La Difesa della Razza - anno IV - n. 13 - 5 maggio 1941

Tra I" é'.\'UOI.:italiane:: che neg;ì ultimi armi hanno dolo maggiori contributi allo i,tudio de1 1•r0Llema della ra7.Za u ricordata quella dì Marcello Boldrini, la quale ha approfondilo divcrk queslioni in·• lcreManli soprallullo l'a!petto sooì.ale e 1>0liticodel prol,lema r.azziale. Sotto quc• sto upello dunque, l'esame dei la,•ori del Boldrini merita lulla 1:1 nos1ra attenzione in quanto es.~i sono molto vicini ai problemi trallati da questa ri,·ista con prcJcren:ia. Un altro 1rnnlo dell'opera del Ooldrini. che merita da parte uostra una particolare allenzione, è quello metodologico. li Uoldrini. difatti. ~ staio l'autore d.e in Italia. forse vrima di <>gni altro, lut a1>plicato allo ,swdio delle razze umaue il crilNÌO genetico, analogamente a quello che ha fatto il F"iicher in Germania. Cla.,sica è a qua.lo riguardo la memoria relati,a alle maggiori razze ~uropee. Que&to luoro. apparso nel 1934, co:stituisce come scrive raulorc stesso, un JJrimo tenlali,·o di abbandonare i er-iteri puramente-fe1101i1•ici di clu.ò1iricu.ioue del'e ra.Ue europtt. e i roncetti della filogenetica lradixionale, per ~uire irwcçe un indirizzo genclico moderno. li Boldrini nella prima parte di (1ues:o la,·oro. dopo a,·en: aM\11110 oome segni d~tin1i,·i delle r:it7.e umane europee la pigmentazione, l'indice cefalico e IL staltlra, ed a.,·ert riassunto le nostre alluali conoscenze intorno alrereditarielà di tali cnraUeri, ne~li ineroc..i tra 1>ortatori ,ti modalitù OJ>p&.;tedi e,.si, pre,·edc teo· ricamt'nle I<" manif~tazioni :statisticl1c della purità u meno delle popolazioni oggi ,·i,·enti in Europa. Nella t-ee0nda parte del lu•oro il &1drini accelta çome ipotesi di lavoro, cinque ratz(" tra quelle generalmenle riconosciute dagli antropologi in Europa. e ~glie ahrellante popoluioni atte a raJ>- pres("ntarle. che studia :5tatisticamc11te, r.egt.tendo le diretti,·e tracciate nella prim.'.l p:1rte. La indagine del Boldrini si conclude. elencando come segue, in ordine di pre- ~unta uniformità genotipica decresoc:nte e quindi di dec~nte indi,·idualità n~- 7.iale. i cinque gruppi fenolipici .:_esaminati: I) Ra:.za nordica: è presumibilmente pura. o quasi pen:hè rccc:&8ivari8J>dl0 a 1uui e tre i ca·ratteri fondamen1,ali (indice cefalico, pigmentazione. statura} e non. rh·ela indizi statistici di importanti miscugli e incr-oci; 11Ra.:..:a mc12 dit~rrattl!ll: 6Cmbra possedere un gndo noternle di 1mrità. soprattutto in con~ideraz.ione del fauo che, quantunque recessiva solo rispetto all'indice ocfalico, è qua.si immune da biondismo e qua. si mancante delle alte stature; 3) Ra::a baùica orie111ak: è meno rura delle precedenti, perchè recei!Si\'& solo per la pigmentazione e per altre ragioni; ;J) &:;;;.a dinarica: è assai meno certa delle J>recedenti._ per molti molivi e fra gli altri, perchè recessiva solo per l'a·ha statura. che, tuttavia, J>Otrcbbe essere un carauere ibrido !u~ureggiante e perchè comprende molti hiondi: 5) Ra:::a aipi"na: è molto inccr1a la sua indi"idualità somatologica, pcrchè dominante rispetto a tuu.i e tre i caralleri iOndameJ"llali e pcrehè teoricamente se ne J)UÒ spiegare la formazione per via d'incrocio. f>erchè comprende inrine molti hioi1di. Se il la~·oro·cl~ noi prece(i<'ntemente ci~ lato sulle maggiori ru:ze europee ha grande im!)Ortanu per l'aspetto politico del problema della razza., quel!o sui 1ipi e attitudini coslituzionali e ,sostituzione delle ari.s1ocruie. merita di e=w-re attenlamente e,,.aminato, allon:hè si mglia