"Sono nel gim,to i popoli glon1ni elle fondano Il lo ... a,·veu_ire ttnl la,·oro e 110 sull'ac,c,uumluzlone dell'o souo più intense fra indi\·idui della .s1es.sa' · regione. m·inorì ma pur note"·oli entro ce11i limiti politici. minime al di là di cuti confini. Le barriere politiche le quali sono andate di,·enendo sempre più ele· \·ate, hanno mantenuto la parentela entro un determinalo ~puio. La nazione appare dunque. in reallà, come una ,•a11tl55ima parentela. e1;1remamente complCMa. comprtta nei confini storici o tra• dizionali. M- ciò non è• tutto. r ra que-sti inditidui uniti da ,·incoli di comanguineità. la comunanza delle comfo.ioni istoriche ha. ~!abilito dei m0tli comuni di. R'i~:ione: e cioè gli individui Jotati di ttrte qualità sono ,tali favoriti nella riproduiione ed altri so·no stati awersati; ~rciò si è ,·enuta a stabilire una «ria analogia non solo fisica ma anche psicologica. L'ambiente storico e culturale condi:tiona dunque. a :\lUll \'olta, la razza r-ntro certi limiri: determina sempre più neuamenle i caratteri nazionali. l,t queste condizioui. l'idea della < no1uroli:=-o::.ione > cara ai democratici e in ispttie aj Frau~i i una aSJurdilà biolo6ica f: p0litica: fabbricare dei < citofCOS > per decreto, assegnando loro una dati\ na2ionali1à, è una aiione artiHcosa e contraria alla narura. delle cose. Ne è da credere che l'asaimilazione, col tempo. possa farsi attraverso l'azione dell'ambiente comune. L'anima della razza. i& psicologia della rana. in!Klmma, è un fanore decitifro e fondamenlale del processo storico nazionale, e il processo sele-ttivo slorico non può modi- . ficare che lenlamente la psicologia raz1:isla. Insomma; ti può fare di une !!,lraniero un cittadino.con un decreto ma ,..f' costui nè i tmoi figli o i suoi nipoti sa• ranno dei veri nazionali. Il fondo della raua resta ~mpre lo stesso; persino nell'interno delle ste96C nazioni, nonoslante le ripelute unioni - e in analogia con le leggi di Mende.I- la uni/ica::.Wne delle razze contponenli non è mc,i com· pkta. La nazione dh•r-nta sempre più com. palla e unani~ appunto a mano a mano che questa unificazione rau~ta e quintli spirituale col suocede~i delle generazioni si rcndf{ maggiore. Lo unità non di ra:;:fl ma di saniue è dunqut: il fondamento biolo&ico della na:iont: concepita ra:z.ialmenl.e: questa uni1à di $811gue, all'ra,,erso un procnso Elorioo-cul1urale chi" venga O(;sc;:ien1emeritc indìrizua10 dallo Stato acqut!Sta una individuaHtà spirituale §C:mprepiù perfetta. divenentlo un \'ero popolo. Pertanto non ~olo la < naturalizzazione>, come i!Opra si è detto. è un a.&&urdo, ma a /orlUJri lo è l'assimilazione di mino. ran:e ali-01ene. Uno stato razzi.sta che. per circostanze politiche l!i tro,·i ad a\'ere entro i confini delle' minoranze del genere, non de,·e affauo tenlare l'opera inconcepibile di ca!t.!'.milarle> ma lasciar :oro uno svilup· po autonomo entro certi limiti e con certe garanzie da sludiare caso per caso. Ed ecçoçi portati naturalmente. dalla concaione razzi5ta. alla vera cona:zionr imperiale che è per definizione awersa all'idea di u.imila.zione. Tutti i popoli che hanno crealo imperi durevoli, come i Romani e gli Inglesi. nei momen1i di grandezza si sono JJempre logicamente opposli con ogni energia all'idea di as• similazione: quando hanno ceduto, erano già in decadenza e l'us.imilazione delle raue straniere non J1a fatto che accelerarnf' la caduta. La catastrofe francese no.1 è forse davanti a noi, senza andare a rival'lgare la storia? E' sperabile che non si rilenga questa do,·ula ad una semplice sconfina miiitare; al contrario. la M:on6tta militare non ha fatto che suggellare il d~- stino, segnato inesorabilmente da una progressiva decadenua. La quale è derivata in primissima linea dal disprezzo per la propria razza. da:Ja commistione con popoli inferiori, dall'uni,•erulismo democratico; insomma, dai miti de!r89 che culminano fatalmente nella i.ogge9
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