La Difesa della Razza - anno IV - n. 16 - 20 giugno 1941

LlDIFESI IELL! SCIENZA•OOCUNENT4ZIONE POI.EUIC4 • OUESTIONAfflO DIRETTORE TELESIO INTERLANDI ANNO IV N. 16• 20 GIUGNO XIX RO~A • SP&PIZION& IN ABBONAMENTO POS1"ALt;. IJRUENi\ 'l0Jtl'1 .'-J lii:, L ,u\ l'J:COl<f. \J,.t1Tl.. '!Clii·.'/ t:ll DHJ l)J J 01 TUA J O/ \n\ ll/D 1:· 0\'lf • I All\ltl'<O \

ANNO IV • N. 16. SOMMARIO 20 GIUGNO· XIX SCIENZA J, EVOLA: PANORAMA RAZZIALE OEU.'rTAUA PREROMANA.; Al.DO MODICA: LA MATERNtTA' COME DIFESA DELLA RAZZA; GJORGIO MONTANDON: I CARATTERI DEL TIPO GIUDAICO. POLEMICA GJVSEPPE COCCHlAJIA: LA LEGGENDA DELL'EBREO ERRANTE; ABMAlCDO TOSTI: DECADENZA ns!CA DEU.1NGHILTEA:RA. DOCUMENTAZIONE MARIO BACCl~ALUft GtuRJSPRUDENZA RAZZlALE; GOJDO LANDaA: IL CERTIFICATO PREMATRJMO- \ NIAU:. • AJ.MAHACCO DEL BAZZISTA: I -15 GIUGNO XIX. QUESTIONARIO FASCISMO ANT1C1PATORE; OM0GENEITA' DEL POPOLO SIClUANO; UNA BUSTA. I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA'DIFESADELLARAZZA' SI TROVANOIN ROMA·PIAZZA COLCNl<A (PORTICIDI VEIO lE HONO 53731 • b2f!S; IL 30 GIUGNO USCIRÀ LEPIUBELLE DONDNEMLOND ILLUSTRATISSIME LIRE 2 l'es(1lt<1:io11e della belle::a ft•mmiuile di 11111i tempi e di tulli i luoghi. la vita, le curiosità. gli cweddoti delle più celebri (' pi,ì belle ,lonue del mondo, (/ali' antichità c,i 1wstri {,tiorni, sono ,wrrati e/ai piil interessanti scrillori italiani. 300 riproduzioni di quadri, swmpe, cliscgni e fotografie /unno di questo fascicolo una• puhblica:itme eccezio,wle e i,ueresswuissima

e~~ wali~ d4t ~ pM,- il, po-poto, ~ ~ dalle,~~ ~ Collaudato dal Ministero delle Comunicazioni - Ogni Radiobalilla, ha il relativo bollino di collaudo - Tre valvole - Onde medie - Ricezione diurna della stazione più prossima In condizioni lavorevoli ricezione serale di alcune principali stazioni europee. Privo di reazione regolabile sull" aereo, quindi ese_n te dai disturbi caratteristici degli apparecchi a reazione C O S T A L I R E ~l'fl~ TASSE RADIOFONICHE COMPRESE. ESCLUSO ••••••--■ ABBONAMENTO ALLE RADIOAUDIZIONI VENDITA RATEALE CHIEDETELO Al MIGLIORI RIVENDITORI

.. i c~loriferi lo scirocco sono i principeli nemici delle materie alimen- ••~·- Per com- ,.ba erl_ie vinc~rli a quistate_ un FRIGORIFEROFIAT FRIGORIFERO FIAT f!>ClUSi:Y4 01 V[NOITA PU l'llAllA l"lSTUO [ l( COLONI(: Ml LAHO • Corso del littorio, 9 . LA 102· ASSEMBLEA DELLA RIUNIONE ADRIATICA DISICURT L1 102" Assemblea gcnefalc ordinaria della Hiunione Adrialica di Sicurtà. te· 11111,N a Trioi1e 1'11 (iugno sotto la pr6idenz.a dell'F.ocellenu. Fulvio de Suvid,. !,a ..ippro,.110 il bilancio per l'esercizio BUO. l..1 rdazione 1-1re:ienlat11all'AMemblea, dopo a,·er rivolto un commo!l@Opensiero ,li :n..ititudinf' ai combauenti ed ai caduti di tulle le anni rH:onfermando la fede 11.-ll.i, 11toria (rnale nel momenlo in cui, ri\·endicati i diritti italiani, si è già in- ~1.1111Jl,1 uell'Adriatico la pace oon giustitia auspicata dall'ordine nuovo nel mondo. ,i:,.,.i ,.ht" l'e--ercirio ai è chiuso con rUuhali nell'intieme JOddi1facenli, grazie alla ,,ft-\ole mole. alla grande varietà e alla larga distribut.ione ~rritoriale deglì affari •Vt 1;1li. Il hilancìo rtgis1ra in tulli i rami un aumenla10 giro d'affari in confronto ..al 1~,N. In particolare i capitali a.seicurali nel ramo Vila sono passali da L 5 mi• li.mli 211.768.000 i Lire 5 mmardi ~18.000, merilrc l'in<:aMO totale per prtm1 e.I acn:~~ri iu tulli i rami (Vita, Incendi, Tnsporti, Furti, Grandine e Di,·enil \· ,,:1li10 ;;i Lire 708.160.000 contro L 590.445.000. Il hilancio cbiude con un saldo utile di L. 12.382.413,75. che consmte l'aNC ~m1,10r\C di L. 2.000.000 alla Riserva 3pttiale rucilla....--ioni. oombi e ti1oli e la di!tri· hu.tinn'" di un Jividendo, pari a- quello degli anni precedenti, di L. 100 per azione. psiilhil~ dal 18 giugno corrente, ripor1ando a nuovo il saldo di L 2.055.042 .07. lk ,:araru:ie della Socie.ti (capilale sociale. ri:§Cl"\•e patrimoniali e tecniche) sono ,,tlìlt> 11 L. 1.788.482.0U,71 con un ;umenlo di L. 147.279.699.29 di fronte al 1939.

.• ANNO IV - NUMERO 16 , 20 GIUGNO 19-il - xn t:!ICt: IL SE IL 20 01 OGC'fl >tE!IL UN NU,Mt:JCO !lt:l'ARA1.0 Lllll: I A8RON.Ulll:NTò ANNUO LIRE 20 A.BtlONAMl'NTO SDlt:STNALt: • 12 t: S TE Il O I I, I) O I" I' I O Direttore: TELESIO I 'TERLANO I Comitato di redazione: prof. dott. CutDO LANDRA · prof. dou. LIDIO CIPRIANI Segretario di rednione, GIOUCIO ALMIRANTE ~CIENZA•DOCUNENT4ZIO POlEUIC4 • OUESTIONAHIO GLI EBREI DI PALESTINA COMBATTONO CONTRO L'ASSE Automenl giudaici catturali a Sollum :;

