'Italia, risuonava·no nella Dalmaiia le più poetiche voci del dialetto veneto e di quello to.scano.. Lo aveva dimostrato un acuto ed esperto studioso della poe• sia popolare italiana, Paolo Villanis, il quale nel 1890 aveva pubblicalo un Saggio di canti popolari dalmati raccohi a Zara e in Arbe e nel 1892 il preiioso opuscolo XXV Stramboui popolari wralini. li Villanis aveva inoltre pubblicato nell'Archivio del Pitré (voi. Xl, p. 32 e segg.) Ouo canzoni popolari ::aren· tin.e. Nè certe minort' interesse offre la documentazione dataci da Antonio lve, il quale nello stesso Archivio (voi. XXI, p. III e l'egg.) pubblicò una raccolta di Canti popol,o.ri in 1,'f!gliau, cdil!rrw. L'lve, infatti, nel presenlare questi canti sì compiaceva che e notcvoli,ssimo fallo è che, salvo qualche rarissimo caso, ai piedi della Vena e ,Jel Caldera risuonano :e stesse canzoni che 1-1rofc~isce il labbro del montanino toscano e del gondoliere 1enez1ano ». Così. nella Dalmazia italiana, intenso era il dC8iderio dì caulare: Voria canlflre e :star de 6on.a 1,·oùi A lo dispN" di d:i r:.c:! r.:: rnia. f'o,iu c11n!art1e st.or a casa mia Chi rhc n~ 1,vl senlir, che r:agu 1.:ia. 7

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