La Difesa della Razza - anno IV - n. 22 - 20 settembre 1941

Il t,ionlo di TIi im_cncnne e ~a_n~ Pom~o che assediò Gerusalemme, Ja con• qui~tò, fece ?ng1omcro Aristobulo con i tigli e mandò a morte i cap, della ~n•olt~ i!lscdiando lrcano come sommo sacerdote ro etnarca. G.Jt ebrct rimasero dapprima sorpresi dell'intervento rom.u_to.N~atori pervicaci -ed irr~ucibili di quella civiltà, di cui SuOJ\•an_oI mfl~enza cd in mezzo a cui vive\·ano pur rimanendone se~rab, non s1 accorsero che Roma aveva comincia10 ad osscn·a.. re 1l_problema del giudai:smo_non più come w1 fatto isolato e provmc1alc. i:na_C9me_un avvemmcnto di capitale importanza per la s.~prem~~,a in ~sia_. Il_secondo atto dopo l'assedio di Pompeo ~ l ~?"posmo~c dei tr1bu!1 n~I 63. Per gli ebrei è un colpo mortale p1u duro duna battagha vmta: pagare il tributo a Roma ra1,prt- G li ebrei non pa.ssano sotto l'Arco di Tito. Una con.sue· senta la fine dell'autonomia,. secolare concessa da Ciro... ed anche tudine antica vietava agli israeliti di rendere omaggio u.n esborso di denari, 00s3: non J)iacevole alla razza giudaica. Si al monumento d'uno dei loro distruttori. L·arco H\!lto riaccendono qua e là le rl\'oltc. Gabinio proconsole dà un aitro . h1!1go Ja Summa via, in onore dell'imperatore porta c?lpo alla compagine giudaica dividendo la Palestina in cinque scolpite le 1mpre.sedella guerra g,iU<laicache finì con la soggc• distretti e ponendovi a capo di ciascuno un consiglio di religi0$i. zione e con Ia dispersione degli ebrei. Sta alto, sul piccolo colle E' una manovra politica di somma abilità questa che produce lo •1,he,,, 0• ,!in!!tp• 1,•0 h1 ,'na,i'oa•,ei v_.ees,dt~ad,• 1 1 hp•·•••''o\.;cano 0 ,t '",,r,o,,nndao,: ... ldccl"',',',.°,_s•,ocz_z~uamcntodi una comunità in tante altre, ognuna delle quali ........ ,.. , = e vigilata e senza tanti scrupoli tassata dai vari legati. Gli ebrei lariano. Le vittorie che sorvegliano rarcata centrale, sembrano sono costretti a versare tributi su tributi, unico mezzo J>Cf fiaccart ouimamente vietare il passaggio •ai giudei. Di faccia ele\'asi il la potenza loro; e Roma che sa questo manda in Palestina dei Colossoo eretto dal padre di Ti10. Vespasiano, e compìuto da Tito oroconsoli di poche parole ma di molti fatti. Le comunità giu istesso. Due cose eterne nella storia e nella vita dell'uman.1à. <laiche si trovano in m\ primo tempo in preda aJ disoric.-111amcn. • • • to. )Jon sanno a chi attribuire l'impro,·,,isa ingerenza roma.na che aaR"ioni alte e profonde di politic-.ae di ci,•ilizzazione indusw ogni giorno che passa prende consistenza margiorc. Cercano al· sero Roma a distruggere nel iO d. C. il popolq ebraico. Gli ebrei iora di mettere al comando delle persone energiche e Ja lotta Jxe,·a.no stancato Roma. L'aYevano stancata come a"cvano stan- per la successione alretnarcato 1orna a divampare tra i saccheggi, cato tutti gli altri popoli della terra presso cui a,·evano trovdto le \'Ìolenze. gli eccidi e le distruziorii, mentre per le campagne osf)ttalità e discrezione. bande di malfattori (sicari), mettono a ruba i l>cnidei privati ~peRoma aveva già da tempo cominciato a lottare con gli ebre1. c.1almente quelli dei romani. 