Stampa: popolare france._ rapproaentonte rebreo errante. D (fus.asi n::-1~ledio E\o. la:-ciamlo don111c1ué una sua trncc1a , una :,ua eco, fa k-ggcoda <lc-JrF..breoerrante _Ì! s13:ta _ran·i..ata 11 akunc lezioni che ci hanno fascia10 l'.-\11011,monahano della Cro1wl'11lg.:otì mo,i(1chi cisUrccnsis S. Jfori11 dc Fcrrario, i_l ,cronista ingkSe Math:o Paris e il cronista fiammingo F1h1>1>0 :\louskc1. ~ella (:rùn11(u Ignoti 11101tud1i ci ,·i.:nc- narrato che nel l2JJ « iu , isto in .\rmcnia lii) cerio Giudeo, il quale. :wcndo assistit·, alla pa->sionc di Cristo, ebbe a dire, ri,·olto a Gcsì1: V«dt'. se d11c/Qr, "d rc,·ipic,ul1rn1 quod marris. Al che Gesù rijJJiOSè: Eg" nido. ,·t tc o·p.:ctabi.1 dance rn·n111r •· Il P..ris. nella sua Storia d'J11glriltrrr11 racconta, a sua ,·olta, e che un ,·csc:o\'O armeno ,·cn::ndo in Inghilterra nel 1228 parlò ai monaci di S. Albano d·uu tal Cartafilo già portiue del pretorio di Pilato, che al passar di Ge5lÌ ct:il JA'SO ddla croce, pcrcot~mloL nella ,.chicna, gli Jiss(', irridendo, di c.imminar piì1 forte. e Gesù gii rispose: /o t·ado, ma tu a.spettu11i clit·. io t~r11.i. Ed cg~i ~on è più morto. cd aspetta: ed Ogni cento anm arn"a 111611d1 vn:1, ·na poi ritorna all'età di trrnt'anni quam: ne a\·e"a quando negò Cristo,. Secondo la h:iion.:-, raccolta ndla Cnnucu pocllCo di Filip1>ù Mouskct di Tournay. « Cart.afilo :t\·rebbc d~tto ai crocifissori. men. :r\! il corteo p.1ba"n, din:rnzi alla sua porta: Aspctt"lemi, 1·c11go u1:c/(io " r•cder" mellt're i11 croce it fa/Jo t,rof.:tu; e Gesù i;-li :u•r;:l,be risvosto: Eui lf(}lf li uspcll.:ru11110, ftHI tu mi aspcllcr<JI ,. 1J l'aris nel ri-portarc il raccon10 dél \'eSCO\'Oanneno. ag'giu~• A"C\'.cthe quuti <1. anebbo discorso di cosa già nota tra gli nomi• ni , .• \la, pìll tardi un altro Paris. Gaston. a cui dobbiamo llllf) Jc-i 11iù acuti studi che siano sta1i dèdicari alla kggrnda del• !'Ehro.,-ol·rrantc (raccolto in Lègcride.t dH m()_r.:.r1 ag.-, Paris 1()0.J, IJ\). q9-227) ossen·ava e5:5erc questo « un \?1110 del cronista stesso> nel s~n:so che rglt a\·rebb( dato ad 1menderr « di 11011 ignorare un fatto tanto meraviglioso,. . • Lo stesso l'aris era com·into che tale leggenda si frutc d1hn- ~a d:dl'Oricntc. c. con maggior,: pr«isionc <lall'.\nnrnia. Scnon• leggenda elireo errante chè, :rnchc ad anun\'tten.. 1alc 1,rovcnic1u:a, sta di fatto .:h1,:!a kggcnda, qual~ ci ,·i1.nc 11,1,rra1adai tre cronisti (naliano, ingJe. se. fiammingo), SO~fanto in Italia ha J:M:rpro1agoni-,ta ml ebreo. Nc:I racconto dcl l>aris, ìnvece, noi ci troviamo da\'antt a un romano al scn•itio di 1-.ilato, il quale nt"ga .tudacementc la di\·i• n:tà di Cris10, onde è da questi condannato a \•ivcre sempre fin• chè si ra\'\'Cda nel giorno del giudi:.c.iofinale. Il Paris (Gàston) riconfa in 'pro1X>si10che e il destino ri~bat~ a Cart:,filo sembra confonnc alla profezia uscita dalla bocc. d1 Cristo relati\'arncrlfc a S. Gim•anni. ch'egli soprav,•i\'ercbbe fino al ritorno di Cristo stesso in terra>. Cartafilo sarebbe, vcr1a11to, i\ fratello d!generc di S. Gio"anni. Ed è qui, in questa 1)rofc;;·a, cht:, a nostro av,•iso, "a ricercata la fonte del rncconto 1..·hcc1 "hanno dato il Paris e il Mouskct, o,•e si J)t"nsi che il romano ne~atorc di Dio 11011 è uu triste dia\•olo eh: \'a ramingo per il momlo. ma è un <louo che fr;.,qucnta ve3CO\·i e prelati. In quanto al racconto riportato nella nostra Crortica non v'è dubbio che la sostituzione del dotto cou un giudeo si può con- :.idcrare com:. un 1..·sp«.licme1x:rd1è:il racco1110sksso potesse di• \'1.,•ntarc popolare. L'Italia, scrivc\'a Gaston Paris. non conosci!' rEb!'tO errante. A giudicar: dalla t(•stim:>nianza, sfuggita io un primo momento al Paris, della Cro11icn sembra i1l\'ecc che la lt.ggcnda dell'Ebreo errante. anche Se ,•cnula daffOricnlc. fu pro. prio in Italia <lhc mise lt.'lldz radici. ... Bi;;ogna OSStn:arc, comnm1uc, che qui, da noi, la leggenda delrEbrL'O errantc si innesta. sopratltuto, .mila recita apocrifa di ~l:lloo. e Que~to ~1arco >, dice 1111 racconto popolare siciliano (nel quale Marco è :ilranamen~e confuso 0011 Maloo) e fu un g·,, deo, di quelli che flagcllaro110 ~ostro Signore, un giudeo bnut, hruttu, chr non si 1>uò dir quanto. Quando Gesl1 Cris10 fu port:ih) in casa di p:]ato, questo Marco con un guanto <li ferro J!,: delle un ceffone, così for1e che gli fccc saltare 11111 i dcmi della hocca. Per qu::sto sacrilegio il Signore lo puni imponendogli di girare intorno ad una colonna. Questa colonna sta ferma in mc;,. .lo ad una camera r0l011d;, e lì attorno Marco gira e gira scm!a requie. Vogliono dire che questo Marco è di~rato per il rimor3r. che lo accomp.tgna, e girando girando dà la testa mura mura, e si contorce e si lamenta: ma, nonostante c·oè, non muore ma, r>::rchè la sentenza di Dio è che quc,st'uomo dh•e ,·i,·ere fino a, giudi,:it) finale,. Alla stessa tradizione accennano alcuni \'Cr.ii siciliani, anche essi raccolti dal Pitrè: L11}11dru Marci, ·,. pedi sì spi,:ci" Cu 0 11\l ,19up11/<1, di fcrru bt,r armatu A Cri-s/11detti 111s1cllllffu Jorti111c11ti Di 'mmucca sdilli11tò li sagri denti. nl'.'illrc in una preghiera popolare \'t'lltziana chi i: condannali) a girare intorno a-Ila..colonna è precisamente :\falco. il quale, J>('rÙ, dà la guanciata non a Gesù ma a i\laria. In un codice palatino, del scc. XVll trol'asi una .Vttrraào11e t·lic f-' un h'stimonio d1· t•isu ,·t dc fnclit. qu,tlr 11ffcrmt1 •· di-:c

,,,. rosa C.-f'lu di ai·a i ist<1 lè /c,ccoto cuu I( Slfl' propr1l' J1t11,tr qm·t soldato rlu don1Hli ud .·l1,1hJ dted,· lo sch,uff., " <.tsu .\'u· :arr110, t"o,: distinl(, r11acmlo ili d"' modo cyli ".,.,.,s, te,/ fvf'llrnu ,li t·,·drr l'OS~ di s,' (jr/JH 111,ru,·19/w, eh,: 1cfo) ft:rSOJfU dit:HH(J HUH , 1 stato mai t•istu. In qu~~ .\"urru:10,u ci si narra. appun10. d1 un tal Carlo R.tnzo. 11quale ,·id'-' • un 1101110tutt"armato di krro " con una ronca in spalli. I.' con la ,padit a fianco, <'h{'Jla!>!!Cf;giava da una handa all'ahr;i. e .scmprc- mirando il braccio tkstro .•. :t ,t nu che egli • lo po1c11: mai fcrm.uc :t. E' prob.lb1lc., ~namo ,·h"· b. lq-gcnJ.e di .\la'co oon 11 par11colarc dc:lla condanna a ~irarc :1ttorno a una rum:i. ~1 , .. , diffusa prccuamtn1c da Ve• n.:-1.ia.da dlJ\c era il Rirnw (Sommo?) chc- la rac<:011tò m casa Morosini. \c.::an10 a questa leggenda, c nata dallo Ste-)SOtronco, un'altra 1,~gt'"nda ~1 trm·a, 111t1a,·1a, popolarissima in Sic1l;a: quella di Ruttadoo. e At tcml)O eh" \M)r1a,·ano G:!i.Ùal Cah•ario qucsri , id,. un dm .. - l Wt,-!nti alla p•1n.it, 111tto th,h.:M.J so1.ra un hanco. U1cc: (;(>si, tuno stanco: - Buon uomo. ptrmttte1c che mi ripos= un poco $())1ra c111c~10ba11cu, che non n~ JIO,w 1,ill. - So, rlSlX)K" rchroo, chè 11 banco •crn: a m,·. - I:: nemmeno tu, rispose :, Signore. dc,i ripo~arc: e camm=narc '!k.mprc. Ora. da quel giorno in 110i. Cm)IO Hunach ..-, :ti nus.:, a cammmarc i,~r 1) mondo, t ~1.·mvre gira .: C11,mrmna, :.enu 1)()lcr ri1KNtrc n(' giorno nt: n<>ttc-. Qu1.st'uo1110 ì: ,·ccchio, ~traxecchio. ma non muore miti : ,·oghono Jir~· ch1· "i' e :incora t camn11~1: ~mi>rt ... s. Xclla naruzionc cht" ~i riicri,c~ a 1Ju~1.1dtoHthamo, ~mprt, .::he Car.a61o c '.\brco ,·engono a for11Jarc un nuo,o personagftio. Di qucs,u Jlcr~nagi:io ci dà un'«o l't\nn11irao ddla nosira Cro• Ebr•l che preodoDO u •cmv""• dei bcmlbiDJ. (eto.m.p0 ~diH•al•) 7

