ANNO IV · N lo\ SOMMARIO '20MAGGIO·XIX SCIINZA CLAUDIO CALOSIO: I PIGMCI AFRICANI; RENATO SDGZZI: SALUTE OEIJ..A RAZZA (L"1nflu•rao d•llo , T1l•~ UI popoli). GUJl>OLAND" ANTROPOLOGIA {Rie rche o daltr ne cran1ol091cru!t) POLEMICA S PDTICONEi ORIGINE OtGU EBREI 01 RODI GIO VANNI SAYELU:. ctUNE t IL GIUDAISMO. DOCUMENTAZIONE PAOLO NULLO: IL RAZZISMO NELLA .-CJTTA' DEL SOLI:• 01 TOMMASO CAMPANElJ.A; MA.RIO BAC. CJGAUIPl: LEGISLAZIONE DEL RAZZISMO (Rauo e copoc1tà 91und.ca). ALMANACCO DEL RAZZISTA: I 1S MAGGIO XIX QUESTIONARIO STATUNITENSI. EBREJAL MARE. IL RAZZISMO NELLE scuou: I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO SLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANO IN ROMA·PIAZZACOLONNA !PORTICIDI VEIO! TELEFONO63737• 62880 CRONACHE DELLA GUERRA GRANDE RlPISTA SE1TIAIANALE IN ROTOCALCO ESCE OGNI SABATO • COSTA LIRE 1,50 f.: •• -•• riYl•la d•e ........ s,:w.aaJlarVI •• t■UI I -•'-• -"Ili •eu ....... n-,a atetller■a. _..,. .. 11■-1■\'e■e I■ •• ...... .-. •rs••le■ e ee..-.pteM I• iu. ... ., .. ~litica, .......... Ile•, ee••••lea e •llll...._. rer le Tari• ••te.rie ■ecrlllerl •Peda.l.l••·• 'fl .. •141era• .. • aen•a.-e .... are ti Yal•N eaae•ala)e •el 4111Ye.... t ayye,. ......,.u, ............................ . ............ ,. •elle V••tre o:•a;■hl• .. t. o •• , ... u., ••• ~ •• 11.. pp••· ·-· .. •• •• e■•ce••• •• ••••••• .. l•e -••n• 1...... r•• 1111i. e . e•H••••• ■f'e•••• f ., .. ,te.. 1 1111'.ell•••••••• ,u,. .. 1p.1J•■e. U• •m .. •• e♦rrell• 411l r .......... 4!, •Il•• a1......... 1. crallld. e• ..•• ...,... r•llelle e _ ..ll•e 4111••traU ..e "t'I err•nllo Il •etll• 4111Hplre ... .-. .. llla al .. te-.1 •■"'U• ek ~ p.-.pn • .., ..... la ll'.le .. 1c:.. 41d eea■Ut■• TUMMINELLIE C.. EDITORI CITT4 UNIVERSITARIA, ROMA TUMMINELLI HA PUBBLICATO MERAVIGLIE "' G. CASTELFRANCHI LEMIRABILI,RECENTICONQUISTE DEllA SCIENZAE DEllA TECNICA UN UBROISTllUTTIVO.DIVERTENTE E DI APPASSIONANTE LETTURA VOLUME IN BROSSURADI 423 PAGINECON 110 ILLUSTRAZIONI IN TUTTELE LIBRERIEA LIRE28 VOLUMERILEGATOIN TUTTATElA CON IMPRESSIONIN ORO L. 35 TUMMI N ELLI CITTÀ UNIVERSITARIA· ROMA
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I PIGMEI L'etnologia africana wstituiscc un affa. s..inante problema per chi si accinga ad in. dJg.irla; le immense difficoltà di cui è irta, più che distogliere, hanno però in ogni tunro sollecitato l'uomo nella dura e faticosa indagine. m.1, 9uan1unquc ropera s,·olt.J..sia stata feconda di risultati, siamo ancora ben lungi dal poccr dare una pre. cisa risposta agli interrogativi che aumenuno in proporzione delle seoperte. L'im. mcnso continente nero dalb. configurazione lineare tozza e massiccia, povero di iso. le, dotato di un rilievo privo di organicità, nonostante tali caraueri proibitivi, sembra im·iurc all'esplorazione, presentando, ndle zone tempcu.te, regioni praticabili e foci di grandi sistemi idrografici; ma la spcranu si annulla, nel rd:rotcrra, di fronte alb. soli1udine sconfinata del dcseno, «I alle ra. pidc c:he inibiscono la penetrazione per \'ia flu\'iale. Tali caratteri geografici, già spon· t~ncamente negativi, hanno originato un luogo comune circa l'inabitabilità dell'Afri. G Donn• pigmea della tribù A•mini di prolilo • di Ironie ca e l'ilJlposs;bilità della sua c,oluzione ci- ,·ile. Però, contrariamente a tali crcdcn2:c, parttchic teorie moderne hanno ,·aiuto ,·e. dere nel continente africano il centro di irradiazione delle rane umane, valorizzan• do così antiche leggende del mondo mcdi. l'erraneo e tramdo in luce fan:asmi gcogra. fici propri di epoche dimenticate. Indirettamente il problema si riallaccia .all'annosa quistione dei primi abitanti del. l'Africa e- della loro probabile civiltà. L documentnione che venne offerta in proposito è vast2, però poco organiuati e ba. sat.i. sopra prove che mancano di assoluta certezza. Quattro ruze ora si stendono in Africa, da ncrd a sud; primi si noverano i Semitacamiti; giunti in periodo antichissimo sullt sponde del Mar Rossoe lungo la bassa ,·11,lle del Nilo, occup:uono la ,•astissima zona .u.hariana e la costa mediterranea solo alcuni s«oli dopo Cristo e si spinsero puit' lungo il litorale dell'Oceano Indiano; il centro Africa, le caste del golfo di Guinea, meno la grande dq>ressione del Congo, parte dell'Africa del Sud, la parte occidentale dcl Madagascar, sono tenute dai Bantù, i \'eri rappresentanti della tip;ca razza nera, mentre le rimanenti regioni sono caratterizzate dalla presenza dei Boschimani e degli Ottentotti ed in particolare dei Malga. sci sulla costa orientale del Madagascar. Ritenuti allogeni i Camitosemiti cd i 8antù, dobb;amo pcrtare la nostra atten• zione sopra i Boschimani, che dovrebbero costituire uno degli strati etnici più antichi. Gii da tempo infatti venne osserv~ta una certa comunanza di caratteri fisici tra i Boschimani e gli indigeni della Tasmania e di altre isole del Pacifico. L'~me dei crani preistcrici rin,•enuti sulla costa della Gran baia australe (Australia del Sud) ha portato alla certa rico. struzione di una razn, detta di Strandloopcr, che yanta af(inità, negroidi; cranio ro-- tondeggiante, simile alla varidi sferoide ri. trovata dal Scrgi, e prognatismo accentua. to, sono le caratteristiche elemen'ari che ra,..,,icinano gli attuali Boschimani alla aroica specie australiana; l'indagine esterna, compiuta su esemplari viventi di Boschi. mani, ci rende ettti di una particolare pigmentazione della pelle, che origina un colorito giallo olivastro, della piccola ma proporzionata statura di essi e della quui assoluta mancann <li peli sul corpo. Un'ultima soluzione tentata, ricerca altrove, in Europa, reliquie similari a quelle presentate dal~ razza di Strandlooper, che L'ontropol090 Udio Ciprioni acconto od un pi9meo de\l'lturj furono rawis.ate nell'uomo di Gall~-Hill. il protctipo dci p;deonegri; questa nuo\•a .spccie, che si estendeva nell'Europa crntrooccidcntale e ncfle isole britanniche, ad un certo momento fo animata da un moc:o mi. gratorio che la portò "crso il sudest, al natur2le, grande cimitero di papali offerto dalla Turchia; qui la corrente si divise in due: un ramo, dall'istmo di Suez penetrò in Africa