La Difesa della Razza - anno IV - n. 10 - 20 marzo 1941

LADIFEDSEALL! SCIENZl•DOCUNENTlZIONE POLEMIC4 • OUFSTIONilRIO DIRETTORE TELESIO INTERLANDr ANNO IV N. 10 • 20 MARZO XIX ROMA • RPKOIZIONF. IN ABBONAMENTO pos1·At.t: LIRUENA •· UOMl,Vl 5lATt:, E ,i,o,, l'F.CORf.' HA T'fl-.', SÌ CJtf. 'f., CllDEO DI VOI TRA J,Q/ ,o\ RJD,t!" (0.\:\TE. l'AHMHSO \)

NINO IV'- N. 10 SOMMARIO 20 MARZO-XIX SCIENZA Gl0aOIO --• L'EUROPA ETNO.RAZZIALE; GUIDO LANDIA I ANTROPOLOGJA (Pro. ................. I■ ......... -1 tlplraaiall): IIAIIIO IACaOAUJPI r t.EGISLAZIONE DEL RAZ. ZISMO 1a..a • a...). POLEMICA CJIUIDft PEIISAIEIIE: METICCtiA.TO (Le dae --~ clel..-llicdmo Ml..-do): CESAJIE ZUIIAGUIII; ARTE tTAUANA ANTIGIUDAICA. DOCUMENTAZIONE UDIO aPIIIANI: RITI E SUPERSTIZIONI.DEI POPOLI AFRICANI: NICOLA MABCHlffO: IL CONFLITTORAZZIALEFRA GIAPPONEE U. $. A. ALMANACCO DEL RAZZISTA: l•IS MARZO XIX. QUESTIONARIO PROPAGANDA; GUERRA E RIVOLUZIONE; LO DICONO LORO... I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO SLIUFFICDI ELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANO INROMA·PIAZZA COLONNA !PORTICIDI VEIOI TELEFONO63737 - 62880 RONACHE LLAGUERRA GRANDE Rll'ISTA SEITIMANALE IN ROTOCALCO ESCE OGNJ SABATO - COSTA LIRE 1,50 I: la -•• rl•l•la ~Ile ,,_.. n"'9as)larVt •• , .... I -•·kM· .. petU •ella perr11 ...._ ...... .,.,,__d•Ve•e I.■ •• 41.•••"' ~••- e -••••c. la ~•~• .. lltJea. •• .. •••■ Ile■, ee••••••• e •lllta"'. Pe.- le •■rie •■ terle ■erUterl •••• d■lbU VI C■l•er■■■e ■ell•a .. ., ....... ., Il Y•l•re ............. 4.111 ••• ., ......... . •••e•U, •ll•rc•••• •• •c•I e•••• .......... ,., 4.elle v •• ,..., e•••hl•••· O••• •rUe•I• Il•.. Il•·••'• t1ee•••• le ....... ••e 411 •••••·•·••• t:••4.•U• •• •r•r•■•u~ ., reali••••• ••••••• I criteri 4.ell ■ ••••••• •lt'■Jp.U•ae. V■ ••••• e•r .. e4• 4.1 r•t•P••e• lii•· ••..-..J•••• •r••el• .,... ,., ce•• ..••e'"" e e•rU■e 41•-lr■UYe VI •61rilt. il ...... 4.1 -s•lre la .,.pltl■ ■l■te■I ·-ll■ elle Il ..... rl••t:■k la dl■-.le.• 4.e-l -■■ltt•. TUMMINELLI E C. - EDITORI CITTÀ UNIVERSITARIA ROMA TUMMINELLI HA PUBBLICATO MERAVIGLIE DI G. CASTELFRANCHI LEMIRABILIR. ECENTCI ONQUISTE DELLASCIENZAEDELLATECNICA UN LIBROISTRUTTIVOD,IVERTENTE E DI APPASSIONANTELETTURA VOLUME IN BROSSURADI 423 PAGINECON 110 lllUSTRAZIONI • IN TUTTELE LIBRERIEA LIRE28 VOLUMERIIEGATOIN TUTTATELA CON IMPRESSIONINI ORO l. 35 TUMMINELLI CITTÀ UNIVERSITARIA - ROMA I

.--------1l 1sTITUTO.RAZIONALDEELLEAssIcuBAZ1ON1 I,__-~ L'ASSICURAZION ISULLA VITAI E LE SUCCESSIONI TESTAMENTARIE Fra I vonta99i di grande rilievo per i singoli individui e per le famiglie. derivonli dalle Assicurazioni sulla vita giova ricordare quelli connessi olle succeuioni lo:,tomentarie. Il Notaio Federico Guasti di- Milano in un suo opprez:za. li8"5imo op,Jsoolo dal titolo e Perchà • co:ne si deve fare te• stamento •• ne fa uno esposizione cosl preciso. che riteniamo utile riportarlo integralmente: ~ I. L•importo delle aNiaucn:ioni sullo vita, mohm:;ito colla mqrte del titolare, non fa parte del patrimonio er.clilario, e non si computa, nè per lormare la quoto per gli eritdi, nè JMf colc:olore .,. •i sicz !.. ione di 1.-gittùna, ·• D b.neficicrrio potn\ "°ltanto eM8Te le,iuto a rHtituiTe ai legittimari, che ri1ultCJHero IHi, J'<U1Unontare dei premt po:• 9ati dal tHlatore (Art. 453 Cod. comm. e Cìrc. mia. 30 no• -.. mbr• 1883. pa9. 1207 Boli. Ulf. D.mcmio • ToN•). ··2. L·importo d•ll• <lflicuro.iioni non •i•n• calcolato n•ppur• a91i efl•lti delle IGIJ9• di aucc;:eMione, tcmlo N moturoto 0 l(nore di par.nti auec♦Nibili eh• di Ntranei. ., 3. i,; eaensiora, da tOMO pt,nna:a• cmch• n•I caao eh• il b•n•fidorio di uno poliu.o "'•n90 d .. i,;rna:to nel tealam•nlo o eh• c;:on qunto allo •en90 modilìcO"tci unci pr•c•det1.t• de •igna:tion•. .,. 4. L0 0:uicurazion• sullo 'l'Ìto è quindi una lormo di illuminata pr• ... idensa eh• olfr• il m•no, pur riapt,Ucmdo pi•nameal• lei legg-♦, di beaefic;:ar• par~ti od ••tranej in mi.aura supuiore olio diapooibilit6. del proprio pattlmonio, UD.IO dcinneq9iar• 91i cr'l"Hli diritto ci le,gittì.m.11n1è. impo"• ol be. nelida1 0 l'oner• di uno ril••ante toUO: di succ.uione, eh• per 91i ntrO"aei può andar•. comPJH• le ma99iora.aioni. dal 19. 20 on·~. Te119lUi pur• pr ... nt• eh• rcr.aunoator• del piemi po9oti per I• oMicuro::w:iontaullu 'l'ila atipu.lat• a fOTore PfOprio o dei componenti lo propria lami9lio: è cim:m•NO in detra:tione del r•ddito onnuale imponibil• a lini della lmpo• Ilo Complementare (on. 8 R. D. 30 dlc 1933 n. 3062). il che 1peNo può importcrre il pauo99io d•J reddito do 1Uia cote• 9orio: od oltro colpite da aliquota interiore••. E' evidente che queste prerogalive eonferiecono ad una palina di aukura%ione-'l'ila il carattere del più petletlo 0110 d, previdenza. che pouo essere c;:ompiuto da un dlladino conscio dei suoi doveri v•r!IO se ateaso • verso lo sua lamìglia. Le, poliz:z. dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni oltre che dalle lormldablli riserve dell'Ente, •ono anche garantite dal Tesoro dello Stato e g-odono del b•netic;:io dì part♦>dpa:re a91i utili annuoli dell'Azienda. •qui•olente od una r:dusione d•I 6% sui pHmj annui. PER IL BENE VOSTRO E PER QUEl.LO DELLE VOSTRE FAMIGLIE ASSICURATEVI E SE GIA' LO SIETE. RICHIEDETE, NEI LIMITI DELLE VOSTRE POSSIBILITA'. UN'ALTRA .POLIZZA DELL0 ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI RIVOLGENDOVI PER CONSIGLIO ALLE AGENZIE GENERALI ED A QUEll.E LOCALI NONCHE' AGLI AGENTI PRODUTTORI DELL0 ENTE. NON VE NE PENTIRETE I L'Assicurazione malattia Lo Soc:1e16 e Proevidentio >, collegala con l'lstiluto Na:zionale del!e Auicurarioni, che n& 9orantiace m pieno tutte !e poliz:z&. ha sludiato la Polizza contro le malattie che consente o. tullt I dl!adini, di 9aranlini i meni economici per lor lronte con tranquillo animo alle maggiori spese mevi1abìh nel c;:Q.$() di, 1n!ermità e del conseouente periodo di inattività dell'indiTiduo. Ese,npi pratici e.:_ 0 a::~m:11~!t~t~ :: :!i:!a~~~~=~h: 1 ~~ ~;~;:~ e per qualsiasi mp!a1tìa medic;:o o c;:h1ru19ico, una diario di e L 10 per la durata di 90 giom 1 e di L. 5c per ahri 90 giorni; oltre ad una somma dì L, 900 in caso d,:, morte>. «Una dorina dell'età di anni 30 versando L. ISO l'anno, e sempre raliuabì\i, oltre olle prestazioni sopra lndic:ote, si e aasic:ura anche una indennità di L. ISO per ogni parto>. Naturalmente le dette prestai.ioni l50no aumentate in propon;lon• eon !°aumento dei premi annui che l'assic:urato 1i impegna d 1 versare. TUITE I.E AGENZIGEEHEBALI DELL'ISTITUTO NAZIIINALE DELLE ASSICURAZIOCNHIE,RAPPRESENTANO I GNZIONA 1------' LA"PRAEVIDENTIA ", SONOPRONTEA FORNIRE NOTIZIE E CHIARIMENTI SU QUESTANUOVAFORMASSICURATIVA

