La Difesa della razza - anno IV - n. 9 - 5 marzo 1941

------- I Ll DIFED·SEiLL

ANNO IV· N. 9 SOMMARIO S MARZO-XIX SCIENZA IENATO SENlm: SALUTE DELLA BAZZA (La medi. ciao: .U. -): GUIDO LANDBA: CABAffEBJ n. IIOlfOIIIQ E IIJEll'l'IIA' ,IAIZlAI.E: MARIO IACCI· G.UVPI: l&GIIIUIOlm DEL RAZZISMO (La nma ___ ,_ POLEMICA Dm.IO CANEYABI I LA POIJnCA DEU.A RAZZA E O. NUOVO OaD1NE EUIIOl'IO: eta E' FBANCESE 7 DOCUMENTAZIONE GJUUO SILVESTRI: PEJl UN ARCHIVIO GENEALOGICO NAZIONALE: GIOV AMNI SAVEW : STORIA DEL GIUDAISMO (~ .. mplid di uDQ eompl-..a ...ic. uda). ALMANACCO DEL BAZZJSTA: 1$.28 FEIJRAIO XIX. o QUESTIONARIO UNA COPEBTUfA: PUNTVAUTA': ESPANSIONE OEGU llfDO.EUBOPEI; IN MERITO AD UNA PROPOSTA.' I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI-NE>N SI· RESTITUISCONO GLIUFFICDI ELLA ..DIFESADELLARAZZA"SI TROVANO IN ROMA · PIAZZACOLONNA (PORTICIDI VEI01 TELEFONO63737 • 62880 CRONACHE DELLGAUERRA GRANDE RIJIISTA SETTIMANALE IN ROTOCALCO ESCE OGNI SABATO • COSTA LTRE 1,50 Y. la Ml■ rt•l•&a t:M ..... ran-111ar'1t •• &out I -pletlsl -peUJ 4ella pt:rN •Ht:r■a. e.p.at:H•Vt:■e I• ■■ '1111•••- •rpi■ IM e M•pld• Ja ""•- ..,.uuea, •••• .. ••Uea, ee••••lea e •Jll&att. Per le Y■rlt: •■terle •erlU■rt •pe• el■lbtl VI ••••er■••• ■ell'••err■re 11 ••l•re t:•■e■•l■le 4el tllTer•I ■'t''t'e­ ■l•e•II• all■r•••tl• I• •••I e•••• •••rl••••le ••ne V••tre c•••lalo■I. Os■t ■rtleolo • ••Il••••'• ■ec•••• I• e■lce■■e •• ••• ••••sl ■e e•■tl•U• la .,.roatUti.. e re■II••••• •••••ti• I crl1.cr• della ••••••• •• .... •••l•■e. 11■ ••••• eerretl• <111 rot••r••e. IU■• ■traalo■l. •r■ad. e■rte se•sra■e•e e c■rU■e ••• .. tr■U•e YI eftinll u .... 411.eplre I• -•lii■ ■1•~•1 4aell■ c.•e t proprl■-■1141 la tl.l■■•le• tld coa■ltC.. TUMMINELLIE C. - EDITORI CITT.\ UNIVERSITARIA. ROMA TUMMINELLI HA PUBBllCATO MERAVIGLIE "' G. CASTELFRANCHI LEMIRABILIR, ECENTCI ONQUISTE DELLASCIENZAE DELIATECNI_CA UN LIBROISTRUTTIVOD.IVERTENTE E DI APPASSIONANTELETTURA VOLUME IN BROSSURA DI 423 PAGINECON 110 ILLUSTRAZIONI IN TUTTELE LIBRERIEALIRE2B VOLUMERILEGATOIN TUTTATELA CON IMPRESSIONINI ORO L. 35 TUMMI N ELLI CITTÀ .UNIVERSITARIA· ROMA

BANCA COMMERCIALE ITALIANA CAPITAL,E L. 700.000.000 RISERVA L. 160.000.000 ÀL 18 MARZO 1940-XVIII BANCA DI INTERESSE NAZIONALE

BANCO DI- SICILIA ISTITUTO DI DIRITTO PUBBLICO * OLTRE MEZZO.MILIARDO DI .FONDI PATRIMONIALI * L'ISTITUTO RACCOGLIE DEPOSITI A RISPARMIO E I N G/ C F.. R... U T. T I F E.... R O .E COMPIE TUTI'E LE OPERAZIONI DI BANCA 1-2 3- SE O~ E AGE N-:Z~E •

•.i.ci; 11. s 1. 11. ,,.. 111 nt:,1 \11,1. I"' ·' I \ll;Hu t>t,l'AM.\"I n I.lii r I \tlllu:-.,1.11.,rn ,,,111 I.IMI :?O 11.11110\A\II\IU "l';\11.,l"IC\l,I.• IZ I,!' 1" I> M n 11 11 <11' I' I O • ANNO IV · NUMEllll 'I ;; MAllZO 1911-."\I."\ Dire11,ne: TELF.SlO J;-i'l'EHI.A \DI Coini11110 dì rcd:iiiion•·: i,r,,f. J.-,11.c1·1uO L.\:\DH \ • pro( ,1011L. IOIO CIPRIA:\'! :i"::•~•urio ,li ,,.,,a,.iou,.., (;JoHC:!Ct Al.'.'11111.\NTE SCIENZD!•OClU~EN'fJlZIONE POLEMICi\ • OUESTIONJ\RIO ITALIA SODDISFACENTE SITUAZIONE DEMOGRAnCA Secondo j cah:oli più recenti dell'l1tiluto Cenlr<Zle di Stati1tica. la 1ituaiione demografico dell'Italia. può 111ere qualilicalo 1ocldisJocent• non 10l0 appqrentemente. ma onc,he nello 1uo 1011ansiale ,ealtO.. Dol punlo di •i•t:J OHOlulo li ii ,e9j. 1tralo. nel periodo 1935.37, una eccedensa medio di circo 384 milo nati 1uj morti. N•I periodo 1937-38 reccedenso media 1i ii elevata o 437 mila in relor.ione all'au• menb della natolitQ, L'andamento 1oddi1facente del moYimeu• to dem09rolico iloliono ii confermato On• che. do un punto di vi1to relolivo, dal colcolo dell'indice dello riprodusione netto, che co.tilui1ce lo •ero lorr.:r -,itole di un paeH. QuHlo indice per l'intero Italia. • di l.131. ciO che 1i9n;lico che mille donn• ilalian• honno proc:roato 1.131 bombini. p,o•ocando quindi un aumento del 13 ',V in una. aola 9enerar.ion1. GERMANIA RIMPATRIO DI MEZZO MIUONE DI TEDESCHJ Dopo lo conclusione de91i accordi nuuotedeach; del IO 9ennaio per un nuo•o rimpatrio di ted .. chi. è atalo ellettuato il ritorno in Potrici dei gru.pPi dello Lituonia comprendenti 45 milo indi,..idui. e del rimanente 9ruppo ammontante a 12.l)OO.rimasti doll'oulunno 1939 in E1tonia e in LeUoni-:i. Con raggiunta di que1te 57 mila unitO. • t.ono itali rimpatriali comple .. i•amenle meuo milione di 1edeschi. INGHILTERRA NABABBI EBREI Secc-ndo quanto informa il 9:ornole unghe.ren .. 8 Oraì UjSa9 ". in un articolo inlitolalo .. btanton•e londin11i ... la etili degli al1099i ii 9raYe per tutti a Londra. tranne che per gli ebrei. lnlerj apporlomenli si9norili :,ano •lati requ:1i1i dalle autoritQ e meHi a di1~ir.ione di ricchi elementi ebraici luggiti d:JI Re;ch o dalla Polonia. Il giornale c:ito il co1,,o di cinque d.i quHli nobabbi ebrei o diapo1ir.ione dei quali 11ono all:lli me11i l'apportomenlo e perHno la 11rvitù di Lady Loi9h, E.ii pouono. ìn c:210 di allarme. fruii• di comodi rilu9i antiaerei m•ntre la ma99:or parte della i:opolasione lon• dino1e de•• accontentarsi di ricoveri h•lt'oltro che 1icuri. UNGHERIA EPURAZIONE DELL'ECONOMIA DAGLI EBREI n Mini1tro del Commercio un9h•r•11. Var90. in un di1co11<0 pronuncialo a Soprcn. ha detto che l'•i:urazione dell'ele• mento ebraico seno pr0t.e9uito 11mJ)f1 più -.nergicO'.mente. in modo che le •ori• bran• c:he del commercio 1iano il più pouiblle liberate dal nOC"i•o infl11110 9iudaico. ROMANIA VERSO LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA EBRAICO La stampa romeno ho pubblicato le di, retti•e di politica inlema che il G•neral• A.ntoneacv ho impartito ai dbettori dei quo. tidiani IOC"oli. • Fra l'ollro. il Conducator ho dello che il problema ebraico non potrà eHer• riaolto con i mouoc:ri o con 1olu•ionj alfr•llote. n Generol• Anton11cu lo ri1olverO. in modo melodico e progreuivo. allo 1copo di evitare 1quilibri nella •ila economica della Na1:on•. MESSICO TRE GEMELLE DI DIVERSO COLORE Un 9iornale dQ una curiosa noli1io. o d:mo1har~ lo 1tra•a9:uuo prodotla doi matrimoni incrociotj fra nali•i e lo111tieri. E.10 nano il co10 oc:eorao od un m•ticcio rr.4"s1"icano eh• ho 1i:01ato uno immigronte. venuta dall'Europa centrole. Que1ta donno ha dolo alla luce Ire b:Jmbin• c:he ,; differen1iano nettomenle nel colore del, la pelle. pur 11rbando lo ate..a lormo nei lineamenti del •olio. Una delle bcnnbine ho lo pelle bianchiaaimo. come le euro• pce; un'altro ho la pelle bruna mollo 01cvro e la teno inYece l'ho C:Ol'l'lpletamenle nero. quasi c:ome i mori. II eGIO ii atrava9ante :n quonto il morilo ha il c,o• lor, proprio dei meticci • non ha mai cambiato. nii Yi ii pouibili10 che lo donna abbio QYUlo ,opporti- con oltri uomini c:he 9i111tilichino uno Iole diye,-itb. di colorito delle neonale. Que■le aj dillerensiano non 1dtanlo per 1lumlllure, ma per completo c:ppoaisione d.i color•: dal bionc:hi11imo oraolu:o della prim::i. ol n110 aa1oluto del• la lena : lo aecondo • un perfetto tipo mediano h-o l'uno • l'altro. mo 1odicol• mani• f.iuato., I medici 1tudion:, c1.nio•omenl1 il lenomeno intereuante. do} quale non rilen9ono lac:ile dore un:J soddisfo• cient• 1piega1ione fisiologica.

