Lett~ aut09T(lfo di Cdatobo Coloalbo ai protettori del Banco di S. Giorvio io Gen.o.a. (Mwudpio di GenoTa). d1hmque. individuo o nazione. non api,arle11ga al;a sua n:U. .t•l grifagna e rapac,:. . · E J>erchè IOCCÒ al Mediterraneo la gloria di CMCre il bacino ,le.Ila civiltà? Perchè. pur uon J>Otendosi nè do\'e11dosi prescindere dal fat· tore ruu. le attività umane 11011 sono immuni dal fattore clima o tenitorio: la ci,·ihà rifogge tlai climi glaciali e dai climi lorridi, dalle alte montagne, dalle fore&te impenetrabili. dalle pianure sterminate. Ecco perchè il Mediterraneo fu. 1>c?dr estina• zione naturale. il b.:icino della ,·era ch•ihi! LA GRANDE DISFATTA DEL SEMITISMO L'egemonia mcditenanea siracusana fu di bre,·e durala in que· :-lo secolo quarlo a,·anti l'èra volgare, come era l!lala di bre,·e durala quella ateniei;e nel secolo quinto, e come !arà di bre,•e durata quella ale&Sandrina nel secolo terzo. La ragione deJ:a breve durala dell'egemonia delle stirpi grtthe ,·a ricercata nella loro indo:e poco teuace, poco aulorilaria, poco CO$lante. niente tota• lita.ria, ed anzi tendente a democrazia. o:trechè negli errori e nelle manchevolezze dei loro grandj uomini. Co~ì le ,•ittoriè aleniesi di Maralo11a e Sal8mina contro i harhari di or~nte rimasero senza sèguito. e poco do1>0il Gran Re peni;iano fu pili forte e più temulo di µrima. E lé viuorie siracuiJane oonlro i harbari di occidente - ~miti gli uni e gli a:tri - a lmer.'\ Gelone. a Siracu:sa Dionisio, pre!!M Cartagine Agatoc:e. d1e. pre• cedendo Scipione Africano. oMJ portare guerra al l!-CCOlare ,1;.>:· mico nel suo MC!~Oterritorio e al Crimi.$0 Timoleone rimasero ,;e111;a dure,·ole eff~to. 1:.e.rl'error~- fin 1rop1l0 rip('tuto. di mai tn-ere rnluto del tutto annientare il nemico sradicando l'clcmento semitico <!alla Sici;ia e poi dal ~-lc-di1erran«t: era ancora troppo di là da ,·enire l'insegnamento di Niecolò .\lachia,elli che il vroprio nemico b~cgna distruggerlo ... Come anebbe infani. poluto Siracusa mantenere l"egemonia mediterranea, le· ntr'ld0$i il fecolare n~mico suG e del:a rai>.zae ci,·ihà ariane in c:1:,:i 1>ropria, come un pugna:e insidioso dietro le spalle? Ci \Olle Homa aJ ammonire: Df'lcn<la CarUtilgo! ... Roma, tt" nace, autoritaria, disciplinata, con§Cn·atrice e mat>Stra di 1.oli1ica alle genti per cacciare il perfido nemico semita dalla Sicilitl e poi distruggerlo fin nel suo stesso territorio. nella opposta ~pond.1 tunisina, e fare della Tunisiauna pro\·.incia romana e del Metliterraneo, 171(lre 11oslruni. uu lago romano ... L'urto di Honm conlro Cartagine sarà lo. 1•iù gran:le lolla dell'arian~imo contro il !emitismo, dcl;a ci,,iltà contro la bar• harie ... li COmpito di combattere Csrlagine fino alla sua com· pleta dis1ru1ione era dif»c.Uis,;imo. immane. Cartagine, 11itua1ain felici~ima J)O!.izione,nel golfo di Tunisi. che forma il più ,·asto ,,orlo dell'Africa $ellentrionale. llomle •i domina il passaggio fra i due grandi bacini. orienlale e occidenlale del Mediterran~, era 1.1,s-atiemibile. Si aggiunga