La Difesa della Razza - anno IV - n. 18 - 20 luglio 1941

LlBIFESl IELL1 tCIENZA•IOCUlfl'.NT.&ZIONti POlENICA • OUDTION4o IRE T T o RE fELESIO INTERLANDI '.'\/NO I\' N. 18 • 20 LUGLIO XIX lUMA • APEDII-IO!'lii& liii ANONAJ,U:!11."TO P0&1 Al.l. LIREUNA

SOM.MARIO IO LUGLIO• 11111 -~---··~ Ili - Al.LA li(). .llfÌlli '?.--OIICINEECLAS- _lllWl_ll'JIUAIIA. ~1111-•. IIIIIO IIICIIIIAIIII. LIGIILA0 - - DÒCulnHAIIOla _______ .,. - - - UIICIS lliftarA' ITAUCIIE. IINIVCCO - m 1-11 ..... lll. OVIITIOIIAalO IIAZZAS--- CRANDE RIYIST A SE177MANALE IN ROTOCALCO ESCE OCN/ SABATO • COSTA LIRE J,50 lc1a..a..t ..... &a ... .- .............. . _ .. .,._.,._._ ... ..... ___ ...................... - .... ......... _.,.. .... _. ._. . . ••··•••U•■• ••••••••• • •JII~. Pe• le 'l■l't• •■ Ile••• •erU .. rl .... el■llsU TI s■t••••••• ••..••..••••- Il Y■I•- --■•1■141 ·•I •1-..ir■t ■••• ......................... ··-·· .......... , .. .,._,,.. -········· ......................... -···· ••·••ire•.-..........._ -...u • .. ._ ......................... . ........ .. .. ........... ~. 11'■ •• ... -•-•• •• ,._&epa■-. u1 .. • .._...,, ara■al, •■• .. s-P•■••• • ...u.. •a.-ar.t1" ., ........ u ..... ........................ .- ... n<III • ......-u,_ ..... .._... ..... _ ...... TUMMINELLI E C.. EDITORI CJTTA. UNIVERSITARIA· ROMA

ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI L'Istituto Nazionale delle Assicµrazioni ha realizzato importanti iniziative alle ad offrire ai propri assicurati i mezzi più moderni ed efficaci di assistenza sanitaria. Così ha organizzato del CENTRI SANITARI In molte clllà ponendoli a disposizione gratuita di tulll gli assicurali dell'Ente O Come fiaicamente rassomigli ai tuoi genitori, cosi da essi ti deriva la t~ndetna al.le malattie del ricambio. e Spe· c:i.oso neUa tua famiglia •~ sono verificati casi di malattie del ricambio, controlla periodioamente la quantità di glu• coai~ nel sangue e nelle urine e tieni conto c:he qualch• volta J'c:iumeoto del glucosio nel sangue pub precedere la preaenw del glucosio nelle urine. e La: <!lagnosi e la cura precoce pouon.o dare i migliori risultati. O Se sei gilcosurico. fa.i stabilire dal medlco la difesa adotta al caso tuo, FO.chè non tutti i diabetici banno eguali esigem:e. e Con· trolla periodicamente la pr~one arteriosa, le funzioni del rene e del fegato, l'apparato rNpiratorio, di cui le a.:trrozior.i pot&Ono aggrayare insidiosamente il tuo stato di eo.lute, O Abbi CW"a che la tua bocca e la tua pelle siano semp:e scrupolosamente pulite. f) Più di ogni altra persona poni attenzione nell'e•ilare malattie o ferite. le quali nel tuo or•. gan'.Bmo potrebbero decorrere in modo più sfcnore•ole: se ne foui colpito affrettati a curarle. O Esplica il 'tuo lavoro, poichà il la•oro è neceuario; ma evita la fatica e mantieni sempre la serenità d'animo indispensabile alla lua aciute. C;) D ~betieo può -ri•ere lungamente: la durata della vita dipende dallo scrupolo e dalla costanza con cui egli seguirà i ~~ del medico. PER rx•·oRllAZIOXI Rl1'(H.GETEl'I ALl,E AGENZIE DEl,L'll!ITITUTO XAlllONALE DEJ.l',E A81!1J(:1JRAZIOXI

BANCA COMMERCIALE ITALIANA CAPITALE L. 700.000.000 RISERVA L. 165.000.000 BANCA DI INTERESSE NAZIONALE

• ANNO IV - NUMliRO 18 20 LUGLIO 1941-XIX t:5Ct: IL s I: IL se UI OG/0 ,u:~t: lito ,'l(U!IIEIIU ...... M.4,TO Lflu;: I Ul ■ON"-'Jl*NTO A/'Hil'UO LIII!; SO Atl80l'i,1lllltlll'H1 ~:.Nt:S-r•.u..•:: U l!STERO Il, 1101'1'10 Oi;;,tto;;, TELESIO INTERLANÒI Co-..,it ■ to di redaaione: ,,rof. dolL GUIDO LANORA · frof, don. LIDIO CIPRIANI Segr(,t■ rio di rednione• GIORGIO ALMIRANTE Ti' anni fa {IS luglio 1938-XVI) nasceva. con 1 :a pubblicazione del .. Manifesto degli atu- -jiosil italiani ... il razzismo fa&c:ista: e quaai .:ontemporaneomente (6 agosto) veniva alla luce questa riviata, che fin dall'iniiio, riapon· dendo ad un preciso incarico del DUCE. fu interprete e divulgatrice dei principi in.far• u,atori del rau:iamo italiano. ala come dotbina che come politica. Non è oiìoao ricordare l'anniversario, g.iacchè euo aegna ìndiscutibiltr.ente · a dispetto dell'incomprenaione o dell'avversione' di molti. - una tappa ìmpor· t(ltlte nella storia dell'Italia contemporanea, Qualcuno dice che il razzismo in Italia non aia più un problema attuale. dato che altre preoccupa:tìoni ci impegnano totalitmiamenle; e nel diminuito interesse del groao pubblico per cerli aspetti del problema raz• z.iale •~ vuol vedere un in'f'ito a non pendere troppo •ul serio la questione della razza. o "l'affare deUa ra:zz.a... c:ome ebbe a dire recentemente un poeta. Si può rispondere che inattuali, se mai, sono coloro che ritengono d~ poter presc::indere dal ra:zzismo. cioè dalla pieneua dell'italianità, proprio nel momento in cui l'Italia sente l'i'mperiosa necessità: di raccogliere tutte le sue fone. di euere pienamente se stessa:. per ade· guani alle esigenze della guena e della futwa pace. Quanto al pubblico, esso deve essere guidato; e la stampa quotidiana italiana à in gran parte reaponaa• bile dell'affievolito ibterease per i problemi della raua. ICIENZA•IMN:UMENDZIO POCENICA • OUESTIONABIO La rasMgna che noi andiamo pubbliCC1Ddo alla fine di ogni fascicolo ne fomisce la documenta:tione. Si parla pochissimo dei problemi raniali, •ui nostri giornali, e se ne parla inadeguatamente; quando non si aaumono addirittura atteggiamenti frondisti. Si dice. ancora. che. essendo ormai completato il Corpo legislativo •az.z.iale. ogni discussione sul rauismo in Halia non può avere che ri.Dessi puramente teorici. Si può rispondere che. seguendo un tale criterio, si potrebbe applicare lo stesso ragionamento al Fasciamo; e metterlo in archivib. Il rauismo, malgrado gli sfon.i compiuti in questi tre anni dagli "orchivisti" grandi e piccoli, è creatura viva; metierlo agli atti 1 non à to.nto facile quanto ai aede: anz.ì, 6 del tutto impossibile. i molteplici ostacoli frapposti alla marcia del razziamo i1aliano non banno peraltro impedito il conseguimento di notevoli risultati: 1) anche se la vera e propria ·· coacienz.a razziale ·· à tutt'altro che formata. si può tutta...ia dfre che un'approsaimativa conoscenza dei i:xobJemi della razza si à fatta strada nei ce"ellil di molti italiani; 2) à stato possibile divulgare ampiamente quella documentazione antigiuda:ica che prima era appan• naggio d~ pochi amatori: 3) si sono posti freni 90atan- ·z.i"alial meticciato nelle colonie; 4) alcuni rami della vita naz.ionale - in primo luogo la scuola - sono atoti liberati dal diretto controllo dei giudei. Speriamo che tutto il resto - ed à molto - ai':' fatto neg~ anni venturi. SBL •••••••• lWIJaB■O DEL a AQ ..... XIX BOL8UEVI8110 E GIITDA.l8Ifl0 'IJllA 80CIJIIEllTAIIIOllE "IJIIICA"