11irn. $enza, poi, dir~ che ,·arie e uumcrosc c1 :q,paiono le testi ·nonianzc di un ebreo che gira per tnlll' le contrade dd mondo. Così, ad l'S. la prima apparizione dcll'Ehreo ::rrame in Italia r~;ill• al 1267. Luogo di <1nesrn :1vpari1.ionc: Ra\enna. In tak rl•dazìone !"ebreo porta il n(llne di Gio\'anni Buna.dea. Ed è con que~10 3t~ nome che l'gli apparirà, a Siena. 11el secoloXIV. La prima menziono::del nome lfonadeo (che il Paris tfO\'a,•a. nel )110 )Indio sulla nostra lcggcndi\. m un libretto popolare tedC)C<• del Se1cerno), aHra,(•rso 4uc,te 11110\'eindagini, (che lo ~tesso Paris ebbe poi ad accogliere) ,•iene. dunque iatta fin dal 1267. ).la già, rnme ci attesta la Cronir" del nosiro Anonimo. la lcg~cnda cui si riattacca la fi~ura di Bmtadeo dcn·cva esscr ~ nota fin dal 1223. l)';dlor~ quest'ebreo fu ,·isto un 1>0" da JY.:r 1111to: ;1d Amburgo nd 1547, a ).ladrid nel 1_;75, a Danzica e a Vienna llC'l 1599, ,1 LulM:cca n.:I 16o1. l 1>oia ).losca (161]). a Craco"ia (1616) in Fiandra (nel 1623), Dm unque passi egli o è e-:ci1atore di curiosità, ramo che in Germania !e plebi cristia11c non da,·ano requie agli chrei racchiusi nei loro recinti perchè questi facessero loro \'C• derc l'Ebreo errante, Q 111\'::-cecome ;n l'icne quasi sempre è apportalorc di disgrazie, onde e lascia. dietro di sè, scon,•olgi• ·nenti tdlurici, inondazioni. morìc generali•· La lcgge11d;1 ddl"Ebrco crrantc, an-,·a afformato il P:1ris, Si èdiffusa non mt'diante la tradizione orale ma per via tinta lcttz. rana. Si ,·cdc, im•cce. che tamo 1'11na quanto l':1hra. le ou<.-' vie COOJ)('rano al passaggio. da una nazion~ all"ahra, di que:,to mis:crioso personaggio. ~ :"l'd SeicrntO, in Germania, il Volksbuch diffonde, 1ns1emc a qudle de-ll"Albcro d:lla Croce. dei giudei della Veronica. di Lon· ginn. 1:1 leggenda dell'Ebreo ::rramc. Il c1uale. con le sue ires_ <1uemi apparizioni nei secoli XV 11 t. XV 111 nelle foreste di Soiprc e d1 Bramante, dà origine a una serie di poesie popolari francesi che tullora Si ristampano. In un 1>0emetto popolare franctsc si legge, ad esempio. questa !itrofa: U" jow, pris dc lo vifle Dc Bruxelles cn Br(lfXHlt Des bourgeot.s fort docilcs L'acoster e~• pa.rsm1t: hmwis il ,;'at,'Oi""' tii, L'n l1ommc si barb,ì Un dì ne/ Btlgfo lì 11cl BrabaHte Pussat·a 10: ,,ecchio lx'n strtn"•gante l'rr ogni strada che s"in-0ltrai:o Tutta fo gente lo ,imirat•a: f11 tutto il Hclgo 1n<1i fu t•cd,ito l "n simil 1101110 così borbu.to. Xè ddla leggenda .ii imposSCSSasoltanio l'iconografia IKl!X)lare, chi: lo rappresenta sempre barbuto, ma anche la poesia e :1 rom:mzo moderno. Così. ad e!i,1 in una sua ballata Schubert fa precipitare l"Ebrc,, nell"Etna senza eh-.: l>Crc:iòriesca a morire. fll('n:r.:- Sue gli fa .:hiudcre gli occhi sui i:-hiacci del polo, 111e111· r spunta una 11110\'a urora p:-r l'umanità. Ualle brc,•i note, auraverso le quali abbiamo ~guito la stori, dcll'Ebre<..1 errante s; \'edt·, dunque, qual'! importanza abbia 1'.lta• lia nella formazionz della sua leggenda, nata, C\'idc111emen1e, da una recita apocrifa. Sc11onchè - ci si può ora dcwnandarc - quale significato nasconde tale lcgg,mda Il primo antenato dell'Ebreo crrame è stato ravvisato, da qual• che studioso. in Caino, dop•') il suo delitto fuggitìvo e vagabondo mlb terra. Il Giudeo errante, ha scritto lo Schoebcl, assorbe in 1111 C.1ino, \\'odon, Rudr,1, Scr:;;c. lo stesso ~ù Cristo. E la !iua leggenda. ha ;i,;g:111110!o stesso Schoebcl « è lo stato della guerra. lo ~lato originale d~ll'llmanità >. Senon.chè, come è stato bene ossen•ato, e noi facciamo nostra tale osser\';u:ione. e se alcun. ha ben capito la rdai:ionc dd Giudeo errante colla guerra e con la pace cc ne dia. in grazia, a\'viso anche in ltttera 11011affr;i.ncata ! :1o. Altri. e for~~ con più ragione, vi ha rav\'isato il destino dei figli di Giuda, e pcrseg-uitati e maledetti pcl deicidio J.. E la le~- gend.i, :,0110 questo µunto di vista, viene a consacrar'!. la pun1· zione d"un uomo. e con essa quella cli una razza. desunata da :)io a 11011 avere pace nel mondo. GIUSEPPE COCClilARA

U.~ d'o.-o fi9urai. rUeribili a .tipo etn&aco del IV MCO!o a. C.. rioY•nute a Phn ..... (Mu.MO di V-dia Giulia • Boma) Vi >Of'IO due métod1 d1.stmt1per affroourc 11 problcnu delle circa il problmu delle nuc ndl'ltalia preromana.. partendo p1«1• ongin, L"uno ,è, quello di chi .si vanca d1 non avrr d6 « prnup- sa.mente da un punto di vista non cposni,-o•, ma tndwonalc. (•) pGSti• e chr .si basa c:sclusavamcntc sui cosidetu e du, pos1t1v.• Di un tak punto d1 vi.su. ecco quali JOOO i pnnc:ipa.li punh d1 - è il mcrodo seguìto da buon.a parte dei nwntori contcnpo riferNc,mcnl mo to peto _il_ _J~otc,rancomcdv!~ernMOno d'ost,.inn,cgcntrc~,n-rlucn··, o,,·•, ••· ranti e che anche m Italia è predominan1c, per dfcuo del soprav do mcu ..., ...., 0 vivt'tt della mmtallti cruico-posiuvista Ol!toccntCK2. Ndl' .tl110 riammtc provcnifflci da ire ceppi ruz.iaJi distinti, non-a.rio l'uno metodo ci si rifcristt ,n\'ttt ad 1rutgrwncnu d'ordine crad1:u~ gli altri due a.rii. Qui noi usiamo la parola «ano• pn ,cmplifi- n.alc e r.on se fa m1~rro orca il fauo, cbe da uh in~u 1,1 <;are I.a tttminolog1.a. Ptt e ario » 1ntcnckttmo J'claneoco comune traggono dclibmtwncntc le sa.lck basi per cncar di collegare e a tutte le maggiori smpt ir.docuropec. La radice prima di Wc e~ di ordinare J'msiemc delle (raccie spal'SC'e frammmt:anc ~. ne, rneo10 comune r, s«Ondo gli instgnamcrui rradition:al.i, e ipcr• vari domini dell'antropologia, .dell'archeologia, della paletnologia. borea •· lcgita cioè alle regioni del oord, però in un periodo della filologia. ccc., f,no a noi sono pcrgiuntc:: da tcmpt pnm1 assolutamente- preasto,ico, anteriore di miglia.i.a e migliaia di :anni Se anche Ml campo cklla scit'n:te fisiche ci .si l dovuti alb fin al pruno apparire del popoli gcnna.ntci o oordici i.n ~ Stretto. convu>Ctte, che I e fatu », in se sccss1,non provano nulla, poKht Ciò prcmcuo, nel mondo mrd11crranm dobbiamo aru.muto tutto dipende dalle prffllnse e dal si5eenu complessivo da cui s• considerare. uno sento o subs<rato non-ario, pre-ario e potcntial• putc per spiegarli, sl che uno stesso fauo può provare teorie assai mente anti-:ario. E', per tale regione, quello più amico, cosuruito divcne - se un Po1ncarf, un Le-Roy, un Br:wruchwcig han do- (U detriti di ruze primitive, in parte di origine::austnle, in parte vuto smùhro riconoscere una s1m1le relat1v1ti dd e fatto• tn negroidi (uomo di Mmtone). smn cscluderc soprafflvmu spa,w ordine alla conoscc::nu paù e posihva ~ chi: si possa unmag·na- - oui come in 1utta l'Europa - della ruu animalesca delrt, ciò non può che ,•alerc in maggior misura m ordine ru<>mO di Neandmal in ceppi, con cui essa era entrata in con- illa rono,cmu delle origini e che far palC5C la relatività 1auo prima del suo KOfflJ>"rite. Secondo la terminologia adottata, di qudlc rtttrehc che. avendo pc:r prmcipio una ma.nanu di 1n fatto di du'li(kuionc anche spmtua.Jc ddle ruze. ndla nosua principti, pro«dono diJordin.awnente, pa.uando senu sosu di open Sint,s, di do1trt11•dd/4 ra::u (Hoepl~ l~l), in questo una ipotesi ad un"altra. substrato predomina l'demcnto e tellurico» o e ctonK.'O• ndl~ Nel presente artacolo 1mmdiamo dare un cenno rapid1s.s1mo sue fomw: più greue e cupe: o,cuni adettnu dell'uomo alla 9