il fa- \'Ore del ,·icino arcipe;ago delle Sirti, nido di pirati e di insidie marine, di contro alla sponda sicula. quasi complelamenle :m. i,ortuosa ed aperta. An"éora: C.rlagiue, con Certili dintorni. da cui e dalle genti a.ssoggeuate de;rAfrica ~uen1rionale ira~\•:, co1,iosi"imi doni della nalura. era padro111.1ahresi della Sicilia occidentale, ddla Sardegna, della CoN-ica. delle Baleari e di non poeht:1colonie in hpagna. che a,·e,•ano il genio dcl;a Mvi· ga1.ione e del commercio e le più estese cognizioni praliche. era (ti,,enllta. nei :secoli. 11011 solo la prima delle colonie fenici~ rlel ~ledilerraneo, mm a,·e,•a anche superato in gran<kzza. po· 1enza e ricchezza ed inFluenza la sua s1~a madre palria. E. <l1ì- ,·anli a Homa, agricola, parsimonios.a, senui oro. nè commerci. nè grandi meui heilici. Fuorchè il ,•alore Jei 1moi abitanti e: la fede nei grandi destini della slirpe, Cartagine 6i aueggia\·a :ul altezzosa cd assoluta padrona del McdiLerraneo. d1e solcarn in 1u1ti i ~nsi coi suoi innumeri na\•igli. onde si ,,antava che, senza · il suo permC6SO,i Homani non pote,·ano nemmeno lavaf'!-i il viso in quelle acque marine. La lotta, quindi. non era soltanto fra due nar.ioni din~rse, fr:i due J>Opoli a.spiranti a:l'egemouia mediterra11ea. ma r,a due razze oppoi1te ed inconc:iliabili e fra due 1>rincipi radicalntenle di,·er•i: lo ~pirito conunercialt" semiiico e l'avidità del guadagno e dello sFruttamcnlo. eia un:1 p.ute; e dall'ahra il genio eroico Ialino. il genio della scienua. clell"arte. dell'umanità: in poche 1•arole. la maleria contro la !!pirilo. la barbarie conlro la ci,•ihi. E poichè tali sono i popoli, tali i loro eserciti. Cartagine. na: zioue puramente mercanlile .. o ph,tocralica che dir si rnglia, 110n 1m1evau·ere. come non pos.sono a,·erlo le moderne nationi plulocr.1ticl1e. Inghilterra e S1a1i Unili cl'Amcrica. un r-sercilo proJHÌo. ma era obbligala a .sen·i,_.j di un'acco:n:aglia raccogliticcia e mercenaria. don~ 11011 mancavano le truppe di colore, percliè a lato al ca,•aliere numida abbronzalo dal sole e all'etiope nero tlai capelli rreapi e dal na-'Ocamuso vi comballeva il fromboliere clelle Baleari. Tale t"SCrcilo. effìc«ce souo il comando e la du· riMima disciplina di un gran generale. come Annil:oale. a longo andare e sollo generali mediocri, do\'e\la soccomhere di11an1,i all"esercito ron1ano omogeneo, diM:iplinato per nalura. forrn:110 dei mig;iori agricoltori e dei migliori ciuadini, a cui era m311simo onore il portare le armi in diFeso della Patria e massima ,ergogna quella di ricorrt"re a(I am1i mercenarie ... I Horn3ni non a,·e,•ano 11a\li.i\1a la leggenda di una quinque• rt'tllC cartaginese 1.1~na1asi !!Ulia spiaggia ilaliana. clic sen•ì 3Ì Homani cli modello per la numerosa flona (la CO$lruire ed im· piegare nei prCl§!imo immane coufliuo pro,·a quanto forte fos..:.c la loro fede e h,•nace il propOi!ito: difatti la nave r0'51rata ,. munila di ponte di arrembaggio. creazione dcll'ingt"gneria naval~
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==