LA POLITICA E JLNuovo·o ~ t>l 111un o 111011do i 1101u1li ariani esert•itl'• runno funzioni di ordi11t• t• cli 11rt•do111i11io I) - LIQUIDA. ZIUNE DELL' A. TTUA.LE GUERRA. l'rim.a di itudiar quale f.l.rà il OUO\O ordine niropeo riteniamo utile f"'-3mimacecon quali modalità do\•rà ,·enir liquidata la guerra in con,o: 1..alimodalità avranno apJJunto rif"'rCut!èiOni i:sulla i,i:1tt1uuione finale e Jd o.sa donanno in,;pirarsi. ~fodtllo negatirn è la paoe di Veni.aglia. patt ebra>Ca, basala cioè !lui 1,rindpi dt-1 grande capitalismo intemuionalf'. Qunlo. pe.r ragioni noie i, qui aupe.rflue a,e"\'& inteso dOminare il mondo ~uendo in e"\·Hknza i seguenti principi: - indennità di guerra in oro da pagare dal vinto: in modo che il ,in• 1•i1ore n~ni&11ecompe,1M1to delle :1pese e dei danni; - unioni concepite come unità spirituali; basate quindi sull'idea della ,olontartdà ~ ciloyttn.s a farne parte, e conquenterlM!nte. concezion~ Pll· Jament'e giuràdic::a dello Stato, e1pmi..q in forme rappr~otath·e. ~do l'ideologia liberaldemocratica. Onde, anne,sioni e neoformazione di atati ~oll<lo i « voleri » di co,iddelle « rapprNet1tanic »; - rapporti fra gli S1a>i conotpiti analogamente. 110110 un upeuo cioè puramen1e giuridico ,r quindi :egualilario e consen-atore I Lega delle NaziouiJ. 'CiSuno di ql.lC6ti Ire vrinc.ipi - che l!t'nhano a coprire lo l!"fruna1nen10 mondiale <kgli .-gormoni sollo la comune dire-i.ione ebraica ha rai- ,olito duan1i alla rtallà l"I0rica: vro,a del fuoco decisi,a. lnfaui: - i!Ì è dimo!ilralo im1,0M1ihilr il pagank':nlo da par1e dd ,·inlo di una indenniUÌI in oro o mon~a intemazionale capa«: di compen$&re &J)Ne e danni; - il criterio di nazionalità concepito nrl ISeflk> imddctto ha l'Cdu10 ,n modo evidente di fronte al cri1erio. raiii&ta; - la Lega è fallita non wlo come pr&Mi ma comr cona:110: è i1wecc emersa rrionfalmcnte la n~iti cate,;oriea di una &t'rurclu'afra &li St111i. gerarchia che implica il regolamento dei reciproci rapporli ~u hui politiche e non 1u bui giuridiche. 2. L E I N D E N N I T À D I Rifettndoci al primo µunt'o. gio\'a e-&amtnare la ragion delle riparu.ioni » sia aollo la sua forma originaria di " oro o nluta intema•onale da far pagare al ,·into. sia ~uceu11iva (piani Da"'N e- Young, mirante a 1rarre dal un pa.io dt generazioni o rre facendolo la,·orare per co Già dopo il 1871 I& famoaa indcnni1à di guerra di 5 ,·alute intemaztOnali pregi.ie pagate dalla Francia ollen perfettan~te contrario da quello ,·oluto dal vinci1ore. l'aH AIOforte capita.le in oro provocò da una parte il rincaro @ vita in ~rmania - onde la grande cr~i 1ednca del 1874-79 con dl:ioccupazione ed emigrazione in m&Ma - e dall'altra. 1),ergli eff 1>06ti. stimolò l'esportazione franct8e e quindi fnorì la immediata prende.ntc restaura.zione coonon\lC* della Francia. .. Ma poid~ la Moria insegna che non iMCgna nulla. doVo Versa.glia -aui la 11-ttH& ,•ia e-rosi ti n~rificarono Jli 61$i d(eui. mohiplica1i. G

