Dignità razziale Una uolta il &iomo potevo dirsi secvo del tt:ulro grccit: al• fa1ti1udiM propria delle ra:.u più forti a ri.Jervare alla /an1,1..1iuan ruolo aj/iCiole tra le esigenze più normali del/a t>ÌU•. Il tt:Ql;o si in~rit:a fM' t:M!"ipio nel re&in~ patriarcale della autet1li.ca civihà orientale. accanto al. cullo de,;li ati ed alle,. "~nuaziorie per gli dei. Reca11dosi lei famiglia a tealro, ctulem. così come quando eu<1 recat-wi al I.empio, l'anlioo regofo per cui le donne non polet:ano m,ustrarsi in pubblioo r1eppure con i mariti ed i ge11itori. P,a1icaniente si ouerrebbt! meglio fagogrutt« comunione di spiriti fra plata.l e palcoscenico se gli edifici. destinati al lecllrO drammatico /ouuo allrezi:.ftli iri nwdo tale che il pubblioo vi J!OUSSt: prendue posto sin dalla nolk precedente, trascorrere la rwtle ed iniziar~ la gfor,101.Q tl,dlo s~Uacolo mettendosi im• nu:diauuuen(e a coniano con la Jinzione per poi swccarse,w ul .wpranvmire dell'ora del ripos,o. Co,isunwre i 1xu1i nel teatro, adem~rvi alk inrJispensabUi esigenze ciel.lo vit(l comune e .,.i. vere dell'opero rappresentau.1 come di cosa nt!'ussaria alla 110· stra esù~en:;a. AdaUare in.somma il se,a.sodel gWrno e quello del lMlro; godere il «:Otro nello "'Sles.so,wriodo di tempo in cui la luce ,wsce ed incalza 11/l'eslerno lì! tenebre, ~rt:itme "'"" ma110 ul suo massimo splendore ed in.}irie declina. TuUQ questo put", Jar sorridere i kttori; tn(l., a pensarci bene, un regitru- lt'atrnle· sij/atl.() presupporrebbe un"alliJ coscien.;;a sociale. Oui inve« il teolro i divenuto schiavo del gWrn-0. Dal p_a.Jlo .JOsltrn;;iosoche era per le co.teion.:e dei nostri padri "!in«cciu q1.uui di tra.sformarsi in u11a couai.one alla sw.lta, t<.mto per m>n rinumere digiuni. una co./a;;Hlne che la.JCÌ(J·.negli uomi11i dabbene l'amare:Z<J di aver dovuto sorbire in pillole un piacere indi.Jpensobile all'esistenza. Adesso, se il ÙJ<llrotenta, qualche rara \tOlta di er,w11ciparsi dal giorno, le lodi 11011 1.!<111110 (i/fautore o al regi.sta~ f1W at pubblico che ha. sapUU>nwndare iiù il così dct_lo_"'_nwtto11e•·.-Quisw pubblico, chiamato a giudicure-Un capolavoro drammatico, pre.tende la po/ma del mar• tirio, si auU>eS,CJlUJ. /in o a credersi (unico. vero, grande. e.ro.: 1/e.ltealro. se la rKiUI durt, più dil normale. Basti in propoJito, per chi ju ali« prima rappre.Jenta:.iio11e. Jeguì. i commenti delli1 critioo. fesernpio de. « Il lu110 s'addice ad Eleura • 'di O' Ne.ili, 111.eswin sce11a que.st"a111wal Tea1ro delle Arti di Roma. e QWJle. è il più fedele. umico r. nello stesso tempo il piu grande nemico delfauù>re drammatico? Questo si chiedevo. Cesare Giulio Piota nella rivi.sui •• S«nario ·• dello scorso unno. E risp<mdew: .'' E' l'orologio. l'orologW che gli di«: - Mio caro, tu devi, nel giro di tre ore., commu.ove:re. far ridere, persuadere quel ruunero di perw~ che. hanrw auul-0 la peregrina idea di presenlarsi alle sot,l~ di un teatro, st!([ersi in u11a.poltro11a. ascoltarr le tue paro/~ per inkressarsi alla }avola chi! rac:conkrai.' Tr~ ore? In Italia bi.sogna ca/,col,are gfinleroolli Ira <1llti, ~ allo .