BANCO DI SICILIA , . ISTITUTO DI DIRITTO PUBBLICO * OLTRE MEZZO MILIARDO DI FONDI PATRIMONIALI * - L'ISTITUTO RACCOGLIE DEPOSITI.A_RISPARMIO E IN Cl<;:, FRUTTIFERO. E COMPIE TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA J23 SEDI E AGENZIE

l! DIFEDSEJU! I • ANNO IV - NUMERO 10 20 MARZO 191-1-XIX l!SCt: Il. S t: IL 20 UI 0(;,\'I Ml!S~ UN NVNEMO $f;l'ARATO l.lJlt: I Al:IBONANl!NTO ANNUO I.IKt: 20 Al!ll:ION.U111111'1TO :n;,o;csr11,u,11 • 12 J, t:STl-:110 Il nort'IO Direttore: TELESIO JNTERLANDI Con,it ■ to di rcd ■ ~ione: 1,rof. don. GUIDO l.ANDRA . prof. don. LIDIO CIPRIANI Scgretuio di reduionc, GIORGIO AI.MIRANTE L'EUROP ETNO.:RAZZIA L'Europa di domani oorà etno-razzìole. Che significa ciò? Ciò significa in primo luogo che la soluzione etnorozziole quale adesso la definiremo, dovrà imporsi qua• Junque sia la posizione degli esercili alla fine dello lotta, perchè l'Europa adesso non sta semplicemente giocondo 'JOO partita d'armi: essa vive uno rivoluzione di antropoiogia sociale. Quali saranno dunque - si sente dire nella discussione più precisa dei termirii del problema - le frontiere nuove :ra gli Stati? La risposta a questa domanda corrisponderà a un ordine di cose che nmase sconosciuto all'indomani delle qltre guerre. S1 può prevedere che ci saranno diverse specie di frontiere, glacchè ci saranno diverse categorie di Stati; infatti gli Stati medesimi corrisponderanno da ora in poi, .:,iò di quanto finora è avvenuto, olle etno-ra-zze {o etnie, o ro1.ze in senso lato) èsistenti. Ora. schematioo:mente, le rtno-r-:::i.zzepossono essere cotologole, secondo lo loro im· ;,crlcnza. in entità di primo, di secondo e di terzo o•dine. SCIENZDAO.•ChU1ENTJlZIONE POLEh1IC4 • QUESTIONARIO

Alcune etno-razze di terz'ordine rientreranno - sotto for- ~e amministrativi: diverse - in quelle di secondo ordine, e akune di queste ultime rientreranno nelle etno-rozze di prim'ordine. Ciò per la maggior parte dell'Europa continentale, che probabilmente non offrirà alcun limite nellamente tracciato, escluso quello della Russia so\-:C'tica. In risJ)OSta dunque alla domando circa il futuro assetto delle lrontie.re, si dirà che la sovrapposizione delle etno·razze postula, per quanto preciso sia il loro iraccìato sul terreno, una gradazione di valori tra le lrontie.re. Ci sembra che il blocco continentale autotchico che si prev~e esiga questo g_radozione di frontiera. questa sovropJX>Sizione delle etno-razze, insomma qualche cosa di simile oll"anlico Socro Impero romano-germanico, il cui principio sarebbe applicato a\l'insieme del grande blocco ariano. La Francio ha dato origine a due noti precursori dell'alluale movimento etno-razziale: Arturo de Gobineou (1816-1882) e Gio,gio Vache, de Lapouge (1854-1936). Il primo, iniziando la lrollazione su un piano piuttosto storico-filosofico, ha gettato le fondamenta della concezione etno-razziale. insistendo - sento rendersene conto - sullo porte propriamente etnica del pro0lema. mentre il secondo si è dedicato più specialmente al suo aspetto propriamente razziale. Gobineou fu misconosciuto nel suo paese e .iOltanto attraverso l'estero, e specialmente la Germania, divenne più tordi illustre in francio, sebbei~e ancora spessO incompreso, se non addirittura odioio. Quanto a Lapouge, egli è stato quasi perseguitato. Non solo egli non potè proseguire i suoi corsi di Monlpel~ lier più di cinque anni, ma non trovò alcuna cattedra in Francia do cui potesse insegnare, e dovette accontentarsi di esercitare le funzioni ~i biblioteca.rio a Poitiers - mentre all'estero il suo nome splendeva e, quando fece una serie di conferenze negli ·Stafi Uniti, egli fu ricevuto "'alla Casa Bianca. Noi possediamo di Lopouge uno lungo lettera dottrinaria, che egli ci spedì qualch~ mese prima di morire - lettera che un giorno pubblicheremo. Qui s et accontentiamo di dire che, a più di oltont'onni, egli non aveva, nel cuor dell'inverno, di che scaldarsi. E oseremo aggiungere che la staria si ripete, e che certi colleghi, così come certi governanti influenzali da un giornalista reazionario che ha una grande parte di responsabilità nella disfatta, per aver tenuto intenzionol• mente il suo pubblico all'oscuro delle questioni etno-rozziali, sembrano non aver imparato nulla e continuano a maneggiare lo spegnitoio, pretendendo proibire che in Francio si parli del problema elno-razziale. Senza dubbio, Gobineau mancavo di una base scientifica, procedeva a suddivisioni illogiche delle grondi unità elno-razziali; senza dubbio, Lapouge restringeva troppo la concezione del termine di « Ariano> 1 Tuttavia es.,;1 hanno ovulo il merito, l'uno indipendenlemenle dall'altro {quando Lopouge scm;se !e sue prime opere, egli ignorava l'opera di Gobineau, onco.ca sconosciuta in Frcncia), di aver proclamato !"importanza primordiale dell'arianesimo. Chi sono oggi gli Ariani? Gli Ariani sono l'insieme delle tre razz,-; bionda, alpina e mediterranea, negli elementi non semitici di quest'ultima (vole a dire che gli elementi somahcamentc mediterranei dell'Africa, essendo semitici, non appartengono alla etno-rozza ariano) Ora, definire l'etno-razzo a~iana, significa, per l'europeo, opporla non soltanto olle rozze di colore, giallastre e nerastre, mo metterla in opposizione, fra le rozze più o meno bianche, con l"etno-razza giudaica, poichè quesfult1ma si è rivelata la più deleterio, spiritualmente ed economicamente. pe.r lo comunità europeo-ariana. Dichiarare la guerra oll'etno-razzo giudaico sigmlica non soltanto ingaggiare la lotta con un tipo razziale per lutti i diletti morali che esso comporta. mq s1gnilico - se · si vuole che la guerra sia staio finalmente vantaggiosa per tutti - comballere la sua concezione economico del problema sociale. Il liberalismo economico sì à, m fin dei conii, rivelato il semplice domestico del pJutocratismo giudaico, artefice dell'impoverimento dello mosso in bene· licio di una piccola minoranza diretta dall'ebraismo consapevole. Soltanto l'autarchia europeo-ariano. di cui il fascismo e il nazio.nal-socialismo rappresentano lo P".efigurazione, sarà capace di assicwore, di fronte alle forze del giudaismo sociale, l'indipendenza economica dell'etnorozzo europeo-oriana. GIORGIO MONTANDON p,ol. di •taol.o<iMI d•ll" SccllOlo di aatrepol09ifl di Pflri,;i.

