La Difesa della Razza - anno IV - n. 12 - 20 aprile 1941

&LI OBl&INALI SA661 DI FRANCESMCONTEFB DIMENTICATO PBECUB ..... ~ ... -.._, .... ,. DEL RAZZISMO ITALI Il nome di Francesco Montefredini, per çoloro che si occupano di atoria let• teraria, è legato ad una curiosa introduzione con la quale egli preuntava a; puhbliço i Saggi critici di France-,ço de Sanctis, quando questi apparvero per la prima volta in volume, nel 1866, e allor· chè il de Sanctis, ormai tutto preso dall3 , ila politica, sembrava aver abbandonato per sempre la critica letteraria. « Ag:'italiani - dice\'a il Montefredini in quella - introduzione - gli scrilli di Francesco de Sanctis se faranno per una parte bal- :ur il cuore d'orgoglio, dall'altra saranno argomento d'amare riflessioni >. Per in tendere queste parole. bisogna rifarsi ali'epoc:::. 1·1 cui l'autore scri\•eva, e allr. idee Jel lutto particolari che gliele della- \'AllO. Il de Sancli.s era staio a Naroli suo maestro. nel periodo eroico della prima scuola, dispersa dagli avvenimenti del '48: e del AuOmaestro. applica11dole alla storia e alla poli,Jica, il Montefredini aveva portalo alle ultime conseguf'nte l noti principi sulla decadenza sociale, e quindi letteraria, della vila italiana da: Cinquecento in poi. L'introdutione del Monlefredini era eru tlunqut- una specie di elogio funebrr dcll":ittività lette"raria del maC$tro. Invi• LARIVOLUZIO FRANCESE t.:ito (lull'edìtore a :.<:rivere la prefazione. c. nnn ho potuto farlo -· egli diceva - senza sconforto. pensando che questo è l'unico e forse i'ultimo frullo di un in• gegno, che ahro\'e avrebbe guidato gli 11tudiad .:iha meta e qui interromre nel bel mt-glio la sua carriera >. L'interesse di questa prefazione è dato dal fallo cl1f> il Montefredini non vi parla da letterato. L'ammirazione un po' petulante di cui egli circondava il maestro ha infatti cri• gine da considerazioni che oggi :;i direb· bero ·Ji carattere razzia!e. Nel de .Sanctis il Mon1efredini vedeva un uomo supe• riore al suo tempo, l'anticipatore di una Italia in cui, scomparsi gli e: elementi diacordi > della sua storia, e: l'individuo diventasse nazione, popolo > ; o, come si esprimeva in un altro se.ritto, parlando delle facoltà inteileuuali del maestro, e: un critico sui generis, un tedesco. uno Schelling cacciato in Italia>. Insomma già fin da allora. secondo il suo discepolo, il de Sanctis avc,•a legato ai suoi compatrioti una eredità preziosa. e "solo bisognevole di sistemazione e di s,·iluppo. A quest'ultima fatiça stava per principio di regresso accingersi lo si~ Montcfredini, giac• chè al lempo della prefsiione ai S<itgi critici, che è dell'aprile del 1866, era in• valsa Ira gli scolari, gli amici e gli am· miratori del de Sanclis, la convinzione che il suo astro fosse ormai· tramontato ))Cr sempre dal cielo delle patrie lettere. Nella seconda edizione dei Sa&t;i il de Sanctis soppresse lo scritto introdul• 1ivu del Montef redini. Questa ed altre ragioni fecero sì che l'antica amicizi11 tra i due uomini a un certo momento si raffreddasse, fino a ,·enir meno del tutto. Più tardi, allorchè il cle Sanctis avri pubblicato la sua famosissima Storia della letkrulura il Montef redini arriverà ad açcusarlo di plagio, rh1e11dicando a sè la priorità dell'idea che nel Boecaccio si debbano scorgere quei :,intorni di deta• denia il cui sviluppo sarà pienamente manifesto un secolo dopo.' Il libro più importante del Monlefre• dUti, e che anche oggi si può ,icercart non eenza utilità, è una raccolta di arti• coli ed opuscoli, appar5a nel 1877 p-res• so il Morano di Napoli, col titolo di S11uli critici. Anche qui, fin dalle prime righe della J>rt:fazione, il Montefredini rh•ela subito la sua i·ntenzione, che non è quella di fare della critica letleraria pura e semplice, ma di additare agli ila· Jiani i mezzi per por riparo una buona volta ai mali di cui soffrono, che se s0no di antica data, non 1110110 però arrivali ancora ad un punto !aie che non sia possibile trovarvi rimedio: < Questo libro ha uno !ICOpopiù generale e nazionale che strelldmente lettera• rio. Il suo scopo sta propriamente nel mostrare la legge ratale che dopo un giro colpi:su di vecchiezza le nazioni, e nel!., necessità dì trasformarci in nuova ,·it:t ,. :n

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