RAZZA OPEO Quando la Francia ,·olle reali:uarc il suo gigantesco credito stabililo nel capitolo «riparazioni» si tro\'Ò nella imj>°"ibiliti materiale di farlo. - i pagamenti in oro o valua,e ~.stere erano inattuabili perchè la Ger• mania e l'AuM-ria. stremate non 11c pOS&edevano; anche se ne &\'e$6t'ro a\'ulc il risultalo, di tali immensi trasferimenti avrebbe cagionato perturbaadoni dannose al vincitore fOS!e più che al ,•into. Il trasferimento dcllt scarse somffle ch'e i n,d,esçhi racimolarono inizialmente furono causa prima dd declinare del marco e in!inc dtlla sua cadu1a il che in primo tempo Al c•enta·o dc•lla 11110,a ol'~unizzuzione mondialt• ,m.,a111ut ~l'uncli l1111tt•l'i razzisti -6timolò cnormemen1c l'industria tec:ICIJCai.n secondo tempo costitui una catastrofe generale; - i pagamenti in. I1au.ira e cioè in merci. in parte fur0110 inutìli1.7.ati dagli encrmi sperp~ri inerenti al sUltema (deterioramenti, errori di imm!i• gazzinamento ecc.i in parte arrecarono danno ai vincitori perchè quelle merci fattvano concorrenza a quelle nazicnaii. Solo una parte di qua,te merci Furono utili e cioè quelle complementari all'economia degli Stati vìtto• riosi: maj è chiaro( che il loro valore. non compensò e noni potrà mai com• pen.tare le immense spese di una guerra. - i puganunti raleali a lunghù.,ima Joodenul (Oawe& e Young) si dimo:strarono inattuabili: pe-r ottenerli, infatti, bisogna che l'industria e la esportazione del ,•i-ntosiano spinte in modo da procura.re un grande mar• gine di utilità donde trarre i tributi: bisogna cioè che il vinto raggiunga un grado alti~imo di prosperità. Ma ool conseguimento della posperità e col pasM~ degli anni. gli eHctti materiali politici e morali della &e0n• ritta si attenuano, e il ,,int·q &i:sottraei al ributo; - quanto alle anneuioni 4i turitorio. se le popolazioni iwno irre-clente si ottiene un vantaggio politico. ma nei riguardi del riracimento dei danni che qui esaminiamo, il rlSultato è nullo ile non nega1i,•o. Nessun reale accrc.cimenlo di ricchezza ,·errebbe ai milanesi se la provincia di Milano ,:ioni s0no straniere. si ha une, svantaggio politico col sorgere di .un fas1i- :5j a.nnettes.se amministrativamCflte quella di Cremona. Se ~i le popolaclioso irredenlismo, tanto più pericoloso perchè agi,ce aj. eonrtfli. Nessun 'confine è più malsicuro di quello abitato da popolazioni cstili, perciò i militari che lalvoltt1 propugnano «rie annessioni per « ragioni strategico• geografiche• do,•rebbero per es9ere coerenti, 50Stenere in pari kmpo lo ~gombro completo delle p0p0J.ationi allo~ne. Nell'anttChità la. conquisl& di territori e popolationi dava vantaggi reali al vincitore perchè questi prendC\•a la terra e riduceva le p~polazioni anne!.!ie in l!chiaVitù facendole lavorare per suo conto e inoltre confu::ava le ricchezze mobiliari reali: oro, metalli pre-ziosi ecc. Nel Medioevo, gli invasori pure si- arricchivano con la guerra poichè pre-ndevaho generai• mente un terio delle- terre, spartendole ha loro e di,·enendone signori. All'epoca delle Grandi Monarchie la guerra era fìnanziata direttamente da la ca~ta persona.le del Re: il vincitore poteva trarre vantaggi finanziari dalla conquista delle terre meroè l'allargamento della bue dell'im• posta. cespite principale in una economia agricola. Inoltre. es.so otteneva vantaggi dinastici con, l'acquisro di nuovi dommi o feudi. Durante il XIX 50C01o, durante cioè la induMrialiuu.ione degli Stati Occidentali la conquista di immensi te-nitori coloniali abitati da popole• zioni primttive e militarmente imponenti - le quaH ai potevano facilmente sopprimere o far lavorare a sottocosto a vantaggio del. conquisllSt0rC' (metodi angl088S&Oni)- territori che contenevano grandi quantità di m•• terie prime e divenivano eccellenti mercati di e11pansione, costìtui pure un m·euo eccellente di uriochimento per il vincitore. Ma oggi, dopo l'enonne sviluppo dell'industri.a in ti,rtto il mondo, il . &istema non è applicabile che con larghe restrizioni. lnfaui, perchè una indennità di guerra. risponda. ai &uoi acopi deve: - accre3«re rea/,~,ue lo ricchezza privala del popolo vittori0$0. rin- :gnguandone !"economia e quindi la finanza; 7

- pOler$i uge1:olmt11lt ,. rapidume11te c$i1,•r,- s.enia lasci:irt slrascichi di odio e cause di nuo,·i conflitti interminabili. Pt'r con:seguirt' tali scopi è na.--es.:!ario abbanlfonart il con«llo pur-amen1e e· braico del pagamento della inde1mità iu oro o ,·alule internazionali pregiate. 0011t:1•110 a n,i pur oggi tanti sono auaccali per forla <ti inerzia. L'oro. lt' valute o J J>f'HÌ di carta <-omur)que ~tampati dal:t:: Superba·nche ecc. non :sono ricchezze ma :!'emplici M:gni rappreilentativi. simboli di rì<'Chena e come tali. mentre si 11restano in morlo pf'rfel1o al giuoco ebraico Jel. l'a~giocag~io. :-ono :!Oggetti ine,·itabilmenle (appunlo in quanto ~ono segni internazior1ali1 alla legge della inlerdipen• 1lenza economica mondiale. Perciò il ,oro trasferimento. anche quando è possibilt'. (' r<H1:!adi perlurbazionì generali comf' :-01>ra,ii(' det10. 8ll)ogna dun<1ueche l'au• mt'nlo di riccliezza naiionalt !'!iu con.;eguito stnzt, appoggia~i ad t>lementì emi• ue,Hementt'" inl4!.rna:io,wli il che c0inci• dt- ro,t la neceJsilà di .wluarsi al copiw. lisnw 11wm/ù,((' t cioi. ili ultimu anali.J; trlft:brnìsmo. Bisoin11 dunque ricorrere al;e u,rnessùrni ,li lt'rritorio. Nsendo in w;;tanza il wrri1orio la fonte di tulle le ricchezze rt'ali. Ma perchè :!i ,·erìfichi 1111 aumei1• to t>Ht-tti,·o e ncn relativo e fit1izio della capilalt ricchcn..a na1:ionale. <!el èapi1alt immobiliare { e quindi mobiliare) del popolo ,•illorioilo. è necessario che i territori sfono "n11rssi .!f'n:.u lu popofo::.io11e siranit'm c-1,r 1i 11birum. St- nd 1919 l'Italia. iu,·ece di ca\lert' 11elltt trappola inlernazionale delle e ri• parazioni :t a,·es...o;:leiquidato la questione ptr provrio conio, gli Italiani ant>bbero poluto ouenere qut>ll'aumento di ricrhei1.a pri,•11111c1hf" 11011 011ennero menomamente. Si sarf"hbe potuto .::.ioèin pralica e:;pellere tulla la popoiuione ·allogf'na ,lell'Allo Adige e della Venezia Giulia esj)ropri.1111doladei suoi beni immobiliari in cambio di ~mplici certificati i1. conio inder1nità. da pagare - nella riilJ>t'ltiva ,·alula naziona.e - dai rispel· tivi go,·erni delle nazioni vinte e cioè. nel caso specifico. dai gon!rni di Vienna e di Belgrado. In tal mo<lo il popolo i1aliano vittorioso avrl'bb\· conseguito un rrale ,·an~agg:io economico poichi i beni annessi a- ,,fffibero polulo t'ss-tre:. tlal go\'erno. ceclutì a condi1.ìo11i di fa,•ore o gratuila• nu.•nte a. connazionali (combattenti. industriali ec".) e la popolazione nazionnle. così immessa nei nuo,·i confini JU• rebbe stald la più et1trgic(I fJ di/n1derlì. ()'altra partt'. gli esJ)ulsi sarebbf.ro slali compensati giustamente (sotto il control• lo i1aliano) e il carico si 8arebbe ripar• 1i10adeguatamente su tullo il popolo vin10. Qut$IO carico .arebbe stato. in ogui s caso. sopvortaliile e rapi<lamenle ,,oppor• 1810 poichè ogni lra:.Jerimenl"O rli ero o ,,alute e,,sendo esclm;o. si tratta,·a di rim• borsare gli es1ml!Ì in monete o buoni 11a• zionali. Ogni perlurhazione intc:rna:i:ionalt, finanziaria economi~ o monelaria. era e,·itata. Pochi mesi sarebbero hn,;.tali a compie. re una OJ)erazione del genere e il popolo ,·into rnlrnlieri si sarebbe i!,Olloposlo a trjbuli. per risarcire i connazionali esi,ul. s.i. con ben altro animo che non per pagare un es.oso ,•incilore. Questo sh~tema è dunque il solo JJra• tico ed umano e in pari tempo i- e:-prt>!-• sione di una buona poli1ica in quanto mira a troncare in una s.olil ,·oha e in hre,·e tempo o8ni qut>Slione dcrinrnte dalla guerra. Analcgo .,rocedimento d<wrebl,e:ii :seguire per il tragferimento rii pOs:Wdi• menti coloniali: i coloni dei lo 61ato ,·i11to sarebbero ('!§J)Ulsi e indennizzati nello stesso modo. ,·encndo poi sosti1uì1i <!ai coloni dello :;talo ,•ittorios.o. Tullo ciò non è solo economia; è f"C:O· 11omia i11 Ju11::.ÌQ11eru;;.:i.Jta. <' dimostra anccra una ,•olla com(' l'éra ,1el capira. lismo sia conclusa e comr. anche ìn c1uesto campo. siano nel giu,:10 i ~io,·ani po· poli cht" fondano il loro a,,,·enire ~ul la- ,·oro e non sull'aceumula1.io11e dei lingolli dtll'oro. All'oro si ~stitui,,,::ono il sangue e la terra. 3) CUNCl!ZIONE IIAZZISTA DEL. l'Ol'ULU f; DE/,/,0 S1'A1'0 Il co11ce110di nazione in it.e.11$0 raui• sta ,;.i differenzia fonlamenlalmente dal:a « nation :t sor1a <IOJ>Oil 1789 sulla ha$(' dei ::acri principi della democnzia. La democrazia df'ri,·a da~ prr:sunli e dirilli dell'uomo :t anteriori t' ,rn1~riori alla naturn e .1llt"socit"là. Poich!' tulti gli uomini. presu1>p0Sli eguali, hanno identici dirilli, dall"~&alité deriva la /rulernìté. L'uomo a:strallo. così immaginato. è na• turalmente dotato di tulle lt buont" qua• lità: solo le i1lflucnze sociali t J'educazionc lo rendono ca11h·o o ne fanno un delinque111e. Ma con l'educazione 1ut1i miglioreranno e i!i andrà nm,o uu pro• greuo indefinito. L,a. Gius1izia - slrella mt"ne connessa a tali idee - (' dunqm:· a.ièoluta e il Oirilto esiste all'infoori della Storia. In conseguenza, lo Stato.; una semplice coucezio·ne giuridica: OMiOderi• va ,la un conlrallo. il contrailo ~ociale. La naziont è un insieme di popolazioni unite 001unuualmt'11lf!': il fatto di tro,·ar• :si ,ul tt>rritorù> (li una da1a naziont ~ di parlarne la lingua apre cosi, evidentemenle, la porta alrippartenen1.a naiiooalc per chiunque lo ,·oglia. Secondo in\'ece la conce.ziont razzista. le 11111.ion1i10111onosocielà di cui si -:li- \ icnl' memhri pt'r elezione nè delle società anonime in cui si può en1rare aequi• ~tando <lei titoli; non sono formule con- ,·enzionali e tradizionali, coslruzionì J>O· litichr temporanee in attesa dell'c: Uma• nità > riunita in una :!Ola nazione. E..."ISe sono im·ece un compi~~ di i111li- ,·idui derivati be-ni'Ì da ,·arÌt' razze- ma unili da leg:-amÌ familiari. i cui anl1•nali hanuo storicamente reagito gli uni sugli ahri e :fono slati solloposti a Ì(lentici pro• cei-si :;ele1tiYi ;,, co11seguenzu 1lrll(1 c:omu11itù della loro storiu e d,i ri11coli di un• E-"" che li u11i,c<mo. La nazione comprende dunque i ,·i,·i e gli innumere,·oli morti e la poslerilà senza limiti. Se i;i considera, ad esempio, che gli clementi cinici che hanno formalo il popolo italiano rrano già tulli presenti ,·erso il 1000 t·. pur non tras<:uraudo il formida. hilc nppor10 dato all'unifiozione dello razza italiana dall'azione ci\"ilizzatrice cli Roma. si comincia a sludiare la forma• zione nazionale da quell'epoca. e cioè durante 28 generazioni. il numero teorico degli anll!'llali di ciascun italiano è J>rodigiOilo e quello dei collalerali. inconce• pibile. Queste cifre gigaulCiòCht signiricano semplicerMnle che la ri~li.:i.ont> <li t1nltmati. l'imple.JSo deili 011/enati corne si dice. è !talo innumerevole. Ques1e in• numere\'Oli unioni fra 1>aren1i uon si estendono oltre un certo spa1.ir>; esse•

