La Difesa della Razza - anno IV - n. 16 - 20 giugno 1941

terra e alle forze sotterranee, « infere », « demoniche » delle cose. Secondo elemento: influenze ed clemcmi razziali di una cor. reme differenziatasi dal ceppo ario in epoche antichissime, pene• Irata e diffusasi nel Mediterraneo secondo la dirt-zionc da Qaj. den1c ad Orience, cii)(' dalle amiche colonne d'Ercole e dalla Spigna verso l'Egittc e la Siria. Benchè a.rie. le ruzc e le ci"ihà di questo ramo ci si presentano. in buona misura, al limitare dc, tempi storici, gii degcncrescenti e alterate. Tah·olta clemen:i dello strato ·più antico vi presero il sopravvcn10, specie come influenze spirituali. Qua e là, presso a forme involute o alterate, permangono tuttavia fummcnti del più alto retaggio, che non di rado, più tardi, do• vcva.n riprender \·ifa. Come designazione genérica, pos.siamo parla.re, <lui, di un ciclo ptlasgiro e di rau., ptlasgitht. Dal pomo di vista della raua dello spirito, secondo la 1erminologia usata nell'opera nostra già citata, <jui prevale la « razza lunare» o « de• metrica •· Il si:nbolo feminile trasposto al divino, ha nel ciclo in quistione una pmc di primo piano e spesso si unisce ad clementi o « 1cllurici ». o « dionisiaci » nel senso più basso, orgiastico ed estatico, provenicnii dallo strato aborigeno oon-ario. Vi è infine da (Onsiderare un uhimo elemento parimmti ::i.rio. ma conservatosi più puro, ançhe perchè in buona misura si tr.11ta di razze app:ar.se nel mondo medi1err.ineo e nella stessa lcalia in un periodo più tardo che non i due precedenti: diciamo in buona misura, pcrchè 2lcune vene di tale correme nella parte nord-occi• dentale della oosua penisola sembrano non esser st:uc prive di relazione col ciclo stt'SSO dell'uomo Cro-Magnon. Si natta di razzr venute nel Mediterraneo dal Nord o da Nord-Ovest: in fatto d, rana dello spiri10, prevale in esse quell'elemento «solare» ed «eroico» (sempre secondo il senso dato a tali termini dalla nostra terminologia) che, in origine, fu comune a 1ufta la genti: aria di ceppo iperboreo. U ultime ondate di tlli razze furono quelle achcodo:1che dell'antica Ellade. Quanto all'ltali:1, le antiche. tradizioni pirlano degli Aborigeni, <kgli Ausoni e anche dei Sicani e dei Liguri come primi abitanti della nostni penisola. Si menziona anche un ciclo che sta in connessione con figure mitiche, quali i fauni e le ninfe, come purt di un regno « S:11urnio» nella regione laziale, coi senso quas, dr una promanazione delr~à delforo. Non è facile orientarsi i11 tali Ùadizioni e mem-roe alla luce il substrato storico, dato lo stato nel quale esse sono giunte fino a noi. Gli Aborigeni e il ciclo connesso a « Fauno» sembnno tutravia parlarci di un substrato italico noo-ario, che fu anche simboleggi:uo nella fi. gura di Caro; la l0<ta fra Caro, figlio del dio del fuoco tellurico e del .sommuovirore demonico della terra, ed Encle, già secondo il Piganiol rifletterebbe nel mito lo scontro ha quel substr.110 cd esponenti dell:1 rana e della spiritualità aria ed « eroic:1 ». I Sicani possono essere identificati ai Siculi e concepiti essi stessi come promanazioni di razze, nelle quali predominava l'elemento pre•ario e che occuparono una pane delriralia ttntrale, rt;alia meridionale e la Sicilia già assai prima della colonizzazione greca I.a parola Ausoni equivale ad Aurunci, nome di popoli menzionati dallo stesso Virgilio, che s«ondo il Due.tti costituivano propriamente una popolazione limitata nel territorio costiero (r.1 il Liri e il Volturno e rientrante nella gunde famigli:1 osco-sabclla. Una tale famiglia crediamo che, a sua ,·olta, possa riconnettersi alla seconda componente. ,·aie a dire a quella arÌfJ•felasg"'1· ossia ad clementi involuti di anteriori coloniu..·uori ari, cara.rterizz::i.!1. come diremo, dal rito funerario della inumazione (seppellimcnt(l dei morti). Qui cade dir qualcosa della cosideua civiltà della Maiella. Per quanto essa presenti ~arie stratificazioni e m1tti non unitui, pure ri1eniamo che essa s1cssa si possa riferire fondatamc-nte a questa seconda componentt. Non siamo pertanto dcll"opinionc del Rei· lini, che inclina a considerare come autoctona i1:1licae senz"altro aria (cioè indoeuropea) la civiltà della Maiella. Caratterizzata pari• menti tlalla inumazione. questa ci,·ihà ha caratteri simili a quelli del ciclo« pelasgico», pelasgico, s1endcn1csi fino all'Asia minoa·. e quindi non soltanto italico. Lo stesso Rellini .ricorda p. es. !"idolo di bronzo ritrovato nella regione della ~biella, che rapprescnt:t Cerfia, la dea madre di tali arcaici ceppi italici: ora. è indiscutibile la relazione di questo idolo informe. simboleg.giamc in modo primitivo la fecondità tellurica, con una quantità di imagini appunto del ciclo mediterraneo-pelasgico e « lunare ». Può ben esservi una relazione fra gli Osco-&tbclli e la civiltà della Maiclla; la lingua dei primi è d'origine aria. e questa origine può es.sere senz'altro riconosciuta agli uni e all'altra; ma si craua di razze arie che o per via d'in\"oluzionc, o per la mescolanza con più bassi strati mediterranei di tipo non-ario e di civiltà tellurico-matriarcale, dh·cnnero gli esponenti di uno spirito e di una tradizione molto di\'ersa si:1 da quella origina• ria, sia da quella conservatasi nclJe ra.uc f.&lico-latinc:. J SAl1101ia R~gna del mito costituiscono un cnismatico e pur importante motivo delle origini italiche. Saturno, dio dcli'« età dell"oro » quì app:are come un re primordiale del Lazio. 1.':icccnno è importa.mc per il fatto che dovunqu<· arpare !"idea ,!cll.a•oralor• c~ con.duce i buoi con l'a.• ra.lro (piccolo bromo etsusco arcaico -· Mu.. o di Villa Giulia).

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