IFES! ENU•NCIJNINDZNNI NICI • 0111.fflONA• DIRBTTORB LIRE llNi\
ANNO IV • N. 15 SOMMARIO 5 GIUGNO. XIX SCIENZA DINO IRJGHENTI: MALAffIE PARASSJ1ABIE E RAZZE •OMANE; GUIDO 1.AHDBA: AHTBOPOLOGIA (Lo scheletro kaedal.e oell• nr:ue v_man•). POLEMICA UDIO CIPRIANI: CBIT1CA RAZZISTA DELL' EGOAU. TAJUSMO DEMOCRATICO: FEIJCE GllAZIAHI: LA TRATTA DEI NEGRI D'AMEBICA: ODO SAMENGO: MITO E REALTA' DEU.A l)()lfflA EBREA. DOCUMENTAZIONE AGOSTINO GURRIERI: IL MEDITERRANEO E LA Cl· VlLTA"• ARIANA: V. CAVALLARO: TUTELA RAZZI• STA DELLA GJOVENTlt RUBAI.E: ARMANDO TOSTI: LA BAZZA GIUDAJCA (Supentùion• • rihlal.mo •broìco). ALMANACCO DEL RAZZISTA: 1'-31 MAGGIO XIX. QUESTIONARIO rL DOVERE DEL MATRIMONIO UN ANONIMO · CJNEMA RAZZISTA. I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLI UFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANIONROMA·PIAZZACOLONNA • (PORTICIDI VEIO! TELEFONO63737• 62880 CRONACHE DELLGAUERRA GRANDE Rll'/STA SE:17'/MANAlE IN ROTOCALCO ESCE OGNI SABATO . COSTA LIRE 1,50 t: •• -•• .. 1n■1a clle ,.... n ........... ,•1 •• C..UI I --··-· .. pe.nl .. dJ• auerni •Mer•a. -.-••• .. •Ve•e •• - ••••,,. •rs-•lci. e -••••'- •• e.. ••e• .,.,1uea . ..•..••••&le•• ee••••lea e ••••"-re. · Pe .. le "a ..te ••lerle ,ierlu ... 1 ■pe• dall•U VI ••••e .. •••• ■e1t•••errare Il 't'■le ..e e••e••l•le .. el •h"e .. ■I •••e- •••1'•11• allar••••• la •••• e•••• ••• .. •••••le •elle V•alre e•••h.le■I. O••• •rlle••• ~ a•ll•PP•I• ••e•••• le e•••ti••e •• ••••••••••e ea■daU• I■ •r•f"•■•u• e .. eall• ■•l• •~e•••• 1 e..ue.. 1 •e•·•• •••••• ..•"••••••••e. IJ• ••••• eerre4a •• f"•t•l!C .. •lle. 111•· atraa••••• 1ra■ef. earte 1e•c .. affelle e ea ..llae 4111•Mlrall•e \'I all'rl ..11 li 1111N• ti HCUlre la -···• •l•Je•I q•ella d1e l ....•rt••e•te•• •••••.lea •et eead.lUa. TUMMINELLI E C. - EDITORI CITTÀ UNIVERSITARIA. ROMA
ISTITUTO NAZIONALE DELL AZIONI Lanecessitàdell'Assicurazion-evita per tutte le categorie di cittadini Nonesitatea chiederecblarlmentt ed Informazioni agliagenti dell'lstttuto,ne rimarretemoltosoddlsfllttt Si tt11iom,,,o un,, •obi/i, 1u,vi, lllffti, tb# llOII U1'1ftt µ-riuo110, t """ si dow,bH llJIÌ01,tlf't f• flÌU di 1111 /d· J,, di f;,,,,i1lì11, ltt prof,itti. pÌIÌI ptt;VIII t ,,,ÌffllUÙU4, tbt pi_, o dopo I ,1,,,,-,;,:.,,. µ. ,i,e ,-,,".;,,.1,;1,,,,.,,? BENIAMINO Fa.ANXJ.IN Questo cil(Uione conUene verità che non sono a,traoe, mo qucmlo mot positive ed oderenli alla nostra vito: di ogni giomo. E allora si potrebbe pen• sare che ciascuno, lotto Il proprio euame di eosc!enza, non dovrebbe esitare o garantire se stesso e i propri ceri eon quello, che ben può delinirsi il più perletto alto di previdenza e c-·oè con una Polizza di Assicurazione-vita Non è invece proprio coal. perchè troppi ancora trascurano tale e$Cm'le d: CO$d.enUJ e quasi hanno timore di guardare con lermeua ai problem! personali e familiari del futuro. Ammelllomo che speci.a1mento in quesfultimo decennio il riosporm!o o•• sic:urativo ha asaunlo anche in Italia un grand" nilUJ)J)O. mo è anche vero che si • ancora ben lontani dallo pieno c:omprens'ono delle oJto linolit6 delfon.ic:urmiono sullo vita umana. E" utile quindi richiamare anc:òra lo ollen:r:ion0 dei ritrosi sullo noc.ultò del risparmio ossic:urotivo. Vor7-mmo od e,s;empio prendere In di.11parle: UN PROFESSlONISTA, che ho moglie o tre ligUuoletti e chiedergli; c. Ti i mai 50rto Il dubbio che questo luo coro creature poucno anzi tempo esa-or private ·del beneficio del luo lavora, che oggi lo rendo tronqu 1llo & 11ereno? >. UN FUNZIONARIO, che attendo al suo lavoro • compie ogni sforzo por doro al propri. figliuoli uno buono educazione o chiedergli; e Sei ben s'curo di poter c-ornplotore Il IUO dover0&0 eòmpito? >. UN COMMERCIANTE che oggi vivo in agiatezza ineieme ·con la moglie o con i diversi figliuoli o domandagli: :nH~ve:rr!o ~~.::•zc:atc:~an:: possa, venir mono per i tuoi c:ari? >. UN OPERAIO. che con into\Jigen:z:o, con onestà • con laborio1i16 trae dal suo mesliue il necessario per il soetogno dello numeroso sua prole o la1"9li queeto domanda: e Sei convinto che potrai, au.latoro i luoi liglJ lino al mo-. monlo in cui anch'eni avranno 1ni• iioto la loro vita di lavoro? >. Dite la veritl:I, voi che le99ote. non vi sentite un po· in imbarouo a ri• spendere allo domando posto qui $0· pro? Non vi sembro ctie fra tonti so• crifici di ogni giorno, di oon1 ora o fo. voro dello persone do: voi c:osl tenero• mente amC;Jte. uno ne abbiate dimeni!• coto? Uno che lorse i il minoro. mo che è Ira i più ricchi di bono!ici? So lo voatro aUivitò si doTesse od un ceno momento ridurre al minimo o so venisse anzi toYUpo 11tronc:oto da U· no mor1e prematura, come vinobbo lo vostro consorte. c:or.10 I vostri li9I; potrebbero completare lo !oro educ:c• zion,? Non turbateTi,, qu••te DOD liete •ihHl. ai6DJ J<rntil;fUcui pcc.aoDQ ouere' c:orap~e lamento e.uuato d2 uaa Po!lz~a di A11lcurazlon1 la quale ottr. i ff9Ueatl boaefiei ton• dam.eatcdi: I ) - la <rJrlualo ia:url.diata ~tit1;1&io• ne di u,a prHlabilllo capitale per lo c:uj fermcnione noc:.Niterebbero in realtà alC\lai d~mù: 2 ) - la piena od iologralo dispoaibi• Htà del capitolo st.uo. aoa aoltGD.to dopo \lD CODTeD!òllO ~ di anni. ma anche immod.iatamento, nel CU90 d:t.o l'CIMlcur,ato •efl9a a mancar. primd deJ termino di taM, periodo, Jos .. puro eatJo il primo C&DDodi assi, cu.n:nione. Como vedele, l'enunei02ione di que due sole c:orattoriatiehe vi dimostra '-lin leticamenle che con uno e pol!u.a d1 auicura:z!one > voi lnt09ro1e in modo perletto tulle le provvidenze. che do buon cittadino e da buon padre di Jo. miglio ovo'o cutomonte giò adoltoto. Non più anale. non plù dubbi. A~· na in possesso di una tal polizza. v. sentirete pienamente seronj e il voslrc sguardo affettuoso si pceer6 ,:on doJ. cena infinito aul volto delle porgono o voi lanto care. Ricordatevi che lo po'.iue dell'lat lu· to Nazionale dolio Auic:urozioni '°n~ anche garantile dal Teso:o dello Stato e che essi vi d6nno dir!1to d. poçtec,- par0 in forte misuro '09li utili annua:i deU·A~iendo.
