medìterranei {i quali anche per r09.om contingenti hanno gotuto occupare una prolondo fa.scia dell'Africcf sellentriono'e) • P0. in periodo J)f"Oloslorico, in divera. loal aeparote da diversi millenn·1, le etnie (chiamate da Monlandon aub-etni•} italiche (utonziote in hallo ain dal neolitico) quello Latino (soprOYvenuto, do un primitivo 11onz.iomento nordico, in Italia all'inizio dell'età del ferro) quello propriomen!e 9ermon;co di più recente struttura formativo ed :I cui nudeo miatloo-guerriero apparve nello ,tesso ambiente li.slco che poi vide nascere il • J::olevola >? Ci riferiamo ad un eun1O di panenzo po· sitivomente antropologico volendo per oro accrtore ci6 che potrà la,e oggello di un ahro ,tu.dio. La tradizione degli studi! QnlrOpologìçi ed etnologici italiani dal Pi9orini allo Stoppani è dlatinta da uno 1picoolo tendenza oll'outoctonla. L'intuito d09li aludiooi ho percepito (ed i ritrovamenti han ser.ito di base olia c:onvfnz.ione) l'estrema antichità degli atonziomenli umani nella penisola italica e gli 11udiosi della proto.torto dal Pietragon• z.illi al Mlcali al Ducati al o. ... oto hanno lomilo elementi pn,zia.i che potevano ser• vi.re d! base olla tesi dell'autoctonia della dviltò italico. Tutto que-11O è una riprovo delrindipendenza etnoroxziole tra nordici ed italici i quali •i sono dato ciO>JCUnouna civiltà per conto loro euendo onlichluimo la diHenmzia::zione dei rispenM tipi dal tipo c.ntropol09icomente unio::, dello preislorio. e quindi antei.ore all'inizio fonnolivo delle etnorw:ze. S.191O S.19i, anzi, ammette - in base alle sue ucoperte di Socco. pastore - l'esislenza - durante l'ultimo periodo inte19lacial• - nelle coste del Mediterraneo di un tipo umano Neandertaloide e varietà mediterraneo >; onde fo ancora pi\) antico lo stanziamento degli europo!di ne-I boemo di quanto non lo facciano I < cromaçrmoN >. Weinert. nello su.a ami»a monogroho su.ll'uomo pi-eistorko ed altu.aie (< Entatehun9 ~r Menachenroasen > S1ut19otd. 1938). partendo dalla sietematica di Fitcher, NJ<:O un forte contributo alla identilic<u.fone di quel punto di partenza europoide di cui anche lo etnoraua ltaliona pub din:i u.n estremo derivato. Anche Montondon (< La roce. les roces > Paris, 1929) non solo • venuto o trovarsi sulla :steua atrado. ma j suoj lecondi studii sull'ol09enHi umana poe.aono servire a 11u.llr09io. au base largamente documentaria, del principio della evolu:ione In alto delle grandi ro:ue del, l'uomo, delle roue e sottorozze che SOno i loro rami. delle 9rondi etnie che di qu.esti sono I derivati e delle etnie che poi sono le ramificazioni delle precedenti. We:nen descrive il tipo Cro-Magnon come provvi:s10 di « un cranio pesante e grande, con angoli mandibolari quadroti e salienti, e scheletro pesante e 9roasolano. < Esso ha le orbite -straordinariamente bos- "• od angoli dirilli. molto Iarçihe e speno direlte obliquamente verao l'etlemo in bos• so> (ritrovamenti della grotta di Mentone). e Il fotto del seppellimento - a991un9e l'autore - 91i 09gett1 e gli adorni che ocoompognono gli ac:heletr; denotano il grado re-lati..o. menle elevato dello cil'iltò di quell'epooa>, Weinert colloco queslQ tipo umano come predominante nell'epoca pleistocenica (dal punlo di visto archeologico tale epoca corrisponde aJ pale-olìtic:o) e poi meglio e;1prime il suo pensiero quando pouo olio studio dell'uomo euro~ mesolitico il quale lt preGiovani aporti•i dell' AmpeasaJ10. valentemente dolicocelolo e della do.s,. croma9noide. e Gli antichi dolioocelol; che ai 099ruppano intorno 01 tipo Cro-Mo9non sussistono noturo.lmente In quest'epoca e dominano in più lu09hi il quadro razziale alno ai tempi modem!. I dolicocefali oceupano le coat• marittime settentrionali. cioà quelle del Mar de) Nord e del Baltioo. Essi conNrvo• no in maniero