di Giuseppe -· Pensélbene

LEDUE CAUSE MAGGIORI DEL METICCIATO NEL MONDO Non J/altJ l'aJJJropologia. cio; imo J111d10. ma 1111 un1i- ,,un10. a dare origi11, al "'zzi. mw. E. prniJamnn,. il u11ti111mlo di ,,pulsion, s,1eglia101i 11e/J'11ma11i1,i b anca, dina11z1 al ptrit-o/o, 1mpro,,,,;,am,nlt app,mole, dtlltJ fwofria dùtruzio- ,,,, d ca11Sat!,J/a meHofanza <011 ,, 11/Jre fdZU, Il nud,o della rana bi:mta è ro11J/11ilo dagli Arii; Arii 1ig11i• /ira arùtotratici: 11g11ail, /11 ,a. due delle due µrote. Al ronfine 11a,mo gli ebrei: proa11ienti da 1111 miJcuglio,in r11ientraa11rhe, parurhio 1a11g11, di ai/or,. Pro• prto ,ul tempo 11el 'ff'al, gli ebrh cominriarono. ptr la prim,1 ro/ra, a mnrolar1j ,011 gi, Arii, , 11,I q11alel'np:m1io11, rolo11ia/e. e perciò i romalli l'<m alJrt raz:u, slara,10 per raggùmgere_ ,I loro maJJimo, 11arq11e il razz11mo. ,:,, JOfrallt1IIO l'impulso di 'fN'lli llhimi J,,, falli d dare origi'1t al primq libro r,:uzisla, • 'l"'I/() dtl ,()m, Ji G()bi,,,a11: ,,,/ q11al,. rtJ11,ma aluua poi 1l(m più raggitmla, f11 Jtl rauiJmo, Jirhiara/() l'eumziale mo- ,,.,,,,,_ /\:on ff«al«nqut r,1uù1110; ma il razzismo ario. Il libro del Gobù1ta11 i 11mo p,rmea/Q da qutJ/() Jtllfim,nto; N11ito al 1imor, oppos/0. l'imo , /'a/,ro, d, nal11rareligiosa; parag<>nabi/iwlo a q11tlli rht a11t1,•a11a0gilo. altra volta, q11ando gli A.rii, ,i erano 1ro1•a1di in1111zi a ptriroli Jimi/i. la loro dispuJio11t 11,//'odierna età rolo,,iaJ,. unila al/11 11111,uanZAd; dife111, por1a1a dai prinripii dis10/11t11/I della ri110l11zirm, (alla <JN!ll,/11 gmna=imu d,I Gobi11taN immtdia1amm1, 111,.-tdt>t"a1falli bm 1al, da 111uilar,. ,11 llll titro lf0• IO mo J; raz%11l.a più /or1, rt'!l· zio,,,. pouono a11ch, far pe1mirt alla 1it11az.io11,.le c11i 1r.:1,~, >i ,il,01,11/U) allt'Ofd ,,,; ,-'.. a.::, t I()pr.illt1/IQag/1 imp11/Jj rht 1111imaro110 la ltgislazion,. 111fondame,110 r,m,ale. cht i pill a,,. 1irhi Arit . .ro11q11ù1aloridtll'/11. Jù,. a1'tva110 1ap1110rr,ar,, ro11u OJlaro/o fra Ji , gli aborigt11i.Q11a11do,,; ,r11110diut1i, rirra 1400 a,mi prim,i di Crùlo. pare cht noi/ foutro più di 1·mti111ila: enorme Jo1:e1·a tJUrt ,lata r,11,rgia ;11oral, 11treJJari,1 a 11011 m,uolani. A.tube 11el/'o. pera di Gobù1ea11i rauh111J11 ,m11 e11trg11,di raratt,re 1imil,; 10/0 ,ht, ,,,; 11011riltwpi. pi11IIQJIQ eh, ,uere rafforzata, i Jlala inJ,b()/ila in ug11ilo dalf, pr1orr11pazio11iuit'l1fis1, di molr, a/. Ire opere. Gra11di11im, JOIIOoggi lt ranst da r11i <i si p11ò alltndtr, il ,r1nirriam,n10 d,I .rangu, ario. Esaminiamo/, rapùl1t111t111S,0. 110 di J11, llalure: n11a. p,r <OJÌ dir,, ge()grajira, l'allra, morale, LJJ prima ro11Sist, n,I 1t1npr, cr,sr,111, sparpag/iam,1110 di gr11ppi, Jlaaa1i1i dal/, 11atìo11i rOnff11Ùlalrùi. sopr;t v;tJ/Ì lt>rri. lori, orr11pati d,1 popola2io11i di rau, m'Olio di1,er1t; la urot1dll, 11tl forr, indebolimt11Jo dtlla <()J<it11zar11zzi11ltprtJJo /;t maggior par1t del/, dtllt nazioni. La ;rima e la uro11J11 (llHJa opna110 ro11t,mpora11ta111,111,: per 'fNt'SI()oggi (Ome ;,, lleJl/111 a/lro 1tmpo, il ,a,,g11e ario Ji trova in perirolo. Cominciamo, intanto, ro/ ro,t; siderart la primt1. J,, pratua 1i p11ò dire che si ma11ift'JIÒ 10/0 q11a11do, s11ptrali i /imiJi J,I mondo a,11iro (rh, era ri111a110 prnsoubi imp,nttrabil, 11/1, r,,u, di ro/or, , rhe. alla fine, d11, sptae: 111111d.erir•al,i Jal. ai•e,•a aurt1ri11to, pi11110110rhi l'i11crorio '"' ù1dia11i t bi,mrh,. dimi1111i10,/11Jlla gr.ì forte com. , J',J,ra, dall"i,urorio tr,1 '{llt'IIÌ pb11e111,aria) gli 111r0p,i ebbero , i ,ugri. La prima. pùì anlira. raggi1111l0q, 11atlroIt'<Olifa, J;tp. i dllf11Ja. ,; p11òdir,. m tnllr, il prima /,a Male,ia t I, Am,rirh,, . rontmtnle: la uronda, piM repoi, piil lardi, f"i111er11() d,11' A- u,ue (i p,;,,!, negri furono trafrira. Solo dopo riau11110di qr1t- sporlatj 11tlla Virgùtia famJli 11; falli 1i prod11ut, in grande 1619) ha Jr, grandi forofai: gli Jlilt, 1111 vMo m,1iui1110. Stilli del mtn()giomo della ReQ11aJ1l0alla 1\laltJia, ro/o,riz. p11hblira Jtel/ala. I, A11tillt. e il zala prim11dai Por10ght'Ji, e poi Br11Ji/t. /lft11mdo i,,si,mt lt d11t dall'Olanda. si può ralrolare rh,. ,puie, i meriu; ammo111a11na almmo ptr ffllallro q11in1i. i/ d11, mJio11i , d"er,111omila, sogruppo ogg, de11omina10 ,11,0. p,·a 1111apopol,1zio11, di 14) mipu,, ; fOJtit11ùo da nutirn. /ioni 11,JJ, rolom, d'origi,,, i11Q11t11t Jo110. perciò. rirra d11t• gltse (rompres, gli Stilli U11i11); rmlomi/11. Dal /1110 ii11ridiro a d11ut11too111111familaJ. op r ,, 11i,111, pih I, diJ1111g11, Jagli 1111apopolazio11, d; no mila. olande,i 11,ri, propri: poJJono 1111/e rolo,1i, fra11rt1i; a 0110 emigrar, in Olanda. ;po1,ir1,ÌJi. 1111/,oni.,opra 1111apopolazimtt ,d i11q11ù1arta, loro pi:1rimt1110. di 37.000.000 nel/,. ro/011i, d, a11rh, la popolazio11, J,/1.z mt- or,gù,, po,,ogh,u (rioi. 11,I 11opoli. Jnollre, 11it111, 11111ora 81·a;1/e): a 1t'l1l1tJNa1t10milH,- imp,Jìsr, rhe 1111 i11dige110p11ro 111. ,opri.1 ,ma popolazio11, di . 1a11gn, ,po1i m,a Jonua di pma 6$.000.000. 11tllt ct,lo11ie ,p.,- r.1zza oland,,,: rom, per tJtm- g1111ol.-. In Amtrll"t1, peràò. i pio 1I"'' 111/Ja11d0i Solo. il più 111,11." 0110 romplt>J.1t1·,1111t111.- pott111t d,ll'Artiptlago, ,J q11.1- ri11q111111la(ù1q1m1itJ,om Q11,11r1 I,. ,11•t1'.1app1111t()spoJ(IIO.1111a 11n111erorr,J<e ro11J11111.mlt'11J,: o/ande;,. ,, morto 111/ 1939, ha p,rrhi. ,,,,,,,,., ,,,JI' Am,rlra 11,e. dt1ign:1to il f1gho J, J,, rom, rùlio11alt' t' r,nlral, 11nJ1m,1/,.,. Jll«tJJOrt al tr0110. Il t,OVt!fllO gt o ro11J11t'l11dùlt'.11i,1a rhl' ola11dtu, uumdo ,I Jo/iro. ha ro111i,1111/10 I, 1111/0,1t;r,, bi.mdn ralifiral(I la 11omi11.1. t 110111111i di ro/o,-t'. 11t'gli S1.,1i h, Am,rm,. , 111t'lirri10,10 di Unili. Jpui, dnpo la Gr.111tlt' Uiia madre di nu.aa ted~ e il •uo bimbo, Qato do:ll'i.nerocio con un cineu. I caratt.,i mOD9olici sono eTidenti nel Tol1o del bambino