CREDITO ITALIANO BANCA DI INTERESSE NAZIONALE SOCIETÀ ANONIMA CAPITALEINTERAM.VERSATO L. soo.000.000 - RISERVA L. 123.s94.040 Sede Sociale: GENOVA - MILANO Direzione Centrale OGNI OPERAZIONEE SERVIZIODI BANCA COST.A LIRE TASSERADIOFONICHE COMPRESE,ESCLUSOABBONAMEN• TO ALLE RADIOAUDIZl'ONI VE:HDITA RATEALE CHIEDETELOAl MIGLIORIRIVENDITORI ~~~ M,~/.i, ~ .d<,,t ~~ a, ,po.pok· ~ • -&~to daU& m«jli.o.1'i- ~ .N.amna.U Colloudolo dal Minislero delle Comunicazioni • Ogni Rodiobolillo, ha il relo• livo bollino di collaudo • Tre valvole Onde medie • Ricezione diurno dello stazione più prossimo - In condizioni lovorevoli ricezione serale di alcune principali sloz,oni europee. Privo di reazione regolabile sull'aereo, quindi esenle dai dislurbi corolle· rislici degli apparecchi a reazione.
L!DIFEDSEJLU I • ANNO IV. Nummo I:, 5 GIUGNO 191J . .'.\.I.X t:SCF. 11. S t'. IL 20 111.. 01,'ljl 'lt::Ot, ll~ ~UMt:MO !!l.,_l'AkAIO Llllt: l !:~~~-~~~~ ~::: -~~-~;~/~.u'./".: ~~ t:" ·r t IC 'I I I. Il O I' I' I li IJirl'ltorc: TELESIU INTEHLAi\'D I Comil:olu ,li r,·da~ion~•: 1,rof. don. (;rfl)U L \.'.\DH \ • prof. J-011.LIDIO CIPHIAì\l ~e~rctario di re,hu:iou.-, GIOHCIO ALMIJtANTF SCIENZA•DOCUMENT4ZION POLEMICOAU•ESTIONJ\RIO
RAZZIST ntre ascol- ·• 1Eifi€Htl@l•N1M Pochi errori di ,·alutaxioue ddrUomo del suo presumibile di"l'nirc sociale so. ;o 11iù 1mlcsi di quello in base a cui si ormularono i famosi principi egualitari le.Ila ri\'oluzionc frnnccsc. pomposamente i<.tti immortali ma che itl\'t.'<:CpreS('ro a ·dd(.'rc in ignobili bra1Klelli al .mio dcli. •carsi di concezioni assai meglio rispon. '< nti a naturali realtà. Non occorre ripe. ·• re come per essi siano da riconosct:re a utti gli uomini pari diritti e sia vietato l chiun<1uc di ergersi a iudiscus..o capo. '-:el 1>arlare di eguaglianza si dimenticò , 1dcn t•mcntc, o non si d1.1:te la donata mportan1.a, a un fatto ben pak-.;::: non l •istono Cioè aggregati umani uniformi ::, quanto a doli fisiche e mentali. In in. dividui di egual sesso c<l età le Jiffercnzc, r<golatt• dalle leggi dell'eredità biologica ,. come tali non modificabili so. tanzial. 11,cntc da noi a meno di sco11ertc di là da ,cnirr, rigu~rdano caratlcri quali la Sia· tnra e il llCSO del rorpO, la forma della testa, il colore della 1:ielk,degli «chi e dcj t":,pclli, la disr,osizione alle malattie ccc. l·cr la mc11tali'à, J)Crfino in una SlC-S$.l !.:.miglia si può J>a.»are dall"uomo di gt•. 1110 al mediocre cavace appena di sbrigare 1ransioni el<-mcntari. L' assuiia eguaglianza si SUl)tlOSe cs1. s,erc sempre, in auo o in 1:iotenza,per ef. ictio di un potere di c,·oluzione, che la cultura :wrebhe favorito. capace di pro_ durre negli uomini di qualunq1.1e rau:. e 1'3<.--«' 1111 migliorai11cn10 i!lim11a10 della 11,u·lligen7.ae delle attitudini alla "ita so. c:alr anche nei casi· in cui l"Sse erano ri_ 6 NON ESISTONO AGGREGATI UMANI UNIFORMI QUANTO A DOTI FISICHE E MtNTALI 111as1cin forma vrimordialc. Il darn·ini_ smo intervenne 1>iùtardi a dare seJuccu. 1-! parvenza di solidità a simile miraggio, come se il J)atrimonio i111ellettuale e mo. 1ale trasmcuo di generazione in genera. z:oue a,·cssc qualcosa in comune coi fatti biologici legati allo sviluppo ddla mente t•mana. Non conosco invece argomento sc1e111ifico sufficiente a pro,·arc che se il 1rondo è ora 1)iù CÌ\'ilc di secoli o mi!lcn. 1i1 addietro ciò dipenda da un amnento <!1.'llec.aµacit.à memali. Mi 5cmbra 1·)Crciò <ht con assai maggior ragione si sosten. ga oggi qualcosahro, e cioè il decadere <tcll'tfHelligrnza in molti 1)0poli odierni"(' del passato, anche recente 1:,cr mancan7.:t rii adatte 1>recauzio11i. · Più logico di,•icnc t-osì apJ>urare plUuosto quali siano le do. ,i naturali insite nellc varie razze umane e- \'egliarc affinchè v<.·ngano tramand~tc · i1otaltc alla J)OStcrità alnfcno quelle da g,u_ l::çarsi su1:1Criori.Ricordiamo che J'invcn_ :.-.ionedei meni 1,cr oucncre il fuoco, di f, ggiare glj utensili li1ici in maniera sempre nuo"a e le produzioni artistiche lici più lontano J>alrolitico rh·clano ,,i,;_,o_ , ia mcmale non minore di quella degli uomini di genio odierni. Dai resti fossili s:1ppiamo J)urc che le razze preistoriche ;.'.i cui i discendenti sono arri,•ati fioo a l'Oi non a,•e,•ano capacità cranica minore <'dl'uomo nio<lerno. A più fo~tc ragione dobbiamo comidcran· non meno imclli. guiti degli attuali gli uomini, ad esempio, t!ci !)rimordi di Rom.t. Se mai. rifl{'IO, ))UÒ r.cnsarsi a una climi111u;ioncdi 1:ioterimrn. 1;.li dall'antichi1à ad oggi in Paesi. come ::d esem1>io l'Egitto e la Grecia, ridouis ormai a un materiale mnano di sc.td('nti.;. ~:ma na1ura dopo ben di\·ersa situaz101w 1·d passa10. Nella migliore i))Otesi, insomma, il ere·. derc nella perfc11ibili1à psichica graduak come im:,•i1abilc cffello del cominuo au_ r:,entarl' dei portati della ci,·ihà apparisct• ridursi ad un 1>uro atto di fcd<-: perni. c,oso lk:rchè impoltrisce con la certezza ~; un'ascesa fatale c.he un po' di educa. ~ione aiuterebbe e pcrchè allo111ana dalle l'autclc inl'Ccc necessarie onde e,·itare la lh..cadenza. A mio parere, compito nobilis_ suno della t.'dncazione rimane il Cèrcarc 1· t.ir divampare la scin1jll:1 dell'imc.-llijf,.'11. 7:l o,•mtqnc sia sup1:ionihile chl· c:-bta l' ta, di tutto J>c.rri,·crs:unc )1•112a fa\la...:i mire i van1aggi sulle colletti, nà. IJ1 1111c. ~te la naturale funzione re:.uha il •1·g111r~· (..hbedientuncnte e in condus1t>lle l'atwa. 1..- ~nza presunzio11i e~uali1ttr1(' ,, prcfr:., di critica le pronidcnze \O]u1c 1x·r il b..:111 comune dagli indi\·idui u mcgl,o 1bll'l 'n·• (li cui vcr doti S\>cciali si ha l'e1m.rf!cr, sugli altri. Per le dcc1~ioni ~uprcm(' come 1-cr certe manifcst;,zioni in artl' ,, in
