La Difesa della Razza - anno IV - n. 13 - 5 maggio 1941

ANTIRAZZISMOGRECO- LEVANTINO IL FENOMENO FANARIOTA IN ROMANIA l'invaden::a -:lleniW.ca nf'llc rct,ioni donubùrne di Yafuccliia f' di Moldavia si moni/estun, SOiio forma di propar,m1du re/i• gio.,a dd clero ortod.o"° fin dal principi<, del u:c. XY/ proJiuwrdo dello IDllcran::a ottonWJ.nae dello ~nalità ,lei sulloni in mutui.o di oonce"i<>ni. lo skuo Michele il Brur:o at"!L'a 101/n:itato la ripre~ delle rela%ioni da tempo in1u,ot1e fra lu cltksa di Yal.accltia e il palriarcalQ greco mentre il suo coller,u Ji Moldavia cAittlct.'a a 8™111::io /,a crtt!~ion,. di un· polriorcafQ remano a Su«aro, tapiu.t,. d,lla ur,ione . .iliuionori e predicatori s·incmietJl'Unt> oltre che della pm• par,andu reUsiosa. di qW!slw.1r,:.,uuidi per fu sede patriarcale ,li CostQntinopoli, P'""""' più che nu,i dolio in.w=inbileavi• dità della Porta. Al principio del XJl/1 ~. un greco ua cappdfuno del princi~ nwfda,:o &:uile l.upu, fH!' ordinr dtd qual~ OVt!l'O intru• pu:.so lo co.Ji/ica=io,,e di tut~ le leui locali, mort! bi::.anlino. E' già pu .se .steuo wrprendenl~ il /allo cltr. il cftro ortodono ~; 11do~rWJe con 1an10 ;;r.lo per addo~#ic11rr e ras.segnurr. quelle fiere popolazi-Oni e i loro principi, che, primo fra tulli Mie/ude il Bravo, nwrdt:1-'0m) COSlan.leml'nt,:il /rr.no della do-- minu;:.ione tu.rea con l'odio di u.11aimorgente umbi.:.ione di raz.w. Ma l'ùiwden.:.a greco--bi:antina ,wn .si limitò al clero e ali" propogw1da orwdo.ssu. Ben preJU> compor1,v:ro Ju.lle .sponde del Danubio ar;idi mercanti f' {n.1raprendenti Jignori. per lo più in t~te di ll't~r(lti. ln/uui chi comintiava con rin.segnare il greco preuo famiglie nobili d,:I pae.se. d,i aprit:v una biblioteca, cl.i traducetvi Ert>dQW q chi ùnpia11Joca Jtmnperie, com.e quella celr.bre nel chioJtro di Cetatuia preuo Jauy, do~ .si Jtampavuno in greco e in romeno molii.ssinu: opere destiMk la moggior parlt! a comballere la propaga11da caJtolico dei par.si tedesco . .slavi della monarchia au.slriacu. A questo punto il più era fatto: fe/jeminaff!:;7.Q della cultura ellenUtico fece pre.sa olle oorti prùicipesche e tutta la nobiltà rome,u, cominciò ad inchinurJi ai precettori .stranieri. Era il principio del secolo XVIII. Non pauò molw tempo che ;;,J;,. ridui di un'origine qualunqiu .si rÌlrOt.'arono un po' it1 grazia della cultura un po' in grazia del denaro. sui troni princìpesch.i di llalocchia. MoldaVUI e Trtmfihv:inia. Uno di es.,i, Giorgio Duoo. disce,1devo do una /am.i&lia di contadini; u,i llltro, certo Antonio /JaJf'lti. era un ricch.i.uimo nu:rconte, «reco. di remota origine veneziatUJ. pU:ru>di ambizioni .sm<>date,appartent!n&e.a quel mon<lo lernruino. sempre più elleni;;zato, che ll'n,:ru il JUO quartier generale al J,'QMr (rione di Co.stanlino• poli) tlonde do1·e1,YJnowcire lUlla una serie di. despoti della ~enti! rQnlt!11a. (;(Jminciò allora una dt'/le più triJti r.poche della JlOriu di · Romanio: la co.sì tl~Ua epoca /t1nario'll1. Il popolo romeno di

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