La Difesa della Razza - anno IV - n. 18 - 20 luglio 1941

DELRAZZISAI\O ''In ciascuno di 1101 si realizza lo Stato'' nismo 1mò darsi tra la comuni. tà 1:iopolarc e gli indfridui ma una identità tale di mezzi e di fini che i beni del popolo ap• paiono anche beni dei suoi J)artccipi. La trasformazione etico-poli1ica ddl'indidduo ha b. sua prima base n:.-ll'intensihcato senco del do\'C-rc,' e ndla sua nuo,·1. concezione: i doveri rauiali so110 uno degli elemenli pi,'1 importanti di questo rim10,·ama1to e fornl.itnO un capitolo d:lla num·a dogmatica completamente ignorato dalle teoriche liberali e dal razionalismo as:ratto. Oltre la zona positi, 1amentc regolata che impon<' obblighi o accorda diritti concrc1i, qu:sti do,·('ri, connalurati -a.Isangue e · dcri,·antj dal una realtà natura• le, come c-sistono all'infuori d. ogni nonna specifica di legge così hanno la loro prima sanzione al di là di ogni l<"ggc scritta: essi fom1ano inoltre al trcttamc dirt'tti\'C del nostro or dinamcnto giuridico. T«iel~ del p~euigio Particolarmente ncj confronti di quelle ratu che stanno al1'<::Strt'moopposto d:olla scafa rau:iaJe, quali, per considera• i:ioni di,'c™.·. i negri e gli chrt'i, il legislatore ha tutelato il prcst.igio di rana vietando .=: punendo i falli che più gran!• mente ne sono lcsi,·i. L'orgoglio e il prcsti2io di raua esigono eh:: r individuo sia degno di quell'im11roma di nobiltà e di suporiorilà pro))ria 1.klruomo ario ~ntcndosi il par. tt'CÌ('le di una tradiztOllc e di una storia che .hanno radice nei millenni e ricd1t'zza di futuro ::d evitando (tualsÌ:llli degradaiionc ,•erso il li,·cllo di rane inferiori; ma altr~ì nigono da quntc ullimc il rispetto di tale bene del ,popolo, ra«c:t• 1atione, dimostrata roj fa:li, di qut"Sta t"ffttt'iva supe-rioriti. Tale du11licc ordine di don:ri, cioè l'obhligo ..iri:rno di mante• ncui alr ahuza dd prt'stigio dt'I proprio popolo, e l'ohblig? degli appartenenti all~ rane inkriori di astenersi da ogni offesa, sono stati riassunti dai legisfatòrc nel definire il ra1,- ponn etico. e razziale tra gli J. taliani e i nath·i dell'Africa J. taliana. Risp~to ai cittadini è lcsi,·o del prestigio di razza l' atto commesso e abusando e della qualità di appartenente e alla razza italiana ò ,·cne11do e meno ai do,·eri che da 1ale e appartenenza gli deri,·ano di e fronte aj nativi così da smi. « nutre nel loro concetto la fi • e gura morale dcli' llaliano • (art, 1 L. 29 giugno 1939 • XVII n. rc104}. ,•aie a dire l'a• buso <klla superiorità razzia!c e il non uso di questa qualifi• cazionc. Perciò è conforme al J1fcstigio di razza ~·atto che. nei r.tpporti con i nati\'i, aJ)1>lica. e 1icnc nd do,•u10 conto la diffcrmza dì razza ,·agliata ~- condo la 1,erson.1.lità razziale dell' lta-lia.ilo. Da parte <lei nati\'i è lesi\'O dd prestigio della razza i1alia• na l'atto di offesa che intac• eh; questa personalità o sia o>munque manifestazione <li odio alla nostra razza. Di ~uenta il concetto di 1)1"estigio di ratta prcsup1)()1teun rapporto Ira razze d'· ,·erse fondato sulla discgua• glianza e sulla chiara e completa Sllpcriorità <li una di es se. Anzi, con ,•isione più am pia, si, è ,·oluto 1utclarc il prestigio, in gener~. della razu ariana con fcquiparare, agli ef• fetti di quuta legge, al cittadino italiallQ m<"tropolitano lo straniero di razza .ariana e fis. sare, in tal modo, l'affermazione giurKIÌC:l deU-uomo arìo di fronte ali<' popolazioni africane. Qua1110 poi alle singole ipot~i k-,s;,•edi questi beni, il legislatore si è limitato ad indicare quelle piti tipicht", com~ L"brridia (Giotto • Ca-~lla de4JU ~-vai • PodoYG.)• ••

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