Ecco un altro bel compione della ci.-iltà per cui •i battono gli aatirani1ti: un connibole della Melan .. ia. , .~lll'lll',1 11 l:non, solitario d1 nna nnme , kn.t n·suha ap1.ot11HO 111fi11i1amc:ntc ~IIJ>c. r,Qr(• a oini altro ()'.h'IIÌl>ile da llll:\lUll(jllt! ufsil•nw ;mcht• ili con<~citon. ~on creder. lo tqui,alt' ad ammettcn· che 11 D;wid po:<·S~ ,•cnir cr,·ato ll,t una riunione di :,nisti o la radio in\"c111ata da un·acco.ua. J!ha dì sc:i<'111:ia11. In altro senso, rispcc:. chiantc i vit:ti mcto..li lii go,·.:-rno 1U1tor.1 ;.cK11i1i. alnm10 a paroll-. 111.!i p.1.<".;i a re. sin~ democratico. !>archl:>c t'Om,· J)('nsart che og11i cura ila prescri,•cre in una ca~a d1 sahuc dm•cs'-c vcmr tront·a o aln1<•110 1 11,,-.tui,S.d1a~li ;unmalati. Punrop)1() il monJo, SJX'~SQ ahbai:liato :111coradall'ill\ cros•1111lc. , cd(' 11011prudo,· ti eccelsi ma lm:zarri anormali negli uo. r>1inidi genio, donde la difficohà JK'r essi di rcndl'rsi utih. Il succcsSQ arride quindi rnn maggi()r fadli1à alle menti mediocri ;. lé a la\·oro ,-picciolo. All'òppoSlO il llrO. ~1cd·rc della ci,·iltà ("Sigcrcbbc che il ge. nio a,,cASC sempre più facilit:uo il ren. Jersi scnu. ostacoli artefice di bene con le sue sintesi sagaci. Proprio dall'erraio moc.Jo di valutare gli uomini si dcn; rac a m:iont• 1:_cccssi,·a acc<irdata 1~gi alle ,. muuj an,1litid1\'. comnnissimc, a pn..-ft•. ro1za 1kllc sime1ichc, rare in qualunque l._">polu. L'clTctto, purtroppo, ~i spinge frno ;l,llc 111.'Ssimc istituzioni cub1rali. Sicco. mc;;co:,i J"imanc incer,1"1a.toil ,·ero e utile at.cumuhusi dei ritrovati umam. si do. , r;,.nno as..,t:condare un po' nH"glio di ora ;.:li intelletti ct-cczionali. Se IM.'11 guardiamo. sollo l'influsso, tut. :'altro che tramonrato, deffutopia eguali. taria sorsero regimi politici che sebbene i· un prmm momento ..abbiano p0rta10 ad 1•na effcn•csc1•nza con caotico pullulart <1; anis i le11cra1i scie11ziati e specialist'. d; ogni. genere, ool tempo avviano inevi. tabilmenk non al progresso di cui si ,·an. t,1110 es.sere i .;oli e validi paladini ma al l'lgresso. Al contrario di certe asserzioni J•toprie di cotesti regimi, non sarà mai J"istrnire tuni ad approfondire la cultura. !'iutwsto J'a,·anzare dl questa, frutto di :.111)(.)rti isolati e rari, diviene ogni giorno pili :,cahrow a. seguirsi; molti 1)0poii, per. ciò. rcstcrnn110 m.-.no a mano p~r strada m>nostautc ogni sior%o per mantenersi in gara coi migliori. Vinceranno i pop0li che non deviati da illusorie speranze sapran. nu. con scientifica ,·isionc del futuM, 111. <;ua.drare in maniera adatta le pro1,n~ u1ergic naturali onde sostc11erc, con I. iorzc di tuni. i meritevoli . .i<.'"lnpre 1K,Chi, 1'cilc loro i11iz1ati"c e rendere chiunqucl'a.rtccipe dei benefici così conseguiti. Xon l sistc altro me;:zo J)Cr u11 sicuro innah:a. m(·mo dd h'uore di vita d('llc ma,:,:,Ce t1arc ,•igoroso impulso alla civilt!1. ~e il riu:,cir\'i Sta ii, simile hmgimiran. 1,.; mquadramcntQ occorrerà n:ndt"rii con lo in 1cmpo. e in mani('ra t•~atta d 1 alcun; c<1rattcris1ich<' oougenih", fa.dli ad asse. c<,nda_re ma non a combattere, degli esseri 11ma111C. on falsi prcsup1)0sti Ml use il d1. .;:,s•ro è inevitabile J>Cr qnah111<1ue conce. 1io11c politica: vedi il comum:.mo 1k~tina. l,.i a1,punto per questo a tro,·are un vuoto 1,rcunc- da\'anti a sè e a seminare l'infe. licità sul suo cammino. \'istosa ma non mas~ima rir>acus,.ionc del suo male i111e11. due l'Uomo si ha nell'uercito: l'asscrno -1i\'dl:tmt1110 degli iudividui l"i c:rca l'ind. ~~:t•~;~~ ~l;~a. 1 :1~sc~1~~: 1!c1;!~~: riAcua che con r.1sscrita uguaglianza ;-,i tagliano ~i.i 111 ~n::nza le ali a chi sul !ie· no godrd>bc di q\1cll'innata s111x:riorità la <1ualc rcndercbhe possibile un buon co. 1ra11do e quindi una oomple1a utilizzazione <:dlc masse arma.te. Cosi, c:ome distrihui. re i compiti i11 cffeui,·a corrispondC'n7.a <Id ,·alorc <li ognuno? E come dare al. r esercito ufficiali che ;1bbiano asc.:nd('11tc tnvralc e materiale secondo b. guerra csi. J::C? Il con111niJmo. 1.111i, ama al p.in di altri regimi cullarsi nelrattesa della J)('r. it·z1011e umana raggiunta col distribuire t·stensi,·o. scblK'nc sUJ)('rfidale, della cui. Hlf/1. I pregi in,·iduali congeniti doncb. !)l'rv :rnmcmarc, i d1icl1t ~comparirc; ,·a. ua s1)('ranta chè r L'omo sarà 111ch:ruo J'L'omo e mai tm anl,!"do o un :.~m1 tlo. Il prohlcma aJ)panscc di nnon, t's~re mtto di comprC'n~ionc e logica utiliu.t. , zone dei 11rcgi e perfino dei difetti umani. .\laucando,·i, rinunziamo a prctcndcre cht' gli uomini si prodighino. indi,•idualmcmc o oomJ>a'.ti, per l'a..ct·~a della ci,·iltf1. Pn iorza di cose. queMa si n·ndc scmprc m,·. 110 age,·ole a stguini, richi\•(ILnJo un in. ~uadramc1110 ~1pr1.· più accurato ddle 1 iasse. In aliri l<'rmini la lilK"rtà indi"i. th1alc 11011può che diminuirc col crt"S.;crr ,idl,1 CÌ\'iltà . .'\ti t'Vitar~ che 1111..:1r:tllt'IO 1,a)ca i11~0<ldi.;fazio11edo\'remo :,tldcstrar. 1.:i 1><-rla sempre mitliorc couosccnza fin <!elle 11iù ascose tendenze kga1c ad og11i rnzza. S.1rà, co t'Sta, mansione soµrai.11110 <.lei popo;i a pii1 alti poteri intelleuuali, tkstifl:1ti, per il moti,·o già acccun:u,. ,1 guidare in an-enire gli ahri. Con simile p10SJ)('t iva. re3a pakse da LUI e intl•11c.Jerc l'Uomo• in fin dei conti soltamo :q,pli. C<1ziouudel socratico e conosci l<• s.csso •· merita approfondire le ricerche nel 11rc. seme e nel 11:tssato dei diversi gru1->pi ('t. nici l)<'r u11'illu111:na:a ragione elci da far. si. I pop0li pOtranno COAÌrice,•cre. final. mente, l'inquadramento di cui abbisogna. 110; o allrimenti troveranno inaffcrr;tbile qt.clla 11u01.'aciviltà, O\'\'Crosia discipl:nat;i e cìvil .\ ~li masse>. alla quale tt·nde or111a1 la parte migliore " consapc"ok di e,;si. ~IDIO CIPRIA:Nl
MALATTI PARASSI e razz uman IA M~fo dti pnru.uill uni:,· ni cltt la1tlO 1111luppo ltn ai:ulu Jtf',Sli uhimi tltttfl11i ,i ,la per• m<'llerci og~; la conoJun::.11 qua1110 1rU1i t'Omplna di 11,ue lt co~ di ori,sint animnle u n.,setule che inJh/iono og"i ,siorno lu. """'" brf'I" t'SÌJltn- =u, non 11 i Jinoru t1ollb u considuurt l'OfH'tU J,.; paruJ• &ili Mlle dit:f'rSt>ru:.:.t umanr. Ancora - in ,stntNJ/,. - si pt1rla di c. paru"iti J,./ruo• mo». inlt'ndrmlu f11omo come iw11 sù,~olt, unico enlilli sp«i• /irn. Mtnlrt no; ou1· suppianw quunta Jif/ut'n:D biologioo ptmi fra dur indfridui di ru:.- .:.1 1/i/Juenlt•, qut1li 1/iJtun::.e esistano /ru fambitttlt' umono d1 1111i1aliuno e qurllo di art m•,sro o rii un mu!allu O di u11 metic<'io. Com.- le rictffhc ,li ,11,senicu t di putolof,ia tropi- '""'" hanno dimoslrulu t'liiara• ,,.,.,,,,. /., mu~t,iort r,•ttttirità ,,, popoli ,li ,/r1,.rmin•1lf' ra:.~ u ptutirolari /orme morbo~. a malattie in/f'llll'e f' ud inU>$JÌ• , u:ioni. co.tì è it1dubliio r:/11· ant:lat' la r~llfrità nlla adone f,a.lo&t'na dei 1v,ri porauili si ,I, 1'f' uppalt'lfJTf' di,~r.w du ru:- :u r, ra:.:u. Non ci è /oru cltiuro che /,. n.rif' ra:.