RaUaello: I.a' Giuatiì.ia (Palazzo Vaticano} Bauorilino nel monumento di Sialo V. nella ba•ilica di $. Maria Magqiore, ralliguranle lo. Giuatuio. 14 un elemento ha ac9uistato, anche per la dottrin,1,, prèmincnte importanu: la razza. Il primo programma del P. N. F. .del 1921 definisce la nazione « un organismo comprendente la strie indefinita delle generuicni d, lUi i sin,&,olinon sono che elementi transeunti e la sintesi suprema di tutti i valori materiali e immateriali del. la stirpe i>. Dcfinizion, non molto dissimile troviamo nella dich. 1 della Cana d,J Ld1•orn, divenuta oggi legse costituzionale. Il ccntenu10 ide-.ile dC'IIO Suto appare formato Ja una serie di principi politici che plasmano, quali concrete forze animatrici, il popolo. Tra queste idtt costitutive ricordiamo il lavoro. l'autarchia, la giustizia, il principio militare. la ruza e via dicendo. Ma se ben si consideri sono riducibili, direttamente o indirettamenk, ad un unico elemento, la n.:i:za, di cui rice"ono l'impronta concreta; nè sono dei meri rnncetti ma delle ,,j. ,·enti r~ltà. Questo modo di vedere è al. quanto din·rso da quello comunemente seguito ne, manuali do"e si ripete che elementi costituti\'i dello Stato sono il popolo, il terri1orio. l'organizzazione il che, per \'ero, è troppo scmplicìstico quando si parli degli Stati autoritari. Occorre inoltre avvertire che non tutte le· razze sono capaci di creare lo Stato o di collaborare alla sua vita. E' nou, ad esempio, fantistatualità ckgli ebrei, di questi perenni corruttori di ogni compagine nazionale. Dallo Stato ali' Impero 4 • Al contrario di quanto ri. teneva l'antico principio di na• zionali1à, secondo il quale ad ogni nazione do,·eva corrispondere uno Stato, la dottrina poli1ica della n.zu porta necessariamente all'Impero. Poi~hè le razze che se ne sono dimostrate degne, estendono il loro dominio, sia esso politico o soltanto spirituale. sulle razze minori nei limiti dcli.a propria capaciti e nccnsità di espansione. In qucs10 caso lo Smo non di,•iene un poliedrico mosaico di elementi razziai, disparali ma ri. mane l'espressione <ld popolo che ha creato l'impero. il portatore dei suoi ideali e delle sue foru: composto dei suoi partecipi nei quadri dei ciuadini con piena cap.i\•.J giuridica. Perciò entro un medesimo Stato possono coesistere diverse nazionalità ma al di soprJ. di esse preYale la nazione che ha formato quc. st'org1.nismo imperiale. L'azione dello Stato sulla razza !i • Nè lo Stato, come è noto, a differenza di quanto affermava il principio di nazionalità, è un prodotto della nazione. La uzza "iene plas1m1ta, almeno nel suo aspetto politico,. dallo Stato: tra queste due realtà in. tercorrono reciprnci rapporti. 11 destino della ruza, la sua composi2ione. le sue qualità ,·cng.,. no modiftc:ate, entro le loro lince fondamentali di sviluppo. s«ondo le direttive e i hni dello Stato che interviene nel loro divenire, ne fo:ma una reahi storica e politiu, ne crea l'unilkazione. Un tempo l'aneggiamento dello Stato di fronte alla razu po1è essere di assenteismo e di negazione, lasciando svol!,>Crt' indi$turbata e protetta l'opera distruttrice dell'ebreo. dando riJiC\'O a contrasti regionJ.li, riducendo le frontiere ad una mera funzione doganale e asservendo la cultura e l'economia a ideologie e a interessi stranieri. Ma lo Stato fascista si è: assunto, fin dalle origini, la di. fesa, il miglioNJT'l('nto, l'esP3n• sionc della razza procedendo. in questa grandiosa opera. ~~ gradi. Questo contraddice ogni fa. talismo razziale: nel popolo si produce una trasformazione m senso quamitatl\·o e qualitarivo più rapida nel ompo Jello spi• rito, più lenta, ma non meno sensibile, in quel\9 biologico. L'azione dello Stato sull.a razu. è una delk· conquis1e pi.ù' feconde della Ri,·oluzionc e si (: dimostrata I.i. più idonea per agire sulla razu. che, in concreto, t' popolo. Come la forte compagine tkllo Staco romano a,•eva portato I.I razza italianJ all'Impero cosl, SCl·on<lole pa-
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