"Sono nel gim,to i popoli glon1ni elle fondano Il lo ... a,·veu_ire ttnl la,·oro e 110 sull'ac,c,uumluzlone dell'o souo più intense fra indi\·idui della .s1es.sa' · regione. m·inorì ma pur note"·oli entro ce11i limiti politici. minime al di là di cuti confini. Le barriere politiche le quali sono andate di,·enendo sempre più ele· \·ate, hanno mantenuto la parentela entro un determinalo ~puio. La nazione appare dunque. in reallà, come una ,•a11tl55ima parentela. e1;1remamente complCMa. comprtta nei confini storici o tra• dizionali. M- ciò non è• tutto. r ra que-sti inditidui uniti da ,·incoli di comanguineità. la comunanza delle comfo.ioni istoriche ha. ~!abilito dei m0tli comuni di. R'i~:ione: e cioè gli individui Jotati di ttrte qualità sono ,tali favoriti nella riproduiione ed altri so·no stati awersati; ~rciò si è ,·enuta a stabilire una «ria analogia non solo fisica ma anche psicologica. L'ambiente storico e culturale condi:tiona dunque. a :\lUll \'olta, la razza r-ntro certi limiri: determina sempre più neuamenle i caratteri nazionali. l,t queste condizioui. l'idea della < no1uroli:=-o::.ione > cara ai democratici e in ispttie aj Frau~i i una aSJurdilà biolo6ica f: p0litica: fabbricare dei < citofCOS > per decreto, assegnando loro una dati\ na2ionali1à, è una aiione artiHcosa e contraria alla narura. delle cose. Ne è da credere che l'asaimilazione, col tempo. possa farsi attraverso l'azione dell'ambiente comune. L'anima della razza. i& psicologia della rana. in!Klmma, è un fanore decitifro e fondamenlale del processo storico nazionale, e il processo sele-ttivo slorico non può modi- . ficare che lenlamente la psicologia raz1:isla. Insomma; ti può fare di une !!,lraniero un cittadino.con un decreto ma ,..f' costui nè i tmoi figli o i suoi nipoti sa• ranno dei veri nazionali. Il fondo della raua resta ~mpre lo stesso; persino nell'interno delle ste96C nazioni, nonoslante le ripelute unioni - e in analogia con le leggi di Mende.I- la uni/ica::.Wne delle razze contponenli non è mc,i com· pkta. La nazione dh•r-nta sempre più com. palla e unani~ appunto a mano a mano che questa unificazione rau~ta e quintli spirituale col suocede~i delle generazioni si rcndf{ maggiore. Lo unità non di ra:;:fl ma di saniue è dunqut: il fondamento biolo&ico della na:iont: concepita ra:z.ialmenl.e: questa uni1à di $811gue, all'ra,,erso un procnso Elorioo-cul1urale chi" venga O(;sc;:ien1emeritc indìrizua10 dallo Stato acqut!Sta una individuaHtà spirituale §C:mprepiù perfetta. divenentlo un \'ero popolo. Pertanto non ~olo la < naturalizzazione>, come i!Opra si è detto. è un a.&&urdo, ma a /orlUJri lo è l'assimilazione di mino. ran:e ali-01ene. Uno stato razzi.sta che. per circostanze politiche l!i tro,·i ad a\'ere entro i confini delle' minoranze del genere, non de,·e affauo tenlare l'opera inconcepibile di ca!t.!'.milarle> ma lasciar :oro uno svilup· po autonomo entro certi limiti e con certe garanzie da sludiare caso per caso. Ed ecçoçi portati naturalmente. dalla concaione razzi5ta. alla vera cona:zionr imperiale che è per definizione awersa all'idea di u.imila.zione. Tutti i popoli che hanno crealo imperi durevoli, come i Romani e gli Inglesi. nei momen1i di grandezza si sono JJempre logicamente opposli con ogni energia all'idea di as• similazione: quando hanno ceduto, erano già in decadenza e l'us.imilazione delle raue straniere non J1a fatto che accelerarnf' la caduta. La catastrofe francese no.1 è forse davanti a noi, senza andare a rival'lgare la storia? E' sperabile che non si rilenga questa do,·ula ad una semplice sconfina miiitare; al contrario. la M:on6tta militare non ha fatto che suggellare il d~- stino, segnato inesorabilmente da una progressiva decadenua. La quale è derivata in primissima linea dal disprezzo per la propria razza. da:Ja commistione con popoli inferiori, dall'uni,•erulismo democratico; insomma, dai miti de!r89 che culminano fatalmente nella i.ogge9