=e di animali domrstid o d; pia11lf' rohìr-rrt« 1/inl#.1- ..tlrano 11na diJluenlÌJ.tÌma r,:.. ,iill!n:.n alrut1ott0 di!i paraS.Jili ,. cl,,. la Jlf'UO malauia d1e abballi! una ra:;;a nnimale o u,m vorù:tà ,/; piuntt,. atrf'OJ Jnnni trax-urabi/j o non ro/prJCt. u,ur ro::a 1·kina? Qut!.l/0 elle aCCQde 11clle &pl!.ck domcSllcltt: o coltfrote dut: nnYJHI· r,an~nte occnderf' aneli,. ~r I uomo: ~ lo dinw.dra tià ab- ~Jt4m:a cl1ùiN11m!nt«· In diflu- ,1,oM Kt!.Otra/ica di alcune molwtie parGJJÌlarie londi.::al~ r~·lu,irnmcnte in una ,,.giont! f' c/tt; sf'ppurf' incirfrntalmf'nlt' dilfusr in 11/t,i 1n1ilori St'O~"'- /lcumn1fr nl t'lnu~ru/icatnt'n• ,,., non ltunno potuto allttelii• u: qur~tu llnchr qua/on, le ro,u/i:io11i umbi1'11tali o gli usrnti lrusmt!Uitori /oucro P'"Mnli pu,,. ,,,.JI,· lomlitù di imporW;IQnf.', lnollrf' rn;UJ r,or c<Jncl!.rnt• soltanto u,a pt,tlÙ:'1>- larr abiu, M>trwlwo. nw rorr,• ,po,ulc ud un lar&o rompli!."" ,r condi:ioni t!lololf,ie/t,. t'd N:O• tut,ic/11', ron~Tlle f'1mbif'nltJ lrrra ,: il cibo I! la lx-1:undu ,: i ro.stumi dt!i rnrii uomini, così troriamo rlu: ancl1t' qurll" /Hl· tussitosi cl,,, 1101malm,:11trsi •,lk-ona COJnwpolitr. o ~,chi u i11/f':Ìonc dirt:11" o ,~,di . •~icoli lrtr1111cllil-0ri &Ono,liJtrj. buili in tulio il niondo. w,io rosi dii~ts,un~nl" distribuiti /ro le 1"0rie ro.::e dr/la ,,.,,. da potr-rsi con,i'duttrc romt~ ,.n,iu, ptuo~cnic/i,: di/ft:rt:nti; /,. molallif' ,la •~rmi eilindrid fG.l('Oridio,i od oniuro,il s.?RO .sì di..ctribuilt' ÌII lutt.o il mo1; • do: ma è ben Jii'f'rsa unu mu• lauia prelll!lllt' i11,. unn ,.u. 511a parlf' dt"ila popolo;iont t J -3 ~) di quello clir no11 ,;,,. nu le Jlt'l!JI! forme rol~•111i 1111• tu lu popolu=ion,- (popoli ,co- /uf5'°o copro/fJt,il qufJ# 111 1nlt"- ra popoltr..ionc romf! hmwo ri1:t!lato ric,:rc/1, m:llc popOla .:ioni a/ricurrr. l.'t,uulmrtlle ,~diamo rum, - ,mcli,: fH!r /,. mulatti,: {HIT(lJ• ;Ìlarir - /,. p,opolu:ioni ,la in- :1oci,Q. dare il meti«iuto Aa n-u10 larghi risului,; - sia110 più /ucilm,111r preda !I morb purw,ituri I malaria. /,.i,nau· niosi. tripanosomiu.1i1. Una btet:t' roue~na dt:lte più imporll.1nti muluuù• pam.uitari, ci I uù dimostrare - attrart'rso I,, /rcqiun.:a dt:llf' mcJ,-,;n,,. e aU.rav,rso In dis1ribu:.io11r &ffl· t,.ru/icu - lt, 1-ariu inll!n.silà J,.JI, panusilosi nt:lle pri,u:ipuli m.:.x uma-. Fra Il' a/ft'- :ioni da l)roto;oi. fo Dissettlt>- tÌfJ "mebica 1ubtropiro/,. e nwditnrunr,i O.fcillu dal 6 % 11('Ì pa,.,; nu-dit,.rran,i al 60 ';t in qut!//i lrop•Nrli spttialm,nt,. (IJrironi in rui è cntlt'miar: il &morie ,rOri~nlt:. colpi.s« IUI• to la fflJla jaJ.Ciudi popolu• :,uni di!.lf Africa ~11.-ntrionalr. ddf Arabit,. delle, P,wia. d,lflntlia, con scur,a J"•qut•n;,u ilftttf" nei bUlnclti ruro~i d, ltan:.t1 in quf'i pu,.,;; fu malu11it1 dt:I 1,0ru10 u/rinwu da T,i /KlnO.IOmi lta dilagato dolf Art5ula. nl Tongunilro. ,l"l Con t,.o al Sen«-sul dimostrtrndo unu ttdla pt't'fer,:11~ ,li Ultt'tthi mento su/I, popoluUoni n,:~re J,lrA/rko crn1mottùlt!nlalt! 0 tocca i noalri alluali co11/ù1i al lttKO Hodol/o. mu no11 si è di/• /11sa oltrorf': indubbiomcnk' &li o.1W«)/; naturali ltann.o im• pedi/o il di/jondt-rJi delle mo- ,1cl,e tsè-tsè n:icolanli la mala/• do. mo /ors, tmc/t,. ,,.,.,;,.,,cn:;;r di caratt,rt' inlritutt0 roJJillt• D
:innale ru:.;iule umu110 lu l1w1- ,io impcdiw o rallenlau,. J,ru le malauie t/ocule <• Trt!- muto(li. -lror,'Ùmw le mul«ui~· da infcs1<done t:pt.llÌC(I o inu; stiliate luriame11le diffuse 11e/. l'rst,cmo tJru:nle: i,, Gi(,ppom· Kr,uumda rilicn, il 60$f, della popolu:ioue uf/clW dc, Clo11orchis, mentre la polnw11itc r,,er• minosa, frcqu-111tiuima in Co• n a. Ci11a, Gù.tpJJOneF, ilippin,. f'ormosu. muùm&t: fra le po· JJQla:.ioniprimilll'e di que.1ta i)(}/a il 50 % ili ùife..ttu1i. Co.ti pure la Rilar:.iosi 1..-e,1-0-artcrio- .td si 1ron.1 esclU$i1:a111enlicn f10polu:io11idi m:.:u monioloiJe, nu:nlrt' la Rilar:iosi f'&i:ù,- IIIJ wpre una arr,•a di diflusio11e simil#' a quella del Bot• tone di Orienle. du!f Africa set, 1e11triimule all'Asia anteriore. Co.ti pure Ira fo mulullie du Vermi .solitari (Ce.1uxli1 menIre la comune Tl'nÙI inerme cX"· snWJ?!>lila è scrmm 11ei 110.ttn JHJesi. è 11cllam~t1lc endemia, ,,cj popoli nmn&iatori di carM cruda di bovini (i Galla m: #'1110ili/etti al 100 % /in dulie, T...._IN6lo clelr"-icm mni• di...a. (...._ 4' Aatropolovia ec5'Etaalopl.Ptnu.). mucilt1I. lt, TenÙI armutt1, ospitt' del muiule, lrorn. il mag(.im 11umero di parussiti::uti i11 Genmmiu ,y/ ill America ,lei Nord e riseo11rriamo il /Jo,rfoCt!falo. aspitalo i1llermeJiurù,- mr1dc d(.I /H:Jri. Jiflu.<Q t1cffr pupolu:.iòni litoru11re dell'EurOf>U e e/ella Siberia. /i,w 1, ,uggiurigere percc11tu,di d:!I 30<;.f i11 Finlumliu ,. cl~/ 95~ /ru i !x,moiedi i Vinogr,:1JO/f1 Com'--· .si rf'de lu in/esliom· eia Ct·s!odi la si puV rite11er1• ;,, ragione 1/irt>llu,lei tipo di alimento:io11•· clt'lle mric p'->· polu:ioni, co11 co1ueg1te11tr "migiore reccllività i11 cdc,mr r 1nillf1rein altre. Alcune mufonie da N,·mutodi. comr l<i Tricl1im>si riJJ>CC· cl1i11no fu stcsstr di#ribu:.io11r delfo T er,ic, <1rnwt11 m·•nlre la Anchilostomirui. /rrqm·11te lll 100 '¾. nC'/le reéo11i tropiooli, d1minuisCf' ria via la m<1 frequen;a nei put!.si più hmkmi clui tropici. Fra le ma/ottit' ver111i11osc più importanli, le filMiosi. cutant:e o .smtKuicole .10no largan,enfl• di/fuse in .4/rioo ed in Asi1111011 col~11do le popolu- :.io11ieuropicli e n1lguno comr c.,empi, la Dr(Jcu11eolosicula• nt'fl - dc•ll'Africa .1ellenlrio11u. /,· '-' Jelf A.1i<,occid,•n1ule -- elic étmge 11cl/u nillalt1 del 1\'ilo c,/ 50 'ìf: dei eolpiti.. hi i'iforio.si CUIUfle<t ufricantt cli, .llicrofihtriu. &lre11ti&n'f1 che rxirc#sili::..uil 40 ~f- dei negri dt•ll'A/rica ccntru-va:idt>11Julr. le J-'ilurù· Mmt,uicole. ca11.c(I 1,robabilc Jella eleftmticui. lornli::.t1lenrll"A/ric:u ,-·ncffA.tia e nelrOet>w1UJ. . A prora ,li q11u11lo 11ccc11nu. n,mo prl'f,:denlt'met1le la Ora• cumYJfosi importata i11Ameriet, al lrmpo della lnllla dei 11e• grì oyi è totalmente .1oom. parst1! Du qllf'Jli brevi c·r11nui ppur,· ,·l,iuro ,-onw la :011« 11fria11uiatù:u cltr t."Q clttlle ('(J.tl · Jcl111 Muuriumia e ciel Col/o cli Guit1cu fino ulflndiu ,. a!le l,ole Malesi, co&titui.te<1il /owlure più imporlufllc di mulutlie /l(lrtl!J.titaric&ruvi che oui in/e.t1<1110 1'1101110: non 1,01:iamo og&i 111t1lullit(" .ITUS•ilarir cli una C't!rttt imporlu11:.u c11Jcmiche ndfr popolu:.fo,ij euro4 pie/i del t1ord: tinche la nostm Italia può co11sidcrur.1iormai immune da imponNlli r11dcmie {HlrUS!JÌtarie. tnu11w qualcl,r /orma mc,:/ilnranf'fl cl,.- cmcu· rn q1u, e là isolu1u1111•11te .~, ap1>11le~,. Ci sembra che• du qua11l11 Ml"" C1bbiu1110 wmmc1ria111c:nlc c.tposw apJJ(lia rom(' 4 ciuul11w11le 11 qu.1111l0 CYtpil11 u1li imlfrùlui - cmr/11_• L, m:.:.~ mnw forti, meno &un" w.flu l<:,n, oritim• ge11eticu " ttt•/111 loro /ornu,;;io11(' costilu:.io,mle. sfono le µortulrici ,/1•/11p•r~gior; nwlallic Jc, fHJrauili cmimu. li cli,: O~!(i i11/t>J/u110 lu lcrru. (iui!sto Jimostm quindi - in 11110 rott le uttfrilà drl pc11~ $iNO 0011 lt1 for:u Jellt! ,umi - ltt dcbole::.ct COll!{l'llilu della .ttruuura m::itdt• (/i num,:,- n•&i popoli e/ella terra e ltt lcro indisrutibilc iu/crioritli (n1clt,c,-,n,tro gli t1ll11cchi ,/r/ mule t! dei /HITU.tJiti. DINO BRJGHENTI
