La Difesa della Razza - anno IV - n. 12 - 20 aprile 1941

.seguì u11 PùUQ frnnco-;ugo-Slavo che (JUicurava la in/luen=a france-Se in, /ut,osla1:ia. Vi risporule1;a il secomfo PotU>di Tirana (22 ,wvembre 1927J, vera alleanza di/e11Jim o garan::i<i ,Lella tranquillità albanese. · fo me::;:0 a wli vicis-Situdini contillu(lva lù foua /r(l Cro(lli e Serbi. Ad aggratarla contribuì l'eccidfo del 10 giugno 1928 avw-nuto dura11tt: una discu.uiont: i11 Parlarr1tnto che portò il deputato Rocic a sparare cOn$rQ gli oppo,iwri. Ucci.1i caddero ,Jue ,/epuJati, croa1i, grat.--emente feriti allri Lrt:, fra cui il capa rroolo Stefano Radic che ne morì. rs ot,osto. la Croazia mi• nacciQ llpt!rfame111e [(I st:cession" eo,~ disordùti 1an10 t,ravi che il 6 giugno 1928 il sovrano abolì la costituzione. U,w sequela ,/i, rimpàSti mini.Jteriali. e poi /.a par1,,e,i:;adi una nuot>a co.stitu::ione (4 settembre 1931) non rallentò gli allacchi dei. depulati separalisti. Il nuovo capo dell'oppalizione croata, Mact!k, t·enne imprigiorwlQ e c<>nlui nwlli _Jtt,1U1cai lcuni dei quali in seguito giUJti;;:i"'i. Il 18 febbraio 1931 morioo cosi anche il celebre scie11:Ulw Mila11 Suf/1,a,y. Complotti, militari, sant,uinosamente repn!Jsi. presero a m-0ltiplicarJi o Zagabria, a.' Spalotc, a Marburgo. Macek fu di nuovo prattual-0 e condannato. Nel c:Ontempo s1'.aflerm,aw con sem.pre maggior sfroltUlte;;;;a. la tende,i:a iugoJlava intitaliana. la guerra. lrorò /(1 JugoslaVU, mentre nwti rivolw.ù:,nori cot:avarw in Dai,mazia, in Croazia e in Ma«dorùu. ossia con una situa:ione rompromeua nell'interno dal,la minaccia di disordini, alfeJterno dalI'(l.lltat,o·nùnu, con l'ltolia, mai diminuito ,wr10• .stanle la. parnen:a dei trallatl d'amicizia t: commerciali. Il soccombert: dei Serbi. oppresJOri "'"' a loro volta oppreui soUo il pew del conglomeralo etnico eh.e pretendet•t1110dominare, era Jcuale. Aggiunt,erQ e/i.e -Sebbene in nessun-0 dei pat!.si balcanici il cao.s rtu::.ialt: foue paragon,abile all'jut,o.flavo. mai si ràrom in t:ui niente di nemmen lonl011amente confro11tabile con quauto si ha in nazioni alI'apogeo quali l'Italia e la Germania e in COndi:ione di servir da guida ad allre. PratlonJ.o una esperien.a m.UUiucolare palesa che oo.,a .sit,nificherebbe, Jenza debite cautele, liuciore i Balcani ai popoli Balca11ici seoorulo un grido clu: la cieca ed equivoca megalomonia ang[0$6.$SOne avrebbe voluto far echeggiare di nuovo assecondando altre megalomanie, fra cui in particolare la serba. Cert.o gli esempi addotti per la Jugoshrvia 'denotano immaturità politica, culturale e cii:ile e costiJuiJe-0no l'indice di. u11 fenomeno che non ~ 11-t i,olaw nè sen.=aconsegue,i.:e. Quel /1:nome11.onon i esiral'U!O al /cuto che dà. lropp<>poco tempo la nuooo civi.ltà europea è pe11etrola fra i Balconid. per ora lasciandoli disor~nlati. Si tra.ua di una civiltà che rich~e lunga pratica mentre eui cominciano appe- ,ia ad avvicinarvi-Si. Potranno o.uimilarla. perchè i loro elementi ra:.:iali sono ouimi e rienlrano tulli in quelli dei migliori complessi europei. ma occorre rimeuuli in ordine e disciplinarne. secondo lunt,imirattti vedutt. lt: rnanifeJtazioni future. Non sem.bruanno più a nu.suno &lì Anglosa.s.JOni i consi&lieri adaui pu slabilire cotesti) ordine dal quale la ~niJola balcanica /w, l,.._nmoli1,o di sp,erart: un radioso frnt~nire. LIDIO CIPRIANI 9

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