Guerra, si t•a11110emprt puì a/• /m·olmdo gli osta,oli. do11Hli ,,Ila trdd12io,1e. Ptr eumpio: dopo la Grande G11trr,1/N, per /<1 pru11a volta pauaJa la c,c li11ta del rolort »: rht, .11t1billlantl crmimmto dr/ 1880, up11rava 11tll:m1tnlt gli sia/i me,·id1011alditll'Unio11t, abila/1 d,1 popolauo11r """ t bitmra. dagli Sia/i 1elftlllrionali, 11bi1a1i JO/o da popolnio11t bian. ra. I r11r,,/i 11ui dtl mtzzogiorno ro111i11riaY0110 a tmigrare 11tlle riuà ind11miali del st11en1rio11e; a N110t'a }'ork, a Chirago, ,: F1Jadelfia, :1 Detro11, ,, lF ashi11gJn11 Oggi 1-/arltm. sobbor, go d, 1\eu, l'or.k, ,011/a /Jùì di mez:o ,,;Jl,one di 11ni. Altilto arrre;riuJr ;n,10, dNIJ'fNt. le oua- .1lo11i per gl'inrro,i: sia. dirt1Jamt11ft, 1r,1bia,uhi t neri, per la ,emprt m,:gg1or, penelr,rziom: d, tfHt'S/f 11e/Ja ./Oatl,ì bi:mta (1opr,111111toa.11rat1erso i mertù,1 l(t11ib);11.1ù1dnellamemt, t ù1 riò to11.1iJ1,Ieperuolo 111agg1on. Ira bia11rhi e meliai : rht, per il ,olort della pe/1,. si a:, iàw110 a; bùmrhi. A ra11.1a d, q11nt"11llimo 1ipo d'ùuroao. ,·; ogg, 11egli St,,ti U11i1t hi affm•1a. ,ht, ,uuhe della popolaz.ione 1Ìle1111t,: bia11ta. ,ensita ,o. me I.ile. rim, 1111 derimo abbia oramai nelle ve11e1a11gNe ,,,g,o. lllfint, in Afrira, la sio,,n.io- ,,e è la 1tg11enle. Ci11q11tre11tomi/11m,1iui giJ eJisto11011ell' A. frita 11uridio11ale botta ,d i11gleJe; e d11'fe,1toti11q11a111amila, ;,, 1111/oil reslo: da a.1.1egnar.1i per la 1'1aggior parie, alle ,olo11ie - po,1oghe1i. Se NJI 1111mero del par; rileva,Jle 11011u ne tro,•a 111qNelle della Fra11ria,riò 11011 è terio dovuto alle ltggi, e nepp11re alle ,o,u11e111di11i, ma al numero .1rarsi11imodei• bian,hi ,he vi abitano. Però l'Algeria p11ò già ro,uiderani 1111pae1e /ra11ro-berbero. Tenendo ton/o degli ù,rrori Jra bia,uhi e_berbtri. in Algeria e ù, liii/a l'Africa sellmlrionale si p11ò pertiò dire, rhe in Afrfra oggi esisto110, comple11it:dmente, almeno 011ore11Jomila metiui. ;,, (()n/Ì· 11110 :mme11to: sopra 1111a popolaziow di Jr, milioni di bia11th1 e re111ori11q11a111a milioni di 110mini di ,o/Qr,. Resia,a,uora, da auem,are ai 11u1fr,i tlÌ!te,JJi ;,, E,1rop1z. Pos10110dividersi in due rategorie: qNelli derfrati dai rappor,i <911 popolazioni ,011fi11ami, ome sopratt11t10 , Lapponi. i11 Norrtgia e in Finlandia. e i Tartari i11 RNJJia; t quelli deri,:ali dall'af- /ltmo di mdditi delle ,olo11ie. QuHlo ra(rauo è .nato da madre tednca e aa poche cmn<nnlta Qunto ♦ uno dei fn.:alti·dell'in•aaion.e della ran.« n99r<1 in Fr<1ncionell'<mte9uerra Eca, uno dei tanti meticci nati Francia in seguito ctll<1 benevo oapitalitb accordata ci n.e;ri n padre di questa rO:(r'Qlla ♦ uno di qu9ì. Mneo;ralni eh. la Francia ..,....,,11, in Rananil'f: 1a m.adr.,. lt tede,ca

Il mna.o .. br- F"aor•Uo Lei: Gucudia, sindaco di Nuo•e1 York. •i perde ln complicnenti diDCUllliad WlO dei san.Ioni dell'ebra.Jno: l] •lgnor Ben•• V, (JNtJlauro11Ja t<J1tgori:1tht or#w. dSJttlp1,ì J,lfallri:J tt//11· r, frt()((#/311/t, ftJtln/10 nldf• iior, JI tro,," m Frantia. Cillà ro111,M,,rsigJi(Jo Tol<mt, po,. so110.µr mrlà. 11# "ronsidtrar11di rolon; Jo,1, ,,.r1,; si lrO· 1-11no"Pt1ri1i:t sono s1.:r1i, ,n. ,h, m atlà mi"on, sµri(JJmrnt, dtl mtnogio,,u,: ,omt, ptr ,_ stm/io, a Nizu. Timo riò, fino 114or11. ; JIAlo ""°'"lliaJo dAI 10,·trno: il 1111Jt,dal l927, ; tÌlmlo 11//NIIIO Ji ,onsidtri:,rt il m11Jrimot1io "" 11111tgro ~ 1111a fra11us,, non solo 110,,,,dlt, ma dr11u1di ,,,,,,io: ,onttdtndo, fn 1111111010/11110,111 rinaJ,_ na11u al ntgro, /110/trt, 111111 Janno, la Fra11ria,i11q111s1i11/li- "'' dtrt1mi. bi:Jf•JJo 1n1to il pos1,bilt ,r-r /'Dm1101,vrr1Ji inrrori in :1/trrJ,ru, /'OIIVÌsorklmm. u ou11patt: la Rt,t,mù,, la Co,. sir11.Vi i poi l'lngbìlttm:t: do. ,., Jtbbmr 11i il 101-rrno ,,; l'opi111011tpubbltra ham10 fdrorllo ili mrr0<i. q11rs1i,:1 1111110 andar,, 11 sono i111i:11abil,,um, 1·rrifirati, 11ta11hldri 1r1111J,agglomrrati di gmtr di rolort. rb, 11iJ10110in alomi poni: "'"" a Gl11srour,11 /.,,1 tr,Ool t • LA11dra. A ltmdr11Jo/l11n10.111110mim d, rolorr, rh, "' larora110 romt Jt11tira11Ji,d11JnJ011l11110 a s,irmlomila. A ciò ,; aggr11ngono pa,s, ""'" /,a S11:u"a: Ji. ~,,,111i. f" loro n11111rt1, rllrOH di 111110il mondo; r jar,I, 11JI, 111'io11iron Jl1'111itr1d'o111i gt• n"'• spuialm1111r 1t riuh,. 1'nlto som,,,Alo, m &ro/11, ,,,; J11~i 111nli tJfOJII al 1t1ttirri1110.JI p11ò,s111u ,,,,Ja di '"or,, ,mzi m,m1111111dvsir tiro li"1iti pr11d1111i,ral,0l11rt rh, osti tJÙIO• 110"'"""0 (ÌllflltftlllOmi/11 mthrri: an,br flltJli in a111,1rnlo. A tllli ofrt p()fl11ftJ11m, dri /11oghiiii rNi tJÙ/0110, , rrtuo- "" ron1i11nt1i,11111,. mtliui dt/14 rt1:zab1a11ra:d1ttrt11/0111ila, 11rl. 111 \f11ltJ111: (Ùlflllllllt:t<Ùl'JNt nlÌ• liom. ,111/, d11r AmtrirM.- 01Jortmo,,,il:1. 11,tr Af,tt11: ri11qnt- ,,,,1omif:1 111E11rop.1.ComfftJ. 1i,•am,,,1,, 111/11umdo,111110110. J11nq111.tlJ JtJIIIJll11ri11q11t 'IÌ• /ioni di 1t1tliu; dtlltt r<IUdbi:1r,. r11.Sono q11tsh rh, ,i inltrt1• sano: ptrrh; g!, allr,, dtllt allrt raut, Ira loro. 11011po,10110, ,o,,,, ho 1kì arrt1ma10. ri111t1rdar, Il rll%Vs1110,Ptr rau:: bu,,,_ '"· 1mir11mr,1lt.b1101nt1inltn• drrr gU Arù: tssmdo i Stmhi q1111Ji11111;mtrrola11 ro11raut di ,olorr. Q1111111i sono, ;,,,.,,,10, 111/ o,o insitmt, tlt Am? Euo, ;,, brt111,I romp1110.In E11ropa:1/11vi d,IJ, VllfÙ 1111vo11alirà. r,r,. '"'l""'""'IIJti #11/iom; 1rrm1111i. rtntolrtnlollo; nto'4tini, rrnlo• 1,•111tid11t: rr/Ji, b111a111, lllbll11tJi t grtri, 1111diri.111E11ro/a,prr. ,id, i11 101al,, q11aJJrou1110Ji. riaJJtllt 1111/io11i.111Amtrira: i:J11glos1111om. fr1111tts1.ltdtsthi t sian. 1t01,"dHl"'1ullromilioni: sp:111111oli. 'l"'"""i: fD'IOfh,11, q11,111ordlu;,1.J1am, 11ovr. In Amtrira, ptrrìò, in 10/4/1, ,,,,. 101rr,11ad11,milìom. lllo/Jrr, i" A111tral1i6,J\f.J1J1:1.Polmt1i11td Asi.1, ,omJllt11il,111111111t. ,mJ;r, ,m,i mi: m Afr,ra. ,,, milioni. So,,1111a11do 'flltllt r1fr1, si trO• t"a110, 111 INlt(J ,J mondo, rinq11tr1111osrur,1141r,m1bon, d, Ari, &11 1111~m1au11911tn,ihoni, JOll(J(O#lt J'i vÌJIO, I mt1iui. CilX" Bil un otlavo drlla popolazione aria: rapµrto ;,,,,.,,1. sio~1,inlt. s, s, ptnJII tht si i form11l110/0 1111/,11/t,mi <(Hai• tro srroli , rh,. Nn l11nzidalta11t111111rsi, 1 ,-a, di giomo ;,, 1iomo, stmpr, piN a11ra1·tmdo. Dittr"I. la I"'"'"'"'"" d,I m,1;uia10 i d, 11a111rt1 1ro1ra. /tra. Co1t1iJlt, 111fall1,111/f,r. rtJJit•tt ttp:m1io11t: ,b, sla(fi:J la razu da/I, JIU s,d, m"lt'O• ri, , la Jfi"p4glia, in frttmmmJi sopra l#rrr ou11pa1, da a/Jr, razu. Ciò 1i ,.,,d, dalla d11Jr,. b11zio11,,opra dnrriua, d,i mt- ""' dttli Ar,i. Li do,, J ,1a10 ptmibil, ,01111111rrn11rlti f()fti ahbt11ta11za. t dovr lt popol11zio. ui 1ro,•a1,tr,mo poro drnu, la raUII b11rr,i11i10. , i mttfrti 11 10110 fnrmah m puro/o ,,_,,_ ro: 101., ,n 111111111 P" 11tmpio, 1111/'ANrlra/,4 (,J a,uh, 111gli S1a11 U 11111 : Jt, i11 qn111'11/Jimo j),Jtst, I• posltriorr, foru111immiir.JVOllt "'l'" non four I t1111/a, i,1 111111'10, a ,o,,,p/irart I, (OSI). /,uonu114: "" b,,, saldo t «11/aJo1111auamt11toIMI111111 ltr• ra i ù1dllfHn1ab;J, 111/11sa/1111 dtJ/11r11ua: ,,; ''"' tJJtr Irrito sollrarviJi, tmigra11Jo, Jt non 'l"ando, 111/la111101•11 1,rra rhr Ji °''"!", siano µs,ibi/i i,,_ ud1amtn/J mo/lo 1·11111. t 11/sir11rodal/, in/i/JraVoni di 11/Jrt rtlilt molto 1111n1tr0Jt.Quando Ja/i i11Jtdi11mtntino11si•no pos. sibili, Jlortt i ntrtJJIIT;Odarr a.li, ,m11rnio"i un raralltrt 1,111pora11to:rirhiamemdo d, ,.,o/Jain ,,olla, , 1ostit11111do, la popo'4Von, bia.nf'A. Mtt, vi J Jlillll, ptr i/ ,n1Jirri1110dttlt Arii, 11n'altrt1r1111Jd. 11niram1n1,mor11lt: d,/Ja q11alt mi pro/ont11 di dir, in 11111i10.