• ,irchè in generale ìL tempo si riduce II due ore e m,e.:;;(t. Si aggiu11ga110quei minuti i11di.Jpensabili perc/1è ~li .!1pellatori faccia11() uso d,dfine1:itabile rilardo çonsenlito al lcr:ursi dell,1 lei<Isul primo flllO, e la durata ,iell-0 spelt«co/Q si · "bbrevia a 1lue ore e un qu<1rto.Tre qa.ar/t. ,fora per «Ilo .. l.: la commeclia è. com'è c:011.Juetudinedi Ire atti. Dunque: nei primi tre quarti, presa di posi;;ioru:. prue.r,/a;;ione ilei personaggi imposla:Jor,e d~lla vice11,da,delinoo:.Wne. dei caraueri: nei tr,:; quarti che segu011(): sviluppo ,lei motivi accennali, urlo delle passioni in 1,YJ11jlitto;111:gliultimi tre quarti, conclusione, calarsi. nwrle o obbraccio finale. ln,J,Qmma.,un fiore che alle rt01H? di sua appare in boccio; r. 11/lll me::.unoll~ già s}o,;li« i pe1aii della sua coro/I« 'J:. In. sostan.::.«,nurnca oggi al le<>tro.come }orma d'ark, l'ade• sione disinleresMta d,dle coscien:.e. e soprallulto di coloro che. .Jtanno in plut.ca. I.A causa è quel vero e proprio male de.l secol<' cke. è i<' fretta. /.,'uonw tWXlerno ha fossessWne tli Jar presto. lo s~Uro dell'urge11;;a soppianla la conos«n:.a, il misticismo e l'csteti.,nw. fu perdere. di vista quella eh.e è la vera urge11::a: soppe.-.are la reallà per non cade.re 11ell'ele.menltu~ù dei. gìudi;;i. 'tU!ll'errore, nell'incerte;;;;a del domani. Pe.r quest.o irrudot1ale. pro.blema cklla /reua il 1ea1ro è sceso al livello di mno spettncolo e riscuote una oonsidua:.ione. mi• 11i.niane.I progronurw quotidituw di un.a larga cor"IIJe di pub· blico. Um, volui si ri.Jervai:a.al teatro un posto di ecce;;ione nell'ambienl~ Jam1t,lù1re. Oui si cerch('reb/M inva110 un poco dellti paelka a,ui« che. mette.va le. serate teatrali i11cima agli tnJ1'è'-' ninwmti de.li« /nmit,lia. Ed a tealro si andava, dinnw quasi, in gruppo co111J>«jfO,ggi si tl(I: a teal.ro alla spicciOlaUJ. e per de• ci.sù:me improvt·isa. con umr 1~CC<JnicÙ<Ì e nQ1icuranu1 che un tempo non. e.r«no di moda nt:ppure. recandosi «L cajfè per il ge.- laro dom,:nic«l,-. La caugoria che ha llJ.!JCiatcnadere il teatro dal più alto gra• din,o ,lella propria coscfon:u è composta, di solito, di persone che oon.sideran-0 la vita come un a/fare di Borsa. Si lr<Jlladi un pubblico Jacil,ne.nte itidit,iduabile. perch~ in strella conjiden;;a ool de1wro. che mdla }a, ni prinw nè dopo lo speuacol,o, per pre.Jervarsi della palina utilitaristica dei tempi moderni. Cuurd«1elo quesw pubblico che da Roma a Milano opporu: alle t,"'1eroH! inler,zio_ni di uria schiera J"au.tori quell,o clie può de}inirsi l'u.tili1ari.Jmo della plaiea: 1.roppi occhi si baloccane con le gambe 1icU0-siinora 1.10001110. troppo bocche si sjogano .!IU argomenti pr()jani, o tealrali sì., ma. irriverenti. E' quesUi il pubblico che polari::.a la sll<l.att.e.n:..io,iesu uaghe ra.ssomi· &liamt: sOm.u.tiche o aj/itiilà di caraUere Jra. &li inkrpreli di una commedia e le pers<>nedella propria cerchia di amici o di parenti; che crede di dare qualcosa del/,a. propria anima al leatro quando si accorge che il palcoscenico divie11e. il mirauìo di sue privali.ssime vi«nde. /amilian·. Ai. fasti di 1U1 tale pul»- Mico partecipano qualche 1.vlta. inco,a.scianienk. i critici: quelli
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