,1rat1Q 11U)nlalura alfunu111do cM il tea• lro è cosn ariJtocmlico rum più nel st:11• .so clìe è riJervak> ai ricchi (e di ciò ubbiamo éà deuo). ma nel .senso che il teatro può e.uere capito JOlamente da u11 pubblico, per ro.sì. dire di con«Uo, nlt'n· tre un pubblico d'ordine (r-he sarebbe il pubblico degli impit:t,Mi, det,li artit,iat1i, dtt,li oµraiJ preferirebbe i mù1eJtror1i. Noi .sdet,,wnw l'idea di un teatro palrinJOnio di bipedi buo11gu.s1«i. A ben mi• sera cosa JÌ ridu.rr,bbe il lffltro di poe- .sia Je non foJ.se esplosione spirit1.Ulle di tullo un popolo. domirwu, nella sua ispira:ione da u11 inconfondibile fallare ra:- :iale. Certi pregiudi:i contro il popolo hu,mo comirtciaw a circolare da quando una minoranza confinò il leutro entro Juot,hi c~iuJi con le preteJ<1,li farne un _J>OJsalempo.salcuitro. Rece,1temente quale/i, critico rilevò lo scarso .ftnso teatrale del pubblico che, in OCcaJione della- ripresa di u110 fra i più 11oli capolrwori del tealro mondiale (Casa di bambole di lbsen al teatro E/i- .seo di Roma) accol.st il lavoro q,.uui co· me Wl(J novità e 11edi.scw.fe. fra poltrona -e poll,ona. la tesi.. il • Jauo >, qut!l /auo su. cui già erano .sUili &eriUi volumi e volumi (/i o.Jserva:io11i utili W oz;iose. Uno dei critici, il d'Amico, concludew SU, la "Tribuna" dt!l 20 mar:o scOrJo con queste J>(lrole: "E unti- 1,,oltadi più tor• niamo lll nw1ivo che, a/m,.110 da dodici anni in qua., ci port l'eue11:;iale: non i un. simile pubblico che salVt!rd il Teatro (intendiamo il teatro d'arlel. La t~ra se,le di codesto pubblico i al Varietà; o a Ct!rl<1sedicente Rll/isla. Il Teatro dra1n1rwl.Uo vuole uri altro pubblico: il qualr. i,, potenz<t, ·esist,e, non potendoJi credere che intelligen:a, sensi.biliUJ, i11lere.su alla ,·ita delle .Jpirito, amor, dell'arl,e, siano spariti dal mondo. fai.tte: nw rima,1e a C(JSQ. Quanw poi <1llerag«Jni per cui t!SSO rimane a casa. sono siate enumerate tanlc ,li qw:IU t'Olte che. 11011 c'è bi$0gno di ri• dirle anche oggi. Ogt,i si vuole Joltarito profittare di q~sla nuooo lampMle ri• prOt'U per ribadire il pri11Cipio che l'arte rion potrà far ritorn,o alla Scena, se n,m quando si sia trovai.o il modo di richiamare a teotro un .p~b!lù:.o nuovo". Ornwi è tl<Jno negarlo, dopo le piove dateci dal popolo lavorQWre in occa.sW· -~ d1'. certe recilt! ecce:ionali alfa.perk> o al chiwo: t!si.slono intimi legami fra il vero popolo, quello cM rappre.fenla il voli-O della raz.z.a, ed il vuo teatro. Come abbiamo scrilW in un precedenlt! a1ticolo. il ,·ero legame fra teatro ed umanità si ritrova allorchè si consideri il . teatro in confn<nto alle comunità ruziali (•1. /l""(eatro di poesia oon i nwi sea1uriW do popoli ra::ialmente anonimi. E poichè la. ra::a oon costituisce solo 18 Su/ pafro,q·1•11i1·11 si rpci '" •· fJl'llrn •· t• it1/(III/O in plalt'fl •.•
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