impreHionante il tipo CroMag:non. Al aud' eni oceupano tutte le coste del Mediterraneo, ivi comprese quelle de!, l'Africa del Nord e dell'A.Jiia Anteriore, que• • ali ultimi anche presentano oonne.s,doni con i Crom09niani. Lo aegregmione rauiole non sarà dunque nella in Europa che nel Neolit:co. dopo l'OCC"Upa:rlone, dei- tel"Tilorii sgombrati per U ritiro deì ghiacci. Tra queate rane dolicocefale, che ai chiameranno d'oro in.nant.i nordiche e daliche al NOfd, e mediterranff al Sud. appariranno intanto le prime tesle larghe, eottihl.enti quello che •I è poi chiamala • razza alpino> o partire dai ritrovamenti fatti sul •etaante Ml• tenlrionole delle Alpi. e Se si 9ìudica - continuo Weinert con• iradicendo in alcuni punii 9\i studi d1 Giinther - queatc suddivisione rauiole delrEuropo dai punto di •itta dello paleontologia umano, ei constato lo aopravviven- :r.a del tipo croma9niano. oon le sue ,..arianti via •la P-f\) numeroae. al Nord ed al Sud del continente. VI ho dunque in Europa una razzo del Nord ed una rozza CMI Sud ambedue in conneuione con l'uomo diluviale dj questo continente >. Queste condualoni di Weinert mostrano come invero nel Neolitico aia avvenuta la formazione, in primo luogo, delle ra::z.ze, tra le quali la nordlco-da1ica e la medilerroneo, dall'unico ceppe cromagnlano e come poi dalle razze •i siano- formate le etnie e poi in pcoaieguo le nozionali1<'.11in9ole del• lo pcoto1torio. I prindpii di Weinert auUo 9ene1i neolitica delle roue mediterranea e nordica ribad.'.c:ono quanto è alato primo con I doti antropologici dimostrato. • Non li à mai dubitalo che il Nordico del Neolitico nello suo qucllt6 di dolicocofc:zlo. 1!0 stato il disoenden1e degli uomini CMI Paleolitico re• c:ent• (cioè del lipa c:romognoide). E- biaogna jnaiatere sul !atto che la dolicocelalla nordica è t..;Jt(I sin dal prindplo meno unilorme di quello mediterranea. E' da ciò che n<ace la dolicocelolla minore, in i:uedia, del tipo nordico in raffronto al tipo mediterraneo. E noi Yed.remo che la media dell'Indice c:elolico del Nordico lo la rientrare non tra i Yerj dolkoeefali mo tra i aubdoli~lall :t. • Le due raue europee dolicxx:elale {deriYate dall'europoide cromogniano) sono note in sito. La mediierraneo perch• • ri· maata nel bacino mediterraneo come conlinuo:r.lone del.,çrom0Qnian1 che l'occu.pcn-ono nel Paleo1itioo recente, la nordica per• ehà si mise subito o aeguir• I ghiacci ed Il Renne. In ritirata •erao U Nord e ••r• SO Eat>. • L'uomo nordico - chiarisce Il direttore dell'Istituto di antropoloc;iia. dell'Uni.,....raità di IGel - non l soltanto oaralt•rlnoto da! IUO CJO.nld e dal 9UO KMletro: d6 che egli ho di pi\) tipico e che non •i • prodotto che una volta au tutta Il globo oome k>rmazione di un elemento razziaJe, à la sua depigmentaaione. lo schiarimento, ln altri termini. della peUe, dei capelli. degli occhi. E' molto pouibile l.igurani eh. questo mutazione li • prodocta IOila l'influenzo di oondiz.ionl, dimaliehe nel Nord dell'Europa in •la dt liberoni dai ghiacci, anche ae non pui). per la solbcnone di un fattore, lndovinatai la couaa ultima di queeto mutamento>. e Si è anche in diritto di au~ pon-e che questo depigment<n.ione non ai • prodotta che pan:!olmente nelld rau:o mediterranea :t. Dunque I tipi biondi nella ml.iuta m.clia unitaria del tre per oento che •i riacontrano nella razzo mediterranea <ed italiana non poqono in ogni caao ooetitulre il frullo di mi.stiom oon tipi nordici, mo po,saono ìnYec. eaere da•uU alle atesae cause 9enetic:he e lìa.Jco-ombienloli che in molto minor misura agirono anche suj gru.ppj Italici dello variante mediterranea dj qu•Uo atea90 grande razza cui ai oJ)IXUtengono anche i nordici. I quali raps:--•sentono la v~ianle esttem!:I 23
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