11.uamoduna que,u, re.1iri.zfo11e non ha r4«iont: d' e,.,ere. b) Naturalmenk qui, parlando di "vero" o "fal,.,o" non .,; allude. alla coeren.:.o fornUJl.e, eWi pu.ramenle. !otica. Che. e$i• $la, o meno, una per/ella con• ne"ione lo&ica fra premu~ e deduzioni, non i. in /011do, CO$(]. decisiva, cosa che inlacchi fi,i.tirna "verità" di uri .1i.1tema o di una 1,i.1ionedel mondo. Indicando umi qualche incon- &ruenu, formale non ,i o:m/uta una filosofia cM ,lai punto di vi.sta di u.n pedonle. Ba.Jla e.J• ,ne abba.,tanza abili e adde- ~l,ali per eliminare incon- &ru.en::e ,li 1ale tipo facendo ,i che il pro«uo specul.ativo, mal&rado ciò, &Wnsa là do~ euo \'uole &iuniere e con/umi il caralle.re di eviden::a di cute pmi:foni, di /rome ad allu parinun.ti po"ibi/i. 1) Qw,nlQ ,i è ora detlO pre$uppone pu«mto che il letlore abbia u.na vedula compleu, della ra::;:,,o.abbia ci~ della ra:;.:a qudfo co11ce:.iot1e totalitaria, che ·noi in que$1<1 .Jede abbUJmo Ol/UIO siò 0Cc:tl· .$ÌLJnt: di e,porre. e che è $WU1 preci,011:1nella no,1,a opera recenti.s,ima: e Sintesi di dottrina della razza• (ed. Hoepli, 1941). &condo u.nt1iole c0nct'Zione la razZ<J1.10ni $olo uno realtà del corpo ma anche ,ldl'anima e dello .1pìri10: e.,;. $l0nc, cioè, 11011rolo le ra:.:.e bWWsiche, ma 1111chele razze delfanima e del/,o ,pirito. E' la ra:;:.a in1esa ù, u,u, u,lc completeua che .,; dt« porre come pri11eipio per la nuovo interpretazione e V<tlulazione delle Jilo$ofie e delle visioni del 11Wndo: t'Oric razze dell'anima e dello spirito .,; e.Jprfowno ·nc.lle i,aric crea:;ioni d~ pemicro sp«ulatit'O e nelle "verità" delle mrie $Cuoie Jilow/khe, Questo punto /ondamcritale. che allonlaM o&ni .J0.1pcuo,li materiali.snw, deve e"er tenuto ben prtstnle. Ma allora 1:errà 11a,ur(,le rii domandarsi, quali .,inno propriamente le razze delfa11ima e dtdlo $pirì1,c, e, poi. qua/,. $Ìa la loro relazione ço11 le ra:;u del corpo o raz.z.e in sen,Jos.trt'llo. &enetico-antropoloric<,. Su dò, parleremo in articoli .$Uc«'ssiri. M,, prima, pcr esaurir, il /aio ~en.erale del p10blemt1 <iuit1/Jrnntato, ·nel pros• sìmo Jcril/1) toccheremo il problema dei/i ideali dd cono$tt• rr. de( .,it,11i/icato del ra:.ionalismq e ,h.ffevidenza ra:io11ale. eh,. ,-aie in co$Ì lar&a mi• surn com"' crilt:rio nella /ilowjia in se,uo $/retto; infine. accenneremo al rapporlO e$i.slente fra l'idt'Ole raz.io,uili.,tico del conoscere e fantico ideale orio della ''chiare:.z.a". Concludiamo inUlnto con la .1eiuente os~nvcione. U pre,- tese di superiorità che il /ilowfo puro pui, O$lelltare di fronte <1duna perwna perfe11ame111,C. O.Jcientedella proprUJ 1(1=:.a. ,topo quel che .,; i det- •••dc>llu 1•st•ndo-fi losolia t•hruit•11 IOappaio;,o ,e11z'altro ridicole Quella pretesa "purità" ahro TIOn :significa che pas!ività: JXmii•ità dell'Io /ilowfanie ri- $J>Cll0alle in/Ulenu sottili che sempre asiscono nei prattni. me,iu,/i e che /anno così be,ie il proprio &iuoco, che .Jpt:UO il "creatore·· dell'una o delfallrt1 /ilow/ia nemmeno le W.JJWIIO. Al luo&o di e"ere passivo, l'uomo CO$CÌenledelhl propria ru:::.a - .,;a /i,ico. .,;a ,pirituale - e irut:.Joa ,wn rinu11cia1 per nulla ad e.J.s.a• quando u.w, lo $lru.mento .1peculatii'Q e CO• $lru.i.sceu.na 1,·i.Jionedtd mondo, è invece anivo: esli $a guel che vuole. Non avrò cer• U>, più la pretesa di creare il .Ji.Jlenu,filosofico al .sin&olarc, preiendenlt: un unii1enale ri• COno.Jcimcnto. e..vilidoper fuonw arW•romano quanUJ per l'ebreo, il nesro e il pc/liro.JMJ. E&li vorrà solo crMre e precisare con.,apevolmente qiulfin• quadramento dei problemi /i,. ·1ow/ici e del Ji&ni/icoto del nwnda, che e con/ornu alla propria ra:.;a, e, in ienere, alla propri,a 1tatura. Nel qual roso, .,;. avrà un risu.ltalo di non poco momen• IO: :!-aràquasi automaticamenle elimill{llO il diS!lidio - CO$Ì frequenle nei "pen$al0ri'' nw1/erni - fra \'ila' e filosofia: la /ilow/ia crealo partendo da una chiara co.,cien;;a del praprio e"ere e della propria hU- .:a .Jaràporle organico del $ÙI• goto e aiirU in modo creativo e illuminativo ptr la comunità ra:.;iJtico-spirituale cui appqrtie11e.Uno de&li .Jpeltacoli più trùti della cfoiltà moderna, lo .Jpt:llacolo, cioè, di "pen.saron"' che ~l m.011do delle loro U$lratlc $peC1tla.zioni.sono WLa CO$a.e nella loro vita e n.el loro "stile" so110 un'altra, per 110nparlar, poi, del corpo che. ,iormalmenle. dovrebbe cuer $/>f..'<Xhfeihdele delL'inttrioriui; un tale .Jpt:ttacolo, nel filosofo ou.JpicalO dalia dourina della ro::.a, .saràa"ai dilficik a w• dere: i11W:Ce, forse torr1erà a vÌ~re qu.alco.$(ldella irande:;- .:o e della coerenza dei Sa&&i a1ttichi, maestri di vita invece cl,e di .Jpecu/o::ion.i. 1,•cme e 1 astraile, J. EVOLA ll'i
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