e, per la legge dovuta agli effetti di suc.:essi,·e invasioni, fu spinto $Cmpre più a Mezzogiorno, l'altro si diresse scm, pre più ad oriente, ripetendo parte del percorso del lofocehlo sergiano (1). Le teorie 2ntropologichc esposte to.'Sl.imoniano, più che la mentalità dei loro au. tori, le necessità logiche del nostri> spirito, naturalmente teso a postulare una monoge. ncsi per i fatti più di\·ersi ed a Sfllbilire rapporti di caus-2 ed effetto tra elementi che non sono interdipendenti. Attualmente si (e<ero altri tentativi, esaminando questa \'Olta le razze minori esistenti in Africa cd i rapporti che esse hanno con le memorie e le credenze delle popolazioni limitrofe. E' infatti tipica tradizione dei hantù che, allorquando essi sopraV\'cnnero nelle loro at. tuali s«li, circ:1 tremila anni fa, le trovasse-ro abitate da uomini piccolissimi e rossa• stri; costoro, che sapevano coltivare il terreno e scolpire la roccia, li accolsero molto bene, permettendo loro di vive;e accanto ad essi e fondendosi anche con i nuovi ve. nuti. Ancora attualmente i bantù identificano i geni topici con gli antichi uomini rossigni e designano entrambi con un'unica parola. Chi furono costoro «I a qual(' razza appartennero noo sappiamo. Si vuole che
,,s1 .1bb1ano c.sercit.110una forte influc·rru suii'arte negra, data in massima parte da mcision; rupestri e da statuctt<.- di feticci, e si((Ome i Bosc:hìmani ci hanno lasciato gli esemplari più C\'Oluti di 12.Igenere d'ar. te, alcuni hanno ,•oluto r:l\'\'isare in essi i Jisc:enJcnti più o meno diretti dei primitl\·i p:tdroni del suolo, tenendo presmte che i ,imu/açri dì carattere magistiro non riflt1. tono il comune tipo negro, m;1 piuttosto quello detto negrito; gros.s;t resta, troru:o lun.!,'Oe gambe corte. Per tornare però alk· rnzze minori. fra cui, secondo i più moder. n1, si dovrebbero ricercare le triacce dei pii, :tntichj :1bit2tori ddl'Africa, ricorderemo le gen11dc; Pigmei e ci soffermeremo su esse, poichè, a qu.anto pare, megli9 collimano con i termini de/12 leggenda e ripetono le 9ualiti assegnue agli omuncoli rossi. Senz:a tema ~i dubbio il quesito etnogra. fiico dei PigrT)('1è da 1nnoveur.si fr:1 i più diffusi presso gli .antichi e la sorte toccata. gli, la tr,amuuzione in realtà, in .seguito :..Ile indagini compiute nel seç9lo ~orso, è certo qu2nt'2ltro mai singola,e. In un primo momento, Omero, nel terzo libro dell'Iliade, parla chiar.uncnte dei Pigmei, costretti sulle rive del gran fiume Oceano 2 bauer:si con le gru, cacci.ate dal '"erno in quelle regioni; la gera.nomachi.a \ iene pure rammentatll da Ù\•idio nelle A1~t.m,orfosi ed una v.ariante del tema è rispecchiata in un qu.adro di Filostrato, ove ~i rìtr.ae Ercole in lotta contro i Pigmei. In un s«0ndo tempo, la leggenda risen. te dei favolosi r.acconti che testimoniano l'auiviti esploratrice degli antichi nei riguardi delle terre del mondo ignoto-. L'A. frk2 settentrionale per la :sua vicinanza .ai AFRICANI gr:tndi poli di civiltà, sollecitava maggiormente la curiosità dei mercanti e dei na\•i. gatorì. Famoso è rimasto il viaggio a tal proposito di Annone Urt.agincse, compiuto <lopo il 520 a. C.; in un p:1.ssod'esso, in. faui, si raccon12 che, dopo lunBhì:,5ima na. ,·igazionc, giunsero i Fenici ad un golfo, detto Corno del Sud, cui c:uat1C1"izzauna isoletta con una laguna. Uomini selvaggi, femmine in prcn,lcn. za, villoso e piccolo il rnrpo, popolavano 9uci luoghi; l'interprete non riuSC'ia farsi opire e designò 9uella strana umanità con il nome di «gorilla». Studi compiuti han. no accertato il luOb'Oidentilicandolo con il golfo di Guinea; e siccome i grandi qua. Jrumani là mai esistettero, si vuole (he Annone abbia mal ,·alut.uo l'esprC$$iOne del. l'interprete ..-ud.tnesc, il qu.1le, riferendosi ai selvaggi, .anebbc detto: F,Qr. yi, ci<>e: sono uomini. 11 f.ttto è t"onfcnnato anche da un:t no. tizia di Erodoto, il quale racconta come Sataspc persiano, avendo ri~uto il prece. dente viaggio, trov:1sse in rt'.1ltà uomini piccolissimi, \"estiti Jj foglie di p:1lm:11A. l p:1dre della storia dobbiamo ptire I.a più rnmpiuta descrizione S<:' non <lei Pigmei, almeno degli itinerari compiuti per giun- · gere .alle loro regioni. PJre che Erodoto /'abbia raccolta in :1m. biente egiziano e -pur St'nza averne le pro. ve, possiamo credere alla diffusione' nella \'allata. dd Nilo di una leggenda attorno ad <'$SÌ nau. rorse rn Etiopia, se lo SchiJ. p:1relli (ossen·2zioni su una tomba egiziana della 6" O.) ci testimonia che t,dc Hir. chuff, ufficiale di un faraone. era )I.Ilo da questi premiato per a\·er port:tto -.e,:o cl.alla « terr,1 degli spiriti » on danZJtorc pigmeo Donga, che balla\'a stupend.amentc; ugual. mente, Nonnoto, ambasciator~ di Giustiniano, trovò nel Vi sec. d. C. in Etiopia, uomini neri, piccoli e pelosi. Tornando ad Erodoto (Il. 32 sg) sappiamo da lui come :tlcuni Circnci, p0rtatisi all'oracolo di Ammone, diSC'orressero çon Etearco sulle sor. genti del grw fiume afnono. Etearco riferì che cinque gio\·ani Nasamoni, appar• tenenti ad un popolo sirtico, s, awcntura. rono nel cuore dell'Africa per esplorare terre sconosciute. Dopo :11\'CroltrcJUS5:11tO il paese tcnuro dai Libici, ,<>!toro giunsero nella regione delle licre e poscia in un deserto :senza line. Continuando il 0:mmino in direzione del ~ento Zefiro, aV\·istarono una terra fertile cd ,1.lbcrata, popolata di uomini al disotto della .s.taturamedia, neri di colore, imn!elligibile il lingu.agsio. che condussero i Nasa. moni c!tre vaste p:1ludi ad un:11città b.agm1t2 d:11un gran fiume, il cui corso ,,a da occidente in oriente. Il liume stesso er;1 infestato da coccodrilli e<I Etea.rco congeuu. rt\·a che fos.~ il Nilo. Com'è facile arguire, un nuovo ta.l"con. lo im:11ginososi è qui sowappo.sto ad altrc notizie che lo stesso autore raccoglie sul Gruppo di pigrn•I d•ll'lluri. (Foto C1prion.) 7