zione ad J-,rael<'. a que.to popolo fondamtu1almi·11te a,·,eN-o alle nostre razze e impremamenle dotalo della racoltll di cor• rompere e disgregare ogni ;:ocietà nazionale. La ricostruzione europea del d{ poiuerra donà dunque te• m:re in ma:ssimo conto i criteri rauisti dw S<>pra ~ono ;:lati bre,emt-:11e traneggiati. sOpranutto per quanto ri,;:uardu i ter• ritori e le popolar.ioni da ai-Segnare ai ~ingoli ,,.iati. Criteri chi' del res10, for~ i;;ti111i,amen1e. ,,.._mo 1;ii1 pent>lrali nella coscien1.a llegli Europei o di gran parte di es.-,j. come dimo1-trano. ad e,;.cmpiÙr\ le clausole riguardanli le popolazioni k:,.lè ce• dute dalla Homania. et.-c:. Criteri che coincidono prnticamenle con quelli da noi sostt-uuti - J>f'r qu1111tc riguanla le imlen•, nità di guerra - nel parai,:rafo pr«~leulè. ,f.. - I it.Al'J'•OU'l'I Fil.A 0 C:I.I S'l"A'l"I La concnione liher:i.le e giuri1lica dt'llo Stuto - opporlu• uamenle iidallata a1li inter~i ehraici - deri,·a·/a. come è noto, dal < diriuo naturale> unin.:fli.afi,-tico e aprìori::itico ~- condo il quale si cerca\a di creare mio Staio itlt'ale. 11011~- con-do quello che era ma secondo quello d1e si imma~in:n a do,·~ t..,.;;ne. No.turalmen1e, l'idt'ale era ::-Cmpre più qut>IIO della <democrazia> e cioè il più atto a f1l\'orire il domi11io della finanza internaz.io11ale. Quesla è- 111<"(HlCt"Zione\t'r~agli~. culminante nella Lega ddle Nazioni 1x:r cui i rnp1mrti fra gli S1a1i 8\'rt"bbero do,uto ~t"re riso:1i in ha}.e a 1•ri11ci1,i giuridici e a de.:isioui di maggiora11za a)cmlo cia3cm10 S1ato uu ,·010, quale çhe fos..--ela :iu11ìmport(rnza. l.'ltalia cm pari alla Liberia. La concezio11e razzista dello Stato ccmt" sopra è .. tata uhhozznta. porla irl\PCe 111tt11ralme11te, n<'i rapporti fra l!'.li S1ati. ad un criterio emint'nternente storico come ha,-(' ,lt>I clirillo inlernazionale. L"e•se11za dello Staio resla M'mpre la forza: nei r"1•porti internazionali i rap1,cr1i di fol'za sono h:mpnati dagli interessi reciproci: iu sintesi. si lralla di 1(tPJ>vrti polilic-i r quùu/i IW1' cri3toJli:.:tlli ma 3rmpu rin1101:dla11tùi cau il jluire delfo storia. Oggi ,;iamo di fronte ad una 1rasformazione di ,•alori di i,~caloolabile portala. Dopo l'indu;;Jrializzazione Jdl'Occiclcnle awenuta nel ucolo XIX, che ha cr~ato i grandi ìm1•eri ù11lt1• slriali con le loro colonie e i loro merrati di fornitori e di clienti. la politica dì ques1i ;;Lati è di,·enuta naturnlmente •m:u1diale, per la interdipende111.a degli interf':oOsicneala appunlo dall"industrialiJ-mO. L'iclea naziomtle emine11te111enle politica ~ è tro,·ata iu contrasto con l'idea :nteruazionale. eminf'ntemenle l."COnomica. Il primo grande urto fra ,:li imperi industriali. la gut·rra mon(liale del 1911-18. è termi11ala con il teutatirn di risoh·ere il contrasto 0011, l'e15emù11Ù.1 1wruliuf,, tlf'gli cmglosusso11i appot,((iati alle loro predomim111ti for:.e ,wrnli. Que,,ta t"gemonia. il cui strume1110 anehbc do\·ulo esst·re spcciahnenle in Europa. la Lega di Gi11(·H.1, è fallito. Sorge un IIUO\'O pro• gramma. quello :,,ostenulo Jall'ltalia. dalla Germania e dal Giap1>one. La formula è: uularchiu e11lru uri dct.crmirwto e su/• jìcù.>nti• .< S/Hl:io 1·iwle z,. Per opera di que;;le gio\'anj nazioni. il patl·colarismC' nazionale :Si allarga, !IÌ trasforma e risorge ,-.fi!IOla 11110\!Iformula della e spo:.io rilalt> > elllro il qualf' un popolo conduuore. polenteme111e indui<lrialiaato. e a11imato dal concetto razzista. iuicla altri popoli minori, europei o • .rotit"i. inC.lJla:.-i cli sviluppo induslriale ma costituenli mercati :;icuri di asrorbimenlo e di cons-umo. Auualmente. Italia. Germania e Giappone lottano clunque ncr la lor? libertà e 1.er la conquista del loro Liipatio \'ilale contrc l't'gèmonia mondiale degli anglosa~oni sotto la comuue gu'tla ebraica. Que.,;to nuiwo c.onct'llO che bi;:ogna a\·ere chiarWimo per uon'an-ol~ersi in cOnlraddizioni.~si appouia at1tomatiC(micnk wpra una nuo1.,q rt'(Jftà militare. già apparsa nella guerr.1 10 moruliale ai più chiaro,el!;genti. ma che oggi è di,entata C'o,,.ì 1,alt"!<Cda ri~ultare i11confutabile. Tale 11110a\ realtù è la sc-guente: t-li Su,ti cl,e 11()11posseg• lf.0110 u11a lf,rum/1· Ct1/}(1cità im/u3trfolc so110 militurment,:, squ11lijiN1li. L"i11d11striali,m10. ,mimando con nuo\"e armi e 11110, i mezzi !"arte dt>lla guerra. l1a r~o le forze Armale infinitanw11tc co111pl,~-.e e coi<tok. A11re-aa1e con le moderne macchine ~<' hanno acqui,.1a10 u11a 1altt preq1lenza ~01,ra quel le rimaste atlrezzate comt• all't·poca tlellt- nazioni a1narie, che è impos,,ihile a 'llWStl" ultime rC$i~1ere: ~~ r.lpJJrCsentano un 11011\·alore: I piC'Coli ,,1a1i agrari com<>quelli b:aleanici l"rl orientali dei quali una \Olla"~ ,aiutava la polcnza mililare prt."S>ìoe poco in l1a;;,e allu popolazione. oggi hanno ,·ed"uto qoesla loro potenza riduri<i prt!N<o a poco a zero. A che c~a \aie poter :,C"hierart> quald1e Di,i~ion(' comp0:,111 di contadini male armati e poco i:,.truiti. di fro11lc all'attacco di una Armata aerea? La macchina da gut>rra. prii:ileiio dt'i ((rufldi imptri induIL NUOVO MONDO SARÀ DOMINATO

