i.a. (lo,•tndo csstre il corrispondtntc 1100 Lcres, ma Ct-rbos. In un.a is.criz.k>ne di Corfinio, si parla di una e sacudoteua Jci Ccr6 > (sacaracirix (Crfum), e, a llld dt'I Sangro, in territorio OICO, troviamo ancora un te.in:\ Kerro, che ci 2.tt,:sta l:t. diffustOne dd nome. Ad Agnone si tr~ ,•2.rono in un ,·ko (uocucom) pa.retthic s~tue di divinità con<raddittintc, d2Jl'at• 1ributo e Kttriio ». Mori~ . • Altra antichissima figura di d1• ,·imtà comune a Latini cd haltci è data da Marte. Il suo cuho ci ~ attestato ia t:mbrUI :d in epoche rtlatìvamtnte tarde, s~cic a Gubbio, Todi M anche a Trcbu• la Mutucs.ca.. ,Kulla però ci vieta di credete chc in ttmpj anttriori gli siano stati reti ugualmente gli onori del sacrilido. qualou. consideriamo la tcstimoniam: .. (probatricc) di alcune conosciutissime leggende. lnfaui a tutti è noto l'c-p1.sodiod1 Rea Sih·ia la ,·estale costrdt.a III astitl dalta crudeltà di Amulio; la sua colp:,·olc re.la ziont' appunto con Marte sarà fC'cond.1 <le.i gcrnctli illu!tr 1 c~ fonderanno Roma. Pit'1 tardi scomparso Romolo durame un ur~no. si fari cncktt al popolo la d'!ifi• cazionc dcii re. anunto in ciclo sotto il nome- di Quirino e gli sten, Romani at• !lume.ranno l"appcllativo da Q,.iNus. Riccrchf' filoloeiche intese a pr«iure l'rlunologia di Quirino, nhan dimostrat('I rorigine Sabina, cioè ftalica, stabilendo una relazione tra il sostantivo su citati) e il sabino e curis •· termine con cui 1i duignna la lancia. Se ora ttnklmo conto 1.lt'Ua più antica pratica italica, la quale SMcva raffigurare una divMlità non ben precisata (più umli idtntiMata con Mar• te) col piantare una lancia in terra, non solo è ,·1sibilc J'mtroduzion:! di un dio e no,~n.sidts », ma ti può anche ammcUt• re st1tt0 tema d'errore che il culto reso a :\I.i.rie sia tra i pìù alltichi d'halia, ante 111!orc:alla stnsa fonda.zione dell'Urbe (.a). E' del ruto a«rc-ditata opimont che: il Dio sia 11ato il simbolo più carattcristiN dell'unità n::i.zionalt dei popoli italici. Pur• troppo i documenti pcn·enutici già lo risi,«c.hiano in u.n:i. fa.k di,·c:rs.a dall'ori(' nale. inffuenuta dall'Ares greco; tuttaYia possiamo ltDtare di ricostruirne la figura primitiva da qualche frammento letterario rimastoci. Nej e Carmina fratrum ar- ,·alium >. Marte è considerato come divi. nità agricola, rapprc,cntantc dc.Jla. forz. fccondatritt, protettrice dc.Ut mcs.si. e ~ gli alberi, nume tutelare: della primavera; ,·ic.nc quindi invocato in uno con la. Dta Dia durantt lt feste di maggio t non a caso alcuni ravvicinano l"apptllatiYO e Mano», dato a quel che fu il primo mese dell'anno, a Marte, foru. primaverile che scaccia !"inverno e rinnova il miracolo della vita. Questo dio ddla giovintna, nubcnntt di m~rgic, poti ,·ant-a re anche la funzione secondaria di nume ddla guerra. sia per i cautttri che gli ,ooo propri, sia pu le vittorie riporwtc sulle, forze osti1i della natura; un:a tale funa-.:onc t da uc.riYCr.si ttrtamc.ntc, a tardo periodo, 1e ancora Catone, i~ vecchio, por• tando alcuni esempi tli prc:ghiera. romana lo in,•oca e uti tu frugt'S, frumenta, ,·inc• ta virgultaquc grandirt, (Agricoll,.r'f., cap. 141). Ma