Maschera m•uicana in moHico, simil• a quella che Cortei inviò a Carlo V iperfunzionamento dell'ipofisi ttendenza all'arronicgalia), la morfologia infine dei Negroidi alla combinazione di un iper· funzionamento de.ll'ipofo,i e di un ipofunzionameuto delle cap• sule surrenali (quest'ultimo ipofunzionamento pro\'ota la forte pigmentazione, conformeme~te a quanto avviene nl'lla nwlauia di Addison). Ma ci si de\·e domandare se que!te secrezioni interne differen1i siano dovute ad una foiiologia dh·ers.a delle ghiandole o semplicemenle alle diverse combinaz.ioni chimiche dei liqu?1i che entrano nell'organi!mo (in seguito, per esempio. alla geo· logia dei territori abitati dalle razze) il che ricondurrebbe ad una influenza, indiretta, dell'ambiente. Tuuavia. anche suppo· nendo che l'ambiente abbia agito atlra,·erso le gllian-dole cndoc,:,1e sulla formazione dei tipi, è certo cl1e i Gialli sradicati dall"Estremo Oriente e i Neri sradicati dalle contrade meridionali. dànno origine, i primi a dei bimbi fla"oidi. i secondi a dei bimbi negroidi. Qualunque sia stata la parte dell'ambienle nella formazione <lei tipi razziali. questa parte è dunque at• tualmente compresa nel J)alrimonio ereditario. Abbiamo dello che non era impossibile che alcune ,.peeie di ominidi abbiano lasciato. per ibridazione, delle traccie morfologiche in ecrle raztç umane attuali. E' tutta,•ia 0J>J)Ortuno 0$-.Sef\'areche non »i sospettano queste traccie tanto nei Gialli e nei Neri quanto nei Bianchi. e cioè in certi tiJ)i europei poco frequemi . .J tipi fla\·oide e negroide sembrano al conlrario più recenti. 11011 solamenle più recenti di quei soltotipi t1bt-rran1i dalla razza biauca, ma anche dall'insieme di quest'uhima. Qualunque sia l'importanza di questi tre fallori. accanto alla geno/oria (o trasporlo dei genicli. "aie a dire dei fallori Ne· di1ari) processo principale clell'eredi1à. bisogna ora 1e11erpre· toenli i due seguenti fenomeni. Siccome un individuo è originato eia due genitori e un secolo Se ade:.so pa,..;iamo all'uomo, ossen•ia~lo due fotti importanti: corrisponde a circa quattro generazioni. gli antenati cli un solo I ► Tutti ~li e:..seri umani incrociati fra loro dànno proclolli individuo oggi ,•ivenle sarebbero ilati. quaranta generaiionì fecondi. L'umanità a1tualmen1e forma dunque una s.ola specie. fa. ,•aie· a dire \"erso l'anno 1000 della nostra era. più cli 1111 quelia dell'llomo Jopinu o gemplicemente dell'uomo. ~la nei trilione (mille miliardi) - impossibilità assoluta 1,ercht. al· tempi preistorie; la specie umana non era che una delle specie lualruente. la popolazione i111eraclelltt 1erra non sorpusa• di dt'I genere ominide; le altre specie si sono estinte. non fenza moho i due mìliardi e nell'anno mille non dou~,•a ragiiun~ere n,·ere fors-e. incroeia1,1dosidi un"epoca in cui i loro discendenti il miliardo. mentre la vopola:done dell'Europa non rag1iun· reciproci erano aucora \'icini, lasciato delle traccie in certi grup· geva il quarto dì miliardo. Che significa ciò? pi altuali, con1ribuenclo così alla difrerenziazione delle varielà Ciò ~ignifica che numerosi ascendenti hanno fun.tionato i,1 umane. chiamate. per l'uomo come per gli animali domC!!lici: qualì1à di a~enclenti comuni di numerosi discendenti. aImene, r(l:.:.e. ,No1iamo che i preuma.ni non contavano solamente molte all'interno cli una slessa razza: è proprio in seguito a queslc ~Jlttic del genere ominide:ma molti generi, costituenti comJ)le!'· diroenòenze comuni moltiplicate5-i alri111erno di uno stt"s~o sh·ament('- la famiglia degli omiuidi - di cui non re~la oggi ~ruppo. che questo gruJ)j)0 è di,•enulo rc,::u, di.s1inta ,l:igli al· e-fu· l"uomo. tri ~ruppi all'interno dei quali ~i ,crìfica\'ano le ste.s~e con· 21 La specie umana è così J>OCO uniforme che, uel regno--r~-~-,:,-l!l_'l_'f;,-.,.-i.~,--,-,=-,========:-= animale. esseri lanto di,e_IBiquanto il Bianco. il Negro. il Cial· "' , ., lo: l'Au~traliano. il Boscimane, sarebbero, senza esitazione, as· segnati per lo meno a specie differenti - mentre la feco1Y.lità dei loro incroci ci· obbliga a considerarli come ,·arie1i. cioè semplicemente come razze. Con:1ta1atì questi due grandi fatti. ci si domanderà a quali fattori si debba attribuire la formazione delle razze. L'adone dell'ambiente non è considerata oggi che come molto &eeondaria. Anche se, nel corso dei tempi, questa azione non è itata nulla e se i suoi effetti si 60110 a lungo andare addizionati. essi 50no oggi ereditari come modificazioni durevoli. Si può dire, insomma, che l'ambiente non esercita sulla morfologia che un'azione superficiale. Le ghiandole t>ndocrint ( vale a dire a secrezione interna, come la tiroide. le capsule surrenali, l'ipofisi, ecc.) hanno verosi· milmenle una funzione più importante nella formazione del tipo razziale: è così che la morfologia dei Mongolodi (FlavoidìJ C allribuita ad un 1i,orun:r:ionamento della ghiandola 1iroide (terrdenza al mixocdema), la morfologia dei Neandertaliani e.~1inti.degli Australoidi e degli Europoidi (Leucoidi) ad un 10 Negri adibiti all'•slr.ui~ne dell'oro nelle mlnier• di Hispaniola, ad Haiti (da: Th. D• Bry - Ame,icH pars V)
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