RAZZA E STATO· di Mario Bacdqalupi Roma gnosi e Gioberti I . La scuola italiana fondò, nel secolo scorso, la dottrina dello Stato sul principio di nazionalità. Per 1ccmnare soltanto ai suoi principali n1ppresen1anti, ricordiamo il Romagnosi ,:he, posta la conS1at2zionc della di\'crsa natura dei popoli, elabor.1 il concetto di nazione, come un popolo nel quale la natura stessa ha impresso il tipo dell'unità geografio e morale ~ enuocia la dottrina dell'etniatchia, cioè della necessità del- , l'indipcnck-m:a della nu:iooe. Mauini, oltre a mettere in luce l'aspetto ideale della nazionalità, come missione particolare di un popolo e suo pensiero, diritto e fine comune, rivendica fin dal ISH l'unità rauiale d'Italia. (De//'Nnità itafi4,r11). Ma la trat. tuione organica di questa dottrina è dovuta al Gioberti (D~l- /11 lldZÌOnalità ilalitmtJ, 1847) che pone a fondamento della nazione la razza, con il concor• so di altri dementi oggettivi quali la lingua e il territorio, rivendica il canttere nazionale dtlle istituzioni e degli ordini civili, e ravvisa ~Ila commistio. ne di nazioni diverse la causa della ro,•ina dei popoli, condannando la fusioni, che stima infeconde e contrarie a natura, di razz.e differenti.. Quattro anni dopo il Mancini, nella prolusione, rimasta celebre, sul prin,ipio di nazionalità, ripete i concetti del Gio- ~rti,' intorbidandoli però di ideologie democrati:::he allora in ,·oga. col ravvisare nelle nniQ.. ni dei soggetti di dirit•o. ai quali sartbbero applicabili le roun- .iazioni ottantanoviste sull'inllividuo. Nel w:ntennio successi"O appaiono numerose, in ogni parte d'Italia, le tratuzioni su <jUCSto argomento e le traduzioni, da,·- ,·ero non necessarie, di analoghe opere straniere. E' il grande momento storico della nazjonalità della quale neppure i tr:mati di diriuo pubblico possono tacere. Ma succcssi"amente si ra pili maniresta l'oppasizione tra le due correnti, quella razzista che ha formalo la base del nnionalismo italiano e in ispecie del pensiero di Alfredo Rocco e quella demagogica, ,·era degenerazione di questa dottrina, che face,•a della nnione, dotata, 'a immagine degli individui, di diritti eterni e imprescrìtti- r bili. un conglomerato di persone tenute insieme dal loro labile arbitrio. LoStato di diritto 2 - Nella seconda mcd del secolo. fo importata in Italia la teorica dello stato dì diritto e vi assunse stabile predominio. fa\'orita com'era dalle idrologie liberali. Nelle sue originarie espressioni vide nello Stato un semplice renomeno giuridico del quale il diritto en ad un tempo l'unico ronda.mento e l'unico fi. ne: lo Suto diveni,·a una pura realti formale, priva di cgnl intrinseco \'alare e di ogni impronta di nazionalità. in anta• gonisrno con l'individuo che si poneva sullo stesso suo piano. La concezione fascista 3 _ La crisi dello Stato finì il 28 ottobre 1922. Nello sviluppo della tradizione naz.ìona• le e razzista del nostro pensiero Pollaiolo: La Glu•tiaiu (Ulfizi, Firenze) Il!

RaUaello: I.a' Giuatiì.ia (Palazzo Vaticano} Bauorilino nel monumento di Sialo V. nella ba•ilica di $. Maria Magqiore, ralliguranle lo. Giuatuio. 14 un elemento ha ac9uistato, anche per la dottrin,1,, prèmincnte importanu: la razza. Il primo programma del P. N. F. .del 1921 definisce la nazione « un organismo comprendente la strie indefinita delle generuicni d, lUi i sin,&,olinon sono che elementi transeunti e la sintesi suprema di tutti i valori materiali e immateriali del. la stirpe i>. Dcfinizion, non molto dissimile troviamo nella dich. 1 della Cana d,J Ld1•orn, divenuta oggi legse costituzionale. Il ccntenu10 ide-.ile dC'IIO Suto appare formato Ja una serie di principi politici che plasmano, quali concrete forze animatrici, il popolo. Tra queste idtt costitutive ricordiamo il lavoro. l'autarchia, la giustizia, il principio militare. la ruza e via dicendo. Ma se ben si consideri sono riducibili, direttamente o indirettamenk, ad un unico elemento, la n.:i:za, di cui rice"ono l'impronta concreta; nè sono dei meri rnncetti ma delle ,,j. ,·enti r~ltà. Questo modo di vedere è al. quanto din·rso da quello comunemente seguito ne, manuali do"e si ripete che elementi costituti\'i dello Stato sono il popolo, il terri1orio. l'organizzazione il che, per \'ero, è troppo scmplicìstico quando si parli degli Stati autoritari. Occorre inoltre avvertire che non tutte le· razze sono capaci di creare lo Stato o di collaborare alla sua vita. E' nou, ad esempio, fantistatualità ckgli ebrei, di questi perenni corruttori di ogni compagine nazionale. Dallo Stato ali' Impero 4 • Al contrario di quanto ri. teneva l'antico principio di na• zionali1à, secondo il quale ad ogni nazione do,·eva corrispondere uno Stato, la dottrina poli1ica della n.zu porta necessariamente all'Impero. Poi~hè le razze che se ne sono dimostrate degne, estendono il loro dominio, sia esso politico o soltanto spirituale. sulle razze minori nei limiti dcli.a propria capaciti e nccnsità di espansione. In qucs10 caso lo Smo non di,•iene un poliedrico mosaico di elementi razziai, disparali ma ri. mane l'espressione <ld popolo che ha creato l'impero. il portatore dei suoi ideali e delle sue foru: composto dei suoi partecipi nei quadri dei ciuadini con piena cap.i\•.J giuridica. Perciò entro un medesimo Stato possono coesistere diverse nazionalità ma al di soprJ. di esse preYale la nazione che ha formato quc. st'org1.nismo imperiale. L'azione dello Stato sulla razza !i • Nè lo Stato, come è noto, a differenza di quanto affermava il principio di nazionalità, è un prodotto della nazione. La uzza "iene plas1m1ta, almeno nel suo aspetto politico,. dallo Stato: tra queste due realtà in. tercorrono reciprnci rapporti. 11 destino della ruza, la sua composi2ione. le sue qualità ,·cng.,. no modiftc:ate, entro le loro lince fondamentali di sviluppo. s«ondo le direttive e i hni dello Stato che interviene nel loro divenire, ne fo:ma una reahi storica e politiu, ne crea l'unilkazione. Un tempo l'aneggiamento dello Stato di fronte alla razu po1è essere di assenteismo e di negazione, lasciando svol!,>Crt' indi$turbata e protetta l'opera distruttrice dell'ebreo. dando riJiC\'O a contrasti regionJ.li, riducendo le frontiere ad una mera funzione doganale e asservendo la cultura e l'economia a ideologie e a interessi stranieri. Ma lo Stato fascista si è: assunto, fin dalle origini, la di. fesa, il miglioNJT'l('nto, l'esP3n• sionc della razza procedendo. in questa grandiosa opera. ~~ gradi. Questo contraddice ogni fa. talismo razziale: nel popolo si produce una trasformazione m senso quamitatl\·o e qualitarivo più rapida nel ompo Jello spi• rito, più lenta, ma non meno sensibile, in quel\9 biologico. L'azione dello Stato sull.a razu. è una delk· conquis1e pi.ù' feconde della Ri,·oluzionc e si (: dimostrata I.i. più idonea per agire sulla razu. che, in concreto, t' popolo. Come la forte compagine tkllo Staco romano a,•eva portato I.I razza italianJ all'Impero cosl, SCl·on<lole pa-