Pigm- di rana Bombut1de ~r.111 hun~ .lfouno: l;i )ptdmonc dc, NJ.- :..11nom Jo,ette ccrurncntc toc,.ue 11 Niger N , p.ircn discorJ1 che /(•ungevano d:a.1l"rntc-rno ,Id (ORIIRC1lt<' cuc.a l"ub1u.11one dt1 Juc _L:t,&,:J.nt('S(IU sis1C..1ll1 f m·ial1, creduli uno solo. do,c,·.ino orì,gin.1rt-i-norme ,onfu,.ionc m propos11O Rmunt: p('rò d.i appuurc se:- J;i qunro tessuto r.1,·oloso pos5-2. o meno c-mcr~ere 1-t d1iau, lonosccnu, sebbene 111J1rcua.della n.uiont· piJ.-rne.l e Jc-lla su.i,ubteazione 8<'0gr-..ft,.l Se o appoggiamo .11 fan1 finor.1 es.1min.1t1. la U)pMl.l sarll neg211v2; inf:u11, ammeucndo 1"°'1g1nec11op10della lc~md.1 cJ a(cctu.ndo l"affmnu1onc di Nonno. to. b(-n d1fficilmmte si poi-..ono 1Jm11firuc con Pi.i,:,nc1 ~li « uomini p1croli e \'1llos1». :1btl 1 d.1nz..1or1. ma ptuttOSIO ton P1gmoidi. LI notma, Jel r$O, ci è confcrmau J,1 un mcrun1e vcne:m-.nod1e nel SC<OloXV tro- \"Ò uomm1 molto piccoli nell'interno <kl C.,.ffa. Cosi pure ci sc-mbu. macccttibile a que. sto proposito, la versione crodotea per qU.J.nto riguarda l'a\"'<'fUur.a de, Nasamoni. Ma del prob1ema rmunc pure un 1310 po• sit1vo se la crcden:u generale antica pone 1 Pigmei come abitanti dei « Monti della Luna» alle sorgtnh dd Nilo, e se Aristo. tele m un pano della sua S10'1:1 dr1l1 A11ìmd/, dice cluar1memc; « le gru ,•o. lano lino ai laghi dcll'aho Egitto. don: n.1.sce ,I Nilo; 1n quei luoghi abitano 1 P1gme1 e uò non t (a,ol-a ma pun ,c111à, gli uomuu e I c;walli sono laggiU.piccollss1m1 e \I\OrlQ in spc-lonche• D.1 qual fon. te 11~rande scienziato abbia u:mo nourie 1'1\IO pr«1SC'. 1gnor1:uno. Soh-an,o Jc gr~ndi esplorazioni africane del se.,. :o XIX riuscir.anno a dar,c forma d1 rt'.111.\ 111mito: nel 1869 un europeo, lo Schwe1nfurch. riusciv.a per la prun11,oha a ,edere- un autentico Pigmro alla corte Jtl re Mun.u di Momboc:tu. Pi\J. tardi i ,·iagg, dt Enun Pa.scià, dello Stuhlm:.nn ( 1890-92) del conte Gon (1891) e d1 K1.ndt (1902) riuscirono a st.ab:lne in d(c«1 l'esis1mu di gruppt umani d, ba.ss1uuna statura ne-Ile rc~IOrli limitrofe alle sor.i,:t'mi del Nilo. In se1,-uito.nt'I primi d«c-nn1 del prc1tntt' .s«olo, studiosi di nlorc si o«upa. .rono della razu Pigmea cJ appunto qui ,·ogliarno riassumere le loro conrlusioni. Si ,., lit ,-e sopunutto .i. m.nche' u.1ndouc .al hnc.- J1 offrir, un;i pl.1u)1bdc solu:uooc ,.J un nroblema proprio dell:1 )tori.i tomp1r.1t:t dellt- rt-lig;vtu. lo s\·1luppo 2\Sun10 d.all'm J.agmt- ctno~r-:&6<-.1 ,omp,ur:a prnso I f'IJ.;• mci: a m1.»1on1r1,1n rnJssimJ p.inc. ,,. r, Pigmeo doll'lturi \t'Od1....au qucs(opc-u. l"hc ,.1 r1)())s,c ndlJ racc.oh.a d1 un2 \"UI.I e profond.1 Jo,.umrn. t.u:1onc.su c111, pili tarJi. s1 potè' ar,ert.lfl.' che gli omuncoli erano d1 gran lun,.-:asr:111 1 primi ;ibuaton del suolo 11frioano. La nz:u, allo su.10 auualc. ci è ronstT- \ata rn 1r,utc; 1 ftC(tUt'ntt incroci, b na. turale d1spc-rs1onc-. le d1struz,on, l'h.anno 11dou;1a poco ptù d1 ,cnomila nempl.an, 1 qu.111 s1 addcn.s:ano nel cuore geografico dell"Afriu, nel bacmo del Con,.:o. Si crede che un 1cmpo le proporzioni dei 1qri1or1 otrup.ai. f~ro magg1ot1; la J1(h1arat10nc d, Annone, tcndcntt a ncon~trt come P1gm~ ~li ab112nti dell'odierna Cos1a d'A- \Orio, quella d"Erodoto, che I, ran·i.s:a m popoln1or11m 1crasd\t' Jel Ni,._-er,ahr,c m1. nori, d~ m ciano la prt'St'nza d, t'$Ser1loro sumbri m Etiopi2, M:-mbrano\'Olei d:ire color110 d1 reah.à alla supposizione: leg,gcn. dc locali le Il t~•m~·uano prC'St'Rttan,.he nella rcj.:ione era 1 ~randi I.aghi e /'Ckcano Indiano, almeno in epoca passaca. Tutl.l l'Africa ausrralc .s:art"bbe (juindi sue a Jom1mo J, qucsco popolo (hc .a, r~ be 1to,•a1O, <1uali natural, !1111111 2lb su.1 espansione, a nord 11 Sahara. a norJesc il gr.ande acrocOt"o ctt0pico, a sud il CJ.l;ilian; il che collima con 11 mito b.i.ntù, più so. pr.1 ricordat,p. Tracce <I, Pigmei si tro,•2no pure fuori d'Africa, ncffisola di U') lon, nelle Andamanc (il che Ocs12 d1 Cnido a\•eva accennato). nelle Filippine cd in pa. r«rh1 ahri Ul1pc-laghidell'Indonesia e del. la Mcl:an~ia Tutti gJ1 antropologi SOftO conc0cd1 nc-1 riconoscere nei Pigmei non una \ :arieti ft. nogr;ifica, ma un.a raua ,·era e propri.acon nr.111,cri ben dc-termmau, 1n Itali.a lo a(. fermò il Scrs1, nella rri11cafatta :all'ipoic:si del Kolmann. (n Hominida, il Scrg1 ,l1st1ngu(•, tr.i le Sf>'\Ì<' del Nounuopo. il P)·,l:mJcu.s dol1Comorphus, 11 br.1Ch)mOr• phu( cd 11 t<') lonensis: 11 G1uUnJa-Ru!,: g1u1. tra le octo .'!r.1nd1specie tlc-mentJri ununc. no,cr.1 l'Homo s.ip1l-nsP)~m.aeus, J,,iso 1n tre ,.1nt1i. mtbncsi.an.1, .i.Si;itir.1 hl afriun.t, qucsi'ult1m,1 a su.1 ,·olt:1,com. prendente due socto ,:u1ctà. glaber e ptlO<U, Ult,m.i, fomlat.i sopr:a un criterio grogr3f 1coe u.lc tla tener conto dtllc piil re. ccnu scopene, f: la dass1fu.n1one del 8i11. su111. al secondo da quallro ~rand, ra.m1 in rn, s1 distinguono le rntt umane. i Negro1d1, appartengono i Pigmidi, dl\0 1si in ,·..,1<:tà lbmbu11de. Scman,.-:1de.At't1dc t'il And.im.anide. La pranu opera. tutc'ora r;: m:1s1;1 fondam(•ntale, che richiamò I'a11cn. Due pi9mej Babinqci zione su, Pign\t'i. qu.al1 r.apprcscnt;in11 ptù 2nt1ch1dcll"uomo, è quella <kl P. VX.. 1 Schm1dt: La po11t1Q1tt dtlla r11iu p,,:- ,,,,a nrllo s, rlNppo 1/orl(o J~/1'11111a11ll,t ( 1910) Lo studio dello Schimdt è condotto in p,utkolarc sopu I gruppi che :1b11.1no la regione nordest del Congo, i più conscrvatorì: es.si prendono 11 n()rl'k d1 Bambu11 ,e popolano lutea l'alta ,-alle Oc!. l'hun, la cui sorgente s, 3uppooc nscre nei pressi del lago Alb(-rco; un2 loro varietà è' data dai Tik1-Tik1. Al emiro, tr.1 il bgo Leopoldo, 11 8'wnc- cd il fiume Coné,'O si stendono i Batw:a, ptù ad o,·nt, nelb. nlle dell.a Sanga e nel Gabon (A.E.F.) a, unllo dc-I fiume O~. tronno posto i Babtnga; !"unità etnica complcssua v1me designar.acol nome di Negrilli, i tipici a.bi-