affrontare il difficile e com1•les.w problema sociale della formazione di una nuo,·a aristocrazia. Alla fine di ·questo suo la- ,·oro il lloldrini scrive che, nella storia moderna, ~i osserva un alternarsi cicliCC' di fa.si di grande allività e di fen,ore Nr .struttim e fa.si ,li pacata e fine elaborazione critica degìi istituti e delle funzioni sociali. CiO 1>en::hè- sempre secondo il Boldrini - si ahetnano al ,·ertioo della gerarehia. individui geniali ~i tipo brevilineo stenico, attivi. cou altri di tipo longilineo astenico. contemplati,,i. E' possibile dimostrare il :egame rra tipo costituzionale e funzioni rociali, stulliando lo stato, il movimento, le tendenze secolari nell'abi10 fisico delle urie aristocrazie della presente società·. Per me:tzo <kfle indagini compiute il Boldrini è riuscito ad accertare quanto segue: IJ Sotto l'aspetto statico, nelle aristocraz.ie attl\'e prevalgono i tipi cos1itu:tio- ,nali ste,1ici, per lo più brevi ma t·alora anche lunghi, in quelle conlemplath•e i tipi longilinei aSlenici. 2) Sotto l'aspetto dinamico, i ceti arii"-toc.ratici delle soc:idà aui,·e M>no costituzionalmente molto prolifici, ma logora• lori di uomini. Wi diventano in\'ece reb.ti,·amcnte Sll!'rili. impiet!ano con BE pau,imouia la loro limiuita prole, quau·do la 60Cietà si tra~forma nel ti!)O oontempln!h•o. - 3) Souo l'aspetto evoiutivo, così in pH· salo come al presente, alla trasformazionè di determinate funzioni sociali ei accompagna regolarmenlc un mutamenlo biotipologi~ dello stato maggiore a cui sono affidate. Molto interessante è anche dal punto. di vista &0ei.aleun'a:1ra memoria dd Ooldrini sulla stratificazione sociale dei difelli fisici. Secondo queilto autore i oeli superiori e medi: a) pos.seggono cara Iter-i recasi vi che - se si prescinde dalla loro ,·aiuta• zione OJtetica - nou sono certamente \'8ntaggiosi e non si può afferm;u-e nemmeno con s..icure:r.za che siano indifferenti; h> CO!!Ì in llalia come in lnghiher• ra, e!Si comprendono ele,,ate 1>ercentuali di indi,,ìdui non idonei al servizio milita.re; e) nella ,•alutazione sintetic::i della idoneità fisica, compete loro una f>OSizione inferiore alla tne(iia; d) in pa.rticolare sono affetti o colpiti J>iÙdi altri ceti da talune imperfezioni e rnalauie; "'' tr:iuasi di imperfezioni e m.slaltie dipendenti forse dalla superiore età in cui sono stai i ossen•ati in confronto coi membri dei ceti operai, in parte dall'azione anetN dell'ambiente o indirt'Hamente riOC\'Uli\ :., eredità. JI Boldrini da <1ua-te premesse è 1)0rlalo a concludere che una polilica eugenica. la quale spo~ la partecipazioni!" dei vari ceti alla formatione della gene• .-azione pro$8irna. contribuirebbe.. è \'ero, a legare a quesla unu maggior qull(!tità di pre1ti ma a11du: di difeni, che i <-eti s.tcssi !JOSSCggono.Clic quc-;;10:sia un hene O un male - scri,·e il lloldrini - non è CO$a che' si J>CS!agiudicnre da chi. come noi. ignori completamente l'ordinamento e i bisogni della società futura. Mollo interessanti sono altre due memorie del Boldrini, l:1 prima dedicata a.I pr-oblema deila fertilità degli individni deficienti e difettO!i, la seconda ai problemi delle rclaz.ioni tra coslituzione e la- ,·oro. Secondo questo autore il problema <ki rapporti tra fertilità dirfcrenzialt> delle classi sociali ed cugenica è moho difficile e non ammelte roluzioni semplicistiche. A,·endo così ri.cordato sinteticamente i risultati conclusivi di questi la,·ori del lloldrini, crediamo utile di riror;.nare su

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