questionario ,4 ~ di, lfl,Q.t.\i._ni ltUM,i, Il =~eroto Nestore Astolli, di Bari, ci prospetta uno questiono che, per la suo Importanza • oUuolit6.. morila di e-:isere da ::oi ltallotd O!;sai pià at:1pla:na:i:e; ea :sulla quale vogliamo comunque intratlenorci aubflo qui, riservandoci dì affidarne l'esame a qualcuno dei nostri collaboratori specia• lizzoti. Assai giustamente e provvidcm:z:ialmente le leggi italiane sul razzismo hanno vie1oto agli ebr&I di servirsi di domestici ariani; e,isendo ind&gno per un individuo di rozza ariana s1are al servh::io e<:t•essere sottoposto 01 comandi di un giudeo. Mo nenuno legge ha finora sanalo casi di ben pii) penosa e dura servitò; vale a dire I non rari casi di donne ar!ane coniugalo ad ebrei antece• dentemente alle leggi rauioh. Premettiamo che 11 fatto che si tratta di situazioni antelegge non Ci esime davvero doll'oceupor, cene; perchà la politica razziale e•.sige una integrale applicazione e non può tollerare lo sopravvivenza di stati di lotto che con e:sa contrastano apertamente. Sono dunque iuttora in vi9ore - con piena leg,alilè!I - numerosi matrimoni ariano-ebra'ci. Umilia• r::oci ai casi - e sono i più. - in cui la ;nogi'e 6 di rauo oriana. In quale situa• zione si trovano 099i le donne oriane che !'!anno malauguratamente acconsentito a sposarsi con ebrei quando le leg9i lo per• :nellevano ? Nella stragrande ma99ioronza dei casi, ol trailo di matrimoni infelici. Il coniuge ebreo ha dimostralo di anteporre lo propro rozza a qualunque altro alleno; e ne 30no sorte dis;,ute e controrietb, so- ;:~~t: l~u~:~!n:h:et 0t~:~t !~ 0 ~:::; casi queste dispute hanno portato alla te• parotione, di lotto o di diritto, dei due co- :n.191 Le leggi sulla rozza hanno natural• , mente acuito questo tensione Mo non han• no dato modo alle donne oriane coniugate con ebrei di sottrarsi olio schiavitù di un vin'colo che la utesa.a legge condanno; anzi, I hanno 1n un ~rio senso 1nasprilo. pokhè i comugi ebrei, senlendo più che mai vivo :·odio contro la comunità cristiana, slogano come pos110no il loro i'vore contro le mogli c:rione. soprollutto quando l'esistenza dello separazione legale. con relorive conlrover• sie relative ai ligii, li meue in grado di eser<:ilOre ricolti e rappresaglie. li camerata Aslolfì Ci ,aegnolo che cosi dt questo 9enere Si vanno· verilicondo con una certa lr~uenzo; e afferma che qualche coniuge ebreo - ricotTendo a non troppo limpide amidZ:e - sarebbe riuscito (sebbene il Codice Civile, nelle conlroversle dei mammon· r:iis:i. cuiseg:-.i i !.g:1 a: comuge ariono) a farsj assegnare lo prole, togliendone 11 conforto olla moglie oriana. Riservandoci di ritornare sull'argomento, cred:amo che su simili ~i le autorità com• pel~nli debbano esercitare un'attentiuimo vigilanza; e tj au9urlomo che un tempestivo p,ovvedimenlo di legge, pouo dar modo a molte donne ar'one di sanare una situoiione moralmente e materialmente insostenibile; o almeno di porsi al riparo dal gravj pericoli che l'a!luale loro posizione comporta. fuutmia f,e,-inils Wallredo Calu9i coel ci sC?ive, do Li•orno: Uno degli enormi paradoooi del tempo nostro è quello del detto e sesso debole >. Non riusciamo o comprendere e ci domand'amo spesso a chi e a che cosa voglio riferirsi colui che suole appellare patetico· mente la donna: • seno debole >. Se lo~imo ancora nei lontani tempi passati, potremmo credere che e sesso debole > fosse !'099e11ivo quolilotivo generico della donna Mo 099i, anno 1941, oome po11iamo opo: strolare la ac:-:,a e se380 debole•?; ci ■a· rebbe da e:. !erla, da inimicarsela per lulto la vita . .:.. non o torto. Non voglim:10, con questo, scendere nel campo preltamente sc!enlif'co e svisare cer• te verità fisiologiche, lo quali potrebbero lorore sensibilmente li rendimento 11sico dolio donna, ma vogl:amo soltanto