• tatori della foresta equatoriale. Alcuni gruppi di minore importanza furono trovati anche verso l'Ubangui e, a sudest, tra il Lualabc cd il Tangani<a e pare stnno che siano sfuggiti a· Stanlcy cd a Livingstone, assidui esploratori, Ul specie, di quest'uhi. ma regiooe. I Sambuti, rappresentanti per «cellcnza della rana pigmea, hanno una statura che non .supera la media di cmtocinquanta centimetri; cranio brachicefalo, fronte sporgente in modo accmtuato, leggero prognatismo; l'esame delle parti della faccia ri. vela: naso molto lar.go alla base, zigomi rilevati, grande e pr~ leporino il labbro superiore. Il corpo e gli arti ..sono proporzionati, i capelli crespi e corti, barba e peli rari, in alcuni casi nulli. La pigmentazione della pelle è forte, senza ruttavi~ ~ eccessiva. _ I Satwa mv«e sembrano piuttosto appartenere a varietà pigmoidi, specie ~ la statura, che non di rado supera il limite massimo fissato dallo Schimdt C.crto, )o stato di simbiosi con i negri, ha fatto sl che questa razza smarrisse molti dei suoi caratteri fisici, peculiari e rende dif6colt0so lo stapilire un tipo dc6nito di pigmeo. Dal punto di vista sociale si può affermare e~ i Pigmei mancano o quasi della concnione di Stato; vivono .separati, in piccoli gruppi dispers; nclla grande etnia bantl4. L·unica autorità riconosciuta è quel. la del apofamiBlia, non avendo cui nem. l1)fflO il capotribù. La vita coonomica si li. mita a sfruttare ciò che la natura offre di. rettamente, sicc~ Bli uomini sono accia. tori audacissimi ed esperti rm.nipolatori di ,,eleni, le donne abili pescatrici. Hanno a,. mi, in quanto sono state loro rcote dai negri vicini ·c,c1 il Mm,ghin, fautore della ipoccsi circa • l"età del legno» (2), sostiene' che i Pigmei ne sarebttro i rappresentanti, non sapendo nemmeno lavorare la pietra. Ma gli studi più int~essanti, per mcz. zo di cui si cercò pure la soluzione di altri problemi di natura &Ociale, forono compiuti sui concetti religiosi dc; Pigmei, intesi quali i più arcaici rappresentanti dell'umanità. Eccelsero in tale ordine d·ìnda. gini il padre Schimdt cd il padre Schcbcsta, ma le loro esposizioni in merito, quantUO<f~ documentate, risentono dc-I prcsupJ)OS(O moderno di ,•olcr attribuire concetti religiosi elevati a popolazioni primitive; queste teorie udono nclrccces.so opposto a quello per cui sono sorte; nate per combattere I'C'\·oluzionis.motayloriano, la constatazione dcli"esistenza di qualche ecce,. zionc, diede loro l"autorizzat.ione arbitraria di non riconoscere nemmeno quelle for. mc di evoluiionismo che erano palesi. Xf!"·crate quelle pratiche proprie delle popolazioni bantù, le credenze religiose dei Pigmei si limitano ad un essere 5Upremo che s«ondo i gruppi etnici, cambia nome: Efe, Tore opure Mungu; i Bambuti, inv«e. lo chiamano Kalisia e credono che sia rappresentato da.ll'a.rc<>m.lcnoP. are che a questo essere sia ded.Cato il famoso sacri6cio primiziale, da cui, s«ondo alcun:. deriverebbe ogni altro sacrificio. Ma, ac. canto a tale concetto, di pc-r sè innegabilmente evoluto, trovano posto pratiche magiche, totemiche cd animistiche. Il totemismo, stando allo Schd>csta, non avrebbe carattere religiosa e sarebbe deriTjpo pigmoid• Baciua vato dalla comunanza con IC genti negre; l'illazione è basata sul fatto della mancanza dctr animale totemico; ma evidentemente Si dimentica che l'antenato comune, presupposto da totem, può anche ooo essere Un picpn•o Bohingo di Suan9ui• un animale, cd è suCficifflte osservare c0mc presso i Pigmei sia in vigore l'esogamia., cioè la scelta della sposa foori del di. stretto dello sposo, fatto di provata origi. ne to:cmica, pc-r rendcrri convinti del contrario. Esiste pure, non però presso . tutti i gruppi etnici, la credenza in e spiriti » non meglio precisati e la ·confusa opinione di un « fuoco che Sia sotto terra », in un Juogo in cui dovrebbero essere condotti i malvagi; ma abbiamo fondati motivi per credere che, tanto queste ultime opinioni, quanto una parvenu di culto resa ai morti e la circoncisione che accompagna le cerimonie dclfiniziazione, siano crediti bantù. Stando· alle ass,cn:.iOQj dei dorumcnti in nostro possesso., è dunque sommamente diflicile stabilire se i Pigmei sicno stati o no i primi abitanti delr Africa; certo noi li riteniamo autocton~ d'essa, anche se dobbiamo postulare, per manttnerc tale posizione, J'csistent.a di una. grande etnia pigmea di cul sussistono le arcc- latenli (Congo - Ccylon • Andamane), però manca Ja arca ctntrllle, nè abbiamo mezzi per resti. tuirla. Comunque, è suf6ciente per noi aver accennato all'appassionante problttna etnologico ~ aver convenientemente Ju. meggiato verità., che cosl possono essere TÌa.ssunte: i Pigmei sono tra i più antichi, se non i più arcaici, rappresentanti della umanità; con il sussidio dclfantropolo8ia, deU'ct:nografia e di altre minori discipline, possiamo ~re certi non solo della loro preesistenza nei riguardi delle att\.lali r.ut.c che abitano I' Afric-a, ma anche di una certa influenza, nei campi della religione e dell'arte, da loro esercitata sugli allogeni, che popolarono, per quanto noi sap. pimlO, in un lasso di tempo di quaranta sccpli, tra il 3000 a. Cr. cd iJ 1000 d. Ct., il continmte nero. CLAUDIO CALOSSO (1) li Sngi. non potendo spiegare altrimenti la diffusiOM Ml lofocd"alo, da. ovest verso tst, t: non a..-endo trovato tra«e d'nso nell'Mia mtridiona.le, snppc:ine: che l'cmigrariooe abbì1 n1;8-iunto l"lndOM:Sia ~r via di mare (2) Il Mmghin cmk che l'tù della pictn sia stata prttcduta da un·cpoca ancora più pri11Utiva.,in cui l"uOfl'IO sapeva soia suvirsi di a.J::Mi di kgno e, pur conoscendo le pi~re lc- ..-igate, "ignonva l°arte di lavorarle. A tale- pe-- riodo vniM da10 il notiK di • ttà Ml lt-gno •-
~~::::~;t:::~~~:~ L'lNFLUENZA DELLA CIXJLTÀ me oi popoli che le coatruirono. :::n:~ 16!,~t::0° d:~l ~::~tn 1 i:; S Ul PO POL J b!ologlcamente e culluralmente '---------..:,_ __ ,:__:__:__::.,_,:_;,_ _ _;_:::,::., ________ ...1 immiseriti e disarticolali dallo fulgida lase storica in cui Yine· :i',' 0:o':.:::.::'::c1>::~~'7~ CIVILTASCOMPARSE eredltà la loro rigog-11060 civiltà :li discendenti. Molti popoli tramontarono decimali da lu• neste endemie. Altri oi fuse• ro con g-ruppl eteroetnici lm• migrati formando nuove entità raniali; akunj d&eaddero oppe• no venuti a contatto di una nuo, va civiltà, oltrj 1i trovano in una fase di progressivo deperimento per degrodo-zl.one biologica sociale o per inlo&Gioettioni voluttuarie; molti, ogoniuono per n.anoonza di esogamia o per cambiamento di stato economico. Si tratto di un perpetuo OY• Yicendamento di popoli che salgono e di popoli che declinano; ma la storia dell'umanità • sempre quella. Ma Yi esiste un equilibrio imponderabile che linlla il bene ed iJ mole in