role del Duce, i' quando declina il senso dello Stato e prevalgono le tendenze dissociatrici e <enttifughe degli individui e dei gn.!f'pi, le società nazionali ,olgono al in.monto». I tre compiti dello Stato 6 • Si possono dunque distinguere tre compiti dello Stato in questo campo: il primo di difesa per tutela.re la purezza del S3ngue e la unità 6sica e spirituale della razza; il SC!<:ondo di miglioramento per esaltarne le qualità e arricchirla di nuovi valori; il terzo di npansione per accrescere il numero dei suoi putccipi e procurare la t-err2 nocessaria per l'esistenza. t'opera dello Stato è MCCSsana per difendere la ruu da quel pericolo gr:a,·issimo che uni,·ersalmtnte è riconOS<iuto nell'ebraismo. formando, per il suo odio centro le nazioni. una associazione dissimulata, unila da \'incoli di omertà e di -conni,·enza, il singolo, isola1amentc.', era destinato ad essere SO· puff2t10. Oc-correvacontro que- ~to occulto potere opporre un potere non meno forte che non può esistere che nello Stato : soltanto l';;izione st2t2le ha potuto liberare una parte d'EuroJn da ques(o awdenaffifflto. Il mitlior.unenio della razza tende all2 formazione di un tipo superiore che più si avvicini al tipo perfetto della r.1zza nel quale si re2lizzino tutte le caraueristiche migliori secondo i fini politici dello Stato: non solo in minoranze ui.stocutiche m.a in l:tr8he masse portando ad un livello più alto la razza intera, nella totalità dei suoi p.utecipi. L"azione dello Stato sulla ste».'\ struttura biologica dell:a. razz2, quello che potc-v2 st"mbrare un assurdo, i ora una. realtà. Quest'opera necessaria. mente- lenta, complessa, di por, uta s«olare, si ttJ.liz:r..amediante molteplici meni. Taluni vengono ,suggeriti. dalla scienza medica, quali I' C'Ugenic2 e la disciplina dei matrimoni. Altri consistono nel mi. gliomnento delle condizioni di \'Ìta del popolo, nella protezi<>- ne della maternità e dell"infanzia, nell'e<lucazione guerrit>rJ .._ sporti"a, nel ritorno alla 1err:t e nella tutela delle categorie ru. r2li. Tutti questi sistemi direttamente o indireuamente concorrono allo sviluppo delle miglio. ri uratteristiche della razza. M3 essi presuppongono, come tutta l"azione dello Staio in questo 1 campo, una <OS<icnzae un or. goglio di ruza, che, di nuo,·o, ben dif(icilmenle si originano da $('; per la stessa necessità di far capo 2d un centro propul• sore ed unificatore occorre J'o. per,,. diretti"a e creatrice dc-Ilo Stato. P2rticolarmentc la guerra, quando, come le guerre moder • ne, sia di popolo e coin\·olga tutte le categorie, rende chiari i vincoli . profondi che sopra i contingenti inter"si uniscono tutti in un d"tino comune; nell'impresa comune si cementa b coscienza unituia e affiora, più e\'idente, la comunanza di sangue. A questo propc>s1tonotiamo che esistono razzt-. come la giudaica, .assoluumcntc neg2te per la gucrr.1 a quinto es21urientemente dimostra la loro stessa s1ori2. Per l' es~nsione della r2ua, lo Stato elimina le cause dell'emigrazione permanente. di questa perdila, troppo spesso irreparabile, di sangue italiano, e fa\'Orisce il ritorno in Patria dei milioni di Italiani, in altri tempi, emigr;a.tinel mondo; conduce la campagna demograftca nel suo_duplice aspetto quantitati\·o e qualitativo; cd infine rh•cndi. o, anche <On le armi. lo spazio necessario pcrchè il popolo possa tro,·arc condizioni adegu2te di vita. Fattori interdipendenti 7 • Concludendo, lo Stato e la razz.a non sono realtà tra loro indifferenti: una St-ric di rappo.Jti e di inftussi interdipendenti intercorre tra loro nello S\'Olgcrsi comune della loro srofia. Per u».re una frase riassuntivi, diremo che la razza fornisce gli elementi primi del contenuto idole e materiale dello Stato e che quest'ultimo, foggiandoli secondo i suOt fini, i il fattore dinami<o, animatore, formati,·o che oomprende tutta 12 ruu e ne guida la storia. Nel prec:edente ortic:olo di qufftcr eea;one, oppcu•o nel n, 9 del• 1'01tno rv • intitolato "'La rona c:ome principio g-iuridic:o ", Mario Bcic:dçralupi sì è occ:upoto, lraltcmdo il problemo i:aelle linee gene• rali, dei mpporli fra rou:a • diritto, anc:h• dal pui:ato di •ìeto etorico. Giotto: La Giusti1io (Cappello de91i Scrovegni. Padova)

Y:. .",,'",.',.'"~_""~·'·",·'.,,, (JU/u nu:n,1,,,iglia quindi .te favver.tione iw/W,w contro i Giudei .,i trQm documenMla i,, forme non ,puilure delle arti figurolire e ,wrrativ,:. specialme111e in quelle di caraUere più po- /!Ofore. Gli Ebrei .si pres,:nUuu> r,etla n(n-ella iu,.liana del Medioe~r, ,. ,Id Rina.tcimcnto dapprima. MJllo la ~sie di abili e ricchi commercianli. guurdati con .sospc'r.to e timore dal popolo; poi, da 1.•iu eh.e .Jc 11c conosco110 k malefot~ diviene più e11idenie il lor<1.carattere al'ldq e spietato nella tradi:ione e nel racconto popolare, Il tipo del Giudeo wu.raio clie non. perdona al sangue ,lei debitore sarà J>Oi immorta/atQ dallo Slwlcespeore, che riprendendo lo trodi:U,ne cmtichWinw dalle fonti di Se, Cio- . ranni Fiorentino, darà 11it.a l wrauere di SliyWc.k. 1.:.,. probabile che nwlivi anliebraici di orie;i11earaba si ugi• tauero Jen:.a forma de/ù1iti1.•a di urie nel• m4re 11wgno della novelliJtica popofure italia,ia fin dall'alto medioew: tali spimti furono ripreJi Jt>riamcnte da Da11te e più dif/uwrrwnte se pure piii. lk1-eme11.te dal Boccaccio, dal S<,cchetti e Jernpre più rompiutamente, col progredire· della conoJcen:.a del m,011do ori.enuile durante il perioclo delle Crociau. e dei grandi 1:iaggi dal Bandt:llo e d(l/ Bemi. I( gran padre della noi.v:lla itali<r,w, S<r Gioivrnni Boe.coccio, , frew in u,ì mondo ghi troppo grassam.e11teabbandonato alfa/• legrfo per poter dare una inten:.Wne morale ai JUOi racconti; così. ; .suoi perro11aggi apparune11ti alla ra:::.a maledetta w110 r111corn /a.sciati 1/"urw certa magniloquente dignità. An:.i in CO!l· Jro11to dei Cristiani si rit..>efarw stra11a11u!ntesu.perfori pn drtù e .JellJOpratico della vita: co.JÌ .,i conipie /,a Jja,celo del mondo ,lante.sco.1dec<ulo110la virtù ~I i, buoni, CO.starnitra i Cris1ia11i, if Giudeo ride. Nelta seccmfla e ter:.a novella della giornata prima ,lei Decamerone, in cui .Ji trafUJ.di ciò che ognuno degli autori pre• /eri$«, si ripre"'/ono motivi .Jatirici m-01!0 radicali ntlla m,- clhi-One. Un Giudt.'O. esst:11do st<Jlo a Ramo ed urendo ouer1'0to la vita corroua tlei prirtcip~ delld Chie1<1c, ontro la comune 0$peUa:.ione subito si /o Cristiano, dicltiarando che .teri:.a ma• 11i/c.Jtoa. iuto d.i Dio la Chiesa. non potrebbe resi.Jtert', CUJw che i .suoi capi cerca,w co11og11i mez:.o di screditarla. /.:argomento ,·iene ancora porUikJ ai giorni 11ostri per dimo.Jlrare forigine dii,,ino della Chiesa. Romana. Nella rwn.1ellaterza JOno in co11/litto il mondo Arabo e queli-0 Ebreo, coi loro coraueri di feroci.a e di astu:.ia. Cori uno. ri.Jpo· ~,a acuta u,i GWdeo si sottrae alla penecu:.ione del SaladU,o, il 1.--alorowpril,cipe che Da11te pone nel limbo, il quale, rw11 supend<1come cavar danaro da u"l dcco, ~.iuraiq gli chiedt:, per coglierlo iti fallo, quale. delle ire reli~ioni .sia l~ 1.:era.Je la Cri• stiano, l'Ebraica o la Macmctuma. Co1i i Cristiam• UI que.stione .si stava definendo .sul campo deiC011ore 0011 le.Crociate; con I'Ebreo bisog,10 cauillare. Eppure l'U.Jurai-0 lascia irreS-Oluta la oonte.Jo per ,wri prendersi respomabilità narrando fapologo dei tre anelli, eh.e un padre m,orenle ovt:va /asci<ilQ in eredità ai tre figli, di nascosto uno dall'altro, dice11lW che il posseuo ,lell'a.Mllo vero dova diritto totale sull'eredità; ma uessuno JH)leva riconowere qual~ dei tre anelli /one il vero. Cominci.o " pale$0r.Ji in que.Jf,IJracconw la potente secolare antitesi Ira il mondo Arabo. l'Ariano e l'Ebreo, il rmmo rwbile e 1.>al.oro-so di lutti .. Al centro : il celebre "Zuccone .. di Donatello (onero il profeto A.ba• cucco), nel campanile del Duomo dj Firense: in alto: una leelo di Giuda di Giotto, nella coppella d.-gli Scrove• gnl di Pado.,.a; in ba•• ,o: .i 9iudei eacrilegh.i ardono eu 1090 (parti• colare del "1acrile9io dell'O.lia ·· di Paolo Uccello) ,/jJ l2'JJJ

