NAZiç)NALISMO ITALIANO NEL SEICENTO 11".r-vifJ • { L , znABELLO ovE.&0 ·~ LArtALIA Se,,,,,., .. coN ,,.,vnf."GtO. \ ~ ,e _f~ 9 oc,a1. ~ . ~ . - Ìlifn.odudcnno qui okuni aoggs 41 lld1-lffn• pafr\6111. eh• ila.lian• del Mc. xvn. Jtitollaonocli~r .. et.. ai aigrallicoti-.i. e la maestra ed aprono le porte (e ciò a, v~ne a digacione compiuta). lnohre ci si de-.·e usicurare che gli astri siano in eua benigna per cui l'ora più opportuna è determinata dal· l'Asrrologo. e I upicnti non 1i fanno gvieratori perchè e:Mi, per la grande •peeuluione, hanno debole lo spirito animale e non fanno buona razu; o almeno 1i dànno loro donne molto vive e rohuste per compensato l;a deficienu fisica •· (QuantO il C..mpa• nella ponew, di malcriali11tico in questa 11ua diumina della gene. raz.ione è rivelato da questa curi06a nota dei sapimli inada11i a gene.rare 'figli sani.uimi e. com'esso Slc:MO si esprime e di buona razza •· I auoi metodi in ~anu si scoprono nsere quelli della più obiettiva genette.a, freddi e ~lcolatori; si' direbbe quui :teicntifici come i nostri d'oggi. La condanna al celibato cl1e egli ra degli intellettuali, con un buon anticipo 11ucerte aspirazioni malinconici~ di noi moderni. è ,·eramente singola're. Ma ritorniamo al teMo della cCil.là del Soln). e Se qualcuna delle donne non concepisce con uno. può cambiare; che ee poi fosse trovala sterile può acooppiar&i ancora. ma non gode degli onori dcli~ matrone nel consiglio della generazione (quest·o cconsiglio della generaziooe > f11 pensare ad uri moderno min~tero per la rana e l'eugenica), nè alle mense del tempio. Partoriti i figli, le madri li allauano esse slc:ue per due anni o più, &ee0ndo che comporta il fis~. Dopo l'allattamento. ae sono femmine ,·cngono con~ate a macslre; a maestri invece ae sono muchi. I maestri fann? e.w:rcitare i discepoli con gli ahri fanciulli nella ginna3tica, nella lotta, nei primi rudimcnl'i dell'allabcto e dell'arte. A tette anni vengono insegnale le sciente naturali poi le altre acitnie a seconda delle auitudllli d.i ciascuno. Quanto alle ,·egti dei pkcoli, esse .ono di ~lori belli e vivaci. I oomi non si mettono a caso ma tulli con una ragione come era u.sanu prueo i romani, per cui ahri 1i chiama il Bello, altri il Nasuto, ahri Peduto, ahri Bieco, altri Cra~, ccc., ma quando poi diventano valenti nell'arte. o fanno qualche prova in guerra.- ~•aggiunge il cognome dell'arte come Pittor Magno. Aureo, Ee.- cdlcnte. Gagliardo. e I MOmma.., la generuione è osservata rei tgiOS&mt.nteper bene pubblico, non privalo, e bisogna stare ai detti degli ufficiali. Platone disse che 1i do"evano gabbare i 1>1·etert<len1ia bella donna irumeritamcnte col fa.r. uscire la $Orte destramente, secondo il merito, il che qui non bisogna, perchè tra loro non v'è brunezu., pcrchè, ettreitandosi, le donne diventano di color vivo e di me:mbra for1i e vandi e nella gagliardia e grandcua con!!iste appunto la behà :t. Fin qui le norme che dà il Campanella per la regola dei matrimot1i e della procreuM>ne nella aua ciuà idule, p88Nndo poi egli • trattare argomenti non meno inlereM&nti e prof~ndi che lo hanno fatto preferire dalla critU moderna a tanti pi\, recenti 90Ciologi. Ci è M:mbrato utile riewmare le sue ONen·a• zioni in un momento come questo. del più grande interease per i problemi della razza, non soltanto perchè es.se hanno molti debiti con le concezioni di Llcurgo e di Pla1one. e perciò slanno a denotare che questa queaione era già staia avvertita e im,,. stata discretamente bffle dagli antichi fil060fi, ma anche pc:rchè possiedono qualche cosa di più Kicntifico. di più maturo, di meno politico e fanatico di quello che concepivano i due famosi greci. Per ultimo, crediamo che Tommaso Campanella sia il primo dei fi.l050fi italiani che abbia affrontato il problema della ra:r.za con tanta chiare:ua d'idee e coraggio d'opinioni. PAOLO NULLO 16
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