eterno, contrasto Ira loro, che uguaglia le J)C'Opc)r· zloni della vito e dello morte se non nei singoli popoli. certam1nte nell'umanllà. l'O Attroverao le vestigia etnogra• liche ed archeologiche di okuni popoli considerati come apportenenti alla leggenda della. sloria. siamo nella po9Bibilitò di costruire, olmeno in parte, la loro storia, il loro grado civile e culturale (Sùmeri, Aceaditi, [\~- miti, ecc.). Sono civiltà scomparse, soslituite, cancellate, assimilate da oltre civiltil più recer.li: le ondate del tempo le sommersero ne;H strali geologici. Qual! le ccuse della line? La denatolitè:? !....o Hnescenza? Le epidemie e lo endemie? L., riCcheue ed i vW? I cotàcliemi o il contatto con altro civiltò? [' impossibile forare le tenebre dei secoli. Si trotta delretema vicenda. della continua ollahma storico, di dviltè: e popoli che aalgono e popoli che s'inabissano. Molti popoli al contatto di una nuova dvlllà, specialmente di quella europeo, subirono _un tale tracollo demografico da scomparire addirittura sia per assorbimento del popolo invasore, sia per sterilità. c;ia percbè spanali dalle nuove consuetudini degli invasori. La nuova ch·UU1 non ha loro portato soltanto nuoTi usi e costumi, ma nuovi vizi, nuove malattie contro le quo11 non orono agguerriti ml biologicamente nè socialmente, nuove l99gi contrarie al loro millenario tenore di vita, o11o loro secolari tradii.Ioni ed abitudini, alla loro psicologia. insomma alla loro esistenza. R' noto che speciali condizioni di vita imposte da necessitò: politiche, geografiche o :sociali arreoano non Mlianto...,danni biologici • peichid ma genelici e demogrolici perchà portano pregiu. dizio alla procN1cnione ed alla continua:r.ione Hin~ede O!!erma, tra altro, che i popoli eìleno-romani de• caddero -quando da un'alimen· lozione sobria e porco passarono ad un'ecceulva alimentazione carnea. I Pellerona dell'Americo del Nord ed i Maori della nuova Zelanda 00$lreltj a vivere nelle < riserve >, privati della loro mii• tenaria libertà, in seguilo alla vita conlinata ed all'imposizione di un nuovo vivere :sociale, sono colpiti da o1!erazioni paico-moral! tali che anche il potere genetico ne risente; -e d~ qui una !alale e progrc9'3iva èenatalitò:. Bisogna aggiungere che la civiltà europea li ha messi al contallo dj alci..:ne malattie inletlive (tubercolosi) e dello clcooli:smo, sicchè ai tratta di ur.a vera e propria degradazione col!eltiva che va assumendo se:npr• più l'aspetto di un'ereditè patologico. Ano1ogo destino subiscono le popolazioni andine, 9'.i Arauca• ni ed I Fuegini. Ma allo spopolamer:.to ed alla decadenUI delle razze delle isole d•I Pacilico CQntribuirono or/. che conccuse endoetn!che come p. e. i procurati aborti. g\'inlanlicidi. la schiavit\l delle donne. la gerontoct<Ilia (governo dei vecchi), la SC'Ol'SO alimentazione, l'antigiene. la magla e le gueirìglie. La civiltà ha contribu!to
eoffimportmione delle malattie infeltive. dell'olooolismo e con il commercio degli schiavi. Oueuti popoli vissero isolati nelle Immense solitudini del Po. cilico senza ol!luenie immigro. torie, senz:o incroci eteroelnici, senza J)08$ibllilò di cambiare obitudinj e vita sociale, sposando lro di loro in una continuo endogamia dando cosl conlinuoZ:.:one a roue pure ed a connubi con&angulnel. Il violento con• tallo con una nuova civilti!i doterminò la caratteristica e ipersensibilità olla eiviliz:z:0%ione > co!oniuotrico ed olle molallie lmporlote che tonto contribuirono olio dislruz:ione di quelle popolazioni. Lll BINOCBllZlll Un'allra causa di decadenz:a è la 00'.ll della e gin0<:ro2:ia > (g0vemo delle donne); residuo della civillò matrioroale. che esiste ancora in alcuni gruPPi etnici dei mari del sud. Queste tribò si estinguono inesorabilmente come P. e. i ·out-• Duè dell'arei• pelogo dj Biamark ed i luru Puru dell'Amerie<l del Sud dove gli uomini formano delle societi!i segrete di solidarietà. e per rendersi indipendenti dalle donne li dànno cr pratiche e:11tranaturoli. Specialmente le malattie infel• . tive come p.. e. il morbillo, la scarlattina ed in genere le malallie eaantematiche, la tuben:olosi, ecc .• csonO quelle che de<:imano le popol<niorli di colore venule a contatto degli uomini bianchi. poichè j loro organismi sono vergini alle infezioni • quindi non hanno potuto ereditare ed elaborare gli anticol):i necessari olla dile50 e perciò la malattie decorre con un andamento n:rpi.do e letale. Molti fenomeni di decadenza e di senescenza etnica prove:,- gono dì frequente - ma non sempre - dalla fusione d; due ciTiltà. e quasi aempr-e la civiltà impo.sta e sovrapposta troTolge la civiltò che subisce; b altre parole la ciTilli!i dinamica traTolgerebbe quella Gtatica. Il progresso. quando Tiene a con• tallo di popoli primltiYi ed a dTiltò italico li trQKina olla lir:e. Vi sono dei vizi endem!ci. delle consuetudini, del riti che !anno par1e di alcuni popoli e che contribuiscono a diluirli àemograHeamenle sino a distrug• gerli. Molti popoli p-imitivi si servono di meut prevenfr.,j ar:• ticcncez:ionali per ridune il numero del figli. Pre= alcune popolcuionl australtane es:.lh, l'uso delropercuione della e mka • consistente a produrre una ipo, apadia artiliciale. Nell'arcipelo9<> della Malesia gli stregoni adottano degli speciaH internnti ginecol09ic per soppnmere 11 conc:epimf?\lo Fra gli Auhh nella Polinesia 11 Ira gli AreTth nelle 1so!e MaG.0..