tn alto: una tHIG di Giuda d•l Bema, nello ChiHa Coll~iata di S a n Gim.ignano : in Nelle ,wvelleue del Sacchetti i Giudei manifestano tulla la loro .singolare ba.ue:.z.a tfa11imo e di coJtumi e, volendo i:incere nel campa dell'a.sluzia, restano sempu: col danno e le bef/e, o per lo meno dàn.no rrwlivo di m.iglioramenu, mcrale ui Cristiani. Messer Dolcibene _,j vendica a suo ,,wdo degli Ebrei che lo avei-aoo .schernito nelle sue credenze religiose e fa credere che }eovo, in persona .si rechi noUelemJ>Oai sporcare. ,i,ello. sina• goga in cui era slato rincbiu.so prigi,onitro, così che ogni Giudeo .si stima fortUJ1al,()di {J°'ersi aspergere la facci-O nelle odorar11i reUquie del suo Dio. Nel4:i novella 195 Cari-OMagno A ripreso vergog,wsatMnle ddla sua carila più formale cM. so.sl<lm.iaie proprio da un Giudeo, naturale e disprezzabile nemico della nostra fede. Dal campo della severa nwrale Cn·Jri<lnascendiamo a quello della più sfacciata ribalderia con la 1W.Trozione dell'inganno leso da Gian &ga ai Giudei, per godersi una bella fam:iulla indi.JturbaUJ; i barboni Israeliti sono costretti dalla paura a n·n.chiwlersi in •· uno r1ece$.Sario ", ove si imbrauano p<>coprofunwtamente. Nelle ultime Mvclle cllt trattano di Ebrei t-ediamo due finti maglii d'lvaele che rendono una trappola per spillar danaro ad una semplice. domietta, che uolet.lQ(.lvere un figli.o grande e grouo e a,l altre• due che oolem,w _procreau sicuramente. Si documet114.qui la 11referen::.adei Giudei di O&ni.t.empo t'eri() la medicina specialmente 11elle sue applica::Wni 11~no scientifi,che. Il Saccheui apertamente ammonisce i Cristiani ad essere più L"irtuosi e meno èreduloni, perchè gli Ebrei IIQn ne lM&gllnO m.otit>Odi all~&ro•guadagno. perchè "se vi wno dei m.a.liziosi e falsi tra Giudei e ranto hanno bette quant.o ingannano con fal.silà li Cri.,tUU1i ". Nel Cit,quectnli si COtH.incia d o.ssen,are anche dagli scrillu,i quanto la pillura e fu, scultura del QuaUroce11to aveva meno iti ea•iden::a, ci~· i/, misero aspetto de&li Ebrei, che contra.sta. colle forme uit,orose della nostra raz:A. Il Ba.nefelio si com• piau di narrare, com< •• il PereUo mantourno, esse,tdo ili Mo• dena, A da le donne per Giudeo be/Jato per la sua poca ed abbietta per.son<,•·. In altra 11o~lla si ricorda la cacciata de&li Ebrei dal. Regno di Spagt1t1, per cui m.olli ne penetrarono in Italia dal 1492 i~ ail(J.11ti, e si auJpicano simili provvedimenti 11egli Stati Italiani. Anche i~ Berni si compiace di notare che '' i Giudei per esJer .segnnlaei dai CriJtùmi, come gente infame e odiosa, p0rtano le berrette gialle o il pannetto rosso". . Non meM severa sanzio,u! dava l'arte figurativa delfopera e dei costumi ebraici. Caratteristiche sopralulto lt! storie del• l'Ebreo Giuseppe nel ckl,a di n/Jreschi per il rillvenimento della Crooe, opera di Piero della Frcuu::esca in Arez:o. la lat'Ola del sacrilesic dell'Ostia di Paolo Uccello, le fisuro:icmi dri pit• tori TrentU,i e quella di D011ateUo del prof~r-a Abacucco, eh.e l'arguu, popolo fi.ore111ino barte:zò U> Zucco11~. Da/41 .,,ud.io del costume e dell'arte degli a11tichi tempi e ,Jell'età moderna quando a11cora il popolo ltolUmo non a,,eva trovato un a.ssetlo politic<Jdi equilibri.o, sorge sponta.11eala consideraz.ione che i più rappresentativi geni della nostra ~tirpe 110n furo110 1nai a&11osticidi fronte al problema rauiale, che sentirqno ed imposero all°atlen:.io11e con potenze evide11:a Ml Càmf)Q estetico e nel campo morale. CESARE ZUMAGIJNI

SUPERSTIZIONI Gi1Ì fin dalla m1sei1a. fHCMOquasi lulle le trihù. la ,·ita dei piecoli Africani è non di ndo m~a in 1.ericolo da un nonnul111p1er effetto di su1..ers1izionf'. In Hhode- ;;ia·. ad esempio. è regola sopprimere l'infante se ,·agi.~e prima d'C$Sere completàmenle uscito dal K"no materno. La.,ciarlo ,·frere significherebhe incorrere in e ma• rue8À •· ossia attrarre gra,,t malanni sulla trihù, perchè individuo maledetto e ri,·elatosi 1ale per , olere degli spirili anct-• ~trai i. C~ì pure è maledetto. cioè e maruesà •· e da eliminar:i;i 1x:r il bene de:ln trihù. ogni pargolo la , i dentizione cominci dal mascellare su,~riore. I.o iltl-Sso ,,eri gemelli. o e Hmpundu •· 1-:<.e<:utriCf' è di nonna la madre medesima. la quale opera ~nz.a e,,itazione, perchè oonvinlà d1 far ~a religi~a. La morte ,·iene dala annegando o 5frangol1111do la viuima; quala. poi. può ~r collocata entro un termitaio. 1,erdlè i!i disso:va rapida111l'.111e. A dimMlrare quanlo tunora siano forti. Ira gli indigeni africani. quesli serllimenli, ,•alga il fnuo ~guentr b cui le· :-timonianza ra«ol8i nella Hhodesia del Nord. F.' analogo a tar,tli altri. J)Olllsihili in 11111a l'Africa. Nelle ,ieinanz.e Jella )1i:;• ,-ione di Ciku11i, una gio, int'lla della tribù ,lei Uatonga fu l'llrangolala nel 1927. Le uutrrità, a,·,·erlile dai '.\1issionari. che a,e- \"&no notato la _$Compans.a,!ella vittima. ue ri1we11nero dopo ulc1111imesi lo sd1ele1ro. in un gran lermilaio. 11 procesiw. chr con,lu~ la madre e lo slrangolatore ◄lei• la gio,·ineua alla milc cond:mna di due anni di lu·ori forzali, mise in luce che il deìitto era do,·1110 11 s111H!nitiz.ione. Se. comlo il costume aecennato. la fanciulla era da elimina~i subito perchè nasc('ndo a,eva vagito. rh·elaudosi « marul"'à •· La n•adre 11011ebbe 1,erò il coraggio di i!Op1trimt"r<'la creatura - IA i!ua prima creatura! - cosiccbè que-<ta fu luciata vivere di nascosto. Ma la ,·eri1à 1ra1ttlò e !i cominciò a !U3$urrare. Di li a poco una zia materna della piccina ebbe due figli, che morirono lallanti: altri bimbi perirono nel villaggio e altre a,·,•ersitit, quali la !lecca. le epidemie nel ~tiamé. si fecero nHrniFeste. Sco1>piato infine il ,·aiuolo. che rece ,•illime da ogni parie. !li perdetle ogni freno, onde ia e colpe,·cle •, ormai quindicenne, fu i!OHocata. con~enziente la madre, duranle il J1.on110.L~ulore fo. cçcti.ìonalmente. lo zio materno. Uguale forut di con,<uetudine. per in- \t'lerala cretlenza di Htric 1rihì1. po:1~it'dc in Rhodesia un fatto mollo memo gnl\e. che c(H1duce all'rstirpazione. in maniera nudele. di sei denti nella gcntralità dei fanciulli. In CO!ltoro. la facl.'ia colpisce :<ubirOper 1111a in~lita rientranza de-I \ah. hro ~uperiore. effeuo di artificio .. .\d t"fempio fra i Batonga e i Baila. ogni fan. ciullo. ma...~\io o femmina che sia. ~ indono a. reca~i da uno dei molli e: Jenti- _..ti• fidia tribù per farsi estirpare i quallro in<.:i~ìl'ie i due canini permanenti del ma~ellare :superiore. L'operuione. compiuta con le dita dopo avt're :,1quaS$>&• 10 11110 dopo l'altro i dt-nti con un mar. tello e uno scalpello. riesce molto clolo• ro.~a t"<I è l!'!)e$."-O seguila da gra,e emorragia. fehhre ed enfiagione <li tuna la faccia. G~ute clit>in altn: oe<:asìoni :si pre,.e11t:i. ,~n l~)("(.to t-lella più grande hene,·olt'nza. in un pa~ on~ tutto ~rridc. sembrerebhe impos:o-ibile che na~ond~~ :simili 111roci1à; e la lista potrebbe continuare a lungo. Si.pe11si ora. a proposito dell'e:;tir. J>U:ione de\ denti: chi mai potrebhe !'Cli• ti~i disposto a incorrere in e: maru™ • per lanlO picc::ola C058? Tutli ~i affreuanJ. cosi. a recaNi dal e:den1is1a • 11011appena il 111omentoè giunto. All"estìrpazione ~- gue tah·ol!a un ri1orno anormale di ,lenti: e allora, KeOnda COI'$& dal -denlisla. Solo le 1:ehre. le brull~ime zebre. cle,·ono tne· re i de111i s-ul dnauti; 11011 loro. i fien Ba1onga e Uaìla! y>si si fa da :<(.'Coli e CO>!Ì :!i farà ~mpre perchè così \'Ogliono gli anlenati; nè ci.i!ono ragioni cl1e tén· gano. E guai a chi infrange il co~tume! La faccia batonga e baìla. quindi, conii· nuerà per moho tempo a mostrari!i delur. 1rnta per la precocC perdita dei denti. Di caratteristiche somatiche do\'ute ad artificio, i Ba1011ga ne hanno an<:9ra pareccliif'. oltre quella del labbro. L'ombelico. ad es-empio. !>Cmpre vi>Jibile. da10 il loro succinco ,·cs1iario. è oggetto di parti. colari attraui,·e del corpo umano. Uu hell'omhelico de,·e sporgere di tre o quattro centimetri sull'addome e forman•i una proluberanza del ,olume di una grossa noce: avervi alroppMIO una rie11tran1.a :,!f.tebbe in.Kpporlabile per la vi~la. Nella dom\a specialmenle questo carattere è molto vahuato; ma così giì Africani pr9• ,ocano un gran numero di ernie ombeli• cali. Da 1101ar-siè. però. che mentre ne~1i Euro!)Ci l'ernia ombelicale tende di wlito a creseere con !"età, in C!'-'!ist>mhra sve.;- -:(0 ridursi. CaNZtteriatich• acconciature di donne atrican~.