terra e alle forze sotterranee, « infere », « demoniche » delle cose. Secondo elemento: influenze ed clemcmi razziali di una cor. reme differenziatasi dal ceppo ario in epoche antichissime, pene• Irata e diffusasi nel Mediterraneo secondo la dirt-zionc da Qaj. den1c ad Orience, cii)(' dalle amiche colonne d'Ercole e dalla Spigna verso l'Egittc e la Siria. Benchè a.rie. le ruzc e le ci"ihà di questo ramo ci si presentano. in buona misura, al limitare dc, tempi storici, gii degcncrescenti e alterate. Tah·olta clemen:i dello strato ·più antico vi presero il sopravvcn10, specie come influenze spirituali. Qua e là, presso a forme involute o alterate, permangono tuttavia fummcnti del più alto retaggio, che non di rado, più tardi, do• vcva.n riprender \·ifa. Come designazione genérica, pos.siamo parla.re, <lui, di un ciclo ptlasgiro e di rau., ptlasgitht. Dal pomo di vista della raua dello spirito, secondo la 1erminologia usata nell'opera nostra già citata, <jui prevale la « razza lunare» o « de• metrica •· Il si:nbolo feminile trasposto al divino, ha nel ciclo in quistione una pmc di primo piano e spesso si unisce ad clementi o « 1cllurici ». o « dionisiaci » nel senso più basso, orgiastico ed estatico, provenicnii dallo strato aborigeno oon-ario. Vi è infine da (Onsiderare un uhimo elemento parimmti ::i.rio. ma conservatosi più puro, ançhe perchè in buona misura si tr.11ta di razze app:ar.se nel mondo medi1err.ineo e nella stessa lcalia in un periodo più tardo che non i due precedenti: diciamo in buona misura, pcrchè 2lcune vene di tale correme nella parte nord-occi• dentale della oosua penisola sembrano non esser st:uc prive di relazione col ciclo stt'SSO dell'uomo Cro-Magnon. Si natta di razzr venute nel Mediterraneo dal Nord o da Nord-Ovest: in fatto d, rana dello spiri10, prevale in esse quell'elemento «solare» ed «eroico» (sempre secondo il senso dato a tali termini dalla nostra terminologia) che, in origine, fu comune a 1ufta la genti: aria di ceppo iperboreo. U ultime ondate di tlli razze furono quelle achcodo:1che dell'antica Ellade. Quanto all'ltali:1, le antiche. tradizioni pirlano degli Aborigeni, <kgli Ausoni e anche dei Sicani e dei Liguri come primi abitanti della nostni penisola. Si menziona anche un ciclo che sta in connessione con figure mitiche, quali i fauni e le ninfe, come purt di un regno « S:11urnio» nella regione laziale, coi senso quas, dr una promanazione delr~à delforo. Non è facile orientarsi i11 tali Ùadizioni e mem-roe alla luce il substrato storico, dato lo stato nel quale esse sono giunte fino a noi. Gli Aborigeni e il ciclo connesso a « Fauno» sembnno tutravia parlarci di un substrato italico noo-ario, che fu anche simboleggi:uo nella fi. gura di Caro; la l0<ta fra Caro, figlio del dio del fuoco tellurico e del .sommuovirore demonico della terra, ed Encle, già secondo il Piganiol rifletterebbe nel mito lo scontro ha quel substr.110 cd esponenti dell:1 rana e della spiritualità aria ed « eroic:1 ». I Sicani possono essere identificati ai Siculi e concepiti essi stessi come promanazioni di razze, nelle quali predominava l'elemento pre•ario e che occuparono una pane delriralia ttntrale, rt;alia meridionale e la Sicilia già assai prima della colonizzazione greca I.a parola Ausoni equivale ad Aurunci, nome di popoli menzionati dallo stesso Virgilio, che s«ondo il Due.tti costituivano propriamente una popolazione limitata nel territorio costiero (r.1 il Liri e il Volturno e rientrante nella gunde famigli:1 osco-sabclla. Una tale famiglia crediamo che, a sua ,·olta, possa riconnettersi alla seconda componente. ,·aie a dire a quella arÌfJ•felasg"'1· ossia ad clementi involuti di anteriori coloniu..·uori ari, cara.rterizz::i.!1. come diremo, dal rito funerario della inumazione (seppellimcnt(l dei morti). Qui cade dir qualcosa della cosideua civiltà della Maiella. Per quanto essa presenti ~arie stratificazioni e m1tti non unitui, pure ri1eniamo che essa s1cssa si possa riferire fondatamc-nte a questa seconda componentt. Non siamo pertanto dcll"opinionc del Rei· lini, che inclina a considerare come autoctona i1:1licae senz"altro aria (cioè indoeuropea) la civiltà della Maiella. Caratterizzata pari• menti tlalla inumazione. questa ci,·ihà ha caratteri simili a quelli del ciclo« pelasgico», pelasgico, s1endcn1csi fino all'Asia minoa·. e quindi non soltanto italico. Lo stesso Rellini .ricorda p. es. !"idolo di bronzo ritrovato nella regione della ~biella, che rapprescnt:t Cerfia, la dea madre di tali arcaici ceppi italici: ora. è indiscutibile la relazione di questo idolo informe. simboleg.giamc in modo primitivo la fecondità tellurica, con una quantità di imagini appunto del ciclo mediterraneo-pelasgico e « lunare ». Può ben esservi una relazione fra gli Osco-&tbclli e la civiltà della Maiclla; la lingua dei primi è d'origine aria. e questa origine può es.sere senz'altro riconosciuta agli uni e all'altra; ma si craua di razze arie che o per via d'in\"oluzionc, o per la mescolanza con più bassi strati mediterranei di tipo non-ario e di civiltà tellurico-matriarcale, dh·cnnero gli esponenti di uno spirito e di una tradizione molto di\'ersa si:1 da quella origina• ria, sia da quella conservatasi nclJe ra.uc f.&lico-latinc:. J SAl1101ia R~gna del mito costituiscono un cnismatico e pur importante motivo delle origini italiche. Saturno, dio dcli'« età dell"oro » quì app:are come un re primordiale del Lazio. 1.':icccnno è importa.mc per il fatto che dovunqu<· arpare !"idea ,!cll.a•oralor• c~ con.duce i buoi con l'a.• ra.lro (piccolo bromo etsusco arcaico -· Mu.. o di Villa Giulia).

