•:,ud.: )J,.mi, m.•1 :.uoi • 1t-,-.•rti111<nh 119/i ,bH·,. 11crhc: • L-..-loro donne ha1111uper• ùulo penino ogni 0111br;, Ji fede ctl ogni mbra di pudore. lo I<' h,1 intc~ pt"r I:: ue Ji \"cn<'zia e di Rom.:.. mercanteggiare il l)l't'ZZO della loro unnti non nendo ,,lcuu riguardo a !-Ottoi,or11i l\ gt'ntc di fede ,lh·ers.'l,. l>d resto. IK'I" rcl'ilitrc a Roma. anche ndla sua lc-gisl;uionc 11 1ro,·;rno tr;u:cu~ numero"' d:1 facili costumi dt'Jle donne 1.hrcc. c molti 110nogli l'ditti dell'autori1i ,·cclcsia1111c.t romana 1,::r infrcnarc il loro 111:1lcostum1.·,Può citarsi, :ul cscm1)iO,un h.111,\Q dd 5 .&gusto 1712 di Gas11,tru di L'art"JCgJl:t, cardinale d, Sabina e , icario ,li Roma. In quc:.I'> b..indo i- d('t10 oS<r ,i:uo rifrrno al IJa.Ji.tcome I:: donne ('hr« 11sci11!!4'rodi none dal ,eh,·110. sole. e ~i 1r:,uc11cssero nelle 011tcnc. e p.tU:g~ias. ,Ho IK'r le- ~!rade. Si mina«ia,ano i "°· lui ool1)i e.li fn1111a e la 11011 meno IIO!i1a multa di dt,-ci -.cucii: multa anch~ minac. c1a1a ;i_) c11s1odc cri11tiano tlclle porte 1del i,:ht•tto 1,cr ,1gni <101111:1 Cht- ;l.\"('5SC fallo u:,cire udle ore llOtturn:,. ~la nessun ri. ,J:"Ore di lcgJ(c impe,di a.Ue ebree di Roma di dar.si, J>:r lucro per piacere. in hracc111.id uomm1 di religione auoli<'.a. ~10 \kn,mdro \'I furono condannate al ro. J:O oltre cim111anta donne ebree tro\·atc ,..-e di 1~ca1i carnali, cd a questo ri. J(l.1.1rclo osscr,a il R~ar, che malgrado la 'l'\"Criti della ptna. ~ si fosse faua una --.:,·cr:. inchiesta :sui loro coslumi. ben ''°· eh,• avr:bbcro potuto 11cam11;,real rogo. Il sc,•eriuimo Sisto \' ,mcse: il suo ri. ~~re non solo a punire le donne ebree che >i da,·ano aj cri:.tiani. ma anche ai crm,a ui C'.h~ con k r;iude(: :1i vermeuc,·ano d"a. , ere relazioni intime. Un giorno il 1>-111.1 ,·enne a S.'lJ>ercche il figlio del duca di l'arma mantenc,·a da lun!.~ tempo rcla. ;uoni J"amorc con una fanciulla :brca. !'-l'lu:a rr.111J110rrc alcun indur.o, ordinò che 11 rio,•anc 11rincip,c-fosSc arrc:11a10 e con. •Jono ;;i Sant'Angdo, do,•c: do,•c,·a Nscrc dcc;:1.pi1ato duc ore d<11,oil m..-u:odì. Del fAUo si commosse n~ua Roma. e prin. c111i, ambasciatori e cardu~li corHro in (;ran numero a chiedere la grazia al llal)a, 11 quale a 11111iri!i1,osc negatini.mc111c. Il cardinale Farn,:,,e, 1.io d\'I prigioni.-ro. aiu1.ito in ciò da mohissimi romani. fece ri. lardare di due ,,re tulli gli orok,gi della C'.it1i, impresa aUora non difficile pcrc:hè d1 orologi ''C nt- erano pochi. Ciò fatto il cardinale si recò dal pontefice e si 1rat. ttnnc insis1cndo a lungo nel richiedere la J..ru:ia 1.cr il f'..'trt.:ntc:. Il pap.i pc:uistc:11: nel dir di no fin1a1110 eh<' l'orolog;o della >Ua e.a.mera, ti IOlo che non fosse in d. uudo, segnò l'ora dcll'u•--cuzionc. Pc:rsua. ~ che in quel momento i. 1uoi ordini fos-- lll.fO stati esciuiti, per Car mosira di \"Olcr :..cconttt1tarc il cardinalt•, s:s:o V gli fir mò, reputandolo inu:ilc:. un dttrC'tQ d1 g:ra. 1.ia. Così il gio,·anc duca di Parma tcam1,ò alla morte: e: IJiOtièfugl(ire da Hom:i. Quando il p.11,a sep1ic fa cosa la 1m~se, contro il tuo ,oli10, con calma. c si lilnt• t.:." dire:, alludendo al airdina:c: cd a se ~tt'S50: e un 1w-c1c: ha «abbaio un fra1c •· ODO SAMENGO .. t:olul elle h1Ht1,:1u, a sua U,clla la lc,t,:t• !ilanta ,,011111u•ttc unu colpa coane se n lcl iHHC~IIUHHC COHC IHtlt'CCHtl"" (TAl,Ht UJ Una 9iv.d.a di un 9h•tto d1talia
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==