11 proWema al suo inizio appariva esdusivamen1e contingente e Nel 65 Nerone, preoccupalo delle novelle p.Jenioc,i nrdin;,. i. regionale; o per dìr meglio uno squilibrio tra le stesse comunit.l Vespasiano di recarsi laggi1'1 a domare la Giudea. giudaiche da cui non si a\•esse a temere conseguenza alcuna nei • • • riguardi dello stato. Dopo l'cdittn di Ciro (538 a. C.). la colo111a Vespasiano era nato a Rieti il JJ no,·embre dclJ"anno 9 d. C. Le giudaica abbandonata la Babilonia C" stabilitasj in Palestina, (gli sue origini erano più c.he umili onde ~erone non teme,•a in lut ebrei erano abituati a queste migrazioni in massa), lotta,•a con ogni ',Hl pretendente al trono. Ave,·a tre figli uno dei quali :ra Tito. mezzo comro le popolazioni che occupavano prima il territbrio Ambedue nei lineamenti del volto rivelano la forte opulenta ed anche contro gli stessi ebrei che avevano 1ro,•ato colà. DaJJa se.bietta razza sabina per la possanza del capo grande e ricciuto, Babilonia erano pertanto \·enuti con più definito intento: fondare la fronte vasta, la ma,c.ella quadra e il collo taurino. Da entram· un Tempio cd un regno. Per il primo richiesero l'opera di archi- bi soira un senso di maestosa bonomia e di mtel!igenza. Quali lctli fenki poichè quel popolo di nomadi non aveva mai a\·uto grandi impaatori furono poi. è J\Oto. Al figlio cd al nepotc dì - nè ebbe - una pro1>ria .architettura; per il secondo si acce- 1111 povero gabelliere della Sabina, Flavio Salisco, toccò il comsero in breve le lot1e per l.1 conquista de.I lrono mancando ai pito di distruggere Israele. Vespasiano inizia e Tito finisce. giudei una \'era e propria dinastia riconosciuta. 11Tempio sor.s<:. Dopo di loro gli ebrei si disperdono per il mondo ed iniziano, in breYe ed il culto giudaico trovò sede in un monumento com- a vendeua del disfacimento subito, la Jotta Tnillenaria di corruplesso che risentiva dell'archi1ettura assiro e babilonese; e più 2ionc contro la razza ariana. Possiamo concludere come Roma che tempio fu citta<lclla del giudaismo. tra i suoi meriti abbia qucno di avere reso sì importante sCr\'iqu!:a1;~1~tojfa-;;rvr: ~::::e a~e::~:~~ it:1~i tn:fi~an';:r ,~:~~ 1 :. ~~: a,~::t~!r~i~::~~/~ 1 i:C1:::o i~: ~!,::: efo~;: :a: 1>rospcrarc re1,'llava la discordi.a. I FariS('i ~ i S.1ddicei erano i lenza iati da minacciare J"arianesimo ed i suoi confini. due partiti maggiori che si contendevano il potere durame il re- La comunità gindaica non conoscc"a in\'cro e a fondo la pog-nod'Alessandro· Janneo:La ribellione germinava iu seno a loro tenza di Roma. La sapen lontana e credeva che l'immenso spa· come una! maledizione antica e divina. l due figli di Jannco, Ari- zio di mare e di 1erra fra Roma e Gerusalemme fos.se bastc\·olc stobulo e lrcano, erano i fomentatori delle lotte per la su«nsio-- per resistere e liberarsi dal giogo latino. Roma invece cominnc al trono. In un primo tompo Roma da lontano lasciò fare per-- cian a non aver pace Se prima non portava dlitruzionc a quel chè non poteva tcrmre, (anzi in un certo qual senso fa\'oriva cd popolo. rheYa compreso che in Asia :l.finorc 1101s1a1ebbe potuto alimcnta\'a le rh-olte), da questo stato di anarchia scoppiato in esservi impcrq se i giudei non venivano definiti"amcnte l.lispersi. seno alla comunità. Soltanto quando la ri\•olta cominciò a minac-- Qui non si trattava di far emigrare il popolo ebraico d.t una ciare anche gli intcrcs.si dei romani, diventò perigliasa. per Je terra all'altra: ormaì il mondo conosciuto do,•e,'a appartener\. allrc popolazioni, intralciò i commerci e la na,,igazione, Roma a Roma e non c·era posto per le gemi d'Israele. D'altro canto 22

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==