IL RAZZISMO NELLA "CITTÀ DEL SOLE" DI TOMMASO I filosofi, i pnwtori. gli apirili eletti di tutti i tempi •i sono eempre preoccup•t~ q~ come una condanna dello Apirilo, a aimili speculazioni, di immaginare e daM:rivcrc una specie di Stato o di Città ideale nei quali gli uomini potessero ,;,•ere felici in modo da t,tnlini come in un antipandlSO. In AOelani.a. coeloro non hanno fatto altro che esprimere l'accoramento che prese l'umanità quando, perduto l'Eckn che Dio le ueva dato, fu sempre portata a rim· pi.angere il paradiso perduto e a crearsene uno ideale sulla CTOSta terrc.Mre. CAMPANELLA Dal cCo,qwn spartano all'cEwio,. mul> di Solont, aUrneno la cRepubb/U!O• di Platone e all'cUJOpia> di Tommaso Moro, arriviamo alb. e Cillà del Sale• tlcl Campanella. E senu calcolare gli innumen=voli mondi utumii immaginati dall'uomo e vagheggi.ali dai popoli tpecialmtnte nel periodo in cui Cristoforo Colombo, scoprendo l'America, credeva di aver toccato la smisurata vi• gna. favoleggiata agli occt<k111ah dai fratelli Polo e dalle leggende d'Oriente. Infinite ci11à ideali ,or- &ero in questo periodo: il e Muntlu1 a/tu». la « Novo Atlanti,»,
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