Verso un su e.r L'attuall'. ,·icenda <lei mondu europeo, conforr~ alla dire. tionc 1: al senso della marcia <k·i paesi c.101.clitari >, nou risulta semplìc.cmcntc dderminata dalle vittorie- militari, ma et~ essenzialmente da.I fatale cH·• n111.. <li una ,piritualità supcrnazion.alistica JU una società , cui ,·alori basilari costituiscono un'aminomia ,•iv<'nte rispetto alla c,•oluzionc della coscienza dell"uomo moderno: è una lotta d: culture,. in vista dell'affermazione dj valo{i sempre più rnir:uui ad un tipo armonico di ci\4lltà. A nessuno può dunque sfuWrc come a qu:c>sto oombauimemo di ideali. cui fa riscontro nel piano ddl'azione una loua serrata di autentiche cncrg~ ,gucrrM!r~ 1100 sia estranea l'id.ca-forza vropr!Q alla "COSCienta di rana: infatti, .i ~~a razziak, osser- ,·ato da un piano super-storico, come processo vitale conntsso ili sorgere, a.No nilupparsi e al tramon1arc di una civiltà, t ani:ituuo un problema dello spirito,. c non ocl senso filosofico-culturalt, ma in quanto riguardante un principio atti\·o c originario che, altraHrso il pia.no meotdc, giunge con la sua dficacia più profond'l ntl piano vital: t' fisico. Occorrt riconosoere che nd compltsso dtllt possibilità. raui:tli delle N'azioni, eSistono profoodc entrgi~ originar~ che, negli am• biemi cborghcsi•, non trovando il loro modo di attuarsi, finiscono con l'assopirsi cd annientarsi. Si tratta di scaturigini di forze non stmplicemente circoscritte alla tmpirica e IHnitata indivtdua)it.à umana, ma pertìntnt~ all',cu11i,·crso • c al e cosmo•: con t.ise è necessario entrare in rapportQ di comunione ,: di dominio, prima cht· si dissolvano t si inan:di-scano nel 1•iano d('J democr:tticismo statico e 3c11suak. Es~ sono un dono superno e al tempo stesso costituisco1)0 il segno di una virtù tras6guratricir-, continuammh: rinnovatrice della vita di una razza: virtù che: finiscono col deca.dcrt, n:lla esistenza dd singolo, quando non sia loro aslicurato un niodo di esercitarsi e di sviluJJ1>3rsi. N<: consegue la ntctSJità di una educazione inte:riort, di una disciplina che plasmi gli .cle· menti costituti\'i della compagine etnica, preparando l'ethos dtl· l'ordine ~rarchko t guerriero t int~rando con tsJO ogni altro tipo di educazione. E' spitga6ile, sono questo a.spello fondamentale, pcrchè una delle: forze più urgente nella gooasi della nazione e totatitaria • sia l'unificazione del mondo de-Ilospirtto con queJlo della prassi poli• dea. Tra questi due mondi l'antite:Ji è un ostacolo nel cui supc· ramcn10 consiste la. pr:mcssa per ogni reale costruzione virile:, cJ t"Ssenzialmcntc per la identificazione etica t la fonnazìont coscien· te della razza. L'antit:si, in realtà, non esi,.teva per l'antica civiltà degli.Ari, come è cvidtntc nei fonda~ntj delfa tradizione vedica, nè tanto meno per gli_ lndocu~i, gli Indogermanici e i Roma.ni; e appunto per una risoluzione di eSR - scgno di un dualismo involutivo cl: origine ebrai<::a,- Platone '(()O(~ che: la \•era coscituzionc e la \'Cra essen.ta dello Stato abbiano il più .profondo fondamento ne:ll'idta, ne:i principii i.n ~ e pu sè univenali, intesi come norme di una univoca legge d'e-ttrnità. E allorchè :gli af• ferman che la filosofia e il pote:re dello Stato debbono coincidere, non int:ndeva ceno alludere, col termine e filosofia•• alla mec• canica astratta dei concetti: egli ,·ok,..a soltanto sosttnere che ~ principio dello spirito, possedendo la sua euenu assoluta in sè, può avcrt n~I potere dtllo Stato il simbolo 1crrc-no della sua' pos• sibilità assoluta. Ora, una concezione che ha vak>re b.lsilare n<'I testi dell'antica s.iipicnza indoeuropu è quella di una -ilò, p:r cosi dire, inten• si\·a, e ben lontana da ogni confusione panteistica, del mondò . clclla realtà. L·ancioo termine sanscrito vidyt1., la cuj radice- vtd ritrovandos: ndla stessa parola e vedere • significa. e ,;isiooc • in Jcnso superiore:, si riferisc:- alla capacità di scor~re, in una. cui• minazione della vita imeriott, la distinzi.one fra il e re.alt• e !'e irreale•• epp:rò di congiungersi interiormente a quet chi', di là dal mondo iUusorio de:lk nistenze condizionate dal divenire e l•M m •1Clflio (questo cl~. come gli albi che illua llHl°onicolo, è tra:tlo do WICIIrac:c:ohg di ee1ricatve -tibrit ,UC~ edito UI Fl'(IP.QG neU'toG), • • dal e desiderio• - samsari - ha valore di principio a.sM'ltuto immutabil: e di e causa unza cause:•· • Questo caposaldo dtll'an1ic;,. sapienza è suscettibile di deduzioni e~ ancora oggi possono applicarsi tanto all'idea di razza tipica - o sopra•meniale - quanto alla con«zione e eterna,, più pro. fonda, <kn'lmp:ro, se 3tudia.ta m:i suoi intimi presupposti. Rea· lizza.rc la visione anidd1a - vidya - significa effetti.va.mente con.seguire la possibilità, che nulla più p0trà distruggere, di OOm. prendere iii mondo esteriort: partendo dalla cosdtnza interiore e di ,·ivere compiutamtntt in esso, permanendo tuttavia in .nat:> di assoluta libertà dalle lim.tazioni che sono proprie a chi 11«: sia schia\·o. Non si tratta di una rinuncia a. vivne nella materia, ma di un di.$tacco che porta al più ,;ero t creativo dominio del mondo delle forme. Ptr qud che riguarda propriamcnte i rapporti tra spirito anima e corpo, il senso di ~ deve portarsi al di sopra del corpo 1 dtlYanima t idc:nlilicars'i con lo spwiro, ~i da potu imprimert ~ rimanenti principii un ritmo che gli viene da questa idul· tificazione con il musimo poter:, che è il e divino• ncll'c umano». E' questa ia rtgola d~lla ra=r.osolar~ dei e dominatoti del divt• nirc- •• che non sono mo53j dal fato, poichè essi sten! lo con. dizionano. . k, secondo luogo, dal punto di vista umano, è cvid:ntc. che :i rapporto fra chi h.t, non «pensato», ma realizzato qiaHto stato 1! l'uomo comune-è identico a quello fra e atto» e e potenzialità•· , li primo fu tradizionalmc-ntc e simbolicament~ indicato come: lo

