ANTIGIUDAISMO DI PIETRO ARETIN·O Pietro ANotino. da \lD quadro del T'udcm.o (Finro.e • Pmuuo PitU). Non si potr:bbe meglio iocom.inciarc a pular dcli' Arcuno che ricordando un aneddoto della vita di Dio~. Un giorno che se ne andava a ~ggio, imbattendosi Oiog,cné in un mùdcstro ucierc che invano tentava di SlC'tW'C un bersaglio, corse a mct· rcrstdimnzi a quel bersaglio,SK\lro che l'arciere colpirebbeogni altro s,egno aJl'infuori di qudk> in cu.i mirava, Cosl I' ArctinJ se fosse stato q'1CI maldestro arciere mc incontrò Di08fflC, e se i principi· dei quali egli era il flagdlo fOSICl'O stati della levatura di quel pano-savio filosofo, avremmo avuto oelJ'Arctino uno sc:toneatorcmancato, e in quei ptioc:ipi uomini quasi superiori alli loro natura. Eppcro mai a nessuno di cosc:oro l,a. koò in mmtc Ji mettersi 1b sul bcrsa&lio. t'Arctioo e centrava i., e ciò spk-gacome rutti ccrcauero con lusin,!hc. con doni e con minaa:c di aca.ttivarselo. La molteplice satira de:tr Aretino non risparmiò gli d>rci. NCllc Lt1tK1, nti: R.ltio11m,urtt1, nd Dillioto delle r•rle, non che in quelle safkenci ope~ rcligio:SC, f Ar~ino atuccb gli ebrei, e più che per ortodossia, pct istintin avversione dtc rispecchiava del 18 resto raucggiamcruo del popoloh Ma il .suo ancigiudaismo si manifatò in forme di ·viu - e in un modo così K'Ottln<e, che gli ,·alse poi l'ostr~ismo da non pochi mao..u:i di lcunarura, compilati da ebrei o da filo-ebrei - nd Mar,m,/rn e nella Cortitiana. Queste commedie, per il solo fatco che forono Krine in sole undici marti~. debbono considerarsi C.>mC dd resto la quasi totalit.ì. delle opere dclr Arct:ino, ectC2ion fatta ddrO,aiA!, improvvisate. Cosi«hè, studiando quelle seme - che poi sono nei rispetti dall'intreccio, ricmpicura - ncUe quali rA,crino si fa bcf(e degli ebrei, è inutile dire tbc sono del rutto sponta.ncc, e se si vuole, sfuggite di. pcnn.a. E' ovvio, pcnanto, che qutS<e cene delle bcff~. non si dcbb,..no all'in,•mziont" ddl' Aretino, ma si hanno da :onsiderare piuttosto come f:m! della vi(a, allora usai comuni e roscitucoti la delizia e il cnst11Hodel popolo, farti poro.ci sulla ribalta. l'cvolw:iooc ddla figun dctl'cbtto, documentata alla luce ddlc- .:.pere dcli.i. lcttttatura, segna una tappa nel tipo presentato daJI'A:ctin.o. La figura. dell'ebreo, d.alla sua forma primitiva quale si vede nel Not·~llino o anche nel D«111111ron,, è usoluwncntc: altra .la questa dcU'Aret.ino. lo quella. t't1. il fotbo matricolato che vinceva in finezza i aistiani : in quesu. è I' cbceo che subisce la burla. An.r.i il tipo dell'Aretino s"a.vvia va10 qucll~ maschera che poi sui dc6nitiv.a., quella dell'usuraio, Shylock, T,ip!A ,/'or11 di Krommcllink. E" l'eterno rivendugliolo di e bagattelle • come •~ MAr~m,ko, o di ferri vecchi come odia Cor• tìtiantt; ~ jl berteggiato. Un ragau.o, uno staffiere, gli (anno lo sgambetto: oon è più un vincitore, ma un vin{O, un vinco chc dice: e Puicnu •· C,ominciamo coll'esamina.re la prima di qUCSte burle, quella e~ nel Mt«ffcillro Giannicco fa al Giudeo ,spacc:l2tore di « ba· ga«ellc ». . . Il cen·a«o s'apre con la an<ilcoa del Giudeo che grida: e A chi le ,-endo, a chi le vendo le bagattelle, le cose belle, le mie novelle, a chi. le vm.do, a chi le vendo »; cantilena c.hc da sola doveva mandare .in visibilio il pubblico. Capita Giannìcco, il przooe del Marcsako, che subito riconosce in colui che e invita smus.icando i compratori ». il Giud~ e dagli occhi. '°"i, e dal viso gia.Uo•; ma prima di trattare con lui, non pu6 fare a meno, anche per sollt1:~ .i sentimenti del pubblico, di dite a parte: e o che bella sassata, che io gli piantttti nel pcuo », 11 Giudeo ron la sua. <{UffWavoce gli si a.vvicioagridando : e A chi le vendo le cose belle, le ba.ga.ctclle ». Giaonicco lo saluta con un lusinghiero e Abuam rcvcrendiuimo », rui il Giucko risponde commosso: e Tu fa.i il debito tuo, Gi.annicco, a (armi di bcf. retta•; come dicesse: cosl si saluta un pu mio. Pero Gianni<co lo confonde ancor più.: e ma io ti voglio arricchire» gli dice; al che lo strillone, rutto ringallunito rispoode: e Magari, Gian• nicco gal.ance». E qui il piccolo Giannicco ordisce la bwla all'tt>rco, mandan• dolo col urico delle sue spezierie d,.I padrone, al qw.l< per puoco e. per foru si vuol dare mogl;e. e Caso tu abbia fra.scaric da sposa », continua dicendo Giannicco a.I Giudeo, e Anzi, ri• sponde quesci, non ho io altro, che vmtag.li, scuffie, belletti, acque, maniglie, collane, imprese da or«chie, polvere da denti. pendenti, cinture e simili ruina tnaJ"Ìti ». e Se è così, tu dd>bi
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