• .. --~l:~- •: a.~' - ~ IL MEDITERRANEO E LA CIVILTÀ ARI AN-A Il Medi1erranw. mare noJlrum. è Ilello il bacino dei J'OJ>Oli. o del:a civiltà. Chihi. in(aui. è ani,ità Ki~•tifka anistica. tt0nomica. ~,:. iiosa che 1-i comunica fra gli uomini. ed ha ragione di ~" in quanlo ~i comunica fra dh·el"§e raue e fra le 1,iù lonlane ,19,• zioni. Coti l'arte @archbe un non &enM>se, 1>er meno del lo serino. dei suono. dt-1 colore. della forma. della parola. non ai con,unicaue dalrar1iJta al pubhlico. se non pro,·oc~ nel pubblico quella 1-letU onda di &enlimenlo, nella ~atica imi~ tazione della natura. 1•ro,•ata dall"arti!-la quando çreò la aua opera: donde ru notata la &ua gagliarda funzione di afrralel· latrice df'lle anime e Jelle genti. funzione che (mi permeUo di aggiun~rel ck,·e e!il~ukni a lune le lo~ di ch,ihi. anche :1 q~lla acien1ifl(:a.anche a quella religi0&a... E però ;·unic.a reli• gione che, pur affacciandosi nel Mediterraneo. elevò intorno a k. fin clalle tut' origini. una finizia muraglia cinese. proclamando i suoi teguaci di rau.a 9emitica popolo elelk> da Dio. la religione ebraica. rima!C s-terile., fece .ubirt- ai tuoi adepti lo staffile di tulle le c.h,iltà, e n morendo di ufi~i•. E il auo adepto, quando t:li è 1>0Mihile.si ,·cndica 11tri11gendo i cordoni della boru conlro 11 mare nostro è il bacino della civiltà • La razza· italiana ha conquistato nei secoli il diritto di dominare il Mediterraneo Il
Lett~ aut09T(lfo di Cdatobo Coloalbo ai protettori del Banco di S. Giorvio io Gen.o.a. (Mwudpio di GenoTa). d1hmque. individuo o nazione. non api,arle11ga al;a sua n:U. .t•l grifagna e rapac,:. . · E J>erchè IOCCÒ al Mediterraneo la gloria di CMCre il bacino ,le.Ila civiltà? Perchè. pur uon J>Otendosi nè do\'e11dosi prescindere dal fat· tore ruu. le attività umane 11011 sono immuni dal fattore clima o tenitorio: la ci,·ihà rifogge tlai climi glaciali e dai climi lorridi, dalle alte montagne, dalle fore&te impenetrabili. dalle pianure sterminate. Ecco perchè il Mediterraneo fu. 1>c?dr estina• zione naturale. il b.:icino della ,·era ch•ihi! LA GRANDE DISFATTA DEL SEMITISMO L'egemonia mcditenanea siracusana fu di bre,·e durala in que· :-lo secolo quarlo a,·anti l'èra volgare, come era l!lala di bre,·e durala quella ateniei;e nel secolo quinto, e come !arà di bre,•e durata quella ale&Sandrina nel secolo terzo. La ragione deJ:a breve durala dell'egemonia delle stirpi grtthe ,·a ricercata nella loro indo:e poco teuace, poco aulorilaria, poco CO$lante. niente tota• lita.ria, ed anzi tendente a democrazia. o:trechè negli errori e nelle manchevolezze dei loro grandj uomini. Co~ì le ,•ittoriè aleniesi di Maralo11a e Sal8mina contro i harhari di or~nte rimasero senza sèguito. e poco do1>0il Gran Re peni;iano fu pili forte e più temulo di µrima. E lé viuorie siracuiJane oonlro i harbari di occidente - ~miti gli uni e gli a:tri - a lmer.'\ Gelone. a Siracu:sa Dionisio, pre!!M Cartagine Agatoc:e. d1e. pre• cedendo Scipione Africano. oMJ portare guerra al l!-CCOlare ,1;.>:· mico nel suo MC!~Oterritorio e al Crimi.$0 Timoleone rimasero ,;e111;a dure,·ole eff~to. 1:.e.rl'error~- fin 1rop1l0 rip('tuto. di mai tn-ere rnluto del tutto annientare il nemico sradicando l'clcmento semitico <!alla Sici;ia e poi dal ~-lc-di1erran«t: era ancora troppo di là da ,·enire l'insegnamento di Niecolò .\lachia,elli che il vroprio nemico b~cgna distruggerlo ... Come anebbe infani. poluto Siracusa mantenere l"egemonia mediterranea, le· ntr'ld0$i il fecolare n~mico suG e del:a rai>.zae ci,·ihà ariane in c:1:,:i 1>ropria, come un pugna:e insidioso dietro le spalle? Ci \Olle Homa aJ ammonire: Df'lcn<la CarUtilgo! ... Roma, tt" nace, autoritaria, disciplinata, con§Cn·atrice e mat>Stra di 1.oli1ica alle genti per cacciare il perfido nemico semita dalla Sicilitl e poi distruggerlo fin nel suo stesso territorio. nella opposta ~pond.1 tunisina, e fare della Tunisiauna pro\·.incia romana e del Metliterraneo, 171(lre 11oslruni. uu lago romano ... L'urto di Honm conlro Cartagine sarà lo. 1•iù gran:le lolla dell'arian~imo contro il !emitismo, dcl;a ci,,iltà contro la bar• harie ... li COmpito di combattere Csrlagine fino alla sua com· pleta dis1ru1ione era dif»c.Uis,;imo. immane. Cartagine, 11itua1ain felici~ima J)O!.izione,nel golfo di Tunisi. che forma il più ,·asto ,,orlo dell'Africa $ellentrionale. llomle •i domina il passaggio fra i due grandi bacini. orienlale e occidenlale del Mediterran~, era 1.1,s-atiemibile. Si aggiunga il fa- \'Ore del ,·icino arcipe;ago delle Sirti, nido di pirati e di insidie marine, di contro alla sponda sicula. quasi complelamenle :m. i,ortuosa ed aperta. An"éora: C.rlagiue, con Certili dintorni. da cui e dalle genti a.ssoggeuate de;rAfrica ~uen1rionale ira~\•:, co1,iosi"imi doni della nalura. era padro111.1ahresi della Sicilia occidentale, ddla Sardegna, della CoN-ica. delle Baleari e di non poeht:1colonie in hpagna. che a,·e,•ano il genio dcl;a Mvi· ga1.ione e del commercio e le più estese cognizioni praliche. era (ti,,enllta. nei :secoli. 11011 solo la prima delle colonie fenici~ rlel ~ledilerraneo, mm a,·e,•a anche superato in gran<kzza. po· 1enza e ricchezza ed inFluenza la sua s1~a madre palria. E. <l1ì- ,·anli a Homa, agricola, parsimonios.a, senui oro. nè commerci. nè grandi meui heilici. Fuorchè il ,•alore Jei 1moi abitanti e: la fede nei grandi destini della slirpe, Cartagine 6i aueggia\·a :ul altezzosa cd assoluta padrona del McdiLerraneo. d1e solcarn in 1u1ti i ~nsi coi suoi innumeri na\•igli. onde si ,,antava che, senza · il suo permC6SO,i Homani non pote,·ano nemmeno lavaf'!