azionalismorazziale La sconfitta dell'Inghilterra determinerà non soltanto l'instaurazione di un equilibrio politico ed economico in Europa, ma anche di un equilibrio razziale, fondato sulla gerarchia • n•cgliato ~. 11 tecondo conlt colui che ~ Hl uno stato di OlC:uro torpore. çhiuso rwlla sfera dd corpo e dell'anima, i rualf', naturah ~ oonna2c che l'uomo comune si subordini a colui nd c1ualc qucstt due sfrrt sono dominate e comt)f:t1Ctra1c da un principio più ahu e cht' nella misura che una qualche lu~ al~ggi nd suo stato d1 torpore, in qutsla subordinazione egli ,·ogha tributare dir~ta· mente un rioono1e1m<,tto e una spontanea d~izionc. So, ci ,·rdiamo così portati alle condizioni r1roprtt" ad ogni tipo sup!'rtOre di umanità, 0!$.i di rana, capace soprattutto di una tipica orp, rr:iuationc politica: ttCO 11 Reg,uutt e l'/•~ri,o,. nel loro 9:cni• '1cato tradiuonalc. L"lmpcratorc. ,ccondo tale sign1fica10, incarnando t'idea]!; d1 tale raua, t colui che, mentre riunisec in sè la duplice comunione con 11.dh·ino:t C"con l'cumano•. i1npttsona il rapporto vi,·tnl-! ira c1ucst1 due •lati ddl'C'Hcrc, onck il :!liUO potere" è al tempo !-tcs$0 S!)Mitu,Jc : regale: aUa sua unitaria autorità si riferjsc~ dunque ogni rapporto nmano,sacrale del singolo. Questa auone me.diatricC' tra 11 mondo trasc:cndcntc e quclh M'«"UO ddmscc la iun11one":unitaria dtl Capo ckU'lmptro. Sotto 1I suo M"gno ogni t.sserc NI ogni uionc 1li una da1a romumtà umana acquistano armonia e significato, 111 c1nanto, a ml'ztO di gcruc:luci valori c:tico-sp'lituali. comunicano anch'«!!-i col mas• Mmo potC"rc umano, cui iia dato ,I contatlo con il Oh mo. Comtmpla.zionc, dunqut, rna al lf'mpo stesso azione: al «mro qU(:Ua C'08Cienz.ache nell'ordine <Mli.a col1C"ttiv11i è l'lm1)('ra10~, mentre pcr il singolo è: IO spirito, ossia il mediatore" fra l'umano e il )upcruma,)Q, Cornc l'lmpcratorc-Pootc.6« csplka la ,ua opera politK'.'0-,::crarc:hlCa aura,·cno ranima c il corpo dclla colkui\-ità, cosi lo spirito, J''11,..a111u,r-,sllo dtgli Indo-ari. 11 "'olfs dtgh Ellcni, organizza l'anima (mondo della stn91iione r ddruione) stro1w.lo la sua legge, che è: lt:ggC".nmafisica. Nc:I distacco dal ,·incolo della mattria e. ptù oltrit, da qudlo animico. l'uomo rc:aliua la piC"nalibf'nà, chi'! ~ autoidl'!nt1fic:ar:iont con lo spirito e nd contempo nuo,'o dominio sull'anima e sul corpo. E llbisogna ,onpr,c iinSZJIC'!'e,di contro ad equivoci pericolosi. su quHta ,•«tuta più completa H<"Ondo la quale la torllnn• pluion: e 1'aKC11 ,·irilmitntc con«p1ta nè sono lo scopo finali'!, nC hanno il si,:-nificato di una rinuncia o fuga dal moud_o. ma sono UJ>l'!ltÌ di una ritaliu.azione ,·eramitme completa l' \)rtsuppo. s:i im,prc,cu.libifi. p« il dominio. Roma antica mostra C":viidf'nte,con la sua tquitibrata e unh'oa ci,•iltà, ,I superamento deU'ideAle mistico unilaterale: lc fo pr~ prio un s.aictrdo.tin guarehi-co complementare e corrclati,·o al 7

Ecco perchè il problema delle n:uioni si sposta oggi sul piium dei ,·alori emico-spirituali, con risponct,enu ini:riaJe e i~iata nel piano dell'azione guerriera. E' sufficiente concepire qucsto rar. porto tra il mondo della realtà idcale c quello ddla reahà fisica. per rendersi conto del significato finale di questo appassionat , combatti~nto <:hc in .so.stanza \'Olge ad aprire il ,•ar<:o a m: nuovo sis1em:i di principi~ di cultura e di c.i"ihà, mediati dail"clt-. menm, razza» considerato eome iclea-fona e come reale potenza. Risulta chiaro allora che la ,·ittoria spetta fatalmente a chi ~i è-saputo ~ndcr: perfetto strumento di questa universalità eroico. mistica, subordinando ad usa ogni forma di indh·idualismo set• tario, socia·I<',economico, e concependo la vita non come funzion~ di un egotismo empiricamente limitato ma comt- tramite di un... tn<'r~a tras,cendente conforme alle leggi c-s.s-cnzialidi quel , ili• , 1ino • chz segretamente e incessantemente opua nell', umano•. ~sia nell'asse genctico ddla razza. Dall'unità di tali leggi trac senso la nno,·a universalità aHer m<1tadai migliori spiriti europei: la quale non ha nulla di comun ron il co'lcniVismo uguali1ario, m:i 1:~ irrcsistibilmc-ntc a con n:-rtirc i,n organiuazione umana il prindpio unitario della gera1chia mctafill1ca, s~zzando i limiti e i confini, distruggendo ovun. f.lUC le sc-tte 1)()1itichc- mascheraie sotto l'etichetta del nazionalismo. I :'(1/ori ra::::iali in questa .u:11so,supu<o•o i 1,•alori11a::10,.alisllci. E' infine giunto il momento in cui i popoli debbono riconosc('t.! l'incousistenz.a di un , nazionalismo» che costituisca la semplice ins<'gna es1eriore di popoli la cui organizzazione interna im·eci.: prc5c111ale caratteristiche propri: a un regime anarchico: qut:! che ,·'è- di nazionalistico e- di gerarçhico è- scmplicememe cor«o• (:'rafico. come coer-eografiro i: l'aspetro d·• impero» che l'Inghilterra ha sino ad oggi o.ittntato. La n<'uuna comunione spiritual.- • ira i vari rt>parti dì simili na:rWni, il caos dato dall'artificion riunione di genti diverse, la mancanra di un unico appiglio sup<·- riore al quale 1ut1isi riferiscano con uguale ani!J10, l'assenu <i~ un au1cntico ordine gerarchico t di un'aristocrazia di ,·alori. fanno di talune nazioni cht ostentano un loro iupirito. patrio» e un,1. mondo poltt:ico-gucrrierv. a che il , di,·ino » potesse css,,:ri.: l:i mi- loro ft-de naziomdistica, ambienti di dissoluzione di ogni ,·alorc ~:;'.,{!!f ~;ii.::id'i~ff2::;,,:.',~\S:~h~•:~~~0~t:: t;; =1.~.:;;:,-;l-~ ~, ;i ;17 istitutioni roman:.""cht, da questo pumo di \'ista, sono pii1 signifi- bo~~L~-~~·cab.are di eventi che risoh,ono. in nome di una nuo,·a ~ft~;:\ti i~ ~:::i~~ ~a~1;~~:t:if:~ji~i~e:l~;r~lr~:~no;r~l!, <~:; giustizia, secolari contrO\'trsìe di popoli, non i: ormai possibi!.: insaputa di alcuni dei capj csteriori della romaJlità, la stessa :;a, ~7;:~:v~~:t:~::3 i:::~:~e d~c;a~~t!e~:n'.:nt" s~a ~~f 5~~;';; pio::. "',~~1:':::t' \:t:!1:e~:.::!t~ i~:~~~ 0 ;;;;, rapporto tra ,·ita; come non è pi1'1possibile ammettere il frazionamento di un 1 rnua e Impero, è µossibile riconoscere nell'azione razzi sia un mo. ~i 1 ~~:!i d~: ~~~:;::;: e;i 1 :a;"(;~~h:;~~~l~.~ 1 ;;r~:ta~/i~ic~)m:t~ ~~~:. ~:e e~~:~:~~r~~c:~ .i~~11~:~:!:~:~~t,!;\::,~~~ 1 :i~l~rfa:: il n<>me di nazionalismi. ~el suo più strello significato il 1umi111! un primo eroico ttntati,•o di unilìcazione dcli<: razze e Jei p0puh tn~ 1 ~1 ~!~~~;/ i iv~~~~t;:i "':\ !: ~: 11 : i!·a~;~:~~~i:"ca::/ t;: :~;o~:1t!~~:~t d~~n;1:;:,:. d~~;i~;~,r!!:~:~ :~:~~zi: 1 \~!~t r)i ~omini rap~rti di bassi .intere~si, ~!-ndo luo~~ ;ut un~alida .:;;mo l'idea.forz:i lanciata nd campo più ft-rtile e preparato, :I rie.la tr:i naz10111,110n.sul piano d~ un 1~tesa spmtu:.lf° etni~s:;, mun<lo romano-germanico, per la costituzione- di un ordine unita• ,unwocamei.1tc ccm~mtn'tf ~a Sul ~ano ~1 u~ !"'t:r~an/ :S~/·one rio di cnerg~ .u~~"!· ~liticht·, sociaii, ~apace di ~rasc~ndcrc ne': e di .un arrstocrat,~o a,. ans':na B~::' n:~tgmt e sa a :i1 J_a~na wg~nic1ta, _1 hm1t1 di un CQIU'':."•'·1i1onnaule•?nalism~ che ~1 se\~lare accen,tr:~re~e t~~m~no iustilitiiooe Morica la concee ril'elato d magg10rc ostacolo per un mtesa armonica Ira 1 popol. · a J~n PO? r e nòo g · r tmmt .jf .. rita alla Il senso ·ultimo degli odierni grandi a,•"enimcnri può giO\·art a 11one 1 • °'!'z1?n~ ism? • qua. h sia s:mpitic ·a1 . ecu· Ìimit' 00- . far ravvisare nel razzismo questa l'irtù supernazionalistica, i--i n•ah:t matenahsuca d1 una ncc eu2. err on t l i i qu:rnto essa t~de a creare, attraverso rispondenu di ,·alori etnici c di nlori dello spìri10, una universali1à di tipo gerarchico eh,· richiami a vita nuova l'ideale romano dell'lmptro e della ch•iltà. Di tale ampia uione, l'anti•tbraismo non rappr-esenta che un tpi. sodio: una volta che es.so venga liquklato con la eliminazione del ,·ir,u giudaico e la reintegrazione biopsicologica dei valori ett1i• oi ariani, ~'azK>06 aswme ancora yii1 ,'ilSte proporzioni., in q11anto sono in giuoco forze ancora più sottili, ossia vengono ràggiun. • le condizioni ptr imp~gnare una lotta decisiva contro le potenzt anli-s.pirituaJi, •iveJlatrici, .phuocrialiche, conrro l'aberrazione: sociall' bolsot\ica e :i.I satanismo ma1eriahs1ico, c«ttro la pre- \·arica:rione borgbesc-mode:rnistica. contro l'orgiumo edonistico del mondo moderno. E" dunque una lotta di universalismi, lo scon1 ro definitivo di due mondi e di due modi di sperimentare la ,·ita, ~ già è :,,tato ~imboleggii:.to dal contra.sto degl; odierni f>Opoli il\ gu,·rr:t.