$triali, e iu prima linea 11 • ..\\'iaziont". M>no il \'NO i1Hli<-edella potenza hellica. I.a moliili1.a1.ione de\·e concepir:.i più in fun1.io11e ddla capacità indu:tlrialf' che del;a capaciLà demografica poichè a nulla \·aie le.-are milioni di 11(m1iui \alidi se non è po,;:tihilc armarli con macchine µol('nli. inquadrarli in Grandi Unilii. fortt>menle &.1tre1.1.atceon meni industriali e dotarli <ii un potere aen-o adt'guato. E."-"'('IHlo c ;;ì sunita la for1.a militare dei piccoli ststi agrari. è in(";lorahilmenle finito il loro p9h:n· poli1ico: ali ~isi 11011 rt>,<lad1e ~hieran•i all'ombra 1lelle forte militari delle grnncli JJO!enze indu:slriali. Il cu1w1•flo fii e: 5f>tt::.io ,·ituh· • 1-·Ù•,i CO$.Ì (t riren•ri· J,,1/:, f(•alt,ì bellica tuw .,pl,•11did11 t;lmfernw. Alla domanda: e Come .t'orà n:uro1m di clomani. il mondo ,li clomani. • !'i può ~icuramenh• Ì·i:<1mndert· clw esso ;;arà ri11arlito iu ,·a~Li ~pazi ,itali al cen1ro dei quali. CQme un sole cirronclato eia :L'Il.lelliti~rÌI un gra1ul4• Stato i11d11,-1rialeVolenti o 11olen1i. questi S1a1i ":Hanno rnzzi,.:1i.do\'ranno es- .-.t•rlo.llt"na la loro scompar;,.a. Si tratterò di Stati ariaui o ariaDALL'IDEALE DELLA RAZZA ARIA nizzati. Stari cioè in cui l'elemento ariano, a\'rà una !)arte llirigl'nlt'. prMominante. La ragione di ciò dcri,·a in modo innegabile dalla pi-icologia della razza ariana che è la più alla. anzi. la .wlu alla a soste• nere e ,·incert" la gara imlu'61riale e cioè a mantenere od 8\"V8• IOTarc la propria posizione da,·anti ai concorrenti ('{I ai rivali mondiali. L'indu,i.tria è mua per merito it!clusi\'O degli Atia11i. non già pt-rchè nel loro terriLorio s.j trO\a,·a il carbone e il ferro ma per iulima \·irlÙ 4lt-l;a razza: ferro e carbone si ITOvano in quantità ,-ft-1minate in Cina. ma nt'~uno lia J"W"USadtoi utili1.1.arli prima (le~li ariani: per contro. 11111.iouairiane '6en1.a materie prime ha11110\'oluto e realiuato un inu\lenso sforzo indu.itri&.le. L'ariano - e impieghiamo queAfo SO.t-lanth·oper design:ue. nel :.1ensodel manif~to <!egli studiosi fascisti rlel 19:IB. i gruppi ra~1Jali che 1u11i co11oscono, sen~a. perder!i _in disq~isizio'.1i 01.10,;.r- prèienla queste çarallen;a,hche ps1cl11che particolari: ahi~ima capaci1à di la\·oro i11tellet111nhig. rande polenza logica . ,olonlà frt"dcla. precisa. leuace che impera tulli gli o.stacoli: t111iwdim• somnw a//'Qr&a,ii:.:.<t::.iom: e al comando. La storia è li per dimo~trarlo: gli Ariani Saonopopoli eonquì.slatori, domi• natori, .111daci e combaucnti. E' nolo che tulli i popoli eurOJ)Ci sono. costituiti da un mi- ,;cu~lio lii rnue originarie più o meno ariane o arianiz1.ate: compilo delle. stato razzista è di far emergere gli elemtnti che mt"~lio rappr~ntano ,~r i loro caralteri psichici quell'ideale aritmo. che. tanto per cilare un esempio. in Italia ha costituito i; tipo d'uomo ideale drl l{inascimeuto sì da es.sere immorta· lato. nelle .,-ue .sembianze fisiche. in cai>ola,•ori d'arte immortali. Compilo .sommo dello slato razzisla è di portare nelle cltii,i dirigenti i porlotori dei più ahi mlori biologici e quindi psichici er.,dittiri. Qur,;ito compito non µuò ,·enir aJ5.SQho:iegue11do il princi1•io Jclla sele1.ione naturale individuale secouJo :a capadtà c!i ciascuno, principio caro al liheralismO, µrincipio fallito per il semplice fatto che ~li indi,·idui emersi 11011erano i por• talori dei ,lati hiologici e psichici ~pressione del l)Opolo, ma porlalori di caralleri indi,•iduali spe-sso in con1ra.,to 0011 le tendenze e gli intere:tSi del popolo. Occorre irwece mirare 3.lla formazione di una eh·tu, ra:.:.ialt• chu dil'errà automaticamente. ,enzn !!forzo. una cla:,.sc ,1irigente politica: una naturale olifarchia colllinuamcllle rin110,ella1a dall'aHlusso di nuo,·e forze t'mt'r~enti 1la: popolo. La ~lori&. insegno in modo innegabile che gli Stali ed i popoli clic \Olontariamenle o meno ebbero qt11'"$ta$1ruuura SO· ciale E-"1111in(lmenleuri$10crulia,. furono i più grandi creatori di c-i!ihà e seppero num1e11ere lo lord grandezza allr&.,·eNOgrandi r1,oche sLoriche. Cli Stali razzi.,li che s~ porranno al centro dei grandi imperi i11d11s1ri11l\iÌ.\·enti nel loro .spazio vitale. per afferm&."'i e du• rare dO\'ntllllO appunlo ~eguire quesli principi. In queste co11dizioni, è non solo inutile ma perfino dannoso rnler diffondere e 1>ropagand,1re i principi s1essi seguendo un unin·n!alismo astrailo di caui,•a lega: copiando cioè a controkns.o gli illuministi settecenteschi. Che CO!!aci importa. ad et't"mpio. i;e la Francia di <lomani cli\·errà o non dil'errà auto~ ritaria o ra1.zista. se rinnegherà o meno i sacri principi dell'89? Ci llo\·remmo augurare che resli. come ,•i i;ono tulle le proba• hilità. immersa nella stagnante calma e nel, mNliocre henesscre che coslilui~ l'ideale razziale dt"t suo popolo. in enorme mag• gioran1.a composlo di hracl,icefali alpini. Così non ci darà più fastidio. La Francia. in\·ece, de,•e COi!IÌluire per noi. c;ome ei ';l;iamo già espressi, il ,•in•nle t"l§Cmpionegati\'O del mortale pericolo che i 1>opoli europeì corrono abbandonandO§i allo 5(rut• lamento ed alla disgregazio11(! ehe wn<II fa1ale retaggio rlel pre-. dominio t>braico e dh,p~zzando, cru1 un folle uni\·en-alismo. gli elrrni \'alori del sangue e della terra. EMIIJO CANEVARI Il

La "DUNa d•lla Rana .. •i ii lu.t19«m•nl• • ripetutu.n.nte o«upala dei quattro aspetti sotto I quali si pub considera?e la materia di quHta H1Lone. • cioè : ~aJia, Eugenica. Medicina sociale, Polìtico socio.le. Pur HD2Q co-•Here, l'enore di tn0lti altri, che btmno fatto couàlere nella battaglia demoqrafica qu<aj tulio il raui.emo. come .. lii Uattci:Me della qucmtitlli • non dslla qualità, la no.tra rirista ba dato il giusto rili..,.o ai p-oblani de1D09ra, fici, tenendo conto del Jatto che, sebbene la politica rmziale miri soprattutto al mi9liormnento qualit<1ti,.o. del1<1rau:<1, cm• che il migliommento quantitati,.o non pub •-re tr:a.KUrGlo do) rauiata, in quaJ1lo perm•tt• una 1DC199ior Mle:don• e contribuiace o pote-nzicrre IG Naiione, Rioordicuno qui aie-uni fra gli aeritti di demogrcrlio apponi aulla no,tlra riflt;to; Pro• apetli,.e del009Tiiliche, dj Ai Triuino (AD.no U. n. 21). Fecon• cUtllidei popoli cmlichi. di A. Cu.cco (Anno m., n. li), n celi• baio morte dei popoli, di P. Nullo (A. n. n. 24), O.movrolia cd eu9enica di Tommaso Campanella. di F. MotaITHe (A. m. n. JS). Di Eugenica ci siOISIOpu.re occupati s,o,.ente, si::ii per riler'Ue quello che altro"• sj è fotto • 94: fa al rigu.tudo. sia per apJ)l'OlcocUre adentifieam-,,1e il problema.. •ia per auspicare l'adosione di J;l"O't"f'ed.imenlj'bllNi ad ••ilare o a limilGl"e la naecita di U1di-ridui lil,icamenle o spiritualmente I01Cl'ti, Citiamo fra gli albi gli acrilti di: M. Ricci (Eu9enica • toniaa.o. A, ll, n. &). G. Lucidi (L'alimentazione del bombino • in colonia. A. D. n. 21) • P. Nullo (L'eU9enic::ii ranista di Licurvo. A, IV, n. 3). NwnerOSi.eimi 911 acritti apponi aullc ~ DHet-a della Rauo" in materio di Medicina iaocial•. Ne ric:ordiamo alcuni: Pub esi• stere un rauismo !,n medicina?, di L. Fransi (A. l, n. I), L'aulcuchJ'a alirrMata:re dliffCI. <Mila Palria, di G. Lucidi (A. D. n. 1), Alimentazione d991i Italiani, di E. v-..cellesi (A. II, 11. 17). La lotta contro la IDalazi:r, di AH. Petrucci (A, Il, D. 17). Rcq:ae • nwlatti• mfettin, di B. lmbaaciati (A. D. n. 21}, BoaUica ~ di C. Midulla (A. m. n. 14.}. Quanto alla Politica .odale, ricon:licrmo il n_,o unic:o dcr nO:i dedicato a1 mpporti fra Lcnoro • Razza (A. O, n. 12): nwnera n•I quale tra•arono debito rili•,.o aio le ptO'f"f'idenae delihuate a fa,. .,, d•i loTOratori da pcu1• del Go•emj nnzi•li. •io le, 90tf•renae • M mv{ustùie inflitte alle daqi lcr,oratria, dalL. ~dette d~i• -tircruiate o antifasciste, Ma di Politica sociale cf aomo occu.pati anch. in moltiaime altre o&::osionl, con ,crltti di: E. Ga.steio«, F. Anv"•lini,. L Bu• sinco. Paolo ~- Antonio Trin:ino. U. Fugagnollo. Antonio Petn&cd. E. V•~ll-1, SU~ La:ndra. F. Loti.redo, N. Mat. t•ini. C. Teodori. M. Bolletti. G. Da.nesi, L Manzi, A. Modica ec:c:etenr.