-i il viso in quelle acque marine. La lotta, quindi. non era soltanto fra due nar.ioni din~rse, fr:i due J>Opoli a.spiranti a:l'egemouia mediterra11ea. ma r,a due razze oppoi1te ed inconc:iliabili e fra due 1>rincipi radicalntenle di,·er•i: lo ~pirito conunercialt" semiiico e l'avidità del guadagno e dello sFruttamcnlo. eia un:1 p.ute; e dall'ahra il genio eroico Ialino. il genio della scienua. clell"arte. dell'umanità: in poche 1•arole. la maleria contro la !!pirilo. la barbarie conlro la ci,•ihi. E poichè tali sono i popoli, tali i loro eserciti. Cartagine. na: zioue puramente mercanlile .. o ph,tocralica che dir si rnglia, 110n 1m1evau·ere. come non pos.sono a,·erlo le moderne nationi plulocr.1ticl1e. Inghilterra e S1a1i Unili cl'Amcrica. un r-sercilo proJHÌo. ma era obbligala a .sen·i,_.j di un'acco:n:aglia raccogliticcia e mercenaria. don~ 11011 mancavano le truppe di colore, percliè a lato al ca,•aliere numida abbronzalo dal sole e all'etiope nero tlai capelli rreapi e dal na-'Ocamuso vi comballeva il fromboliere clelle Baleari. Tale t"SCrcilo. effìc«ce souo il comando e la du· riMima disciplina di un gran generale. come Annil:oale. a longo andare e sollo generali mediocri, do\'e\la soccomhere di11an1,i all"esercito ron1ano omogeneo, diM:iplinato per nalura. forrn:110 dei mig;iori agricoltori e dei migliori ciuadini, a cui era m311simo onore il portare le armi in diFeso della Patria e massima ,ergogna quella di ricorrt"re a(I am1i mercenarie ... I Horn3ni non a,·e,•ano 11a\li.i\1a la leggenda di una quinque• rt'tllC cartaginese 1.1~na1asi !!Ulia spiaggia ilaliana. clic sen•ì 3Ì Homani cli modello per la numerosa flona (la CO$lruire ed im· piegare nei prCl§!imo immane coufliuo pro,·a quanto forte fos..:.c la loro fede e h,•nace il propOi!ito: difatti la nave r0'51rata ,. munila di ponte di arrembaggio. creazione dcll'ingt"gneria naval~
wmana. e la flolla di hen CT:nto,·enti na,·i da oomhatlÌm:!nlo. costrnila in httl\'i..'-Simo tempo, hanno M>lt,111110 del prodìgi()M). Prima della ,·ittoria navale di i\1ilai.zo. i Romani a,:c,·ano scaociato i Cartaginesi dalle migliori µiazzeforti della Sicilia. • restringendoli al Lilil...-o. Ora ~i ~lesero anche le òperazioni nell" Sardegna e nella Corsica. (Que$la isol& i1aliani:r.simaa,t',•a molta &toria comm~ con la Sicilia: abi1a1a ,lai 1>rimi1i,·iTir 4 reni - ed anchr i Siculi a,·e,·ano origine tirrenica - poi fu colonrnata dai Crtt.i. e preei$:m~nte, per att~t,uioue •ti t::ro4 doto, dai F"ocesi. fincltè fu preda dei Fenici. i quali pote1ulo. non lra..~uru·ano terre cl1e si s1>eceliial'cl-.~rnoel nlare). Poi i Romani fecero un primo ~barco ,iuorioso in Africa e. ricalcando le erme di Agatocle 11iracu.sano. misero in pericolo la s.tes...~Ulrtaginf'. Ma. ,lopo l'in;;;ucccsso ili Attilio Regolo a Tuni;ii (;a leggenda del:a iJUa realtà ripro,•a la leahà romana di contro la mala ·teJe semiticat. :Jgombrarono hl pen~la tuni~ina e 11i ridus."'t'ro in Sicilia. Perduta la flotta in una tempe~ln di mare. 11011 per que1Jlo i.i sgomenlarono. e prt$SO Palermo ,·endic.arouo l'insuccesso di Tunil'l-i. Poi a~iarono i Cartaginesi nel loro ultimo •rifop:io siciliano de:; Lilibeo. Perderono un'altra floua ndle acque delle Egadi. e un'altra ancora nelle acque di Camarina. - .'.\1ache ~mporla? Perder:111110ancora pili lii un ~rcilo al Ticino. ulln
Pcntkolcue di \IQ dipi.at~ raffi9wcmte ll'o.Hedio di Rodi ael 1$22. Anorti.11:odel ••colo XVI (Museo Ciflc:o Na•a.le di G,ao~a). Trebbia. al Truimeno-. a Canue. i\la i Homani (dice Giuseppe 146 decrt'IÒ la dis1ruz1011edi Lartagiue ... il pili gnrnde sfogo (è i\tai:zini) furonc sraudi non tanto per le loro viuorie quanto per un ebreo che lo dice. il Lombro110Jtlell'antisemitismo. Ma ,1oi la fortezza di animo con cui soslennero le loro sconfitte ... Mi- ci pcrmetliamo anche di aggiungere: la ri,,incila del..!. ci,·ihà sero, infatti, i11pronto ahre 200 na,,i e distrussero la (:oua car· iU la barbarie. UiJaui. prima di quell'anno memornndo nella taginese al Lilibeo. E la prima Cucrr.1 Punica i:i conch.1~ con lo storia dt•lraria11dimo, il territorio tmùino :1hro 11011 a,'t'va •.~gombero totale dei Cartaginei!i dalla Sicilia. dato che qualche generale di eserciti. O1'a che è n:t'O romano · Quindi Homa liberò (lai metlesimi anclie la Sardegna e la darà uomini illustri anche in a:1ri e molle1>lici campi dell'urna• Conica. Così ebbe il dominio de; Tì.rreuo; poi anche quello na 1111i, 1 t.i: i nomi di Terenzio e di Sant'Ago;itino inl!egniuo! F. dell'Adriatico, .seguendo. in ciò, le orme dell'egemonia mediter• non sono i soli. rauca §iracusana. E cou la conquisi.e della Gal:ia Cisalpina e I O • dell'Insubria, si re,;e padrona di !Ulla l'Ita;ia. fino ai suoi na- L MEDIT1RRANEO R MANO lUrali confini delle Alpi. Ed ora d:e il t\lediterrauro. dalla Siria a Gihiherra. è il 11wre Cacciati dalla Sicilia. dalla Sardegna e dalla Ccm~ica. i Car• 11<1.Jlrum. cl►.IÌ come da 'na1ura. oltrechè dagli impmscrittibi:i tagìnesi cercarono una ri,,incita nella Srag11a, dove i loro se-, diritti della rau.a ariana e della storia. fu uh origine ed in nerali. As,drul>ale ed Annibale. recero importanti conquiste. E elerno decretalo, Pompeo :o libererà dai pirati e lo reuderà Homa si hullè contro Cartagine auche in terra spagnuola. Pr.i i!-icurocomo un ,·ero lago romano; donde uno nilui,po M'mprf' A1111il1alaettu,•er:;;:Ò13 Francia. ,,olicò le Alpi, inrlis.se ai Homa11, crCM:t'nle nd lrarflci e nelle comunicazioni. quale al temJ>Odel• 111Ji.;;faHe cli cui si è dello. Ma Homa, anzìchè accasciarsi, mo· l'c:i;:emonia renicia e dell'egemonia siracusana ~rebbe rar~ un ,,,,;, tutta 111.,,ua grandezza e serenità di animo nelle n·enturl.": sogno. E l'unifica:r.ione delle genti mediterranee sotto ;•aquila r fu ,-cmpre a;l'ahcaa tlel suo còm1,i10 e 11011 deviò dalb via rÒuuma ilen·ì non f>OOO all'unifica:r.ione del mondo civile 1,olto ,k; MIOdNtino, J>erchè. di,•ampata la guerra in Sicilia. in Sar· 13 reli.giol1e del Cristo, come 11011 pochi Santi e Padri della ,ltgnn. in l..:pagnu. in Macedonia e nella C11mpa11ia,fino alle Chi~a a loro tempo notarono. I:: Roma. O\'\·ero!-Siatulio il mondo 111\rledella ste:!-SaHoma. fronte~giò ahilme111e la difficili"im:1' ci"ile. el,l)e ricchezza e prosperità incomparabili. Ed il Medi- ~i1m1zionc: e \'inie!... lerraneo fo mare noslrum fino a lauto che la Penisola italica :u La ri,·incita delle armi romane al Metauro e a Zama (<ru::- unita. Oe,·astata e clisunita per le ìnvui.onì barbuicl1e degli ,ifa a ile porte di Carlaginel ridu~ro quasi a zero e alla mercè mizi de: Aledio Ern. perdè tale naturale egemonia. Ma fu perditn di ltoma l'esosa ril'&le. E Homa sottomesse o punite tulle quelle i11nalurale. do,•uta alla foru, all'arbi1rio. non .ad_alcun muiit l'°l)Ola1tioui che a,c,·ano parlcggiato per la ~ua nemica. ,1cl mento o deroga alle condizioni e leggi naturali (cli~ queste sono 14