-anl hideriCID9 S rione domina lo pomiscuili!i ses.. suole senza alcun riguardo alla prole che viene spietatamente reietta. La poliandria (fa.miglio com• posto da una donna o pii) uò. mini) deriva dai soprannumero degli uomini per inlonlicidio de!le donne. por la maggior mortalità delle donne in seguito olle misere condii.ioni d; •ila ed ai parti i:wematuri, dalla poca lertiBti!i del suolo e dalle. disagiato condiz:.loni economiche generali che producono maggior nascile maschili. La poliondria it diffusa nel Tibet. nel Kaahmir, fra alcune tribò dr~ldlche dell'India e fra i Veda dell'isola di Ceylon. Molti popoli furono spanati da una vera rabbia suicida in seguito all'invasione straniera: un vero equivalente omicida (Inccs. Ati.ekl). Le popolazioni indigene peruviane fatalmente Tanno acompa, rendo per l'abuso che fanno della e chico > fsoetonz:a inebriante ricavata dalla fermentaz:ione del mais) e della e coca> (mosticoZ:ono di f09lie di coca !alla quale 1i ricava l'alcaloide cocaina). ll UTODJS TB UZIONE Da questa breve rcuscgna storico-etnologico si rileva quanto cooperino alla scomparsa di un popolo non solo j fattori patologici, ma ~uelli sociali ed aror, ~ bientali; ai lrolta molte volte di là e del progresso eui popolL una vera e propria autodistru- Il progresso e la ci.villà agi.ione. L'ambiente ed il genere giungono nuovi . apporti nel del viver• sociale po3sono deter• grande çrogiuolo psichico della minore le più svariate patologie umaniti!i civile. Si coalrul.sool'lo collettive, la decodenza di un nuove ~ioologie per il continuo popolo; esser çousa non solo dì rinnovamento delle rapp-esenta-- un progressivo rallentamento de. zlonl della Tito; •i lon:oano nuomogrolko ma di uno tendenz:a Te psicosi, nuove preoccupaziodegenerogena ereditaria dipen- ni, nuove intos.sicazion1. La cordenle dalla Volonlò dell'ambien• ca dell'umanità verso il perfete: Ma questi !allori pogsono on- z:ionamenlo intellettuale, sociale che eaaere positivi cioè portare e mocoanico porta come cona• un popolo all'ascesa biologi~. guenz:a delle pie<:0le alterazfoni civile e demografica. Molle mo- psicologiche dfe, a goccia a d.ilicw:ionj lavorevoU. •e tempe- goccia. si aggiungono alle peealivamenle adottalo, possono sistenli formando cosl nuoTo ere-,. coneggere e compensare alcune dilà, deformando le predisposldeviaz:ioni psico-somatiche di un z:ioni, alterando i genidi, (entità popoJo an!alo dl!a decadenz:a. biologiche· çon1enenti lutlj I CO• Se la civiltà penetrante è su- ratlori ereditari) associando e periOfe e porta con aè soltanto dissociandone le coppie, insomle sue esperienze at~iche, le ma formando c:altiTe o buone sue organli:zcuioni sociali., il suo qualità eredi~•· ' f:"!~~~2.~~: s1 ;!: -.J~m~~~ 1 ::: NOTANElfTI dico--uoclali atti a combattere I DELLAPSICHE :~lco:n~~le~~::~~:~Ìm~::~ ,. Pensiamo alla trasformazione una voluta ortogenesi fisico. psi• della psiche umana ottraveffl'o la chico e sociale delle collottiTità fuga dei secoli. La psiche suetniche assoggettate. non pu6 bisce continuj mutamenU. L"uoanerarsi il decadimento o la mo primitivo aveva un deboscomparsa di queste, ma verifi- le oongegrio inibente, dominato oarsi invece il fenomeno inverso unicamente dall' Istinto, o 9 g I cioè la rigenerazione e lo risur- l'ialinto è contenuto dall'•du.co-• rezione. come l'ha dim08trato z:ione e dalla critica. Questa mol'Italia nella storia delle ooloniz- tamodosi psichica Si è formata z:azioni romane. venete e fa- (l"ltraverso le necessità, le especciste. tieni.e. i deulderi e l'evoluz:lone Cj si chiede ancora qual'è e de} pensiero. • quale sarà l'effetto della çi.,-i). Ma all'evoluzione del pensiero
si auommb U l•nlo di•tiliato Po• tologlco. magari imponderabile ma lendente a ra.llonar•. con lo accw,.re dei MOOl:i, la i.na.tone e la conc»nlrmion• CMUe toNi prntlltenU, co.truendo ooel nuo. vi malat~ nuovi neuroelcl, nuovi psicotici. O lenlo mo ooeta:nte la. Torlo dell'ambiente, la cMhà. O pcogr-.o con le aue ogfoteue, con le aue 1oulne.. oon le •ue esl9enu e oon La eua lebbre bniclo:nt• hanno modificato Il comple..o umano. Eppure la media della vita umana •t va continuament.. allUJ'90ndo, e perchl? Perchà la driltb ed U progNNO non di.struqgono mo modllicano ed .dilicano, aumentano e perfezionano le ponibl• litb diagno■tiche e terapeutiche, l'igiene, l'ON•lenZQ: a>Uelti'la • . l'eutenica - lnio.tica ma lien• In .,Ila - di•INQ9e e cr.a. IULATTII NIBYOSI Gita verso :a line del ffC'Olo pc:ruato •i parla'ta di un aumen• to <Mli• malattie nel"f'OM. n &tard IICri'l.... a che negli Stati Unili d'America, !•rso la fine et.I H-OOlo ICOhO. vi ero una 'l'era peu.ro,tenla endemk:ia cau10ta dalle inOuenu d•I Jlr09re•• "'· Jakoby dh:nOllro c~ Il nu• mero del pauj aumenla oon la d"riUb (ink:m-icmionl 'l'oluthKI· i•, alcoolismo, sl6Jide, .cc:.). Fra le cau .. di vecehlalo SH• •uale precoce li Lorrond pone tutte le pratiche neomalthusione. • J'alienl•ta Su- Robert Anza. atron9 Jon", In un di.aoono t■• nuto anni la a Londra, aflermti .-:be alcuni melOdi anlloonouionali •rono cauea di un lmpres-- a!onante aumenlo della pazzia dell• donne. 1---------~ Anche le inloMk:icmonl •olul• 4 rettaa,wolo delkt "rila di lfi«foro • Q r•ltanoolo a trolle,gglo rop,. pc... nta oon lo •ua 1uperfide l1 nul"lero di anni 'l'iaaull da una generar.lon·• di 100 nati in Italia i•rl (1881-1882). U reltançioto bianco che ala aoHo rappre.a,enta ugualmenle oon la suo super• licie Il numero di anni vissuti da una 9enermione di 100 nall i:n Jlolia OCJ9i (193().1931). Oual1 .sono, dunqu~. I danni ereditart della ciriltb 1 Ouali .o-- no I gruppi noeologlct (di mo• Jattl•) che maggiormenl• affli9. 9ono 911 uomini d"099l•? Logicament• •I donebbe pen• .are eh. le malattie di. mag. giorm.ente afft'99ono l'u.monUb dvlle alen.o quelle di origine ne"oea. MoU• molati!• tono oggi In c;nuaenta. non Ionio per la loro reat. diffuaion• qucmto per la ma99lor precisione dlagnosùca. per Il maggior oontrollo deU• moltltudfni.., per la oolleltiYinoz.ion• d•llo medicina (medicina aoclale), per lo mag, gior ooecienza igienico delle mOSM. quindi per una maggior poulbUlto d1nd.l'lidua:rte. • Le anomalie peic:hlch•. In tul• te I• loro •fu.mature. ed in genere lo aoot;ta:m■nto <Mlla mentaUtb umana dalla media normale, sono Indubbiamente In aumento con nuo"• li9warlonl • con molteplld mcmlt..ta:z.ionl La continua e difficiJe lolla per la Yita ha Indio nella m•n1e umana dell• not~•.oH modifiC'O• -· 12 t~ cooperano a coetruiN nuovi fenomeni i:,.ichlci ed a minare sempre pi~ le basi i9ienioo---.redilari• deU'u.manltb. Con la diffuakme dJ determinate molallle , •ubentrata nel• l'umanlltl civlle un·angioacianl• preoc:c:upadon• di CC>ntrarl:e,• queela continua pnoc:c,,apcnione non la che •I09•tar•, molte •ol· te, la portata 1teaaa della molai• tia. N•t temJ)I antichi c'era l'or• rore pitr la Jebbfa. in Mguito, quando Ja curo cmtiluellca ero lnelfl00ce e quando erano fTe. quenll I casi