;.:1°"',.so· e quando sopra, ,·e1111t' I• reazione ,li quello ri\·olu:r:ione >. E 111 prima 11 &Oµportarne le conseguenze fu. come era giusLo e natural~-. la Francia ~tCMA: dopo la ri\·oluzione, inratti. e ha gli al• 1ri gloriosi errdti. la ciuà regina di Europa e dell'unh·eniO mondo &0{C.giacq11e nello spazio di circa mezio 11eeoloa tre occupazioni ttranil're •· In Italia il ,olo Alrieri intuì la decaden:r:.a the •i nucondC\•a didro que:la e jllebea reazione tonlro la ei\,i11à euroJ•t"•>. Ma l'e1JoCmpìonon ru 1Jegui10.e i nostri slorici preferirono et.ahare le geiua dei .u11culot1i, insieme 0011 quelle dcll'c uomo !alale>. che procurò alla Fran• eia un ~guito di brillanti ,·illoric. ed un'unica ma irreparabile sconfiua. la quale uhima provò ad e,•idenza che e lanlo la Francia, quanto Uonaparte non erano dC'!,linati a qudla primizia sugli altri popoli che in antico •vpartenev:,; all'Italia e nella ,toria mO<krna ai po· poli settentrionali>. E il ~1ontefrcdini 41rrh•ava a prendentela perfi110 col Manzoni, dichiarandolo, a cagione della sua ode a Napoleone, e destituito d'ogni .5en· 1ime.nto nazionale>; e al ~bn:r:oni oppo11e,·a il Leopardi ,uo conte.mf)Oraneo. e~ invece a,·e,•a fulminato e quella n:azio• ne •· e con t'IH quanlo ,•j era iilalo in Europa di ritorno alla harharie dtl fanali.imo plebeo. irola, ,era e 1•rofonda taUM. della rh·oluzione franCNC, cal~tatrice e interrompitrice dei principii filo- ~ofici del ~lo XVIII dai quali gli storici simpatiuanli vorrebbero fula diM:en• dere come una conseguenza. mentre ne èin realtà la J>iÙe,·idcntc e completa ne• guione. In tutte le •ue pagine il :\lonte(redini cita spcs.so ro,em1>io dei Romani i quali quando qualche f>ericolo minacciava lo Staio, e ciò 1i ,·erificò a ,·ohe 1>er periodi di lempo anche a.sNi lunghi. eleg• gc,ano un Oinatore. e nelle ,ue- mani arritlu'ano in1eramenle le loro torti. Si c•- 11itce quindi come al n~tro 11orico non \'&da molto a genio la flgur11 del Maz· :r:ini. che alle ques1ioni interne italiane de<licò gran parte della :ma anività e. della ~ua allenzione. Questioni interneche do,·e,·ano ,,usare in iste011do luogo 1M!I tempo in cui il Mazzini 01>cra,a. e che ìm·ece egli tenne .sen1vr.;: acoese, e se ne sen·ì al momento opvort11110ver intralciare la slrada ai 5uoi a\•,·e~ri. e Lo KOpo dei nostri ,ecchi liberali - ~rin• il Montehedini - era l'indi1.c::n~nza d'llalia: di qui.ttioni in1erne 11011 e.e ne :Ìa· t.:a,•.:a•· Fino al 1830 il par1i10 liberale ebbe e unità di ilCOi><> e di conl!òiglio>. E tulio ,.arebbe polulo andare 1;er il me• glio. &e a partire da un dalo momenlo 111 proraganda t" !'ai.ione mauiniane non m,n.."Cro e indebolito il partito liber•lc i11 llalia. già unito•· Qudte O:Uenazioni dt'l ~lon1efttdi11i :tul nO;ilro RifOrgimento non .0110 nuo,·e. te non per il punte di , 41a da cui egli le ra. Le ,ue idee •v· paiono infatti loutaniMime da quelle dei moderati, clie vede,•1rno nelle teorie nun:• ziniane un serio pericolo per la l'lil&tente c,cit1i1uzioneborghNC dello Slato. Il Mon. lefredini è un 11axionalista. che con la <1ue.1ione ra..uiale ct:rca di far leu 11ulle addormen1a1e coiM:ienze dei contem1>0ra• 11ti. ai quali non '1i i.lanca rii ripetere in lutti i toni il suo ,e:rl>O: Ceroore i n1e::i con cui ci 1.i poua rigenno,e in un'Europa ln 1·ia di dl.Jfacinient.o, do,e una delle forze c~ l\enno maggiorme111c tonlriliuilo a mantenen i il ~lare ~uilibrio. l11Francia è ormai perita per M"nipre. Non è difficile imm•ginare l'accoglicn• za che fece la Terza halia a qu"te irltt del Mo111efn:dini. Gli amici lo chiarm1ro110 un maniaco. i nemici lo ipacciarono per p.auo. Ma il Montefn:dini non 11i 111- .ACiÒ mai ~raggiare: mandato via da un giornale:. entrò in un ahro: perduto un editore. M: ne cercò un 6CCOndo.e poi 1111 1er:r:o, e 00$Ì via. Egli te1111'"duro con la 1>0ten:r:ainvincibile di com·inzìone de· gli uomini di buona fede. E ,·algano i nOMri .tempi a che non sia Mala una la t--Uafatica di a1~tolo miiCOnosciulo. L D. 23
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