la. lqgfflda ddJa fondazione di Roma ci rh·da pure un"ultima attività di Marte: la tubcla affidatagli tui destini dcli~ città italiche. Ci illuminaoo in propo-- sito le e Tabu1at Icuvinac •• spccialmtntc la- VI B. Vi si pub di una dtlle quanl'{) triadi italiche-, della prima in particolare, cui si consacrano le duà. I primi d4e membri <klla triade riflettono una dipcn• tlc.nz.a, forse IOhanro formale, d:i.lJa nota triade ctrusica: sono Giove e Vofionc, C\ii è aggiunto l'appellativo Grabovio d1 dubbia origine; il ~no è dato da Martt. di- ,·inità cranquilla e scr~na, che ri«vc,, con gli altri, un'offerta di tl"C' buoi (s). ffc-,v,ctos. - Una. divind Ja cui inftucn za l manifc-sta presso i Latini primitin è la e Venere Italica>, Hcrtntas. Il culto r.esolt ~ attestato da un.a ixrizione peli, gnra di Corfinio c da alcune akre in tu• ritorK) campa.no, do,·e motivi gr<"ci imrodunero una visione più ma1trialt e più concreta della dea. H~rc.nt.as secondo il Dc,·oto, è nome dcriuto dal participio present-e d1 un ltma verbale e hcr > che ha il ,enso gcn<"nco di e ,-olcrt >. Conii• dcrando il car.attcrc astratto attribuito al k divinità italic.he in gc:11cr<".Herent .-,prime l'appetito unìco, confuso, stinto. morale e materiale, v:r.o qualu que cosa; non ci troviMnO quindi in S(."'I\Za dcli., dea dtll'11mort, avendo sidcrio ancora una forma ,·aga M cisa. E' razionate eh: sulla bak dc.menu si debba riconos(cre l'origine 1 e Venere-.: la teoria che fa di CSSlll una di,•inità <l.tlla priman~ra e dei fiori, dc:ve essere- ritc-nuta errata, anche stando ai Jo. cume1111che. il cullo di Venere ai tc-nip· di Roma Regia ci può offrire. Anch: qui il notM è rivdatort: la radice e ven• • che si riallaccia al ,auscrito e van.> (de• s.idrnre) t ad altre tsprcs.sioni di lingu~ iodoc:d°ropee (ttdctcO e WOMC. t irlandt· se. e watn >) ha un sc:nso molto più circo scritto dell'italico e hc,r. •; b dea del dc siderio informe non è ancora quella del• l'amore. ma rapprctcnta fil una divinità pacificatrice e ra.sstrenatn«, il cui nome si dtvc più inttndt-rt «ime vicino a e ,·tn-io », che non a e \"tln•ustus >, signifi• cato questo sorto solo in proctsso di tcm• po. Trovianio ricordata, con ftsonomia politic.a, una e Vcnut Cloacina •• cui s1 at· tribuis.cc, la pa.dficazi0nt dei Romani d1 Romolo con i Sabini di Tito Tazio; una . e Vc-nui Murcia », cui Anco Marcio dcdi• cò un tempio sotto !'Aventino, forse. e un'allc:aropia della divinità in oggttto, G • aordo. fflfflt~. '!m forma et~ di n_sa è d.at~ s,:= cll •til• da L1b1t1na. venerata g1à fin dai tcmp; d1 prillUti-.o. (MuScrvio Tullio COmc dea dei morti. "° 11'•1-torico U nome di Libicina., che pare avtr con· del ColMgio ao. tatti con la voce e lubet > si acC05ta quin- -..o). di al aigni.6cato dd tema e hcn italico, quantunque .si debba notart una trasposi• zione del concetto: non si tratta più della dea rapprHtUtauke del òcstderio, ma di una. divinità asi è lecito ciò che vuole. Quindi ancht per Hcrcntu la ~- zM>nefondamenta~ non muta td è ugua• ~: per Latini ttl Italici ;.l'introduzione del• l'Afrodit~ grtta. altra,~rSO le colonie <kl,
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