,·.rebbtr!) ~tu ire a1tr~sì i Jim.iti d> un"idea, di una ru:u., di 11111t. cultura. Pos,ono qu:ste - se-rt:ahnfflte esistono - la.sciarsi li· mitarc da un confine geopolitico? E' fuori di dubbio che il dt· stino di una razza ,non può euere circoscritto entro i limiti di un nazionalismo democratico e materialistico, in quanto. se Hsa ot portala alla oruzion.e: di una ci.viltà supe~iore essa .1ttss~ erta un nuionalisroo di vaoforc:univc:ru.le. ossa. un supernauonahmo. impostato su princ.ipii trascffMknti ogni spi.rito 5tt!ar~ '" i"lldividualisrico, ma .siernpre fondato tu ,ma d1ffn-enuu1onr gua.rchica. . . , Un nazionalismo imper~ non può fondarsi su pnnc.1p11democratici: la sua organicità supernazionalistica dt,•t ispira ui !t qualcosa di su~rior~ aJl'ordin~ soc:ial~ ossi~ ~d, un'aut~~ ità la cui tfk:ttiva fona Ma la quahtà, ila libera, ilhm1tata, vmlt vt• .1ione della vi1a, e c~ riunisca ,nella compagine di una ger archia il temporale e lo sp~rituale, l'eroico e il sacro. Sot~o quoto aspe:1. 10, po51iamo <l'stfflgucn ndl'ul~ ecoria ckll'Ootidcnte ~~ so~• d; nuiona1ismi: quello autc:ntìco. facent: capo a una ap1n tuahtl gerarchica che dà significato al!• sttssa nazione, .o~ganizz a~ol:• attraverso crittri .non s,emphccm,-nce tcononuo, ugualitari. quantitativi; ma sopra11u110ideali e quah1a1h•!; ~ il nazionali~m•1 di origine dcmocratJCa, di marea parlamentar1st1ca, lai cui az101w è Jimitat& da fattori meramente naturali.itici, nurntrk.i, di preg1U dizi di .sc,aùo, di tempo, di saoria t: da un.1 viJ.ione tbrM-Cnatt>· rialistica della vita. Il canUtre dti primo consist,r in una interiore costituzionechl può tssere realizzata, conct:pi1a e cono,ciuta solo J/itr ,•N"lù di un.. total: liberazione dcNa superstizione progressistica, onde si . «ssa di stabilire un assolutismo evolutivo dovuto al proets.JOdtl tempo, ma si intuisce l' esistenu di principii di forn t di orga niu:i.- iiont: di caract~t supertt:mporale, con i quali la presa di con• tatto è peniltro condizionata da una poosibilità spiritualt: di e> no,«nu, attraverso una scienza non profana che è la Tradizione metafisica. Quuta è ta mtdiatr-icc inHauribile fra l_'lmpt:r~ s~ • rituale t: rlmptro 1errt:no, conducendo a un~ conct:ZIOl'ltu 1111at1òl dt:lla vita e dd cosmo, in funzNll'lt di un rapJ>Ortogerarchic o 1r:i. i diversi ckmenti: la sua univtrsalità non è ugualitaria t anar• chica ma recante i carauerj di difftr:nziazione e di armonica d1• t1inzionr, 11'..tpood,tnti af1a 9C»ia gn-ardlica dc ,•alori ddb t,·oluz:Onc <klla vita fisica t. spirituale, Ci si avvtdt facil~nte comt: appunto 11t1>taledistacco dalla con«zMKlt. e tradiztOnale> può f1ustificare !"altro nauonalismo, quello imposlato su ttrmini di semplk.e agio cconomico.an imalt• sco, di vita comoda e vegetativa, in ordine ad obiettivi 11topi~ic1 propri al me»ianismo anarchico in1trnazionale tendente alla ru· lizzaziont di un idcalt politico, ove, insieme a!la sistematic a abo- lizione di ogni superiore mtert:ut umano. anc~ le prtn:ies s~ ptr una. effcuiva spiri1ualiti nazionalistica non hanno più sen10. Cosi è avvtnulo che, sotto appar:nza nazìonalistica, ossia sotto la vtstt: ~ratic:a, abbiano trovato modo dì agire nt.l moderno mondo pofoico princlpii la cui indole è-,intcrnazionalt. ,ottilmmce l.10tM:evtCa.aNo scopo di demolire tra i J)01)()lt anche la cosdcnza di ruza. ossia qud che è il ttltiO sttsso di una loro trachzK>N.lt d·gnitì. di foru civiJiuatri« d'ordint supcmaZ.ional:-stico. Ma la vittoria d:-1 principio e totalitario• fa.scista e n.nio nal· socialista, attraverso la pottnza dtlle armi, rivela oggi al mondo qualcosa cht tnsccnde 4o s1nso stnso dtgli evtnti imrnt:dia1i: l'abofo:innc d~i limi1i settari _ad opera di una razza capa ce Ji afformarc-: un p,rinc11l10d, 11nivcrsali1Aeuropea di 1ip,.::,ro mano- gcrmanico, dietro (Ui è la forza d1 ogni univtrsalità., ossia lo stes,o 1rma divino. La 1011aimpegnala da questa .razza ha una .1ua ragione di tS· s~rt : essa ra.pprestma !"insorgere: di una cultUt'"ae di una men- talità ,nuove contro il vttthio mondo razionalistico e borgbuc •• liberaloide, anarcoide, che essendosi crtata una civiltà mat eriàli• .1tica, ha subìto sino all"uasperuiont: 11mito d~la macchina e cklla materia. U muz.o è diveuuto ptt csso ~ 6ne, una religione, una suggcs1ione tnacult:nta, 1irannica; tutto è stato m~ccani.zzato, livellato, ridot10 ad Hpressioni mcramentt: quantitative: lo ,,-. ,.;,o ;,. ,;,,.ur '"°"do i slalo solfocato, E' fuori di dubbio che il mito della materia meccanizzata cor- rispond~ in St:dt sociale e politH:a, a quella mtntalità moderna delle masse wa N: quali hanno avuto fortuna l'ideale duno(n. tico e l'idtalt comunistico della vita: la mentalità me«anic istica riassume tsattame.nlt il nlore•limile spirituale dd dl•os inteso nd senso deteriort: del termine, ossia di foru rolletti..-a, s,enu formai senza direzione cosci~nte, tendtnte alla continua sod ditfa• zionc di dò che ,in NA si esaspera cOmt istintività incs,aunbik-. E-' la folla moderna, la gnndc livdlatrKt di individu&litì, la e~- stia senza voho •• la musa dominata dalla macchina ch e tsn stessa ha crtata, .la massa cht ha perduto il JC"n.SO dd e sacro• e le cui culminazioni inte;lkttuali hanno esse stesse una -litni ta:r.àonc di caranerc macchinistico, Di contro alla conformazione di tale ma»a gii hanno signi6cato k rivoluzioni dti pochi, lt: po sizioni antimod:-me di alcuni irriducibili difensori ckgti autentiti va• lori della stirpe. ma soprattutto hanno senso di definitivo ''!J>t· ramc11to lt forze ideali td eroic.ht: del mondo roma.no.gcrmamco. L"idcalt di razza oggi è chiamato dunque:: ad una anoora più va.sta funzione. Il crollo d~lla vecchia. Europa, nell'uno del ferro t: del fuoco, non significa ricerca di un nuovo bene ma.ttrialisti• co ad 0ptra di chi, sino ad ogzi, ha do-tuto conoscere la dun e J.ac:.-a rinuncia. ma inttgrazione spirituak di forze deviate di una ideniica civiltà occidental,r t: di un'unica razza aria e pertiò avvento di una spiritualità che possa. effdtinmmtc restituiry all'Europa e al mondo Ja visione dt:J sacro e dc1l'eterno. MASSIMO SCAIJGEBO •