la « ~i dell'oro» si conserva in fondo il ricordo mitologiZlltO del ciclo della razu primordiale o raua iperborea che dir si voglia. Qualcosa del retaggio di cale razz:a sembra dunque asser :appaiso nello sr<"SsoL. azio e, 2 dir vero, in un luogo che gli Antichi misero in reluione con quello, dove poi doveva sorgere Roma. Ma si natta di un·«o di epoche loruanissimc. Già nel· l'epoc:a prima di Roma, Saturno ci appare non più come un dio di luce dell'età prima, ma come un dio di carattere agrario, ter• restre e talvolta perfino inforo, tellurico: ci troviamo di front~_ agli effetri di un procCSSQdì involuzione e di degradazione che deve ~S<'rsi anche afferm:uo, in genere, nella rradizionc origi• n:aria e nella raua di cene genti, ma non in modo ule che al sorgere della nuova civiltà romana varie parti di essa non riprendessero nuova vita e non ritrovassero significati più ahi e ori• ginari. Mentre vari amori iOClinano ad associare i Sicmi con i Liguri. noi cr:diamo che per quC$te•due razze si debba invece tracciare un limite ben pr«iso. I Liguri, che occuparono l'Italia seuentrin• nale con una p.arte di quella centrale e le due isole di Corsica <. di Sard<.gna (o"e a sua voha sono riscontrabili resti di civihà aniichissime), p'!'r via di vari elementi, si distinguono dai Siculi e dagli Aborigeni della leggenda, perchè non solo han poco a che fare col ciclo tellurico pre-ario, ma si differenziano dall.1 Messa civihi pelasgica della decadenza ario-mcditerranea nel con• servare un maggior resto dell'an1io puri1i e perfino craccie d"ori• gine iperborea; ricordiamo ad esempio la presenza del culto so• 13re nelle tradizioni liguri, mmc pure quella di simboli nordico ari, come l'ascia, il cigno, b. croce radiata. ccc. I rinvenimenti in corso presso Col di Tenda sembrano confermare·talc tesi. E' pos• sibile scabilire una cena relazione fra i Liguri delle origini '- ultime promanu.ioni della civihà franco-cantabrica dei Cro-Magnon, dalla quale s'irradiò in Europa una delle principali corre,uì dcli.a coloniunione aria da Nord-ovest a Sud-est. Petahro, Virgilio, nell'Emtidc> (libro X), ha esalmo i fortissimi lib'llri alleati d1 Enea e il verso ad essi relativo, ad;Ne/Nm malo ligurtm: ~chè alquanto controverso, sembr-a riferirsi proprio alle qualit-ì. d1 forza. di incrollabilità di fron1e ad ogni roniingenu propria .:i, quesri Jiscendenti della raua aria primordiale. Dagli .studio.i della preisi:oria italica viene consumo il :,.2ho esisi:ente fra l"ctà del rame e quella del ferro in halia: l'età intennedia del bronzo ,,j manca del tutto. Dal pun!o di vista delle traccie positive, dalla ci"ihà della Maiella si salta alle 1ombe dei colli Albani, dal rito funerario della inumazione ranìcchiata, che si trasforma in inumazione a corpo disteso, si salt.t al rito della arsione. E" un differenza notevolissim:t, che si accompagna ad un mutalll<'nto radicale di civiltà e che riflette sicuramente una diversità di ra..z.za.O;;i,ipiù, e dallo srcsso Ducati recentement~, è si:ato consi:ahl.toche i luoghi ove il nuo,•o rito dell'arsione è atte• stato, ci dicono del suo essersi diHuso dal Nord verso il Sud, cioè che esso rito è .stato introdotto in lhl.Ua da ondate di genti di pro\•enienu nordica. Si m.tta di elementi da connettersi alla le1'%4 delle influenze già dette al principio. F. queste son propriamente le rane d.t rui provennero i progenirori Jei Romani, cioè i IAiini, e razze ad essi aHini, quali p. es. gli Albani. Fino ad un ceno tempo fa. come punto cti panenza, nel riguardo, si assumeva la cosid~tt.l civihà delle terramare e dei villanoviani, risalenti verso il 1500 a. Cr. Mia oggi si inclina, sulla base di nuove ricerche, a far indietreggiare di un notevole trat10 di tempo questa data. Panico• lare imponanu ha, a raie riguardo, tuuo ciò Che è staio scoperto non da molto in Val Camonica, nell'Italia settentrionale; (su ta• li riri"enimenti dìmno nel nostro prossimo articolo) sono traccie che confermano la srrctta affinità di quel focol:are preistorico di civihà aria italio con la civihà generale di tipo propriamente ario-occidenrale e nordico-ario. Per ora, è importante fissare che questa colonizzazione aria in Italia. che raggiunse la parte ccnm.le della noscra penisola, fu anter;orc ~ia at 1egno degli Etruschi. sia :all"apparizione .dei Pro• 1ocelti. Per quanto moho si si:a discusso sugli Etruschi e si ami sempre parlare di un « mi.stero etrusco», pure noi crediamo che molti decenni di ricerche in proposito poco simo valsi a modifi• care le vedute gmiali e precise sull'origine e lo spirito della civiltà etrusca. già esposti dal Bachofen verso il 1870: gli Etruschi app1r1ennero essenzialmente al ciclo «pelasgico», furono una popolazione non-aria o della decadenza aria. Essi riuscirono a souomctrere le precedenti razze nordico-arie da cui derivarono i La. 1ini e le popolazioni ad essi amni, per essere a loro volta stron• cali dalla civihà di Roma, riprendence mohi temi appunto del SU· perìorc retaggio eroico e solare. Come inquadramento generale della preistoria italica, si può dunque dare, riassumendo, il presente schcma: mentre qua e là in Italia sopravvivevano, in seno a genti appartenenti es.sen:ialmente .ti ciclo mediterraneo pre-ario o della decadenza aria, fummmti enigmatici di tradizioni più originarie e più pure (vestigia fra i Liguri, mi10 dei Sallm,ia Regna, ecc.) e mentre genti succes• sivamente s1abilitesi in Italia (che poi noi conosceremo come osco-sabelle e mi si riferiscono le tmccie della Maiella) in gran parte e~no soggiagiuce all'influenza della civ:iltà «tellurica» caraneriuata dal rito funerario dell'inumazione, civiltà sviluppa· t:ui fin nel Mediterran('() orientale con un centro importante a Creta; aa un dato momento, \'erso il secotrdo millennio a. Cr. si verifica un mo"imento verso il Sud di genii arie pr2tican11 il, mito dell'arsione, di quelle che la.sciarono dietro di sè le tt2ccie di Val Camonica e che ebbero per epigoni le popoluioni latine, albane e affini. Questa ondata esaurisce, ad un dato momemo, le sue possibili1à \·itali. Subentra il regno degli Elruschi ed anche dei Protocehi. E' pertanto un periodo di latenza, non una estinzione. Per vie enigmatiche, forze dello si:esso ceppo si riaffermano e uionfano col sorgere di Roma e col consolidarsi delrimperùm, e della civiltà della città capitolina. J. EVOLA ( I) hr /11uunpn1/J,o,,, di pd rhe •oi ;,,,,,,Ji111Nporori.m1oi, ,o,. /11 f::rol" • mJi:i#J1u,I, » (Q1'U f11r, µ, i pri,uif,Ji ,,,,,,; li ,,f,r;,,,,,,,G ;,, orJ;,,, allt lf'11dizi,o,,p; d,,w,di~li. d#Jbb,'<11r1i1011a.d•rril l,1tor, •l/11 1101/fa opt1·,1 "''""P"lt · Ri,·()ha conno il mondo rnodemo •. td. ljo,p/1 Mla•o, 19H. Il

LA MATERNITÀ STA ALLA DONNA COME LA GUERRA ALL'UOMO MUSSOLINI Bisogno abituarci a considerare lo stato di maternità., o meglio il suo rìpeterti entro limiti hsiologici, come un (attore dilen• aivo non .wltanto dell'individuo, chiamato dalla Le-gge della Vita a eo1\ dlvlno mtni• stero. mo anche della rauo (:Ui esso appartiene. . Se il Quce con Il suo pre-zioeo intuito ebbe a dlre che • lo motomitò sta olla don• no. come lo guerre al!'uomo >, un tale a•· slama in1erprelato ed esteso dolio moderno scienza biologica, in una sede non pn) d; ordine politico-sociale ma severamente scientilica. ei traduce in una lo:rga visio• ne dello stato materna!e come allo di 9uerra, a!lenz:ioso ma non meno songuinoi.o, per la difeso dello spec:e • per lo conqu..ialQ a lavare di es.sa di nuo•i p!ani di potenza biologica. Ma dc!> riguarda da vicino la conservo• z.ione numerica e quindi 11 riflelle, per l'uomo. nel eompo delle scienze demogroliche: miero o macro demogroliche, per dire meglio_ L'idea di mterpr•trare più prec\.omente lo stato di maternità e lo 1i9li0zione normale medesima come e guerra >, come lot• ta tenace e continua (perchè lo pouib:li1b di concepire inves1e quaa, i due terz:i dello comune durato della vila nella donna) al line di conservare 1! tipo rauiole a1traverso la oonser,a:z.lone dei coralteri fondame:itaH all'individuo, più o meno at1p'eo, • trosmialbile per eredita. ei • v• nuta da.Ilo studio coauole di alcuni SOQ· getti che, in dlpendenza dello 11010 di O· 1teneione TOlonlaria o coatta dal eoncepi• re. presentavano lenomeni di degenera:z:one varia. Non ri1enìomo di aver trovato nelle pubbliea:zioni scientiliche nolizio precisa del principio secondo il quale molli latll di indo!e lialologiea. patologica, e l:1lopsiehico potrebbero eSHre inquadrali come prodolti di una delìdenz.a di 11ati malemali altra• verso la Tito degli indi•idui ed attraverso l'evoluzione e~ilaria di uno medesima la• miglio., di una 1tirpe, di una 101tora:z:za. dì una rozza. Dalle eonsiderai:ioni 1in ora etleltuale ,u poch. famiglie, di cuj •i è potuto 1i;in9•• re nndagine ,ino alla ae1ta 9ener~one, pub dedur.i che i tigli delle pluripare appor'1cono pii!; bioloc,lcamenle dotati dei h91i delle unipare o delle bipare. Inohre che attro•erao due o tre 9enera:zionl il limite Tolontario o cootto lrnpoeto olle na.sdte si r'.flette m &eMO negatiTo 1u!le ecçadtb lisiologilche e psichiche dei figli, PQ:flic:olarmenledue casi di figli noli do ligìie \miche le quali a loro •olio erano state concepite dopo lunghi period: di o· 1ten1ione volontaria ed o•evano per aluo ereditato dalle madri o dai padri J·attitudi• ne paichieo a tali limiti antina1urali. ripro. duc.ndo in sè 1lesse l'ambiente m cui eralJ~at~:e e;;r=':~:~~ 1 :°nB. ~•;•r~~:~~~~;;