inderogabili e iuuholibili): e il mare nostro $i vide "°lcato dai legni ,·andaliei, vi.:§igoli~i.bizantini ed arabi. Ma. tornata unita anche in parte (e ciò coi magnanimi principi normanni) allora !ornò a rivendicare il suo mare. E grande, info11i. fu l'~pansion<" marinara della Sicilia e di altre regioni italiane in quel ,~riodo :umi110,,0 e radìoso di storia medioenlt-. Note\·oli, inratti. i porti occupali dalla marina sicu:o-normanna nel Medit~rrtmeo: Alh~nia. Corfll. Anliochia, TriJ>Oli, Malia stabilmente: e meno stabilmente Tessalia e Macedonia. [ le na,,j siculo-nornurnne e quelle delle gloriose re11ubhlicl1e marinare di Geno\·a, Pi!a e Vene1:ia riempirono il Medi1erra11eo, 1>ortando alto e ri.;peUato il nome italiano, dall'estremo Egeo alle Colonne d'Ercole. E come le na\·i di GenO\'a. Pi:,a e Veneiia. ~i le ,;8\'i di Amalfi. Tr,111i,Orindisi, Trapani, PalNmo e Messina fondarono colonie in Africa e nel Le,·ante me.:lirerraneo. E i primi Consolati (i11 &rheria. J::gitto ed Asia .MinoreJ forono fondali da Geno\'8. Pisa e Ve11t'zia. )1a c'è di più. G;i Italiani ebbero il primato anche nella na~ ,,ifazione ~ nelle !<:OJ>ertegeografiche. Nel steolo, infatti, in cui Marco Polo e Giovanni di Pian del Carpine. ,•i3ggiatori illusll; percorrevano e ci rì\·elavano fulla l'A:,ia fino 1111011111O10rieule giapponese. una famiglia di navigalori non meno illustri. i fra• 1e:ti Vfralrli. tentava l'esplorazione e crrcumnavigazione del con• linente africa110. mirando all'Indocina. E l'amalfitano F;a\'io Gioia, perfozionando la bussola, rendeva più facile e sicura la 1111\'igaitione. E quando. a co01inciare (lai l;WO. il Portogall() ,·olle assurgere a grande potenz.a nnaie, ricorse a ienle di mare e ca1,itani ilaliani; e il suo Ke. Enrico il nari&llt-Ort', con Id circumna,•igazione dell'Afrif'a per mezzo di n.i,·i dai cormmdanti e<I equipaggi italiani, cercò la ,·ia <lellt" Indie. l:': nèllc. i5lesso secolo, la nazione fr:u1cese. per mellellòi al lh·ello tlellr: altre nazioni marinare, ricorse a marinai e coma11Ja11tigem),·e,;i. Poi, a oomiuciare dal 1-100. quando arse dappertutto, nei grandi Stati europei, la felibr(' tlelle sco1lt!rte. altro non vi brillarono che nomi i1aliani: Nicolò dei Conti. Nicolò e Antonio Zeno, Pie1ro Querini. Sorleoue Vivaldi. L1111cil:ouoM11loettlli. Alvise di Ca' di Mosto. Antonio110 Usodimart'. Anlonio da Noli. e ... massimo fra tuUi. Cristoforo C:Olomho: 1>0iGio,•anni Cuboto. Amerigo Vespucci. Ferdinando ~bg:ellano, Gio,•anni da Veraz1.a11.0.. f: ai nomi di più abili e arditi 11aviga1ori l'Italia aggiun;~ col più legiuimo orgo;;lio una non mt."rlOnumer~a 8Chitra di illustri ammiragli ed eroici comandanti di u11i1àna,•ali: H1•g· 8t'fO tli Lnuria, che fa meraviglie nella guerra del Vt'spw co111ro lo rloua fro.11CC$e nello battaglia dd golfo di Napo'.i fa )Hi• gioniero lo SIC$>'.IO figlio del re Carlo d'Angiò. Alaimo da Lentini, pure celebre uelltt st~a guerra (.Margari10 rla Brindisi. Cior· gio di An1iochìa e· Cuahieri rli Mohae li a,·evano µreceduti nella E,lcriosu 111.:trinasiculo·normannal, poi Lamba Dorio, Andrt-a Damlolo, Vettor Pis.ini. Pie:ro Oorìa. il grande Andrt-n Dorill.. Ciu·anni•Andrea Doria. Morc'Antonio Colonna i: ,,incilore di Lepanto con Sebastiano Veniero, Ettore Spinola e Agoslino B.:ar• barigo, Giacomo Hi,·a. Leonardo Mocenigo, Loren1.o Marcello. Lazzaro Mocenigo. il grande Franoe!Co Morosiui (che distrusse per mare ìl pericolo turco, nwntrf'. contemporaneamente, un altro grande· italiano. Eugrnio di Savoin, lo "distruggeva per terra,. Andrea PL!aui. Lodo,·ieo Fltmgini. Ottavio d'Aragona; e poi Francnco Caracciolo e il Cra\•iua. del J)Criodo napoleonico ... e nella infausta ma pur gloriosa giornata di Lissa. Faa di Bruno e Alfredo Capellirii. il Pietro Micea del mare ... E l'halia non era ancora assurta aJ uni1ii e i11dipe11len7..0... (À):5ì l'Italia se11h> da le molte vile spicca. a lra\'CrijO i secoli. anche per genio marinaro .... Nai:iiare n~ue e$/ .• rivere non t'St 11ett$St' disse Giulio Ce,are ..- AGOSTINO GURRIERI Jetla R. Uni~r.siuì Ji Palermo Lo batta91ia di l.epctato, Partic:o~re di una •1cuapa mciaa H. edi• ta a VenH~ Qel 1572, (MVNO Chico Na..-ale di Geao..-a, Colles.' GmeWana).•
Nelle cam1,agne d'Italia \'iene condona con decil'liOnf' la politica razzista, s1>eciahncnte nei cunfro,ui delle nuo,e generazioni che si appre::1a110 a dh·entare soldati della banaglia produUi\'a.. Tutto il mo,,inM:no rura;e in ano, creando un nuo,·o ambiente igienioo,sanilario, concorre alla ,elc,,azione fisica e i!pirituale dei 1-a,·oratori. lnfalli giuwa110 al raggiungimenlo degli obielli,•i raz- :t~li le proHidcn:te ruralizz.alrici che hanno determinato il mi• ,:lioramento delle razioni alimentari de:le famiglie rurali. il rin• 110,,amenlo edili1.io. la lmnifica integrale Ji alcune ,,a,;:le zone. Da tulla quc:ita uione per la difeg_ della ru.:za nelle campa· gne. noi ,ogiiamo lS()l3re ed esaminare la parie che riguarda la gio,·entù rurale, alla quale il Regime si è preoccupato di Car giungere tulle le opportune forme di ai!.!listen1.a.sup,erando non 1,oehi nè lie,·i OMaooli. )'oid1è la di.strihuzioue ~eog:rafica dcllr abitazioni agrirole su un , a,:'IO territorio non 0011senlc di con• Ct-ntrare i m~:u:i aui;;.fenziali come nelle ciltà. Si è trovato modo ,li poter tutelare in maniera $0<1di;i(acenle la gio,c11.tl1 ·.lei campi co11 una pe11e1ruio11t' capillare che arrha sino ad ogni horgt, e ad og11i casolare. iuneslando il programma di di(da rltzzialt' i-ulle organiz.zazio11i ch·ili gc:ola,,tiche, sindacali ,li cui godorhl le ,arie zone. Il sen+iio di as.-.i:11cnzaigienica al:a gio,·entù rurale è ~lato co11«11tra10 allornu a diuir1'C i.sliluzioni. ma prinei1►almente auorno alla, ~i.tola. che nera su.a nut..wa slrullura ':! ,.11111 cellula beu vh•a dell'orgau~mo amhientale agricolo. difru3'a com·è in ogni zona del lerritorio. dalle l)iane uberto:1,Ca'le ,·alli malariche, dalle colliue ridenti alle montagne asjJre e lonlane. La prima 1utda .si fa con una spiccala e}'.lueaiiont". pt-rcll'f: lo. ~.:uola non è luogo di enuiizione. ma fucina di formaziorae. F..rl il• 11u1e5tro o la mae,.itra che si sono ~pinti ne:le parti più inlerne dt'I Pa~e f)Cr portare il loro aposrolato di umanità e di patriottismo. sanno che è loro primo compilo di insegnare a rar cono• :&eere il ,•alore delr~re e rurali», di e, ilare che lt' gt'nera· zioni fr~che lascino il 5-1110 la,,oro tradixionale dt'i padri, illusi dal miraggi<l di occupazioni cittadine. Si a.gie-ce in un secondo tempo per i)Tei!Cn'are fi!!icamenle la razza rurale nella :.ua consiste1r,a giovanile con una a~i!te·1124 igienico-sanitaria affidata alle 01re m:ilerne delle maestre e pa• terne dei maestri nond1è agli iia;lituti ~peciali creati dal Hegimf', i qua.:i concorrcno con i loro mezxi al raggiun~imento dellt1. nobile 111è1a. li corpo in~egnante che co11osce gli $Colari JM:r la cliulurna consuetudine è in grado ~li pre,,enire i bi.sogni di ognu• no, al cui ~disfacimento co11corre note,·olmenle la Gio,·enlÙ Italiana del Littorio che nelle sue diramazioni rurali ra~giung~ i 250 mila tesserali. la 1111 gran num~ro di e(lifici &rela,.tici. anche l'IC mmlt.