La storia politica della. Romania nC'n può es.sere compresa .se non si tiene conio del prob!ema ebraico, problema che ha a.ssunro per questo Pac:sc una gnvità eccezionale. Le draconiane misure, prese dal generale Amoncs::u per avviare il soluziqne la questione giudaica, possono CS-~te comprese in tutto il loro vi.lore solo a!lorchè si tengano presenti alcuni dati fondamcnuli, Q'le la st,•.mpa romena antigiudain ha messo in evidenza da tempo, ma che non hanno mai ~vuto ripercussioni prariche fino al giorno in rui la Romania non è entrata definitivamente nell'orbiu del1'ASK. ·Come scriveva I lia Radulcscu, il coraggioso direttore di « Porunca. Vrcmii », la graviti del pericolo ebraico per la Romania era data dal numero enorme degli ebrei, che sarebbe safoo a circa due milioni e dal fatto che i!:li ebrei avevano accap.trraio b. quasi totalità dei beni dei Romeni. Dopo ·essersi impadroniti dei valori mo• biliari, gli ebrei a"evan difatti posto mlnO sugli immobili umo rurali che_ urinni. In :a.lo.mccittà quasi il 90 % della proprietà. era cosi oluta nelle loro mani; in Bcssarabia la proprietà ebra.ic-.l si estende- "" a oltre 100.000 ntari di tcr-rcno e mulTOt°,U.t; A ftflCO 1e città romenissime conravano ormai più sinagoghe' che chic:sc ortodosse. Un chiaro esempio di qu('S.[o dominio ebraico nel settore economico è dato dalla Tabella A la quale mostra in miliardi di lei la ripartizione del reddito romeno a seconda delle diverse nazionalità. Nel pertOlo dunque in cui, a causa della crisi mondiale e della Jiminuzione· dei prcz:zi dei prodotti agricoli, il re<ldico na• 2ionale si riduceva del 40 %, quelli che ,·cnivano maggtOrmcnte colpiti enmo i romeni con una riduzione del 65 %, ,·eninno poi gli .1lcri minoritari cristiani con una riduzione del 4S %- ç,•_: ebrei vedevano invece diminuiro il lare. reddito solo del 23 %, il che dimos<ra come essi riuscissero a mantenere il gr2.n parte le loro posizioni di spe,culazione «onomica. Nel momento in cui i Romeni, con unol popolazione di 14 milioni di anime, d1• sponevano solo di un reddito di 27 miliardi, cioè di poco meno che 2000 lei a persona, e i minorirari cristiani di 16 miliardi, cioè di SOOO lei annuali a persona, gli ebrei, con solo 2 milioni di anime, disponevano di ben 80 miliardi di lei,. cioè di circa -10.000 lei annuali a persona. 11:010:....;1 Ml~RITAMI t:a11t:1 CRl$TIA1'1 MIUAIIOI NIUAIIOI NIL~ll:01 .MILIARDI 1927 . 2IO 75 30 105 I 1928 . 195 73 • 25 97 1929. 173 60 22 91 1930. U7 43 20 841931. 123 27 16 80 10 111 rond11suJHe, 'fHi11di,HII ebrc>o gu • .J.1g11ara na11a111em, ,·enti , o/te pi/I d, 1111 romtlU). Jn queste condizioni la vita del comadino romeno, complrtamemc in balìa degli speculatori ebrei, cr.t scmplicetnrote jmp0$Sibilc. C.on un reddito annuale d1 1lS0-1300 lei (<io; <irra c,1110 lire italiane) non aveva di che sfamarsi nè-come combattere le nuJatcie sociali che lo u.H·.1• gliavano. Non migliore era la condizione dei lavoratori delle circà. Qui il commercio eu per il 90-9S-% nelle mani degli ebrei, che ne a\•evano monopoliz.z.:uo 1utti i benefizi. Difatti, se su 716.000 commercimti gli ebrei erano solo H 1.000, bisogn.1 tenere presente che su n miliardj guadagnai:, 30 miliardi almeno erano ina.ssati dagli ebrei stessi. Passando ad altri seuori delrauivi1à nJ.- zionale, si poccva constatare che il n ~,é, dei benefici b:mcari appaneneva agli d-·ci e che ugualmen1e erano ebrei il 67-87 ~f <lei professionisti. Aggiungiamo che mohi ebrei avC'\•ano cambiato il loro nome con "uello delle rnigliori famiglie della Romania, aumentando così ancor2 di più la confusione, e che avevano un dominio quasi a.ssolu10nel settore della .st:ampa. Difatti, su 293S autori, ben 1943 erano ebrei, specialiuari in ogni sorta di lettcnitura infam~ pornografica.. Ugualmeme inu.'flsa era razione s,·olta dagli ebrei per corrompere ropcra degli uomini politici romeni e, mentre i niuisti si raggruppavano iniorno alle nobili figure di A. C. Cuza, Ottaviano Gog.1 e C.orndio Codreanu, 600 uom.mi politici di 1ut1i i paniti facevano pane di 758 consigli di ammini~raz.iooe ebraici. Quoti uomini di paglia, veri servi del giuJaismo e della massoneria, riscumevano in raie modo ohre 280 milioni alranno. ga• e.i.mendo con la loro personalità le spcculuioni degli ebrei ai danni del popolo ro• meno, I vecchi Governi, in luogo di fucilare gli ebrei, che immiserivano in tal modo la Romani:i, andavano quasi a gara nell"incoraggiarli materialmente e spiri1u:1 .I• mente nelle loro malcfaue. Al giudeo Arisride Blank, per esempio, fu data la concessione della distribuzir.n: dei tabacchi .st:atalicon un beneficio annuo di 400 milioni. li giudeo, non concemo Ji qu<'Slo enorme guadagno, mise sulla sua• da oh1t ~000 romeni, che si occupavano della distribuzione: Jei tabacchi. e ad essi sosc:icuìuna società composu unica~nte di funzionari ebrei. Abbiamo deuo che il numero degli ebrei sali\.-:1,prima che la Romania cNcs.sc alla Russia, all'Ungheria e alla Bulgaria un:i parte dei suoi terrirori, a quasi due milioni. Così affermava almeno lo scrittor" amigìudeo llia Radulcscu. Questa cifr.1.er:1 dunque molto superiore a quella del cen· simcnco ufficiale che dava per la Romania solo 768.000 ebrei.

