no ad Jcomo do\·e ponano con suC'C'nso l'Ev:.mgelo a1 sentili e con insu~ ai giudei che remano di lapidarli. Anche questa volta i due apostoli si salvino abb.indooando lconio e 11fug1andosi ad lstri, do\·e lrQ\'lno una cena pace ed ot:c-ngono molte com·ersioni cd operano mir~li. Il miucolo acquieta ~mpre le turbe che ,,; ,·edono la realizzu1one immedi,ua e documeruata ddla parola.. Ma da llonio con (i,-ore sanpre più accao 2rrn·ano a r rouc i giudei inseguitori e sollevino gh indifferenti e i non com·erti1i: Paolo cade 1n un agguato presso le mura, vien lapida10 c lasc:1110cs,animc. Sanguinante e sfinito vicnc salvato dai (nulli, cumo alla meglio e fatto fuggire per timore di più feroci vendeue. Nel )O, dopo varie pc.regrm.u1oni, Paolo e Barnaba tornano a Gcrus.alcmme. La loro pr~hcazionc avevi lasciato buona .semente. lvi era sempre San Pietro, capo della Chiesa, che tenne concilio. Dopo il concilio, Piolo riprende insuncabilfflffltc il cammino, anche per alcuni K"gni poro rassicuranti che cominciava a nourc. tanto il suo nome era 5ea10 scolpito nel libro dell'odio ebraico. In OJ:lnicittà ritr0\'l poi la idmcica ingiuriou reaz.ionc da pane dell.t comuniti; il cui s1.stcmaobliquo d1 sca1Cl\lie tumulti pn prOvOCareil pr0V\·cdimtDto di espulsione dalle autoriti rimane costante ed immutato. La sin,goga sembra prendere le difese di Roma. ipo• critamemc, eh~ non t" qucsco che un sistema o un tmmivo per libttarsi dal pericolo crisciano. I consoli hanno dal canto loro uno scopo solo : evirare delle noie in mez.zo a quelle popolazioni di recente soggette ma indipendenti per quanto ri,a:uarda la religione. Stnno contrasto! Paolo 1ro,•a più proseliti e protct1ori nei gentili e nei romani, più benevoli ascolta1ori nella gente pagana che prCS50 la propria rana. Ai primi la. coo,·miooc importava il ndiale cambwncnto ddla fede e delle Cffdmze, raccntuione di una dottrina in assoluta antitesi con quella sino allora accet:tala. Ai secondi non veniva chiesto che la pcrfnione della fede scnu rinncprc il pus.aio, ma solo nobtlit-a,lo con l'accogliere in CriMo il Messia 11.0to atteso. Ed allora pC:C(.hèla rilunanu intransigente degli cbrc-i, riluttwza cd intransigmu secolare, millenaria, eterna? Qu~o: era il problema della run, il nodo razziale. Al Cristianesimo pott'Vlno aderire cd entrare a far pa.tte tutti. Bastava credere nell'Evangclo e ricevere il b.aucsimo. Non c'erano per b. dottrin.a. di Gesù disiinz.ione di rllU', popoli scclu, comunità clet1e, nuioru superiori. Dinanzi • Dio ogni uomo en. eguale ed n~a gli sccssì diritti e gli stessi do,·cri. Ma gli ebrei prima dei rom.mi si rivoltano nel loro smisurato orgoglio contro questa riv-,fuuone, d«adunento del loro siato d1 bcntsscre e d1 aristocrazia.. Gli ebrei s1 fanno falumcntc pal:ldmi d1 Roma. Sollt'\•~no tu• La d4tcapitalio.n• di Saa Paolo • Particolcuq della- porto brocu.ea di SaA Pietro. opera d• .\atoak A.-..-ul.ìDo. Noo il f'dcuel• mulu e chiedono con ioconccp1b1le ipocri• sia di allontanare i ~izio$i. Tipico è il processo promosso d1 loro a Co:,n:o contro P,1010. Nel H egli eu in Siria, ed cnngelizuva con su«csso. Gu1dicì da So5Cent, il capo della Sin1goga, 1 s;,udei in carenano Paolo e lo trascinano davanti al proconsole Giunio Galffone accus.andolo d1 promuo,·trc un cul<o contrario alb le~. E Jire che nella siessa cirti esistevano uccrdot1 di Afrodite e di Mjua ''<"rsocui la comunità non aveva avuto mai nulla da eccepire! Ma gli. ebrei in Giunio Gallion<. ,ro,·ano un temperamento scaltrito d?t sa lcggt-rc diuro le loro ,·oc:iferauon1 patm>' tarde ed i loro aueggiamerm di scper ,o mani; la sua nspos1, è qum3: « nella legge romana il fauo non è considcr:uo cri• mine poi che .si tratta di quesiionc di p.irole e di nomi •· I corwmuti furono quindi mcssì alla pona e fu ordinata la liberazione di Piolo. L'odio ed il livore degli ebrei non potè più contenersi e si sfogò contro il e.tpo i5Ccssodella comunità, Sr,. Slmt, che fu malmenalo pttcht non uC'\ .. saputo - a parer loro - condurr(" bene )'accuu contro l'apostolo. Il principio crisci1no atterriva cosi gli ebrei. Essi sono smi fors,c i primi rauiS11 dcll'un1vcrso, il C\IÌ orgoglio di cuta non h.t mai permtSJO d1 mescolan1 con altre rane, e non poteuno concepire 11 principio di accogliere lutti, gemili giudei romani greci, nella grande famigli1 di Gnù smz..~ di.stinz.ioneo privilegio di stirpi. Rina,'ano come uhimo disperato temau,·o contro b prtd1cazìone d1 P.aolo la 1es1 del legalismo mos.aiStache siabiliva il plSJaS,Biodei nor. c-brei non immcdiaumcntc al cristi.tncsimo ma alu.aveno i dogmi della comunità: su bordinnionc dc.Ila fede al u.nguc, della chics.a alla rnza, del Vangèlo alla Torah. M1 Paolo, jl quale pensa~• allo spiri10 mentre gli ebrei trepidavano per la comu• nitì.. stabilisce la sua offensiva con quelle celebri epistole che lo fanno immenso nclb 5C0riadel cmciancsimo. La sua bat,agha si conclude con quell'ultima diretta agli ebrei, da :alcuni siorici non attribuita a lui ma. .t qualche fedele immediato discepolo (66-70 d. C.); il che è identico, e che rapprcsmta l'anello di congiunzione fr:a il suo apoS1ola10 cd il Vangelo di San Giovanni. Non più l'insegnamcnco elcmenme sul Cri.sto, ma l'inscgn.tmcnto perfetto. La supremuia d1 Gesù si manilesia e crolla 11 mondo giud.t.KO: i Profe11e Mosè, gli angeli sicssi non sono che servi; il Tabtrnacolo cretto da Mosè-è supcmo da un l'cm• pio non rutila.me d'oro e di marmi come quello di Gctusalcmmc. ma ideale e celeste nel qu.alc pocnnno entrare rutti i fo:kh. Quando San Paolo, a Roma, lungo la via Os1imsc viene dccapirato per ordine di Nerone, nella coodann.t contro l'apostolo, l'accusa giudaica non è estranea. Al di li del ma~, aun.verso i momi, pn le spi.,,~ latine, molte voci hanno raggiunlo le or«• chic ~i Cesare ronrro Paolo, Voci d'odio e d1 calunnia come sapevano fare soltanto coloro che le 1vC"V100sparse. OTrORINO_ GURRJERJ
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