LA fflEDICINA DELLE fflASSE Le colletthilà unurne i,ul,i- ,-couo la ,olontà cli due grandi fortt che noi C"hiameremo e ambit"tllÌ •· la forta del;'am• Mente H~ico " lfUt"lla dcll"am1,itnte ~iale. L'ucmo d1t ~Ife ri11rl~n1..i dell'amb~nte fuico è co• z1tr('lto a difeude~ne con gli 11bi1i. con le abitazioni, C'Onuna a<k!U••• a:iffW'ntuione ettSi rifugia nelle ca~. forma 1t.liagglomerati, c01t1ruiscc città, fu...~ i rapporti fra proprinà e la,oro. forma le pro- (e~•ioni. accumula le pron·i~te 1lti ,,i,·eri. e c~ì costrui&ee l'in,.ienlt" ddl'c ambiente soL'ambiente fisico è m,tura14· l'uomo lo ;subi~ e $f' 11e tlif~1(lt-. L'ambiente ~i•• 1('. imt"t"C'. f' o~r• delruomo ~1r,-..o. creato dal le nttN.iilÌt tli'I , i,·ut" ci, ile- e dai rapJIOrti intnumani: put) ~re modificato. mi,:liorato o pci• µior.110 Jalruomo ,,,eòlSO. E' naturalf', quindi. d1e lo an1hirntr ...oc-iale ,~ ponare dei huoni o catth i ri,·tr· 1,,-ri !'Ulla ~Iute ddlC" collet• 1i, iti umam•. a ~mia della ..ua organizu:tion" " delle l~ggi che ne- r(',:olano l\~,olu11011e. 1l•pnit4 , dtmo,'4io La eh iltà. il la\'Oro, lo i:la• ltH'COnomico. il progreMO, la conni,enia. l'arfollamtnto, l'alimt"111az:ione,i , i1.i. le intossiuzioni ,·oluttuarie. l"indu.Mrialismo. il ~rado d"i11n.11.ione eec. 1>0rtano logica~nle con M' delle tendenie. delle malat• lic:". delle J)('rturbuioni economiche; Mlle dC\ iazi0t1i psi• (_"hiche,delle consuetudini ,·izi~. dei pregiudi:r.i. delle inquiNudini e«. che incrinano I umaniti .sia nel Auo pa1rimo11io biologico che in qudlo pAiço.,morale. E da qui le malanie sociali ~ i diNgi &0· ciali delle moltitudini. La branca !Mdica che osi:ena e ~tudia qut'!!ti fenomeni morhO!'i cltllt' ("Olldti, ilà umanf' ci chiama e ~1edicina ~oclalr •· La 1\1. S. è metlicina ddlc mu§f'. ~a $ludia i rapporti fra rollt"lli,·i1i ed ambiente., ~i OCCu1>adi IUtle le influf'nze clet:a ,ita f'Conomico-sociale !'olla 11alute. iulla produ11iviLi lnora1i,a e 1>111 ritmo de ,nognricc della popoluionc. Può ~re dc'1nita comt" pro- (ilas,,i rolleniva o rome medicina p~Hnli,a poichè 11i f,a,a !!eU due grandi di:ieipline t' prN:isamenlt" .,iull'c Eugenie• • o 111i@:lior1tmentode-Ila nna. e :!-ulla e Demografia• o aunlf'olo della rana. .Mifli•-· '"'· :A.,.. La \I. S. 1cmle ad aY-icu• rare alle discc:"ndenzc un'eredità quanto più ~ibile lilie.ra da 1a1t t"d una , ila 1>ii: forle. iium""ntandonc il pa• trimonio resiste•n1,ialc e poter ~i JK>rlare l"umanità ad un mauior rwdimf'11to la,orati• ,o. Il .,iuooompito è quello di crtaff' di11tt.nde111.f' sane atte a conlinuarie una rostantf' ,ali• Jità hiologica. Medicina ~ocialc ~ignifica mig:ioran't'nto Mila ratta, La parola ~fedtt'ina MK:iale ~ recwle ma il concttto è an• tichissimo - rì~ale ai primi albori de-ll'umanili ci, ile. Già nel V :S«Olo a. C. Jp, vocrate fa una di.."'tinzionc fra eptdemi,e ed endemie. Le J>rime, come dice la parola di origine greca. dt"ri\ano da qualche cosa che f indipenJf'11• tr dalla ,·olontà del popolo, quindi in stretto rapporto coll"ambicnte fisico contro il quale gli uomini non possono rugi1t. Le endemW. per contro. t10,·a110causa e diffusione nel popoln Ateuo. Sono malattie che trovano origine nt"ll'a.mbi,,ente lk>Cialc in cui il popolo ,•h·e. l..a ~f. S. nacque in Italia - i una dourina n~iea ila• liii,na. I co.ncetti fondamentali li lro, iamo nella medicina greca ffl in s-eguilo - rafforu.1i da una potente ,·olontii legii<lath·a - nella medicina ro• La lolla contro le malauie soc:iali e conlro tutti i fenon:f'ni morb~i deri,anti dal eongtgno &Oeiale nacque a Homa. \1a quC!ila radiOM alba me-- dica fu o,curala dalla cadu1a de-ll'lmperO Romano sommtt ~o dalla 1rasmigraiione dei yopoli. Tulle le ccnquit1c e lf' t-$J)tricnu (acicosarnmte ao::u• mulate da i1CCOli furono c..111eèll.stc t. .M,tw.. polita Ai;ve1111 1el 1500 ,i p•rofila 1.111a11110,·at"r& per la )I. S. e prtti-58.tnente con la ~liiia Hnitaria. Nel XVI I :<ecolo uuce in ltalia un corpo di dourine che da l.udo,·ico Antonio Muratori l!'hbe il nor~ lii e Medici. na fH>litiCA•· Le prttisatioui e lr- ~e:n-12:ioni di Bernardino Ramauini (1633-17141 conte• nutc nel trattato e cl.- morbi~ ar1ificum • (le malauie dtgli ar1ieri1 arricchirono lt co~izioni ~lieo-&0<:iali p<:,ich~ c,carono una donrina me-dica tino allora ACOnosciuta: e G rl'lt'dicina del la,·oro >. La parola e igirne ~iale • la tro,•iamo per la prima \'Olla nel 1865 in un piccolo 1rat• Mo dt"I prof. Luigi Citrici di Bologna. Ma qu~to concetto non ebbe fortuna poiehè l'atlenzicnc del mondo scien1i.fico ~ra auraua da Ile ICOJ)f'rte ~ienlifiche fatte nel campo del:a batteriologia; •i dav11 troppa importanu alle inAuen- :iceceercitate dall'ambiienle (j. sico 110ll'organi.smo umano per accettare il conc,,etto de:lle influente ambien1ali. La parola e iOCiale :t non ebbe fortuna anche pcrchè ,·e11i- '" bandit"nta dai &0eiali:sli i Guaii ,·olcvano nere il monopolio di 1utto ciò che concer- """a il migliora111ento di ,1i1a Of'lle mnse operaie: orario, Hlario. abitationi. e«. e«. [