G.·1•'d: noco_. è molto J1ffK'1lc po<tT dire ,,u..1nn d.wci poucgga in un d:lto mom('fHO un p;u•. \C. d.1u I.i t<'ndcn:u che hanno i,:li ebrei :1 muni·tiu.,rsi. I rcnsirr.enu uffi::ia.li Jinno .a.qucsro ugu.irdo uniumentc I, cifr.1 degli cfxe1 cM vogltooo essere consiJcnu come t,1li e non g,;i 11numero d'"glt ebrei ,·eri. C~i. ptt esempio, lbb1,uno rt'Cc-ntcmcn- ,c parl.110con il prof. OniCt'SC\J,che ha pr~itduro il ct1Uìmen10 dclb popol:uionc n,mum poco tffl'lpo ra 5«ondo I c.1.l"'I' .1ppros.simarn•1 finor.1 bm d.1 ques10 s.:u- ~1toso,2mbrcrcbbe cM' l.1 Rom.1.n1,1nc,n posscderd>bt• :u1u.1.lmm1c più d1 }00.000 tt>rci. Questo almcno secondo i dati uff,. ci.tl1. Secondo il prof. Cu:u junior, invt"Cc, studioso della ques,:ionc cbtl.K"il, 11 numcro dcgli ebtti. cM aneot2 oggi sono compr~a nei confini dclb Romania.,ulircbbc aJ àl• meno un milione e mezzo. Noi, che conosciamo J,1 r.autC<.1giudaica, creJiuno che rcalmmtc- mohi cbr-ci, in Ronuni,1 come .ihrO\fc, ric,cano a sfuggirc .1bilmcn1c ,.; ccnsimenti, Jkhiarando il falso, secondo b puob d'ordine lanciata nel 18)0 dal Kahll di P.uigi. TcnmJo dunquc- conto dei Ja1i ripor• mi d2l Radulcscu, possi.imo din- chc circa il 10 'J' della popoluionc romena era, p:dnu dc-Ileanuah ccuioni 1crrnoriali, costi1ui10da d>rei. (".om·~possibile dunque-che oltre un milione e tr«emomila ebrei abbia potuto sfu&irc al ccnsimemo del 19}0? Il Radulncu spiega qucsu fa«cndi .oolro .S<ran.a,ricordando chc-b. maggior p.ute èei 60.000 ,1,ddnti .al cmsi!T'lffllO .Messoera C''»ti1uita da ebrei o da minoritari, quindi da scnrc- ostile allo Stato romeno. La maggior pmc Jcgli cbrci ha dichiu.1to poi di "1'\C'rcd1 alcr:a nnion.alicl, per C'Sffllpio unghcrcsi o rutcni, c. per qu.into riguarda l.l rc-ligionc, d1 n~e :atei o liberi pcnu.- tC'lri S«onJo ropinione, dunque. di qu~o ,rndioso del problema ebr:iko, la popola1.ionc ~ella Romania cr.a ro:sì rip,ani1a, prima detlic r~cnu cessioni tnritoriali: Romeni (71,80 pcr «neo), M1n0Jitari Cf1s,:imi (1~.0) ptt cento). Ebrri (10,1) per remo). LJ distribuzione degli cbr<.ia s«ond:a delle vuie regioni. viene indie.o.a d:alla Tabcll,1 B. In m.SC' .1 qu.ah olcoli 11R:1dulesc~ ha. pocuco in tal modo contraddire apc:nmttHe i d~1 del «osimcmo uffinalc- ordin.110d2 Re Cuoi> Il Radulcscu h:i ,ncominc1:tto tl.111e.s.i.- minare le sutiS1ichc rOfllfflO, russe, au- .wri:.11~M e unghn-csi antecedcn1i alla Gr2n Jc- Guerr..1.. S,to11Jo i dah •lf,uiJi di ,,.,. ,,, SI.JIIJ/f(/.#, ,I UY#J#ro J,,.,, u,,,,, ,it,n- ,; 11,f 1912 ,,,/ r,rrlforio , h, po, /1, (OHl• pr,ro ,ulld Ro"'a,iia poJJ-b,JJ:r" ,,a ,sai• ''""'"'' Ji 118.173 a11im,. Q11n10 mm1rro "" J•111111r 1ià ,11pr,ror, ,z qNrllo di 7fa8.000 J11"1 dliii:, 1ttdùlir-J 11/f"iJ, dr/ 19\0' Ammeucn<lo ,1,nche che dal 1912 .. i s«ondo un.1 smisuca ufficiale- dc-I 1774 I936 non fosse entrato in Romania ncan- la popob.zionc Jclla Bucovina cont11va che un cbroo Slraniero, btsogn.1 lcnc-rie allori n.ooo anime così ripar1i1c: 6}.700 pr~1c l"aumcnto J.ito d.1ll'«cc-den:u rotr.(ni, 8.400 rutcni, )26 tbrri. 2.374 dcHc-nucite sulle moni. ahrc nuionalità. Questa popolniooc-, seOra, quale-i qucwo ccccdcn1edcllc- na- condo fa sr.1ti.stK',1 ausuiaca dd 1910, era scite .sullt- moni presso gli ebrei? In mc- aumcntat.1 a 800.098 individui cosi ripudia. l'I I f>(f mille .ill"anno. Eccc-dcn1eche titi: 2n.n4 romcni. :!0).001 nucn1, de,·t es.se-re and,uo scmprc mi~lioundo, 102.919 ebrci. 118.824 ahre nuionaliù. pc:rchè gli ebrei in gr.ui parte tuono C\-imo i pct'icoli dcli.a guc-rra, dcdtandosi sopranutto allo spionaggio e- a.I rndimcn10. Applic.1ndo questo semplice cocfficien1c al pc-riodo di .24 .inni trucorsi dal 1912 al 19}6, si ve-dc che !"aumento dcli, popolu.tOOC' tbr.uai dc-ve CUl"te .S<.110 di :almeno I 90.000 aniffl(' cM. aggiunte :a.Ile 718.000 dcll'antegucrra. fanno 908.000. Si ,·,Jr d1mq11, rom,. a,uh, frdJ(1mm• do I, ,,.,,,111.,li iNJ»1itrnion1 Ji 1br,i 1h.:- 11ir,i, la po/olnio111 rbrttira J,11, Rm'1:I· n,tJ ar ,-,1,b, Jor1110 ,.u,r,. s,r-,mdo 0111Jli ,J,oli. di om, I milio,,,. ' Passiamo ora a ronsidc-rare l'incremento che fu d:uo al numero d<'gli ebrei roITIC'ni dall'immigruione. Sarà bene c-saminarc scpal'lltafflC'me le nrie regioni per f:1Cilicarc il nostro studM>. ft l CI O I'/ I Ohenia i\1unteni■ Moldava. Oobrugi■ to~1,,J:::':l,:i/:: ';.to:~n:":~t::! """' JOIIO loltnt#f1IIU! /Il 1'H uro/o # Hl#UO J, ,o/, ri111111, ,·olt,, r 4.JIHJ#'1IO J,tli ,bui ; slrrlonallamr,11, di 196 l'DII,. ... Qu('$(0 .iurnemo verciginoso non può n.11u,almcn1e CS$trcspicg;uo coo b fccond11à Jci '26 cbrri vi\'mti nel 1774! J\ggiungiamo ancora - SffllP,e sulb. scorta dei dati del Radulocu - che nd 18}0 il nuffiC'fO degli ebrei della Bucovin.1. Cf'J di 3.114 anime. Nel 1910 la porolazionc- urbina ~Ila Bucovina e-u cosi ri• pan ila: 31.626 romeni, .H.822 N(cni, 60.)18 cbrri, 26.281 rcdCK:hi, 1).314 :a.lire nazionalità. Qu~te cifre mostrano chiaramente rhe il territorio rommo fu souoposco ncll'ulumo secolo ad una YC'l'a e propria inv.uionc tbr-;ai:-a in grJ.ndc stile. TcnmJo conto. ftQ"llt/rril I IR .. ':I I ,U,T .. I ,SA1.10'iAl,ITÀ l.605.Bl2 36.931 36.407 4.2l3.40S 323,675 168.634 2.MS.450 394.102 156,798 873.•l21 35,789 312,104 Uru.arabia 3.078.103 <199,135 277,315 Oucovina • 925.302 189.517 401.4.52 Tra.r1.iih·ani•. 4.870.829 351.316 1.724.903 Banato 1.007.989 135,(~3 400.195 To1alc. 19,246.311 1.966.263 2.479.808 Perceotu■ I~ • 100 •.,. 10,15 •;. 18,05 • •