di paroll.sl progr•aai•a e dì ta.t>. doncùe. era dif. luea la aifìlolobla. °"19'1 l'umonilè: • tormenlata da due !onne psicotlche • pr.ci.s,amenle dalla tiaiotoblo • dcdl'oncofobta (terrore del cxmcro}. Col progreuo meooanloo, con la regolm.k>ae del tralficl, oon la cnazione di nuo"• ~Haionl. con l'aumento della rNpon.abllitè: ecc. 11 va lormando un net• voslamo oollettivo,, una continua irritobUHò. una ten.ione di at• tenzlone prof•u~e. una pti• ooei alradale 1 Sono piccole aen• 9é:D:ionl che glomalmenle •i OC• cu.mulono alno all"odallobilitò. sino a aeare un TIUO'IOMn90, ma che lnèltOl'abilmenle, 10fura• no l'organismo alno a renderlo ipeJ"MnaibU•. OuNto OMOmmO• mento di aen.cz:donl 'tiene. pe,: quanto lmponderabOmenle e len. tamente, trosm■MO ai aJk'anden. li re~ndoU plà n•rTOIII ed influendo 1u tutto U loro congegno pelchic:o. Una caratteristica ))li• conevro.l del progreuo • quella ·<Mnomina1a da L. Vemey e P9-i· con•'lrwi d'incertezza> che pn>- •errebbe da un·tn9iustilicata incertena CMI domani, da pauro dell'incoginilo, da mancxnua di ~ nell'O'rt'enlre. An~ U ce-- libato 'tolontario ed n matrimonio In tordo: etò dann°eg9iano il ritmo demogro.lioo e la nxua In quanlo che da 9enilori onzSonl o non noacono o nascono figli deboli.: In MCOndo luogio l 9enllort muian1 hanAO minore p:,asibilil6 di aull-.re ed educore t lofO b9ll, e coel, allo lo,o mo,• te, moli. Yolle, lasciano dei li91i 9io'lani aenzo educ:oz!one • NRUI ori■, dej 'l'■ri abcmdoti. Lo aomma di qu•eti fattl di lpe1Mnalblli1ò • di pr■olX\lpa• zione aono cau.a dJ turbe ner- .ose, d'lneonnia. di cekll-, di diape,:el•: QUetLo alalo di ecci• taz'one viene peggiorato dog-11 1trapazzL dai dinrthnentl Kd· • tanti. doll'abu.lo <Ml tabacco, del 1• e <Ml liquori. dotla vita sedentaria, dai Nmori CMlla •ita. ed allora •I ricorre ai colmanll, aoli Ipnotici, ogli antin .. roJ9icl, agili ontitpa:am~ tu110 a detrimento del ell;tema nervoao centrale. Jn quHlo akrlo neu,o.pelclùco l'uomo procrea • t.ioam•tte al nascituro una minorozk>n• blologioa, ,o.,esda nella coppa della vita tutte le ION.ine della aua 'l'ila -ollretla\a ,d ■odiato. Non • pouibll. che le cellule pre~l• alla troamiulone del caratteri (9enidi) nan rlunlono qufflo lento m.a ln■sot0b'le m- ••lenamento dell"amblent•. polchà anch'Hae sono chlmlcamen• i. costituite e quindi devono au• bire l"lnftuenzo dell• .,orte, lntoe1icadonl. L'UIUNIT A DILL'AnDJBI A, Herdlicka ha lotto un Inie• reaaant• studio d.dultivo sullo umani~ dell'O"'t'l'enlre. Secondo r A. la atatwa media della rana bianca va elevandosi: oggi noi •lomo piò altì de91! antichi romani • et.I guer• • rieri del medi~•o, tonto eh• una peraona di •tatura comune non ri\l..lclrebbe ad entrare nelle pesanll ormotw. cli un tempo,, ammirate nei mw:ei. Anche la copacttb cranica va aumentan• do non solo in rapporto alla ala• tura ma in pol)Orllone superio-- r•. Misurando la copocitò media di molli crani raccolti in cmtic:he necropoli e quella di crani recenti. latta Ja ()()fNuon. relati'la allo etotu?Q, •I à ooeutatato che , nnuto producendo.I un aumento graduale Mbben• non -· uo!1~J.~=~~~~ :~ aanlo ed un ce"ello ma99iori dei noetrt. L'aumento della capacitò c:ranioa: al • prodotto aen• za che Il •olume Nlemo del ero• nio aaaumesse mog9iort p-opc,rzioni • d6 .oltonto pe,chl questo aumento si • krtto a •"'l'(ffl.• togigio delle oaa c:ttmlchec in seguito oa un graduale anottigliamento delle •t ..... Nell'uomo d■U• fore•i. l• caso craniche ercno di uno IP"SOI"• noteTole • real.stenti al plà •io-- lenti traumi. mo coU"cmdar dei N<XIIJ perdettero l'antica robu- •teuo • resittenzo. perch• con la clvlltb acomparvero detenninote iNlldle. Per quanto riguarda le funzioni tisiologiiche ai pub omm•llere che ai anò una completa lnvc> luzione degli orvoni Ndimenta1i • con aeane .et lncer1e funzioni fiaioiogilche (appendice. dente del giudizio. coccige ecc.). L'in• teatino •I accorc:u6 aempc• più per U oonaumo di dbi aoalcm- :riOI.I soanomeni. 'l'Oluminasi. e quindi con poch. sa:>tie. Anche lo slomoco, c:oll'ondor del lem• po, aubldl un'auona. Anche i. pulecmoni. Mmp-e ucondo Herdlicka. aarebblro ou. mentale ,~pelto agili uomini di quakbe NC0lo la (da quando I dati pouono • ... re controllati) In segiul10 od una moggik,f ollivltè: del rig:nnblo; ooa\ J)Ur• 91l atti respiratori e la temperatura .arebb.ro in aumento . I POSTIBI SARANNO PIÙ INTILLIBBNTI? L'uomo della ci'tihà crnenire IICIIÒ più intelll9en1e? E' dllllcile dare una IUP01,la calegorioa ~ill'la o n■gati'ta; ad oginJ modo •■diamo che il 9en:o • di tutti I tempi. di lutto I• civlltb. aeroJ)f9Ch• vi •kl l'ambiente neçeuario • lo poaaibilitb di eapl:ioanl. Nei tempi remoti brillarono lppocro1e, Archi• mede ed Aristotlle, in M9ui10 Doule Alighieri. nel tempj a noi più vtdnl Leonardo da Vìnd • Galilei; al glom( no.tri Edlaan e Marconi. Non solo nel oompo della adenzo. ma ln tulti I com• P.. dell'arle, de!la letteratura. della medicina, della politico, delle t<:lenz. militari ecc-. Oggi lnnc:e. t moggiOfmente diffw:o la cultura 9enerole, lo •Jlirilo p,atico dello vita ecc. ciaà t lallori dipendenll dall'ambien. le, dall'organh::zatlone 90Clale e do! comando <Mila 'l'ila. L'organo del pitn1iero • maggiormente alrut1a10 pitrchè me~ nella n• c:..,sik1 di un m099lor eMtc:izio. Ma quHb non dipende da una maggiore o minat• inlelli9enzo, ma da una perfezionala orgianluaz:lon• IOd.ole, da un mag• glor mc:.na.ionall.smo spirituale Inerente alla civillta e non olio intelligenza. .Dobbiamo C()nc:ludere e~ an• che la driltb ho una gronde impor1cmza nel C'OffiJ)Odelrer,editarle1b polch• le •u• Jnflueni.e, pon. dero.bill o no, unile ali'eul•nlc:a ed oll'••oluùon• del pensiero umano. modificano U oomplic:oto congegno dei 9en!di 11 do a\le-- rarli. lnll'K'Ciarli o di1unirll. occe. J•ronclo 0 rollenlcmdon■ la 'l'lceDdevo)e lnRuenza • c:reore o:i.l; attraverso la coraa del tempo.· delle modificazioni •redlto:rle, delle nuo"• ooetnwoni peico!oglche dei ritocchi aamatic:t che possono. magiari, •fuggire od un eaame •uperficiale ma che ottentamonte ONff!"ate, oonttoUa- t•. comporale • NgUil♦ Indicono nnconlondiblle e prolungata inOuenza dell'ambiente civile.
