La Difesa della Razza - anno IV - n. 14 - 20 maggio 1941

e corpose in cui si scarica la tensione della sua insofferenza, l'am~are del suo polemismo. il suo reatiire a momenti o aspetti della commedia umana di Francia. e meglio ancora al dirfusivo dì un'atmosfora. E' precisamente in questi istanti, al di là dei sadismi e dei barocchismi veristici, che si determina nel Céline una fusione tra realismo plastico e polemismo; ed è in essi che iJi comprova. concre1amenlt-, la tipicità di un indiriuo morale a cui la rcahà dugge nel \'i~i2~ della disgregazione. Era da attendersi ormai la prffa di 1><-siiionedel Célinc nei confronti della Francia altuale, dopo le vicende del giugno 1940, fantasticlie e l_)uremalemaliche come la curva di un 8.$teroidc. Ecco infaui ques10 I.A!Jbe<11udr«pJ, pubblicato per i tipi delle e NoU\·ellcs Editio1u Français,e >: libro f fondo apertamente politico, in cui l'indagine slorica va di pari pMSO con l'afferma1.ione critica e con la deduzione. · Anche °il c.éline si accentra sulle cause della sconfitta, come, da 011 anno a questa parte. sembra essere più o meno di moda in Francia: di una moda che, quasi &empre, resta razzialmente tale. Ma il Céline delle definizioni, il Céline negativo delle vecchie sintesi, è senza possibilità di dubbio, Ira i franCC$icontemporanei, uno dei più esperti nel M:guire i filamenti del proces..~ cancrenoso di un'inlera collettività, per risalire al focolaio di origine. Lo scrittore dilata semplicemente nel generale qudle che erano le deduiioni particolari del suo Q'Jelodoartistico: ne risulta, tra l'ahro, una M1rta di liberazione tecnica, in cui è uno ~ci .sa_pori più propri di questo libro. La chiave della catastrofe francese, afferma 9icuramente il Céline è stata manovrata dal giudeo, con le sue propaggini m.u· soniche e plu1ocra1iche. ScaJ?C:U4 di organizzazione, insufficienia di comandi. interferire e &<wrapporsi di direuh•e, limiD giud.o Einltejn nAD d.iadeçina di frequentare 91i ambienti cin•'?~t~ici americani. Eccolo

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