dunque, dei 320.000 ebrei galiziani giunti in Romania al momemo del la Pace e degli arrivativi in seguito J>t:r va.rie ragioni, jJ numero esatto dcgli ebrei csisu~mi nel 1936 in Romania sarebbe siato, K'COnJo i alcoli del Radulcscu, di 1.966.000. Si tnna dunque di una cifra enorme: IMt'1do ronto difalli di hilla J,, popole.- ziont tffÙma dtl/11 Romani4. unu Jis1i11r.iont J; ntnJonrditti, il ra/lportD di '{NtJla 4'/11 popoltJZiont tbraira Jartbbt d11nqNt staio di 9 a 1. S, 1i romidua p,rò du, dtlla popolaio11t arian4, solo 14.000.000 tra di rana romt11a, bisognt1 dtdurrt cl,t uiJt,i•a tJl'tp0<a di q1wti r11holi I tbrt.Q Otni 7 rommi. In 1,.lcuncregioni, pc>i, panicolauncnte t;,d~~;po:~r:d =;;rc:!u~;:~ tito, csiStcndo I solo romeno di sansi,iefispnto .a 2 ebrei! Ancora piu interessante appariva questa 'fnvasione giud:a..ica,allorchè si prendeva in -.o'uidcru.ionc il luo qu.alitacivo di cw, lnzichè quello scmplictmence quanciu.tivo. Cosl, per esempin, nell.a stessa Ohenia, da tutti considerata come il bastione ddl'inrnnsigenu nazionale romena, colpisce il numero grandissimo di sinagoghe, 1: spetto aUe chiese cristiane. A Cniova, ca• pitale ddl'Ohcnia, gli ebrei erano talme:1J 2 te infiltr21i nellil vita economica, che il Radulcscu_ pangonava qucsca ciuà a Ttl• Avi,•. Le .scguemi cifre sono difaiti molto significative: ccrcalisti : I O romeni e t 7 ebrei; agmzic di commissione : 8 romene: e 20 ebraiche; autorimesse : 2 roment e 4 ebraiche; depositi di biru: ) romeni e 7 ebraici; gioiellieri: 2 romeni e 3 ebrei; p<'llicci2i: 3 romeni e ) ebrei; tappcucrie: 7 romene e 9 ebraiche~ fabbriche di cOlilru• zioni di ferro: 2 romene e 4 ebraiche; ecc. ecc. Questo solramo a Craiova. Ancora m•g• giare era l'influenza ebtaica nella Muo1enia. A Bnila, per esempio. il 48 % del commercio eta nelle mani degli ebrei, a Plocsti il 43 %, a Bucarest, capitale delb Romania, il numero degli ebrei era, SC· condo il Radulcscu, di 179.204, cioè esat• tarncnte il in % della p0polazione ciuadina. Aggiungiamo che a Buarnt si potevano contue 29 sinagoghe e 9 templi israelitici. Più triste ancora era la sim22iooe della Moldavia. Anche rteentcmcnte in occasione del nostro viaggio a lassy noi abbiamo avuto l'impressione che l'in• vasiooe di quesc:a regione 1a parte degli ebrei corrispond2 2 un piarfo siStenutico e implacabile. A Bacau, per esempio, si potevano con• tare, di fronte a 6 chiese cristiane, 13 .sìrugoghe, a Galatei, di fronte a 2} chiese, 21 sinagoghe, a Dopahoi, di fronte a ,; chiese, 8 sinagoghe. lassy, ruJla dtlla rulturi romena e capitale della Moldavia, pangonata spesso 1-cr la su.a scoria a Firenze, contava, ~, 19}6, 50.605 ebrei, cioè il 46 % della sw. po· poluione. Quesc:i ebrei disponevano di 100 sinagoghe, 6 sruole elementari, 9 scuole medie. Molto giudaizzate appaiono anl"Ora altre città della Moldavia, come Piarra Ncamcz con il 47 % di ebrei, come Ronun con il 41 %, come Birlad con il 45 "%, come Va.slui con il 47 %, come Adjud, iniine con il 39 %- Se uiste era la situazione dell2 Moldavia, addirittura disa.suosa appariva quella della Bucovin"2. A Ccrnauu.i, per esempio, or.i. liberata dal dominio sovittico, il ) 7 % della popoluione era ebrea, a Gur2 • Humorului il 71 %, a Sirete il 70 %, a Succava, infine, il 49 %- Passando ali.a Dobrugia., vedi.i.- mo come Cosuoza, il maggiore porto della Romania, la città di Ovidio, prcsco~vt circa 20.000 ebrei che cOS<iruivanocosl il 30 % della sua pop0luione. Abbiamo gii avu10 altre volte occasione di scgnal2re come la Bcs.s.aral);a~ia staia un vero vivaio di ebrCl. Hatin, per esempio, presentava il 61 % di ebrei, Chi• sinau. capitale della Ba.ssarabia, il 58 %, Soroca il 60 %, Tighina, infine, il .51 %,. Meno evidente en la giudaiuuione della Transilvania; non mancavano però le ciuà con popolazione abbondanremente ebraica, come Oradea Mare con il 51 %, Cluj con il 25 %, Satu-Mare con il 69 '}f, Sighct: con il 61 %, J\tad con il 30 %- Minore era ancora l'influenza ebraic.i. nel Banato. Ciononpcrtamo la c2pi1ale di questa regiooe, Timisoara, presentavi\ il· 37 % della sua popolazione ebraica e almeno 8 sin2goghe. I dati che abbiamo rip0rmo dal Radulcscu dimostrano chiaramente come i cosiddeui censimenti ufficiali, per quanto riguarda gli ebrei, scr,·ono piuttOSlO 2 na- .scondtre il vero numero di questi che non a rivelarlo. E' moho probabiJe che l'infausto governo di· re Ca.rol cercasse di nasconde;c ai romeni la verità circa il pericolo ebraico e in questa facccnd2 la I.upescu Je\·e avere avuto una parte di primo piano. Tanto più benemerita appare dunque la politica del generale Amoncscu, che. malgndo l'attuale situazione internazionale, h2 preso tutte le misure necessarie ptt liberare la .sua patria dal pericolo cbuico. La poli1ica anticbra.ica di Antoncscu costituisce dunque la più chiara prova (he nei regimi toulitari iJ problema eb~ic.o è considerato di fondammtalt import.i.nza per ogni ulteriore opera di risanamento nazionale. GUIDO LANDRA

N d 1928 rikrij b.rc,•c:mentc suHa Rivi1l0 di IJl<Jiogtu di ncrt sqt.lJ.o ptr akunc Jtttimanc nell'Africa ~tertdionaJc, e prttisameolc nei dintorni di Esho•·c nello Zuuland, u.no 511.ra.noalL·\ttamc.nto fatto da una indigena, d1c fotografai, di circa ;o aom. Nonostante la sua ,avanzat~ima età la donna era robusta td agile m.i. non certo in condiuo~ d1 awr,c figli. Il pm::olo, un 1UO nipotino, u·cva avolo la madre uccisa da un bue. ~otJ• però che la vtcehia, oltre che il proprio, da,·a aJ btmbo latt~ bovino munto in un sacco di pelle entro il quale ,·tiii,,a eoi $CO$$O a lungo fino a fargli acquisra1t colore gialla.Mro e sapore acidulo. A parte il dubbio se in un tale allcvaml':nto fosse il lane bovino o quello della ,,ec,chi.a balia a rar pro,ptrarc ,I fanduJJo, rc,tava da spiegare da rosa principale e ci~ come qnell'attNnpatissima donna polUSC: sectrncrc lattc. Iutcrrogandola ,q>pi e~ all'uopo aveva r-iuvuto lt cure di uno d1 q~i cosiddetti medici indig,cn1 comuni nclra regione e eh-e cttrcita.no lcgalmeruc la profts.saonc in bue a un permesso nluoiato daht autorità governative. I loro proe~enti, ,tuttavia, hanno l'aJ)• parcn1a di dipendere solo da. superstiz.ioni. Cotesti mtdici, o meglio stttgooi, nascondono gtlosallX' .. c i loro s.cg:rtti cd è dif fici~ per un. uomo bianco addmtnrvisi. Vanno in giro mumti di un curioso armamentario appeso al collo e là, in piccole bo1• tiglic, zucchette, corni di gazzella e antilope, portano lt' medicine: in genere insigni6canti dal punto di vista medico. Vi in• dudono imma.nabilmcntc insttti diSSttcah al sole: rettili affu. micati ; cscremMti di animali fra cui prevale il canocdalo ; graiaso di pitone e di uccelli notturni; pcuctti di pomice, a.sbe· sto, ardesi.a., magnetite, cristaJli vari, corallo; pelli td oua di animali che credono preferibili quanto più rari; una #rie <!· foglie-, radici, scorie- ~ baccht. Non somministrano d1 solito ITk• dicinc dive-ne dal~ accc.nnale e che poMano Sffllprc con sè:. Lt fanno prendere raramente per via orale, tpc..sso dal naso o at traverso ~r~t che aprono nel corpo dei pazienti aj quali sanno i~P!rarc c1~ fiducia di guar1(100c. Talvolta ottengonò Jt mc:- d1C.~ da pi,antc frmchc, erba.etc o legnose, di rui utilizuno J.. foghe, le radici o la scorza: t qui, anzi, che alcuni ecct-Uon1.1 giu,c.ificando il permesso elargito a .simili n'!dìci dalle autorità sud·afrkanc p,tr l'escrciiio della professione. Nondimeno non appari,ce che abbia.no KI~ pr«isa del potere curalivu dclk piante: che usano pcrchi r1chicdc.ndoli, come feci, delle virtù d1 una serie di erbe. e rlp"cst.ntando po; le medesime spcc't': per controllo, mai otteMi indie.azioni concordanti. Rispondono a ca,., con l'intenzione di tenere il segreto o ignorano dav,~ro le proprietà dclLc piance eh~ vi<:evcrsa dimostrano, nd caso concreto, di saper sfrutta~? Non mancano Ohtrvazioni d1 ,·1agg1ator1 m Afnca e in altri continenti analoghe a quella. ddl' allattamento accennato. Dei Bccc1Uana, pure c.bll' Africa Merid1ona~, Living$lonc nei 1UOi lfiuic>,ums Tra11,ls 01td Rrsra,clus j,. S0,.111 Africa ,e.risse quanto segue: • So di par«chi Ca6i in cui una nonna aJlc,·c\ il nlpotino. Masuia di Kuruman non ebbe. più prole dopo la figlia Sina. Questa si maritò a dici:uset(c anni e p.utorì due gemelli. M:isiru. che non :i.,·c,·a più :.llalb.rt.>da ohrt quindic:t anni, prese uno dei due nipoetm, se-lo nusc al pctto l', non so come. riuscì a nutrirlo a sufficienza. Talvoka 11 piccino ebb.: Iute dalla madre t dalla nonna. Cosi fu anche per il figlio di ~faOOjtosing. moglie preferii:, d; Mahutt, la quale •~va trentaClllQuc anni. Vidi coi m:ici occhi sgorgare il latte, dal teno della nonna sl dlc non mj ml'n.vigliai quando i Portoghc:si Mll'ut, mi narrarono di un medico indigeno d1c applicando Hnpacch, di larve di calabroni ed accostando al .seno di una ,•ecchia un poppante faceva tornare il lattt >. Sui Pigmei ccnm~ah-icani un mi,si,ooario ancora vivente; che ha passato un quarallltnmo fra essi, il Padre Trilte. ddl'lstit.uto Cattolico di Parigi, dà tnfonnazioni affini in un libro .su Lcs PygH1én dc In fo,it éqHaloriat.: cdi10 a Parit;"i nel 1932, c-ia.ndo muore la madri' di un neonato, ~gli dice, ti fa di 1utto