n.Trasteruco ed ha 1endenze anu.-oc:t0·1. l'altro. Poolo N,. con .aie.mo rffpuctor.c debole, • u.n erotomane. Mo à n~ua,lo che que1t1 ■tudii ven gono ■'pinh 1u larga scala • cu di un grandlu11no numero di OMef'l'azlonl. controlla• te anche da parte di 1pecl.ollaU deUe 'IO ne brancbt della patolog10 medico. I due COII IUffpol,ti ropp-N,entano li punk> di Off1Y0 di u.na ■-1le di gener<n:lOn1 nelle quali la limitazione delle n01C1te à 11010 odollata per quel fame.I motìTi po• trimonioli che antepongono gludoicomente rìntere... per la conse"anone del pcrtn· mon10 ogl! alti bi.ogni del corpo • delrarumo.. S1 trotta di due fo:mlglMt di una f;l'Onncic 1ictllona d. cu 1 W1Q deU. due 9()d. del bla.one ducale. Tuna-TiQ quffte 1nd\1ronl rlgua,dano Il compo della patologia nel quale. al rl, guardo. I documenti sono numeroal Ma poic:hà onde ■I Yenhchi un male à nec:e■.earlo,. come orma, ognuno .a, che 11 Nkllu:zi, o per motiYi ered:tarii.. o per monTi indi· T1duali • di amb 1enle NOOndo 11 -n.ao do noi dato a qu-■ ta ultuna ••PffU!:one del no■tro serino e La1Hondi e raua ,. il terreno lavorevole olio ,viluppo di quel da• lo male. e qu .. to terreM può onc:he ... Mte, o d·.,enlre, un c:aro1i.re rOUla:-. OTe dall"1nd:-oduo ■I .. 1enda ad Interi og,gregoli per oomunonza di condizioni che lo hanno oondiz.onoto. ailora non • oscure dire come li mutare del leneno 001,titurlonale. 1imultan.amente, più o mene. in una comun1tb, altr<rTerso alcune generazioni. ~•r que&IO 01petto. determln 1: mu1amenk> dello ■tupe. dello sonorazzo, dello raz. UL lo quale. In l<ll modo. pub oc:qu11ue de, c:orot1eri n89(111Ti. Ciò e al contrario se in fluenz.e la'IONIYOlì ptoTocono 1nTece lo oc:• qul1to di di■~izloni co■ti1uzlonal1 per cui 1 monileatl uno eccezionale r♦I ■tenzo o tutti i mal: o ad okunl di ellL Tutti gh Aulorl eono 110h. e M>OO. conc:of• d1 1\r benehd, n.i Torii pian, Of9(ffl·a oon• aeguenh agli ■tot. di malem1t6 ove bene ai intendo. Il blaogno li■:opaichlco della mo. 1emilà esNIO nello suo completezza e nella ■ua normale (normale al llpo che 11 oon• a!derc .uendoTi b:oupi pu) l)Nlpa:rob alla funzione molerna e biot1pii che .,, IOnO J)IÙ o meno n-oatJI plunTOC1tà. Mo anche ■u que•ta gradualità di bisogno c'à do dire che osso può d1m1nuire od aumentare aurover.o d;ver.,e generazioni su.le quali ho og1to un inllu■eo copaoe di •i: ngere er.dilariamente 1n u.n Mnao od lr. un altro !e orvarnnazaonl lwdog:cho lnlatt• Ti hanno raue più feconde e razze meno feconde Ciò a,Tiene anche ·nelle 1lrpi afngole od 1n ■ingoi• lamig-lle. Anche questo à un corouere rczziol• c:he può .. ■ere influenzalo da qu&! gruppo di fatti cui ci siamo nlerib e che proTocondo 00RM9uerue orvonkhe, 101,'0ho poseon,o inc..der■i •uoc:ea■1Yamente nell"eredltà Non • eeno popo!ore il 10110 che lo li• m!lazione volontaria delle nascile J)0IOO on• che avere oon•-v-uenze non solo per gli oulori del m!1fot10 ma anche per le gene• raztonl CJTTeniN. Ciò perchà non 11 à u.alo ç,i.;'br• eert 1 fenomen; e eert. malottìe come 11 portato d.l que■te l:m1tODOfli. G1ni e O. Orchi h<:mno per altro O&Mr• voto d~ le donne pii) leconde sono quelle o pubertà lardlva. Ouo•lo tordlvi1à ■i tra• ,mette come co,Ottere ereclllario e ■: lìMO dopo due o tre 9eneraz10ni. S. Il carotiere aoquW.to ■i Mte-nde od intere stupi ed o Torianl; razziali co.titui■ce un COfO'll•r• differenziale di rezzo. Sappiamo per ahro ch4, l'anormale erotismo proYOCQIOdalla limilo:z.ione delle no.- lclle ottn:r--erlO diverse gen.,-ozionl p~ l.uoni c:oa:ie oorottere b.aiopslchloo er~to, rio • tradursi nei nuoTi na11 ln fenomeni Torli di pecoC114 .._vale di outoerotf■mo (i.ndenzo o pen■ote a COM N■1ual1 ed ~ tJ'C?Te dileuo erotì«> do aò) e quindi 1n moturonze precoci, nei maschi e nelle fem• mine. In quHlo caso la Hmilozione, per diHMe- manie,.. ha 1nlluito sull"ered11à e sullo rozzo. In "•ro à C10nYll\%IOr.e popolOTe che k, donna 1"099iungia atUOT•rso lo ■loto di .ino• t,emltò lo suo m'9lk>re bellezzo. Tutte le donne che e •I Kiupano > a oau,,a di qu• ■le- non:nall funronl .ono cona!derote dal popolo come e ma1oticcie:, e tisiche • e: deboli• e 1nelle •· Net centri rurali del no■tro Meridione Il Tolore della donna • propor• zlonalO allo IUO leconditò e diTeni molli popolari oon,..rgono a •lo.billre che e l'ln• t.deltà latta olio mogli• in!.condo non à pe<:eato •· Piri nello aua roc:colta di 1rodt1:on1 popokui dj lutto llalia ha rUerue TOfie uaonze e dì.,ersl aneddoti relotiYI a questo modo di Tedere comune alle da111 popolari il-Qllane dello sua epoea. UDO tale lorma di istlntiT0 etica biologica lortunc110.10.n1e 1u■- a&1te 1n lorohJ strati di po.polo specie .. lontani dai cenlri di tnQUinomen10 urbani. Uno ■cienziolo tedMoo: Kart Gf'OA (O.r Ae■theb..:::he Genuu) lo dipendere l"e1i11en10 medHima dell'amore dolio 11010 di molernilò .. scrive: e Nell'Uomo l'omore à anche dal punto di -ri•to b~oglco l'cnno!• 90mo dei due biaogni: .. •) blaogno tenero dt proteggere • dj olleTore manco. i-emozione ■-uale non • aHano perietta •. Lo S1ro1z {Di. Schonheil dff -we(blic:hen Koerper■) considero onlnto il maulmo della perfeilone li■ica neUo donna dul'Onte i J)ri• ml IDHi dello IUO gl"O'Tldonza perchà e Il metabolismo • oumen1010. il ookM-e della i»JJe chTenlQ pi\) TITOe pii) delieato pi.eri.tre i Mnl prendono lo ionao migliore•· Wyc:hgel (Z.lt.chnft fùr G.burtah'II• und Gynaekol09ie T. 47 L 2) ha comito1alo che la gravidanza produce una liberazione di fel'TO nell'orgonlamo lemminile .oue"obU• nel pigmento e nelle urine. e Lo QrO'Tidanzo et manif•ta - noto H. EDl■ (e Lo 1tat,o s-khlco duronle la gra• Tldcmza •>- 90Hn1e Innanzi. tutto dopo il oonoepi.mento per Tia degli occhi ph) brillanti e di uno ■9uordo più TiYo che deri• YOno do un OC<:ffldmenlo dell'olliTltl) Y0• ■colare•· e Tutta lo maniero di .... ,. dello donna cambio dal 9 omo in cui inoomlnac o ITIIUppar■i 11.. me U suo ~ diTenta ptù orvoglioeo per le re'..e:oone all'ind etro del busto e lo OTQJUQNi del Yentre. La donna incinlo à •ituoto al di 10PfO de1• !"umanità ordinar a • diY1ene lo ecrigno che chiude un lne1tlmobùe gk,iel.lo ,. Mochrwe e Ntcholeon che studlOl'Ono (cfhe Heort In Pregno:nc:y•) Il a.lliema cir• colotono duran1e la gr<n1danzo lo troTa•

