La Difesa della Razza - anno IV - n. 16 - 20 giugno 1941

la « ~i dell'oro» si conserva in fondo il ricordo mitologiZlltO del ciclo della razu primordiale o raua iperborea che dir si voglia. Qualcosa del retaggio di cale razz:a sembra dunque asser :appaiso nello sr<"SsoL. azio e, 2 dir vero, in un luogo che gli Antichi misero in reluione con quello, dove poi doveva sorgere Roma. Ma si natta di un·«o di epoche loruanissimc. Già nel· l'epoc:a prima di Roma, Saturno ci appare non più come un dio di luce dell'età prima, ma come un dio di carattere agrario, ter• restre e talvolta perfino inforo, tellurico: ci troviamo di front~_ agli effetri di un procCSSQdì involuzione e di degradazione che deve ~S<'rsi anche afferm:uo, in genere, nella rradizionc origi• n:aria e nella raua di cene genti, ma non in modo ule che al sorgere della nuova civiltà romana varie parti di essa non riprendessero nuova vita e non ritrovassero significati più ahi e ori• ginari. Mentre vari amori iOClinano ad associare i Sicmi con i Liguri. noi cr:diamo che per quC$te•due razze si debba invece tracciare un limite ben pr«iso. I Liguri, che occuparono l'Italia seuentrin• nale con una p.arte di quella centrale e le due isole di Corsica <. di Sard<.gna (o"e a sua voha sono riscontrabili resti di civihà aniichissime), p'!'r via di vari elementi, si distinguono dai Siculi e dagli Aborigeni della leggenda, perchè non solo han poco a che fare col ciclo tellurico pre-ario, ma si differenziano dall.1 Messa civihi pelasgica della decadenza ario-mcditerranea nel con• servare un maggior resto dell'an1io puri1i e perfino craccie d"ori• gine iperborea; ricordiamo ad esempio la presenza del culto so• 13re nelle tradizioni liguri, mmc pure quella di simboli nordico ari, come l'ascia, il cigno, b. croce radiata. ccc. I rinvenimenti in corso presso Col di Tenda sembrano confermare·talc tesi. E' pos• sibile scabilire una cena relazione fra i Liguri delle origini '- ultime promanu.ioni della civihà franco-cantabrica dei Cro-Magnon, dalla quale s'irradiò in Europa una delle principali corre,uì dcli.a coloniunione aria da Nord-ovest a Sud-est. Petahro, Virgilio, nell'Emtidc> (libro X), ha esalmo i fortissimi lib'llri alleati d1 Enea e il verso ad essi relativo, ad;Ne/Nm malo ligurtm: ~chè alquanto controverso, sembr-a riferirsi proprio alle qualit-ì. d1 forza. di incrollabilità di fron1e ad ogni roniingenu propria .:i, quesri Jiscendenti della raua aria primordiale. Dagli .studio.i della preisi:oria italica viene consumo il :,.2ho esisi:ente fra l"ctà del rame e quella del ferro in halia: l'età intennedia del bronzo ,,j manca del tutto. Dal pun!o di vista delle traccie positive, dalla ci"ihà della Maiella si salta alle 1ombe dei colli Albani, dal rito funerario della inumazione ranìcchiata, che si trasforma in inumazione a corpo disteso, si salt.t al rito della arsione. E" un differenza notevolissim:t, che si accompagna ad un mutalll<'nto radicale di civiltà e che riflette sicuramente una diversità di ra..z.za.O;;i,ipiù, e dallo srcsso Ducati recentement~, è si:ato consi:ahl.toche i luoghi ove il nuo,•o rito dell'arsione è atte• stato, ci dicono del suo essersi diHuso dal Nord verso il Sud, cioè che esso rito è .stato introdotto in lhl.Ua da ondate di genti di pro\•enienu nordica. Si m.tta di elementi da connettersi alla le1'%4 delle influenze già dette al principio. F. queste son