La Difesa della Razza - anno IV - n. 18 - 20 luglio 1941

Verso un su e.r L'attuall'. ,·icenda <lei mondu europeo, conforr~ alla dire. tionc 1: al senso della marcia <k·i paesi c.101.clitari >, nou risulta semplìc.cmcntc dderminata dalle vittorie- militari, ma et~ essenzialmente da.I fatale cH·• n111.. <li una ,piritualità supcrnazion.alistica JU una società , cui ,·alori basilari costituiscono un'aminomia ,•iv<'nte rispetto alla c,•oluzionc della coscienza dell"uomo moderno: è una lotta d: culture,. in vista dell'affermazione dj valo{i sempre più rnir:uui ad un tipo armonico di ci\4lltà. A nessuno può dunque sfuWrc come a qu:c>sto oombauimemo di ideali. cui fa riscontro nel piano ddl'azione una loua serrata di autentiche cncrg~ ,gucrrM!r~ 1100 sia estranea l'id.ca-forza vropr!Q alla "COSCienta di rana: infatti, .i ~~a razziak, osser- ,·ato da un piano super-storico, come processo vitale conntsso ili sorgere, a.No nilupparsi e al tramon1arc di una civiltà, t ani:ituuo un problema dello spirito,. c non ocl senso filosofico-culturalt, ma in quanto riguardante un principio atti\·o c originario che, altraHrso il pia.no meotdc, giunge con la sua dficacia più profond'l ntl piano vital: t' fisico. Occorrt riconosoere che nd compltsso dtllt possibilità. raui:tli delle N'azioni, eSistono profoodc entrgi~ originar~ che, negli am• biemi cborghcsi•, non trovando il loro modo di attuarsi, finiscono con l'assopirsi cd annientarsi. Si tratta di scaturigini di forze non stmplicemente circoscritte alla tmpirica e IHnitata indivtdua)it.à umana, ma pertìntnt~ all',cu11i,·crso • c al e cosmo•: con t.ise è necessario entrare in rapportQ di comunione ,: di dominio, prima cht· si dissolvano t si inan:di-scano nel 1•iano d('J democr:tticismo statico e 3c11suak. Es~ sono un dono superno e al tempo stesso costituisco1)0 il segno di una virtù tras6guratricir-, continuammh: rinnovatrice della vita di una razza: virtù che: finiscono col deca.dcrt, n:lla esistenza dd singolo, quando non sia loro aslicurato un niodo di esercitarsi e di sviluJJ1>3rsi. N<: consegue la ntctSJità di una educazione inte:riort, di una disciplina che plasmi gli .cle· menti costituti\'i della compagine etnica, preparando l'ethos dtl· l'ordine ~rarchko t guerriero t int~rando con tsJO ogni altro tipo di educazione. E' spitga6ile, sono questo a.spello fondamentale, pcrchè una delle: forze più urgente nella gooasi della nazione e totatitaria • sia l'unificazione del mondo de-Ilospirtto con queJlo della prassi poli• dea. Tra questi due mondi l'antite:Ji è un ostacolo nel cui supc· ramcn10 consiste la. pr:mcssa per ogni reale costruzione virile:, cJ t"Ssenzialmcntc per la identificazione etica t la fonnazìont coscien· te della razza. L'antit:si, in realtà, non esi,.teva per l'antica civiltà degli.Ari, come è cvidtntc nei fonda~ntj delfa tradizione vedica, nè tanto meno per gli_ lndocu~i, gli Indogermanici e i Roma.ni; e appunto per una risoluzione di eSR - scgno di un dualismo involutivo cl: origine ebrai<::a,- Platone '(()O(~ che: la \•era coscituzionc e la \'Cra essen.ta dello Stato abbiano il più .profondo fondamento ne:ll'idta, ne:i principii i.n ~ e pu sè univenali, intesi come norme di una univoca legge d'e-ttrnità. E allorchè :gli af• ferman che la filosofia e il pote:re dello Stato debbono coincidere, non int:ndeva ceno alludere, col termine e filosofia•• alla mec• canica astratta dei concetti: egli ,·ok,..a soltanto sosttnere che ~ principio dello spirito, possedendo la sua euenu assoluta in sè, può avcrt n~I potere dtllo Stato il simbolo 1crrc-no della sua' pos• sibilità assoluta. Ora, una concezione che ha vak>re b.lsilare n<'I testi dell'antica s.iipicnza indoeuropu è quella di una -ilò, p:r cosi dire, inten• si\·a, e ben lontana da ogni confusione panteistica, del mondò . clclla realtà. L·ancioo termine sanscrito vidyt1., la cuj radice- vtd ritrovandos: ndla stessa parola e vedere • significa. e ,;isiooc • in Jcnso superiore:, si riferisc:- alla capacità di scor~re, in una. cui• minazione della vita imeriott, la distinzi.one fra il e re.alt• e !'e irreale•• epp:rò di congiungersi interiormente a quet chi', di là dal mondo iUusorio de:lk nistenze condizionate dal divenire e l•M m •1Clflio (questo cl~. come gli albi che illua llHl°onicolo, è tra:tlo do WICIIrac:c:ohg di ee1ricatve -tibrit ,UC~ edito UI Fl'(IP.QG neU'toG), • • dal e desiderio• - samsari - ha valore di principio a.sM'ltuto immutabil: e di e causa unza cause:•· • Questo caposaldo dtll'an1ic;,. sapienza è suscettibile di deduzioni e~ ancora oggi possono applicarsi tanto all'idea di razza tipica - o sopra•meniale - quanto alla con«zione e eterna,, più pro. fonda, <kn'lmp:ro, se 3tudia.ta m:i suoi intimi presupposti. Rea· lizza.rc la visione anidd1a - vidya - significa effetti.va.mente con.seguire la possibilità, che nulla più p0trà distruggere, di OOm. prendere iii mondo esteriort: partendo dalla cosdtnza interiore e di ,·ivere compiutamtntt in esso, permanendo tuttavia in .nat:> di assoluta libertà dalle lim.tazioni che sono proprie a chi 11«: sia schia\·o. Non si tratta di una rinuncia a. vivne nella materia, ma di un di.$tacco che porta al più ,;ero t creativo dominio del mondo delle forme. Ptr qud che riguarda propriamcnte i rapporti tra spirito anima e corpo, il senso di ~ deve portarsi al di sopra del corpo 1 dtlYanima t idc:nlilicars'i con lo spwiro, ~i da potu imprimert ~ rimanenti principii un ritmo che gli viene da questa idul· tificazione con il musimo poter:, che è il e divino• ncll'c umano». E' questa ia rtgola d~lla ra=r.osolar~ dei e dominatoti del divt• nirc- •• che non sono mo53j dal fato, poichè essi sten! lo con. dizionano. . k, secondo luogo, dal punto di vista umano, è cvid:ntc. che :i rapporto fra chi h.t, non «pensato», ma realizzato qiaHto stato 1! l'uomo comune-è identico a quello fra e atto» e e potenzialità•· , li primo fu tradizionalmc-ntc e simbolicament~ indicato come: lo

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