rono pu'.) elastico • piì:I olliYO c:::,n l99gero 1pertroL.o del cuor•. G'.i studiJ P:ù au99NtiYi sull'or90m•nto .ano 1totì ccndolli nel terreno ginecologi• co ed in qu•llo della endocrlnolog,o Ognuna di quNle branche dello acienzo l'slologìco • medico ho ptOYOIO cli. 9\1 11011di mot•mlt6 prohttono 1nten■amenle oll'orgo. niamo l•mmln!I• .ol•o I ca.I dauHiC'Od cii "controlftch,cn10n• oppcu1enenli allo polo-- logia. V1noy, In un auo Yecchio trottato 1ulle malollie dello g-ravidonza del 1894. OHftrYO che durante la g-oatoz'one n.crmale I• mo• lottle deri•onli do ecc-edento d! acido urico CNaOnO (ma:1 d 1 11110.o11occh!. dep,..uktni mentali. chpepeia. astmo -> e ddi ragion• alla crede-rua p:::polar• MCOndo lo quale in qUMIQ la&e le donn• non si raffreddano tonto l0<:1l111enle eono meno 1099el!• alle !ebbri, Proaeguendo 1u quHIO via il tedesco Bendo ho lroYOlo ehe gl~ IIOlj di gravldan- :i.o ripetuti aumentano d1 molto la ,.silten• %.O ct.ll'0tgot111,1Dolemmlnile contro tull• I• 1nleDQn.l. Rilornlomo 1ul ai1lemo ne"oso durante lo gettozlone {ai cono■N daì recentiulmt 'l1udl quanto lnterdi_pendt,nzo c1 1!0 Ira OI· fr,116 nervosa ed atll'fll6 dt,lle 9hlondole a secrez on• Interna, come. od esempio. la tiroide) pu dtare quanto ebbe a acri••re Oonald■cn 1n e Tl,e, Growth of the Bro1n > e E' 1mpoeelbile eY1tor• di condudere oll•r• mando che l'educ:azlon• completo d•llo dorma non •! la se non ollraverso la mo, ternit6 che come si so d•termina l~gerl co:mblamentl nel sistemo simpatico • p,obabilmen1.,. nella spino dorsale; ed è anzi p,obab le eh. I mutom•ntl di •Jtnlttura sono mcllo pl~ numeroai cli quanlo si aedo>. Con le m~liccnionl ottenut• in quHII organi n•"oel tulio lo v:10 organica. la v•• oetotiva • la pichloa. • lnftuen:tala lavorevolm•nte. Ecco perch• Tamler ho trovato dli in ceri• donne l"in••lh9enw olquonlo d--bol• in periodo ord nor o otling-e i! h• 1-1 vello normale per coiaa degli 11al1 di 9ra• vidonzo. e La donna incanta - s1 enlu■ losma Clii.I - ha otllnto .'I culmin• CHIio leaun:n1:116 essa • giunta a quel traguardo ve.-.o lo quale lo aplngeYa l'onda mHtruale. ad In• letvalll r-oolori. durante luUo lo durata del:a sua vita •HHuole; Neo ho odemplu10 la lun:uone per lo qual• Il 1uo oorp0 •ro staio oo.trutto ed olla qual• lo IUO di1po- • :t:one mentale .<I all•ttlYa era alata odattota attraverso un corso innumerevole di secoli• Abbiamo voluto citare mohl autori ingl•sl perch• opparlenenli a qu•llo medoanna Jet• leratura medica che .n parte ai è pervertita nel aotilegno dello pratico onbb1o!og-ico ed antìacient1fico del e bird, contrai •· Ne-çili outor Uoliona c·t un conc.rto di 00Hrvoz.lon1 conYer9ent1 a dtmoslrare l"ollc valore .blolog-ico individuale d&g-li atat• d malernlt6 normalmente rinnovonhai Sfomènl (e La riYolu1ione fun:tlonaÌ• uteroovatico >} conceçlace 1o gravidanza come uno IIOlO dì delensione E.gli eh.io.mo e p ecelo ooa1•!lcmone ormon;co genitale o della specie> 1'1nsi•me delle ghlondo:e interne cl,• presiedono all• lrasforma:z onl grovldiche, L'inlluenia di queste ~i la sentire anche in modo particolare durante le regole. Mo a, tratta. ln base agli sh1di dJ Slame>ni. di fola di de1ena.:one • d1 1ucc.uive tc.a di 111099io.-et•naione per ell•no della inftu.n· 10 eh succhi gh1andolan anlogoniali. Tullj senno che l"adrenaltna, il cosid•tto umore delta pauro. rettrlnge I vas! ori•• rlosi provocondo il pallore mentre l'umore ~re,to dallo moide provoca l'elletto opposlo Ora nel primo periodo dello grcryidanm. predom·nando 1'1nfiuenus del secreto ti• roid.-o e qu•llo di uno pcu .. dell'ov010 che pre-siede olio formcnione d•I noadluro (cor• po luteo) ln1leme ol ae<:relo delle ghiandol• oortico-eoprarenali {1urrenollna) a; ho uno 110109enerole dj. distc-naione che poi ondrb diminuendo per un groduole riprender• del· !"influenzo degli or:mon od ell•no opJ)Ollo • aoà 1n 9ran pane della lollicohna che 11 lormo, fuori del!o 11010 d1 grov1danio. nei lolllcol• delle piccole uova. Sfam•nl, parooonando un tale ritmo o quello del battito cardiaco, chiam6 tau d1oslolico (do dio.tote. foae d1 ma■aimo •olume del cuore) quello ~ r sponde al tna99ior• 1nDuaao de. corpo luteo e che 11 traduc. 1n d1.11eM10ne del tono nerY090 del tono mu■colore dei ..-aa, • persino della psiche nello donna incinta, • loae a'atolica (da ai11ole, momento di conlroz.ione del mu ocolo cardiaco) quella c.'ie o poco o poco aoltentra, per uno porztole r1p,110 di funlione, dei loll coll per una d:mlnUZJone del l'oll1•ilo hro,d.a e per a:1r1 lenomeni che si accentuano n•ll• uh1me Nlllmane • che culminano n•I momen10 d1 ma991ore con• lrattilit6 • di tensione dal quote è corolle riu.010 Il parto. Dunque 1o stato grovld100 po1en110 in ml• aura anormale. e 1u11av'o nonnolmen1e h 1:ol091co, ora l"uno o::i: l'ollro oompte..o 9h1andolare a>nlermondo non soltanto la lato riai;:ettlvo dilferen11ozlon• mo occr• scendo lo loro capac1tb funzionale. anche per il lempo In cu l"orgonl1mo 11 lroYa In staio ordinario. C1b che POl d6 conlenna al eone-etto H condo II quale lo steno Skudn1 nl••ne la nu'.hpa:ritò come lotto,.. delena~non1e cb acadimento et.I genitohamo La moncon10 o delicien1a di alali dì ma1ern\16, provocando la decaden10 per uno aorta di pot11lole otrol a delle g-hiondole aec.rnenli gli umori aessuoliuontl. nello •Pld• la luteina e-d a:tti a q\leato conneui. pu6 In molti cosi UHre femore d1 lnsullic enze .... uali 1n quokhe figlio, o Hglia. che noac.rò dopo o•venuto li turbamento di quealo dehco10 cqu1libr'o. La apl~aiione del 10110ouerYato dag-11 Autori antichi a ptopoaito del popo;i e troppo c1v;li • e quindi in ataio di decoden:ta biologico. nel quali i MUI tender•bbero m«io!09icoment• o conlondersi (elebismo. virtlismo omauonlco) rimon• proprio nello lnlluen:to spiegato, ottravereo diversi cldi generativi. dallo limitaiion• Intellettualistico delle no.cito che, creando una ptO• gr•ulva dh:nlnuiione del g•nltalismo mo, ac:h;le • f•mminile. fìni.acti con 1'1ndebollre viaibilm•nte la d11lerenzl<ttkme eeuual• • per conaeouenza determino lff1one di quello nt~nt6 razziale che npo-10 sulle ~ '.J• liati coralterlaliche de, HUI. E' quonlo dlaeende dagli studi 1ullo J)Mudo ermolrodll;amo condotta do Richord Goldschmid1 e dai suoi alli•YI. (e Deutsch. Med. Wochena.chnlt •. 1931). Mo tutto quNlo diaeende anche da.Ile ouerYcn1on1 chniche • da, principU llalobiologiCi dedotta da Alfredo Cucco Il quale. partendo dai campo, verg-me per qu1110 aspello. delroculiatìco, giunge. nel suo lungo studio (e Ampl•xu• lnterruplua • Bocca. 1940). od ammeltere la ffi..stenzo di una ai:1drotne (ciN di un qua. dro morboeo} der.Yante do un otte,gg;o• mento pelch1co contrario olio malemilà e P01 dalle pratiche che o questo pc,aono connetterai, Gli studi dell"ou\ore sono _porllll. a quanto aei:nbro, dalJ"OiJ,M"cnione. lorae coauale. d1 apas:ni dell• picco!• arter·e re1:n1c:he 1n eoggetti n•: quali poi 1aJi fenomeni appa• ri•ono conn•ui od astensione, volontaria d~I conc.p; men la. Egiii ha notato che nello donna quHtl latti ai monlloatano in forma più g-rave dato che per l'uomo manco quella tendento apcnmofilo che • un caratt•re dello lemmlnllll6 ,.1a1ìvo all azione dell'ot• mone de !o:licoli ovarici. Dolio spasmo delle