Fin qui le modiricttzioni a quanto natura darebbe sono cer• cale: ma ad altre le m:idri africane condannauo i loro figli ~nza pensarci. Un gran numero di strabì. di lesle e cli corpi al!-immetrici pro,·engono dal costume delle donne di tenere, p.!1 quattro o cinque anni. i bambini in una pelle gul dorso, comJlrNsi sempre sul fianco d~tro e COSatrrllia guardare soltanto da i;ìni$1ra. La mortalità nei fanciulli ha l'ure un forte iucremento per gli sbalzi di temperatura in spt.'Cial modo d'i1werno, quando, Id madri incosciamente tsJ)ongono i figli ai rigorì della stagione col le,•a~eli spesso. nudi. dal do~o, o,·e scanno ben caldi. per alla1tarli. Alcune tribù, quali i Mangbetu del Ccngo, deformano 3rti• ficialmenle la testa ai bimbi dei due sessi onde assicurare loro una ricercata hellu.za da adulti. E' J)reoccupazione. quin<li. cli ogni madre Mangbetu cli fasciare :-trettamerlle il plaslico cranio dei figli per dargli la forma ,oluta. Tale strano costume non è però esclusi,,ità africana. IJ)J)OCrate lo segnalò fra i e macrocefali> delle ri\·e ciel Mar Nero. Secondo questo autort:. la cosa, alla lunga, era finita per di\enire- eredi1aria e i bambini a,·e,•ano J)~O a nascere con la forma di tesla prodolta daJ)prima ,oltanto per anihcio. Il fatto. però, è fuori da ogni J)ossibilità naturale. In Europa. dei crani deformati ar1ihcìalmente sono stali 1ro\·a1i in Crimea. nelle necropoli del Caucaso. iu Ungheria, in luoghi ,•arii del Henb, in Svizzera, in Jtalia, in Francia, in Inghilterra e altro,·e. Il co~•ume per.iiste oggi anche in Oceania. a Mallicolo nelle Nuo,•e Ebridi, fra alcune J)Opolazioni asia1id1~. nell'America del Nord e del Sud, e perfino nella Francia, o,·e individui a testa deformata vi,·ono 1uuora nelle Deux-Sèvrcii e nella regione tolosana. In Normandia. pure. l'uso fu assai sp~~o fin di recente. Ove le pratiche deformati"e prC$ero uno sviluppo inau<li10 fu nel Perù incaico, dal quale ci pro,·engono i più svariati 1i1>idi forme craniche artificiali. Di e:,;;i, uno solo, m01.trante teste rese ecces,si\•amente <lolicocefale. è posse(h110 dai Mangbetu. L'auenzione dei popoli primith·i fu sempre aurntta dalla forma della tel5ta; anzi, in generale, &i credette di ra,·vWlre nella propria la migliore espressione della l)ellen.a. Niente di strano. c~ì, se in molti luogtii sor.ie indiJ)endentemenle il medesimo cfritume deila clefonnatione, con l'intento di aumtntare .le attraui,·e J)CPSOnali. Le madri Mangbe'au raggiutlgono la for- -ma di testa l'Oluta nei loro bambini a mezzo· di una legatura di cordicelle e con l'aggiunta di due fasce. applicate l'una. &ul frontale. un J)O. avanli a\ bregma. l'altra più addielro o sul l->regma ste1So. La scatola cranica ne rC$1astrettamente av,·oha :zo lutto intorno, dal has...~ in alto e dall'al'anti all'indietro. La pressione sulla nuca ~ in corrispondenza delle apofisi ma:-1oid~. o,•o lo speMOre delle parli molli è pila forre. porla le cordicelle ad affondarsi sempre piÌI nelle 1enere carni lici bimlii. cosicchè i ì\1a11gbetu. anche da adulti prest'nlano cicatrici lineari 1/8:<H·r.,mli. qua~i lìluallele fra loro e più o meno pro• fonde. sul retro e il ha:o.sodella lesta. per ,·tri tagli do,·uti allo strano coscurne. Solclii spes.-;o moho larghi, se ancl1e 11011 tJrO• fon.di, restano perma11e11lemente impre;;si ,ml cranio per la SICS8a ragione. Trauata nella mauicra ac<:ennata, la te:,la 11011 può S\'ilupparsi in altezza ntlla regione frontale. costretla in- \'t'Ce a 1li,·e11ire :-fug~cnte. nè in larghezza nelle regioni temporo-parietali, C tende ad allungarsi all'indietro, mentre si,inge Yerso ;'alto la regione parietale posteriore e la squama tlelJ"occipitale. In c011di1.ioni ili uccrei<eimento rosì inusitate. la scatola cranica suhi~. inohn.·. alterar.ioni nf'i ..suoi prOCCStii di o.ssifìcazione. le quali portano quasi in ogni c-..aso al dderminaui tli grandi wormiani sopra1111110nella regione 1.lel lamhda. <' Due qiowcmi presenta co~i con fre- audalricane quen1.a il co.~iddeuo e os- .ro degli ln<'ail >. notato per la prima \'O:ta ,,ui crani dell'antico l'erù. A 11chc la faccia risente qua1C0$8 in rela1.io11eall'alternarsi di lulli i diamelri ddla 1e~1a.e spe• cia:mente di quelli ,li altezz11. Nessun danno alla salute nè all'intelligf"nza sembra pro,·e• nire da prati<"ht• ta1110 barbare Tolti gli i11co,1,·e11ien1i lamentati. dei r~to transitori o eccezionali o {l:r,wi soltanto agli occhi 110,;tri. i bimbi africani sono da iltima~i tra i J)iÙ (dici della tçrra. Possono darne un 'idea i modi g1·11eralidi l'ila dei bimbi Zulu. i quali rispecchiano quelli osservabi;i in buona parie dell'Africa. Meno in famiglie di- !!preZ1.atedagli sleMi indigeni. i genitori amano 1eneramente i loro figli. una volta amm~a la loro regolare compa~a al mondo. Mollo J)er tempo. an1i, addirittura fin dal J)rimo concepi• mento. lii comincia a iHCO<'CuJ)arsdi el loro futuro benessere. La madre stessa, in gestazione. de,·e sottoporsi, a diveTSC! pratiche intese a 1ale lodevole SCOJ)O, Quando una giovane sposa rimane incinla per la J)ri1.na volta si considera

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==