dimostrare il progredire del seoso femminile nel «unpo sociale, nella vita di tuUi i 9iorni. Oggi, XX Se«ilo. slamo in piena o.scesa in lulli i compi: da quelli scientifici a quelli lenerari: da quelli sociali a quelli ps;chici. OQ9i, tutto è dinamico. Lo legoe del moto e dell'azione ho debellato i vecehi sp'.riti statici, ormai deceduti e sepolti onorevolmente. L'evoluzione della donna corre verso i p:ù. alti ld&ali, abbattendo gli asaurdi ba· luardi di uno 111cioccoq: uanto vacua moralità. Ouooto fenomeno naturale lo può illustrare e1aurienlemente un psicologo. Ciò premesso, noi, il genere femminile lo chiamiamo C' bel usso ,. Ed è bello davvero. nell'integro senso della parola. A noi piace il • bel seno >; l'altro. l'ant:qualo e sesso debole> andremo ad ,ammirarlo sol• lo le campane di vetro nei musei d'anatomia artistica. ' Dunqtt&; a noi piace, torn!amo o ripeterlo. lo donna moderna: non confondiamo il moderno, però, con l'immorale e l'osceno, come moJti tendono e insistono a conoepire e a divulgare. n moderno, per noi, con1'ste nella vila intensa cosdenlemente visauta minuto per minuto; nella vita del muscoli, Direttore rHpoQ<tbil•: TELESIO INTERLAHDI che Si tendono virilmente o, più disparati slorzi. E le· nuove generazioni proprio a quesla vita Si dedkono. Ed è bello a vedersi: una squadra di 9iMOste llessuOSe ed agili; oppure delle fresche ondine cimentarsi nelle moderne e COpoCi piscine. come un torneo schermistico femminile e le belle tenniste e le giocotrici di palla al canHlro: veri 1pe1tacoli di gioventù. e ~leu,a sana; virtuosismi euritmici. Non più. etisia. bensl donne 1.1ane, ga• gliarde, pronte a subire con stoicismo quals:asi dolore e pronte a donarci veri esemplari di pura razza ariano. Queste donne saranno le vere madri di domani, sapranno loro come curare i 1191!per tirarli su ro, bustJ e istradarli sullo retta via, sullo via dell'onore, che 6 quella della fono materiale e epirituo!e, senta pii) adoperate l'o·1atta, !:i <::'.li le madri del tempo PQHOIO racchiudeva:io i liglj s!no olla pubertà. E da una don:io di simile struliura fisicoestetica nascetè!I la nuovo 9enera%1one, la 9enerazione fasciala: l'etnia romana sarà, alla distanza di 15-16 secoli ripristinata, e le alte vette della civiltà e della 9loria immensa toccheranno queste 9eneration! nuovo o llalde, coscienti dell'alto destino a :o::: -~!:dato. Il camerata R. C., di Coltoniuetla, ha Oli• sìstilo ad un conve9no di universitari sul lema: e Critico olle ideologie del comunismo,. E Ci scrive che ne 6 rimaato un poco deluso, porchè si mpettava una di$cussione tterro1a, convincente, ricca d, doti di lotto, di strin9enti documento:doni, o comunque avviata su b.:nari rigorosomenie nostri al · di luorj da ogni scientismo di vecehia ~ar• ca forestiera. Invece. il camerata R. C. non ha sentito parlare che di tesi, antitesi, sin• tesi. antinomia, metolislca, io, non•lo e si• m1h dehzie; ha potuto ascoltare fion come il seguente: e Se tulio è materia, nulla è materio: ee tutto 6 spirito, nullo 6 spirito>; ho senlilo concludere la discussione s..,,\ln tema con le parole che seguono; • I tei'mini dello dio!etllca, cioè te■i e antitesi. in Mani: sono cap:1o1e e lavoro. Ma poichà Marx al• ferma che per fatalità storica il lavoro abballerò il cap:tale, si viene cosl o distrug· gere il secondo termine dello dioletllca e quindi la dialettica ste:,sa, e quindi lo vita stesso. che non è oltro che dialettico, divenir•. Ed ecco l'antinomia, dimostrata con log'ica serrata e inconfutabile >. Tutto ciò in piena 9uerra antibolscevica. li camerata B. C. pan.sa che certe eurcltazioni o vuoto abbiano lotto il loro tempo. Slampalori: Società Anonimo Istituto Romano di Arti Grafiche di TummlneUl & C. Città Universitaria • Roma , 31
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