IL RAZZISMO NELLA "CITTÀ DEL SOLE" DI TOMMASO I filosofi, i pnwtori. gli apirili eletti di tutti i tempi •i sono eempre preoccup•t~ q~ come una condanna dello Apirilo, a aimili speculazioni, di immaginare e daM:rivcrc una specie di Stato o di Città ideale nei quali gli uomini potessero ,;,•ere felici in modo da t,tnlini come in un antipandlSO. In AOelani.a. coeloro non hanno fatto altro che esprimere l'accoramento che prese l'umanità quando, perduto l'Eckn che Dio le ueva dato, fu sempre portata a rim· pi.angere il paradiso perduto e a crearsene uno ideale sulla CTOSta terrc.Mre. CAMPANELLA Dal cCo,qwn spartano all'cEwio,. mul> di Solont, aUrneno la cRepubb/U!O• di Platone e all'cUJOpia> di Tommaso Moro, arriviamo alb. e Cillà del Sale• tlcl Campanella. E senu calcolare gli innumen=voli mondi utumii immaginati dall'uomo e vagheggi.ali dai popoli tpecialmtnte nel periodo in cui Cristoforo Colombo, scoprendo l'America, credeva di aver toccato la smisurata vi• gna. favoleggiata agli occt<k111ah dai fratelli Polo e dalle leggende d'Oriente. Infinite ci11à ideali ,or- &ero in questo periodo: il e Muntlu1 a/tu». la « Novo Atlanti,»,
Ouodro di Lorenzo Lollo nella Gollerta Pitti di rlrcm:e l'c Oaw1ia •• l'c Isoli, siocoru.la >, ecc. per arrivare nei tempi modnni al e 1·a1.un.Jlt!.n·o • di Fouricr. •Ila e N~w 1/amwny > di Hoberto Owen, alla e J>u« per~IU(J • di Emanuele Kut, al .ocialllmo, al marxismo. al comunismo e finalmenle alla Sociecà delle Nazioni. U1opie politid1e? desiderio sincero dell"uo1t10per un'et8 di pat'f:. di bon1i1 d'uguaglianza? Tullo qUeiilO non c"inlera.sa. almeno in questa sede. Quello che ci jJreme è di acccrU1recomt: anche in qu~a e Ciuà del Solf! • del fil~fo calahre&e - sùbito, come da10 ha&ale della costituzione di un regno ideale di uomini ideali - siano considerati i fondame nti rauiali. sui quali egli regolava l'amore e il malrimonio de i suoi ciii•• dini, Peraltro, la questione ~Il• ge11erazione, e in defoiiliva della razza. è alata &t:mprequella dlC ha C05tituito la ba.se di ciucuna · di quC!lte ideali çilli.. Cii abbiamo ,·isto in 1m precedente· articolo quali fossero le leggi ee,·eri.Mime che. in rano di matrimonio e di amore rra i gianni, il mitico Licurgo a,·eva dato a Sparta. PreciJci accenni • questo ratto lascia Platone nella atu• e Rt!pubblu:4 •• do,·e si pari.,. ddle norm~, cl1e dovreb• bero rqolare la procreazione dei figli fra classi e clasei di cittidini. Ma nella e c;,ro del Sole• il c..mpanella, fo~ primo nella stqria del pensiero fil080fico, &\'\/Cric l'importdhza della 5efezione di raua. basandola su di un oplium d'unione tra l'uomo e la donna. In parole 1>0,·ere.egli sembra dire: e Se l'uomo prende tanta cura per l'alleYamento delle razze canine eJ equine, sel~ionando ed ·aeco11piando i timili. verchè ciò 1:011 utt-bbe possibile. anzi do,·eroM>eeeguire anche ne lla $pc· cie umana?. Questa dedu1ione del Campanella, basata su di un a 06serva• zione degli animali può 5embrare mortificante e irri 8petto.sa per la dignilà dell'uomo. Ma quante cose che lo rig uardano da l-1 ,•ieino, e gli eono indispensabili pe.r la Nlute rtAica. l'llon ,:, non ha imparato OMCn·ando gli animali? I quali. guidali eia qualche CO!& di inrallibile come l'istinto riescono a _trovare <1uello che abbisogna all'onimo della loro vita c on maggior :&icureua di quella che non abbia l'uomo. guida to dalla ra• gio11e rallibiliMima. J punii rondanlCfllali nei quali il filoeofo concrela le ime idee di razzismo, punii quasi timili a ~lii della Repubblica ~putana licurgica sono con1enuli all'inizio della sua operella che. come tutti &anno ha una forma dialogica. i mmaginando una con,·ersazione tra un geno,·e&e. gran viaggiato re e ecorri• dore di oceani e continenti. e un OiJJ)Ìlalarioansi< MOdi sape~ ie av,·enture occorse al marinaio nell'uhimet sua riu·iguione. J I geno,·ette racconta il quando e il come si ritrova.s se in quo.la e Città del &le•· e11JOnendocon ordine al 11uohcoha1orc gl i i.stituti e le CO!lituz.ioni.i reggimenli JJUbbHcie le leggi, i OO• slumi e le uMtnze. Domanda l'Mpilalario al go1 0,·ese. a un certo rnomenlo del dialogo: e tlimmi dmH1ue d ella genera: Uoue > e il geno,·IC:lerisponde: « Nessuna donna &i marita se non arrh·a a dicianno ,e anni, nè il muchio è auo alla gt,1erul0ne se non ne h a ,·entuno e sol,o se sia di ra::.a bianco. Prima· dell"unione a KOpo di generazione. i maschi 1>0.ssonoan-icinare solo donn e steriii. Il giovane che giunge al giu-110 ~riodo con ,·it• caMa è celehr110 con onori e canzoni. Qua11do i gio,·a.ni ai esercitano alla lotta, tutti nudi come i greci, i m.c~tri con09C0noquali tiano le mern• bra che 1>ii sono da congiungere. Così si accoppia no i belli e grandi insieme. i graui ai magri e viCC\·ena. e Il matrimonio è C08lituito da un rito che richiama molti•· simo quello dell'età licurgtea in Grecia. I giova ni dormono inraui in celle &epar•te e tolo all'ora giu!ta vanno il maestro
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