mu111. a ,~,. ib dici ,·ol. X...X della Ztilsdt,ri/1 El,.ft()i,qgi~ ne riporta un esempio rtlativo llld una signora di acuantacinqu: anni. Pufino l'uomo non è Ckllte dal fcnortM:oo: a pag, 49l del medesimo pcrtadico ,t Trdohel nt riferiKe un caso in cui la sccruio~ Kmbra Ha.:r stata tanto abbondante da nu• trirne un biYnbo. Di ahro cav, ~ detto a pag. 81. Nei 811Jldi,u rt Afb#Oirt-sdtlo Socit1id'A,.. lhro~ogit dt' Poris OCU',a,nno 19:15, pag 84. si considera inol• tre il mostro doppio Rosa-Jo• sipha in cui al parto dell'una successe secrezione lattea in amt>Nlue. Ncll'antichiti non mancarono pure oucrvazioni - rch1ti,·iea uonun1, ,·«dueo,·cr~ po1. lppoc:ratc uc parla nd Dt loctc, vironon ac vfrgi,cw,n, Ndla letteratura medica il fc• nomcno è di norma mes.so in rdaz.ionc a fatti patologici; la s«ttztone lauca cd lllnchc lllbbondante, sj sartbtM: talora avu• ta per tumori alt'ipofi.si, cistomi O\•arirci, 6br0mi, amenorree lCCOndaric,ginecomastia, cirro• si, t'patica, blastomi genitali ecc.. Tuno ciò rende: meno in• crcd1bili i fatt1·qu1 riportati per 1 primith·i. ~egli animali stcs.si non man. c:auo osservazioni che.- contri• hm~ono a sr,ìc.-garli. Per mia parte mc ne ~ familiare uno di cui scrissi P'trc nel 1928 rul· la Rtc-ilta d1 Biologia. Xtllc campagne fiorentine e più eu1. 1amc.-mc.-fra pa$1ori che' in csute frcqurntano il Poggio di Firenze a rido.s,o dc.-ll'Antella, nutai un particola.re procedi• ,-1-i... di ;.cn,..; autraliaa.l. la cùto. u.a 9u<NYM,o pnpo.ra 11 pnprio pcqlo. la buM. la mo. ,U.. d!l "A•ni•fO (in .. rpHklto cb u,tl lloaQ la mcuds•ra) ~ lo c,apcuaao. ;::o :;C:I~:;~ ra.~:: :ir; per salvare 11 1ane1ullo e tro,·argh una baha. 01 diritto qucst.! è la nonna o in sua mancanza una parente stretta. Se il latt.: manca si sa come provocarne la secrezione. La balia stcs.sa v,1. nella foresta a cercare fogli(' e frutti di una apposiQ liana , schiacciandoti ne fa u~ pasta che mcscollll ()O( frutto nuasm di una Poligala, prouima aUa Polyg"la hlyraua dc.Il'Africt Oetidcntalc, sudorifc.-ra e diuretica energica. La donna prcnd.: qu<"sta pozione div'cnc vokc, caldissima, e in due.-giorni, tre al massimo, è in condizione di allauarc il pic.c.-olo. Il Trillc.-s .aS&.· riscc (pag. 387) di avcr t~timoniaro ciò molte ,•olt~. Xci voi. X.X pag. 19, della Zt-itsdcri/1 fii,, Elhologie il Bar• t('.ls, in seguito a ripetute ttStimonianzc, ammcuc pure che don ne anche da lungo tt:mpo entrate in mc-nopau.sa, siano in c.-en. tribù sdvauc messe in wndizioni d1 dare con successo il petto a bambini di cui sono nonne o bisnonne. Del fttaomeno, che.- egli battezza lacMlio strotilfO, si è avuta descrizione per popoli ddle più di\'crsc parti del mondo quali gli Irochesi del NorJ America; gli Anna.chi del Sud ATMnca, i Maori della Nuov;i Zelaoda; gli Egba dtll'Africa ;ll'ord-O«i<kntalc.- e altri_Jacili a ritrovarsi hc1la letteratura ctnogn6ca. Per donne g,ovani ., forti, comt l'australiana dd Bascdow, la secrezione latt:a in• dipcndenttmentc dal parto è invece riportata con minore frc• quena:a per ragioni evidenti. Nella nostra razza sono noti cui di donnc in cui, per motivi non tnnprc accertati, le cbiandok: mammarie encrarono in al· ri,·i1à più o meno marcata 5U'ln nesso ton puerper;o, Lo Hart• ... capre. \"c.- 111,; :.OtlQ a1J1x1,rrto d1 quclk che rimangono inftton• dc ~nche dopo ripetuti acc:opJmunenti. Il prnprH.'1:ario cosirt.110 a n:nunzi.art a1 capretto, cerca di a\'l'rc alnk.'no il l:utc. Allo teopo le mammelle vmgono irrit."-le con 1,ìccolj fa.sci d1 Urtico dioica per due o tre giorni. La cute Il(' arross.a. cd infiam• ma ,. "'ac:t111c.nte ma il primo od il secondo gion\O i upeuoli, con opportuno e riprtuto massaggio, secernono gocciohn(' Jattigino,c colostuli, prt'Sto ,ostituitc da latte Ycro e proprio Kmprc piì, abbondante se munto regolanntt1tc.-. U s..cruionc può duran• come dopo una figliatura e con la consueta quantità. Scmbr .. indifferente che i soggdti abbiano a,·uc.o o no parti in prec.:• dcnu. Xe11a Rosst>g,w /,clnwa.:io"ol" di Clu,ica t Tc,a,io, ,·oa. XXI dtt 1940, il Or. Antonio Scarpa ac:«nna alla conosc:cnz.. d_i tale metodo primitivo da parte di cone,adini (kl Basso Poi·· Slnt. l..a comp.arsa in animali non fc.-condati dcUa K'(rciione lane·, insieme.-a modificazioni somatiche t psichiche proprie della gravidanu e del puc.-rpcrio si tro,·a riportata ahbastanu. s~H< .• Nel n. 2 di Oi<Md, anno 19J3, lcggesj di un aHc,·amcnto di cue• doli dato da un~ agna ,·~ginc dfll't"ti di un -anno l,,e cui mam• mellc erano piene di latte. Il Taibcl, nel fa.se. 2 della Ritttsla di BW/ogio del •9.J,t eonsidc.-ra quMt.ro coniglie e tre.-ugne non fc,coodate dcUe quali ukime una mai avc,•a partorico. Es.s,c nu,. Mrarono ipertrofia dde ghiandole mammarit: e secrezione lat• ka quando a,·ttbbe.ro do,·uto partorire se fossero state coperte durante l"utro. Il Fabbri, n,e l..o N,.ot-a. v,,criNarHJ d(-1macl'O

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