-sti. è ann~'O un locale che è a1libito atl ambulatorìo ~anitario pt"r gli alu1111i. Il Sf'nizio di profila~i e di cura è .s1a10s,•iluppalo di anno in anno con mexxi sempre più largl1i; mentre n~: 1931 furo110 assistiti poco ,,iù di 2 mila bambini. nell'anno scolastico 1939 il numero d~gli as,,i~liti è ...:1li10 a IO mila. Ma gli effelli di questi ìnlen·enli immediati wno mas.:simamenle e(ficaci, JM:rchè i.i arre:!lano agli.inizi quelle malauic 1.ro1»rìe dei bamhini e ~i c,·itano quelle ripercu~ioni fisid1e croniche che si anehhero p~r lrascuratezxa. I casi clinici che più si presentano i-0110il morbillo e la malaria; que!tc due malattie hanno intf'ttMalo ris1)t't• tiwamenle 2.500 e 6.000 !COlari. Queste non so110 che alcu11e ci(re. ma la !)Orlata ,·era dell.1 tu1da della gio,·entU che ,·ive nelle campagne può ~re meglio ,·aiutala se ci si riferisce ai dati generici: ouomila :,euolc con circa trettnlomila alunni. A fa,·ore <!i que.5ta m.JSS.agiManile .si rh,olgono cure in ogni c.ampo. Merita di ~re riconlal.a, tr:, l'altro, la refezione oHerta H c-entomila alunni per ohre quanro milioni e mezzo di piani.
Ogni compito educatirn cd igienico affidalo agli insegnanti rurali viene dUimpegnato 0011 zelo da qucsla benemerita categoria che pÒrta nella propria opera il si.giilo di umanità imprts.SO\'i dal 1,oeta Gio,•anni Cena, creatore illuminalo delle prime scuole rurali in Italia. A11che l'Opera Nazionale per la àhtcmità e ptr l'tnf:mzia si •\'aie del Centro Scolastico per srnlgere una parte della iìUa f>rov,·ida e henefica a.Mi~tcn:iaIra i Lamhini dei nirali. 1.-e- i11~- 2'11811IÌ i,ono qua!!i tulle fiduciarie dell"Opera e ra1,pro.entano un ~nsihili~irno collegamento di queita con le famiglie <ki conladini. E' in tal modo che o\·e si trova una culla e sorride o piange 1111 bimbo può esure p~nte e ,•igihmtc il provvido Istituto \'Oluto dsl DuCf' IM!r:a vittoria demografica del Paese. JJa questa capillari1à del ien•izio pt:r la malernitit e per l'in• fanzia si sono vi$li dei miracoli per il 1nogres...~ 1ìediatrico in Wne do,·e la mortalitti infantile lamenla,·a peroentuali moho e:e\'ale. ~1a la IK:uo:a non è che uri braccio dt-lla Maternità cperanti nel ,·erde della campagna. poichè in quei.lo settore che è il più prolifico del l'aew ra11i,,i1à do\'t'\'A essere SH1ha nella forma più co10plela. L'tt:1ro brace.io è il Sindacalo. Qut'Ma organizza1.ione che inquadra tulle le forze -dr! l~oro agricolo e che hu avuto sempre nel s-uo fine quello d~lla ele\•azione dei )&\'Oratori, 1,er come è consacrato nella Carta del Lavoro, si è prefl!-!O ii miglioramculo rau.ista. A tale scopo il camerata Franco Angelini. allora Prt-eidenle ,fella Co11federuiont' dell"Agricoltura. tu un 1110,•imento di pensiero e d'azione e i~tituito un azionale di medicina del lnoro agricolo• con il mau IO del e miglioramento fisiologico e biologico della ,·ita rurale con finì e 8CC()ndoprin<:ipi profo11damenle soçiali e razz~ti ». E' stato quindi facile raggiungere una stretta e ,,i"a collahorazicne tra Opera Maternità e Sindacato. collaOOrazione ehe ha portato a fecondi risultati :-ia per i'usiMen'l.a delle la,·oratrici nd periodo della (lCSlazione, sia per la cura del! delle dcnne occupalt: nei la\'uri st.ugionali (raccoh.1 de I mietitura. monda ilel ri:sol. Con decreto lt-gge del 7 agoi,;to 19:~ :;i esterulc,a alle impie:gate nell"agriool1ura :'8!!$icurazione 1>er l'assÌ.ilen irica e :!-8.llllarianella maternità. Set:01Hlocalcoli dd doti ~::~:;,t;a n!:~r:~,~~a , 1 ,~;;i:~:~!c~l;!,: 1 i~i~; ~:~:l~~r::0:1:r,~ ~"';,-. -._,-;-,,1;•;•nr"'a,"',1•ih"'·, ._i.(lù8'~-:___ riitcolgono "i bambi11i. "delle tio~1~ .·occu· i11enza ìgìenica e sanitaria nelle forme .,. nei limiti ne<:ei!.Sari. 1,a1e in campagna. specialmente nella r•cooha delle ofo·~ nelle Si , iene così ad e,·i1are che la donna possa oontlurre una guvi- regioni meridicnali e oentrali. e nella monda (k-1 riso nei l'Italia danza in condizioni fisiche deficienti e si diminui~x -;o~1 f:t- setlenlrionale. Nella scorsa annata infatti oltre 11 mii• bambini cendv. il pericolo di figli tarati. di aborti. di parti premaluri. delle donne occupale nella raccolta delle olh·e furono ospitati Com'è 11tatoupporluname111e rile,·ato, quesle pro,•,idt-nY.e fa1u,o co11ogni cura ed allenzione in circa 250 uili-nitlo ed asili in· si C'he • la donna a.-gricoln n(?n risenta nel concepimento dell,1 fanlili organin:ati nei territori olivicoli del Pat'Se dalla Confe- -"Ull mis.iione dei pericoli che J)OSilOno~re determinati dallo derazione Fascista dei La\'Oralori a~ricoli con la collaborazion, Mato di indiKenza. dì i:;olamenlo in cui è oo:11rellaa ,,i,·erc. m.i dell"Opera Maternità ed Infanzia e dei Comuni inlert:&$8tÌ. abbia mezzi e a$.Si:;tenzad1e garanti.i-:ano la sua :aJlute e quell1:1 E' in ,•irtU· di queiilo complesso di attività che la gioventù d("ll'~re a cui dà , ila •· E' con questo intento che si è riu- ntrale ,•h-e da un 1>0' di au11i a quesla parte in un ambiente :;cito a limitare il la,·oro delle donne gru·idc addette ai la,·ori rinno\'alo. in modo da potere CMCre .sempre più largamente e delle risaie nel periodo dei sessanta giorni che stanno prima o vrofondamente la hase granitica della potenza morale e 1pirido1>0 il pa_(IO. compl~i:·amcnle. luale della nostra Puria. I gio,•ani delle campagne d'Italia, Proteggendo la madre, si protegge il bambino, poichè questo cresciuti secondo i dettanti dell'igiene e della unità, sarannn complts$0 di accorgimenti ,·eno la donna rappreèt'nla una J>re- ancora e sompre le riserve più inlalle della nostra ch·ilrà itali(;!j ,,iggente azione di reprtssionc del rachi1ismo e della deficienza perchè u•ranno ,,igoroso il corpo come temprato lo spirito. infantili. Tale OJM!racontinua e si consolida con i nidi e gli V. CAVALLARO
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