La Difesa della razza - anno IV - n. 9 - 5 marzo 1941

zione ad J-,rael<'. a que.to popolo fondamtu1almi·11te a,·,eN-o alle nostre razze e impremamenle dotalo della racoltll di cor• rompere e disgregare ogni ;:ocietà nazionale. La ricostruzione europea del d{ poiuerra donà dunque te• m:re in ma:ssimo conto i criteri rauisti dw S<>pra ~ono ;:lati bre,emt-:11e traneggiati. sOpranutto per quanto ri,;:uardu i ter• ritori e le popolar.ioni da ai-Segnare ai ~ingoli ,,.iati. Criteri chi' del res10, for~ i;;ti111i,amen1e. ,,.._mo 1;ii1 pent>lrali nella coscien1.a llegli Europei o di gran parte di es.-,j. come dimo1-trano. ad e,;.cmpiÙr\ le clausole riguardanli le popolazioni k:,.lè ce• dute dalla Homania. et.-c:. Criteri che coincidono prnticamenle con quelli da noi sostt-uuti - J>f'r qu1111tc riguanla le imlen•, nità di guerra - nel parai,:rafo pr«~leulè. ,f.. - I it.Al'J'•OU'l'I Fil.A 0 C:I.I S'l"A'l"I La concnione liher:i.le e giuri1lica dt'llo Stuto - opporlu• uamenle iidallata a1li inter~i ehraici - deri,·a·/a. come è noto, dal < diriuo naturale> unin.:fli.afi,-tico e aprìori::itico ~- condo il quale si cerca\a di creare mio Staio itlt'ale. 11011~- con-do quello che era ma secondo quello d1e si imma~in:n a do,·~ t..,.;;ne. No.turalmen1e, l'idt'ale era ::-Cmpre più qut>IIO della <democrazia> e cioè il più atto a f1l\'orire il domi11io della finanza internaz.io11ale. Quesla è- 111<"(HlCt"Zione\t'r~agli~. culminante nella Lega ddle Nazioni 1x:r cui i rnp1mrti fra gli S1a1i 8\'rt"bbero do,uto ~t"re riso:1i in ha}.e a 1•ri11ci1,i giuridici e a de.:isioui di maggiora11za a)cmlo cia3cm10 S1ato uu ,·010, quale çhe fos..--ela :iu11ìmport(rnza. l.'ltalia cm pari alla Liberia. La concezio11e razzista dello Stato ccmt" sopra è .. tata uhhozznta. porla irl\PCe 111tt11ralme11te, n<'i rapporti fra l!'.li S1ati. ad un criterio emint'nternente storico come ha,-(' ,lt>I clirillo inlernazionale. L"e•se11za dello Staio resla M'mpre la forza: nei r"1•porti internazionali i rap1,cr1i di fol'za sono h:mpnati dagli interessi reciproci: iu sintesi. si lralla di 1(tPJ>vrti polilic-i r quùu/i IW1' cri3toJli:.:tlli ma 3rmpu rin1101:dla11tùi cau il jluire delfo storia. Oggi ,;iamo di fronte ad una 1rasformazione di ,•alori di i,~caloolabile portala. Dopo l'indu;;Jrializzazione Jdl'Occiclcnle awenuta nel ucolo XIX, che ha cr~ato i grandi ìm1•eri ù11lt1• slriali con le loro colonie e i loro merrati di fornitori e di clienti. la politica dì ques1i ;;Lati è di,·enuta naturnlmente •m:u1diale, per la interdipende111.a degli interf':oOsicneala appunlo dall"industrialiJ-mO. L'iclea naziomtle emine11te111enle politica ~ è tro,·ata iu contrasto con l'idea :nteruazionale. eminf'ntemenle l."COnomica. Il primo grande urto fra ,:li imperi industriali. la gut·rra mon(liale del 1911-18. è termi11ala con il teutatirn di risoh·ere il contrasto 0011, l'e15emù11Ù.1 1wruliuf,, tlf'gli cmglosusso11i appot,((iati alle loro predomim111ti for:.e ,wrnli. Que,,ta t"gemonia. il cui strume1110 anehbc do\·ulo esst·re spcciahnenle in Europa. la Lega di Gi11(·H.1, è fallito. Sorge un IIUO\'O pro• gramma. quello :,,ostenulo Jall'ltalia. dalla Germania e dal Giap1>one. La formula è: uularchiu e11lru uri dct.crmirwto e su/• jìcù.>nti• .< S/Hl:io 1·iwle z,. Per opera di que;;le gio\'anj nazioni. il patl·colarismC' nazionale :Si allarga, !IÌ trasforma e risorge ,-.fi!IOla 11110\!Iformula della e spo:.io rilalt> > elllro il qualf' un popolo conduuore. polenteme111e indui<lrialiaato. e a11imato dal concetto razzista. iuicla altri popoli minori, europei o • .rotit"i. inC.lJla:.-i cli sviluppo induslriale ma costituenli mercati :;icuri di asrorbimenlo e di cons-umo. Auualmente. Italia. Germania e Giappone lottano clunque ncr la lor? libertà e 1.er la conquista del loro Liipatio \'ilale contrc l't'gèmonia mondiale degli anglosa~oni sotto la comuue gu'tla ebraica. Que.,;to nuiwo c.onct'llO che bi;:ogna a\·ere chiarWimo per uon'an-ol~ersi in cOnlraddizioni.~si appouia at1tomatiC(micnk wpra una nuo1.,q rt'(Jftà militare. già apparsa nella guerr.1 10 moruliale ai più chiaro,el!;genti. ma che oggi è di,entata C'o,,.ì 1,alt"!<Cda ri~ultare i11confutabile. Tale 11110a\ realtù è la sc-guente: t-li Su,ti cl,e 11()11posseg• lf.0110 u11a lf,rum/1· Ct1/}(1cità im/u3trfolc so110 militurment,:, squ11lijiN1li. L"i11d11striali,m10. ,mimando con nuo\"e armi e 11110, i mezzi !"arte dt>lla guerra. l1a r~o le forze Armale infinitanw11tc co111pl,~-.e e coi<tok. A11re-aa1e con le moderne macchine ~<' hanno acqui,.1a10 u11a 1altt preq1lenza ~01,ra quel le rimaste atlrezzate comt• all't·poca tlellt- nazioni a1narie, che è impos,,ihile a 'llWStl" ultime rC$i~1ere: ~~ r.lpJJrCsentano un 11011\·alore: I piC'Coli ,,1a1i agrari com<>quelli b:aleanici l"rl orientali dei quali una \Olla"~ ,aiutava la polcnza mililare prt."S>ìoe poco in l1a;;,e allu popolazione. oggi hanno ,·ed"uto qoesla loro potenza riduri<i prt!N<o a poco a zero. A che c~a \aie poter :,C"hierart> quald1e Di,i~ion(' comp0:,111 di contadini male armati e poco i:,.truiti. di fro11lc all'attacco di una Armata aerea? La macchina da gut>rra. prii:ileiio dt'i ((rufldi imptri induIL NUOVO MONDO SARÀ DOMINATO

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