paccoile orleue ret1n1che. eh. rhpecch10 per altro uno alato dJ oontrcr.uone generale. sino a fenomeni pi.:. vasti che ;nt•reHano altri orgoni. l'autore giunge, attrove1olo un esa m. pcntioolar~iato d&i mo•enti d1 natura 9h1andolare • nervosa dello 9eneraliU0110n• d~.i spasmi I qual1 determinano in cene :wn• per manooto afflu.uo d1 .anoue ar1.. no.o anemie intermittenti !Ea. nell'oeehio 11011 di cecilÒ' di1e0ntinuo e conaec\ltivo a\l'opi:,hcozlone vll!va). Gl1 studi compiuti dolfendocrinolO'iJiQ. che ouerva I rapporti tro le •ar1e gh'andole a aeere:r.lone in1ema e le loro influenze aull'orgonkl.mo, po,g■ono spleQot• le ragioni per cui la manooto o delle ente funzione malerna. per aolo lntervenlo "teriore. PfOvoco un tale 11010 eccezionale di tendenza agli sp01,1m1prolungati che raHnlo il com• po dello patologia o che oddlrllturo eo,atì• tuisce uno stoto morboso onde oltre ma• latti• • dbturbi Sp&SIO naKOnO- Jnlaui Cucco ottrlbulace ci6 od un K'C'M90 di M· erezione deglJ onnoni del gruppo •osoco. strittore non bilanciato, per ln1ulhcienz:a dt 00ncep1mentl nello donna. dollo ma99iore atbv:16 c:he nei ,primi periodi della orovl• danz:o hanno le ghlondole del gruppo on, 1ogonista. Ed In questo i '"°' npmi 11 1n• controno con I• ouenOt.?onl dello Slamàn, • del Pende. Mo H suo merito. 1pecilico dal nostro punk> d 1 vi,ta, Ilo nello a•e~ individuato o nello direua PJOtlco c::mtraccetlivo, o loru p!ò noturolntlcomente nella ln1ulfìden1e o mancala maieml16, una CO\:• 10 d 1 inlidomen10 dello funz:ione vb:•o 01lra•erao p..:i 9enercz.ioni. lnk11tl e ... ndo !e propr:etò TI,1.... , ed I c:oralleri dell'occhio scouo nella 1uo !unzione li1lologioo, diahn• tlvo di rouo. di llirpe, dì lamlgl!a, H 11 hanno negli 0tc:.ndenli lalli orgonici capaci d; modlf1cote quHli cotclleri e toli modifiche ri•.cono o hssol'II er.ci1toriamente (nello 1pede lo 1_POSmolil10ocquiallo che. c:onnffSO al ecrmb1amenlo del profilo ra::r.• z:iale endocrino e ne"oso· pu~ e1sere ua1me&$0 per •lo e,-ditario) cl avtò una le1:ane. per quHIO oapetto, dell'integr!tò dolio rauo la quale viene a d1mlnulr1i In un organo cosl Importante quat·• quello della •1110. Mo oli 11ud1 del Cuc:co ma.lf'Clno che 1 lenomenl oculari di ordine varo, • .. mpe più o meno conn.a1i agli apo,.mi. sono il elntomo d! pl.:i profonde lurbat ve orgoniche derivate da ■quilibri nervo.I • 9hia:i• dolori J)r0dott1 dalla auddello causale. La ,uo sindrome toc:co 11 terreno paich1eo e quel!o spirituale • teatimcnio dello unuo rletò argon1CQ" E nel pun10 della trotta• z:ione in cuj egli porlo della ~bili1ò di una tro..miulone ered11oria, ff non dello sindrome almeno del doto coat!lu%1onole che la prepari, •l lnconuo con il principio della poui..bile inlluenz:a d1 que!la che potrebbe chiomorJ1 e la ksme della motern·t6 •da rxute dell'crçion·,mo ve9e1aU't'a e p1chtc:0 IU o!cune aen11blh mulazionl ran:iol m 1ens:, deteriore. La casi1tico del Cucco tocc:a lo patologia ed • fuori dal no1tto 019omento, mo le ve• dute che egli ••pone m merito alle cturbn argo:uche. che Il traducono anche 1n o~ ~enoh.ii modifiche de!la compo&aione bioc-h1m1co e de:la stato e:ettric:o degh umori dell"organiomo • la canne•lone diretto od lnd1rella di qu•1te e:turbe > con lo volon• 1ar10 a&!enaione dogli stati di maternità, 1p02"1ano oltre Il terreno della paloJog"ia • della ong ne 11es.10 delle malattle per entrare ne! campo dello biologia ra:u aie; in• latti ;e ohe,ovom d1 tutto r.... re li1,1opeich1co. 1n dJpendenz:o di 1al1 anhnotura\Hà.. vengono profilate come altero:r.ionl dello h 1ionomio del tipo biol09ico In •some che do normale matemo può K\volore In otte99lomenti che •I rllonno a 11pi di acorso fun• z:lonahtà o•arico od a tipi 1nlef'lfflua!i od a Il~ comu~ue ne1 quali pedomlnano decbomente ollri gruppi ,ghiandalon che non 1lano quelli 9enltalì In mutuo equ11!brio. Gli at14t99lamen11 psichici pouono, H· conda le moderne rle4trche. provocare. ove 11ano coetontL corrilpondenti 01teg-9iamenti nervo.! • gh!andolari i quoli. una •olla af lennotuj nell'lnd1-.1duo, pou.ono anche lro• ametter■i • ■ommore1 1n vorii del! genero· IIVL Ad 09ni d.c!.■o at1eg9iamento ghiandolare e nervo■o corrisponde un tipo biologlc:o determinato c-he, ripetuto In moltis• 11ml eaemplorl, può coslituire uno •orion1e raula!e Da q~estJ 11\Kli1., c:ondo1t1 sino od un eia· me 1pin1o dello M•uoHtò umano. !)Uh an• c:M dedur11 c:he come lo italo di connubio per l'uomo 091.ace da ftuohvo dei caroueri HIIUOJi fluttuanti, e quindi lnaleme da collaudo • do conM"otore del caroneri ra:nioli, cosl, Jn plò 9ronde mlaura, per lo danna lo stolo d1 motemilà a9iac9 nel Mnso di decidere non ■olo lo ,ua SMSuolitò (aoi quel orodo di lemmi.nllltò che le à ~Ilare) mo .opra11u110 nel Mn■o dì noi• lermare quei carotieri della rozzo I quali potrebbero voclltore ove non v\ 1klno 1ul• llctentj stati di matemllò: a collaudarli e od esercitarli. Lo ■cadere poi di tali corotleri 1nticio, in quello Mr\SO, li p,odono di un conctpi• mento e.in e:1treml1•, il quale cnorò In sè, an• che ae od uno prima 9eneraz1one non ma• nlleeti, i segni di una tale tragedia orgonico avu101l ne! corpo della madre. Per queati motivi 91! 1tudi del Cucc:a 11 lnqua• dral'H) 1n quella nuo-.i115ma branc-a de,ll'or, tooenffi eh C\II abbiamo dianz:I parlato". Mo il concetto dello indi~naob1i11ò: pe: lo •1to ind1•lduale e per quella razziale dello funi.ione materno ripetuto avrò biso- •0110 oompo della blolog10 umona ed ani male. Mo non vi li' dubbio che lo convlnz:ione 11 formerò ne1 popoli come Il loro ateuo l111n10 • le loro tradizioni lo hanno Pffl• Mnlllo. E po;chà lo guerra che noi com bania.mo per il trionfo della l..eg9e deUc Vita • 9uen-o hnploeabi!e d1 pnndph solari. iapirau olle immanenti n.c.11116 b:o. logiche degli Individui e delle rane, oon• lro principh inferi, no1~nti dalle bo!91e della neg-o:z.ione • dello riolen:co ot corp· ed olle anime, quHte 1dff edenhllche 110no onc:he un·onrao dello lotto 1mmensa ed anche il aeme da cui. nel futuro ordJne nuovo del mondo. dovrò oermogllore quello 10nn ellca notural11!1co nella quo!e i po pall troveranno la .pace e l"ormonla Ira lo Materio e lo Spirito. adorando lo Maffl • 9lj Erot 1n un unico Simbo!o d 1 equ1tè • d1 9n,s11z:ia ALDO MODICA gno di e-uere raflonoto dq_ future Indo. 9int condotle· su d1 un grande numtto di casi e per un tempo 1ullicientem•nte lungo re-&'/ 1011•0 o c-&cli 9enerot1"t'i umani ed animali. Nuo-,1 biti dello palol0910 e dello lì1k>logìa come del!o raniolaoio dovranno contribuirea 1ulfro9are qukt1 pnncìpll un!Toc-: ne

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