propriamente le rane d.t rui provennero i progenirori Jei Romani, cioè i IAiini, e razze ad essi aHini, quali p. es. gli Albani. Fino ad un ceno tempo fa. come punto cti panenza, nel riguardo, si assumeva la cosid~tt.l civihà delle terramare e dei villanoviani, risalenti verso il 1500 a. Cr. Mia oggi si inclina, sulla base di nuove ricerche, a far indietreggiare di un notevole trat10 di tempo questa data. Panico• lare imponanu ha, a raie riguardo, tuuo ciò Che è staio scoperto non da molto in Val Camonica, nell'Italia settentrionale; (su ta• li riri"enimenti dìmno nel nostro prossimo articolo) sono traccie che confermano la srrctta affinità di quel focol:are preistorico di civihà aria italio con la civihà generale di tipo propriamente ario-occidenrale e nordico-ario. Per ora, è importante fissare che questa colonizzazione aria in Italia. che raggiunse la parte ccnm.le della noscra penisola, fu anter;orc ~ia at 1egno degli Etruschi. sia :all"apparizione .dei Pro• 1ocelti. Per quanto moho si si:a discusso sugli Etruschi e si ami sempre parlare di un « mi.stero etrusco», pure noi crediamo che molti decenni di ricerche in proposito poco simo valsi a modifi• care le vedute gmiali e precise sull'origine e lo spirito della civiltà etrusca. già esposti dal Bachofen verso il 1870: gli Etruschi app1r1ennero essenzialmente al ciclo «pelasgico», furono una popolazione non-aria o della decadenza aria. Essi riuscirono a souomctrere le precedenti razze nordico-arie da cui derivarono i La. 1ini e le popolazioni ad essi amni, per essere a loro volta stron• cali dalla civihà di Roma, riprendence mohi temi appunto del SU· perìorc retaggio eroico e solare. Come inquadramento generale della preistoria italica, si può dunque dare, riassumendo, il presente schcma: mentre qua e là in Italia sopravvivevano, in seno a genti appartenenti es.sen:ialmente .ti ciclo mediterraneo pre-ario o della decadenza aria, fummmti enigmatici di tradizioni più originarie e più pure (vestigia fra i Liguri, mi10 dei Sallm,ia Regna, ecc.) e mentre genti succes• sivamente s1abilitesi in Italia (che poi noi conosceremo come osco-sabelle e mi si riferiscono le tmccie della Maiella) in gran parte e~no soggiagiuce all'influenza della civ:iltà «tellurica» caraneriuata dal rito funerario dell'inumazione, civiltà sviluppa· t:ui fin nel Mediterran('() orientale con un centro importante a Creta; aa un dato momento, \'erso il secotrdo millennio a. Cr. si verifica un mo"imento verso il Sud di genii arie pr2tican11 il, mito dell'arsione, di quelle che la.sciarono dietro di sè le tt2ccie di Val Camonica e che ebbero per epigoni le popoluioni latine, albane e affini. Questa ondata esaurisce, ad un dato momemo, le sue possibili1à \·itali. Subentra il regno degli Elruschi ed anche dei Protocehi. E' pertanto un periodo di latenza, non una estinzione. Per vie enigmatiche, forze dello si:esso ceppo si riaffermano e uionfano col sorgere di Roma e col consolidarsi delrimperùm, e della civiltà della città capitolina. J. EVOLA ( I) hr /11uunpn1/J,o,,, di pd rhe •oi ;,,,,,,Ji111Nporori.m1oi, ,o,. /11 f::rol" • mJi:i#J1u,I, » (Q1'U f11r, µ, i pri,uif,Ji ,,,,,,; li ,,f,r;,,,,,,,G ;,, orJ;,,, allt lf'11dizi,o,,p; d,,w,di~li. d#Jbb,'<11r1i1011a.d•rril l,1tor, •l/11 1101/fa opt1·,1 "''""P"lt · Ri,·()ha conno il mondo rnodemo •. td. ljo,p/1 Mla•o, 19H. Il

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