poichè il Parlilo ,<ociali:-la affrttant di tra.«-urare ò rin,u~gare il !iilCl'O c-c.ncetto di Patri..1 (' 11a111ral1c~he In parola < ,<Oc:al<-> <:t•,•ta:.;;c 11e:la maggior,1111.11 u11a cerhì 1>reoxupaziot1t e dirfidem:a. f." IK'llt' anche ricordare che 11ei pJc~i auglo-:<a~,soni {" nelle d:-pt•ui,·e lellt>rnture t'rnno ,lt·- finite. con un pudico cuft.mii-1110. malauic :-e;ciali qu('lle Jlte uoj chiamiamo malallie ,en~rct· La 1,ar()la « i>CC'1ale » aj•parc uftic1alme11'.e nel dopoguerra iu Gt•nnania ~• :-1 ►t"Ci..1lmeulc­ :1t'gli S1a1i Uniti d"Ame1H.-a coll'a,,,.isten:1.a ai .,o!,lati com h.i:11c111ni e:la grande guerra < Svcial York - Social Yor- .,E co,ì la parula < :-ociale » <·uira uflid.1l1111·111t- 1d cOn«-1· ::~:;;:~::~c t· curati, o tlelClw la IHL"tlic-ina,;oc:iall' ,.ja medicina di m:i:<:-ce rnedici11a .ùJ S1a10 e che :-tutli l'intertlipeudeuza fra amhif"nte ,o,•ialt• til c.rga1ii$1110u1Nmo. cc lt\ confermano alcuui aforiS,tui ,li t·111ine11tmi ('dici t• ltocìoloj:!:i. Nel 1782 Hahli11g('r <'lllrncia,a: < I.a :1eieuza medica iu .buona parie. è -cienza rlello Sia.o. Il suo obiellirn è la po• polaiicm• - ma111enimcntQcle! 1,u111t'rodegli uomini>. Nc11ma1111 piii lardi arfl'rma\'11: « Lu sc-ienu medie-a 11el:..1 .;ua iulima t':-..~·nza.nçn t· altro cht• ,;,.·icnza sociale>. \rircho\ a :'lH1 ,olta fo1Hl<-,a il conc<'IIO me.li<'ina e-on <111ellopolitico: « I.a politica 11011 è ahro eh<' mN'.icina-a t_f:randitraili>. Ht-11è Sand Jefi11ì la :\ledici• na Sociale: « La :\1. S. studia ii rirle,;.so della medicina prati(·a :-1ui problemi sociali e quello dei problrmi sociali sulla medicina ». La M. S. fi.~a le ,su(' o~cr- \ itioni sugli SJH•rimentali;:.mi collettil'i e segu(' lutli ì fcnomeni economico-sociali che- fa- ,ort·,·olmc111e o maleficamente :.i rifleHono sulla colleltività umana. .. L'emigrazìont-. 1·11rbàne,;imo. le guerre. la denatalilà. la proslituzionc. la delinquenza. la tl1l>occupazìone. il paupt-rismo HC, :<0110ft'nomeni ehf'. iu1liscu1ihilnw111r. porlauo con'w Corl-..t•gut'IIZ:l liii pr,:::giornlllt'nlo l'-t1lla ;aalute fi-i- ., e psichica ,lt•fli ll(lllli11i. La \I S. 1'.opo dt a,i:r lral• th le. (·ut1clu,-io11i t' I a,crlc f,,.. :-u!t•m·llt' tahclle i,tnti,:liclic. lci-1·g11al:1 1ll0 S1ato il 11uale.cou l:1 lt•~i.,,la1.io11t-. pro,,ede alla rnra cd a;la dift-:-11 <lC"ll:tpo1,ola1.ione, La fi,.iea. 111 cli11if'.a. ;·ii-::iem•. l"n111ro1,ologìa. I.i i'Ccioloµ.ia. la -<l:1ti,.1ic1l1a. t·himira r lt· ;;<:it•nzt' nu\urali i11-<il'"111·• :-i~lt•mi he-m· Jefìuiti e preci,.anwnte: c<-lrt>ugcne1iea neE?ati1a ,. cvlt'eu~enclit.a po:,.ilÌ\B o cuknica fdal gn-co ~,1ere in buui.i :!-alu1e1. La prima mir,, al migliorunwnlo 1le:l'11ma11i1i1 me11e1Hlo i iarati nell'impo ._,.ihilità di J•roere-an· ciol· 1og:lit"111loc.on mezzi dilt-r:,.i a11eh1·r0t•rci1i1i, (lall':111i1ilà proc:rt":tlirn tulli quelli rl,t· JJO!rchhcrn t,:i·nt"rarc i11did1lui mal1ui. I.arati tti inutili. ()uiruli migliornnwnto rlell"amhir11h· a trn\·crso l'io<li,i,luo. ,,11(• pn-ci.•azi(>ni :,.ca111ri1cdal- 'Sug:etlicatd ,utenko: I,. ,,tudio della ha11criologia. de:la t'udocri,mlop:ia e dt·lla 1 1..-i ,;ecomla. l"t>ult-uic:-a.per• 11•1•dic-ina <""O:<tiluzioua]iS,IÌca. nmtro. lendc a mig:iorart- l'i11 fo~c in,.i. mc hanno c-n:ato u11a cl"·i1h10 a lran•r:;o l"ambieutc. mm,a fi~ura mt:dica con (lo,- Non 1rnrnwllc i 1•ri11eipi ratlitrim· ht'1u- impo~lute e hene e-ali <lell"t·u~tnic·a 111?gatiH\. ma l'rt.'('i,;ali·. piullo:-lo i nw1<HI~ l,•nti ed L'I ).1_ S. e.•i:-h·\a gi.i. conw C\oluti,·i fl"iE?ienc clelramideologi;i ma 11011pv1e,a in l-1t•n1c ,. dello i,uli\ iduo. Iowa .alcun m,)do tro\J.re 111mit r('a- c1'11tro le malauie ;aociali. mi- .Jizza1.iout' pt•rcl1è lt• nm11cm:1 J;!:liornnw1110t'('onvmico delle \'nppro,azione d,•llo S1a10. ,-. ma:,-,,t' 1•cc-.1. quiudi il •11J<;ai1lilocµi:<l.1ti\o. 11 Nostro Hegimc ha a1fot· Lu \1. !--. ha una p••r;aonali- 1:,to il i'i... tema dell'eutenica. t,'t ,.c,cntifil·a lulla propria. 11• t·as:<Ì:<teuta all(• gc:;lanli t.'(I ricnta1a all.1 roordina-zion\· 1·d all'infanzia, ri~ic11c d,·1 lavoall'iutl•rpretazione ili tulto ciò ro. il mi~diornmento ,lell'Blidw c-onecrut• l"intenlipt'mlt·nza mante1.io11c dt>lle ma,s_."I' opt'- fra aml,ie11lt' cii indi\ iduo. 11011 rai1· e rurali. l'iiiene edi:izia. ~,,;o 11cl e:1m1,o fi.•ico. J>"iehi- la eoloniizazioue t' l'appo,1..-- n, el! t't':Onomi•·c. ma in <p1t'I• rhlllcnlo. le c-mi~razioni inlcrli, antropologiw. ne. la lolla coutro I,• nmlat1i(• Lo Slato de,e imporre 1:i ,-.ua ,olo111it le~i,.!ati\a percht; lo M. S. difendt" la razz,1 d,1 IUtl(' le in:-idit> ,.ociali ;iieno t'~i,t· tt011<:micl1c, morali. fì,.i. 1·ht p~icopa1olo~idw o che 1,roH'niono d.::1 1•r~gi11dizi t' t'Olli!Ut"ludìni. PN poler migliorare la raz- :,a e poler nd contempo Ira• manclart• alle> discendenze 1111:i n,af!gior r~i~lenza nlle- insidie (.lt>il'ambi..-utr. bisogna elimiuare, o•almeno attenuare. le la• re ere<lìtarìe. Questo si raggiu11gt'!in huona 111nle miglionmdo rambi~nll' stesso. Attra\"t'rso un ambiente igie-nico e pron•ide disposizioni e-conomiche. assicurari,·e e<I as...,.istenzinli ... i migliora l"unitit uomo. L'eugeuica (dal greco nascere bene/, tende a migliorare le rane umant' a lra,·e~ due ~ociali (lubercolc;,;i. p1>\lagra. malaria. malallie \Cm:rtt. trucoma. dial,f'tc.', ,•aucro. goizo c-11demico.reum!lti~rno articolare. i; rac-l1itismò, l"adenoi-di~mo ec-c.1. ta bonifica i11tegrale. lu lvna conro le- intossicazioni ,oluttuarie letili~mo. coc:ainoJl,ania d morfinomania I. l"ec:lu- (:azione fisico--sporth·a della p1:erizia t• de11"11tiol~l't'nza. la prorila!si conlro le malattit" i11fc11i,e. anlicrimina;e ed aulisuidda. le ,·aceìnazioni collcttin:·. le assicurazioni :.o,iali. li· mutue- <li malallie formano la eomples$a auh ità nwdico- ~Of"ialr nazionale In qm~IO <1uadrq rientra an. chf' lo ,,1udio dellt" cau:,(- morali. n:onomirht'. patologiche e p~ichicl1t- che iurlui,.cono sul, la denatalità. Sono noti i rapporti fra ignoranza. pregiudizio ed omicidi<:. fra progrel\...-q) sociale. l.:1ti111c!i11e suicidio, fra abba11ilo116. mi!Cria. cattivo ~empio

l' ddiuquf'nl.(\ minorilt', fra u,ba~imo, ,l◄·nalalitii, 1;ro-.c1j. tu,içnt" am·illar"" r, 1la1tie ,et1('rtt. frJ indu,triali .. mo t"<I aL f'Ooli-.mo. frn prohlf'nu1 illrì- ("t f' traroma. fr.1 mi...:·ria r tuI H('()lo•i. fra ~lin1e111a1ione. fH:lla1ra r rarhiti.,.mo tt'<".: e quindi 11011 ,,n_.urrt'ri. <lirf' <"11" n11d1t"quf'lo.li fr11omt•11i entrano ilt'f'Ì"<lllllf'lll\' nt'l t'tlmpu prorilalli{:o ddlu \I. S. E.eco 1..-rclif' la \I. S. dt•,c 't'-,'l'n- mNlic-i11a di Stato. 5" e-- ~i,.1e una 101.ilitarit·tà pulitic~ t"<I tto110111ira ,lc-\·e. m·rt•,.,.aria11 f'lllt". t'"-li,tt-rm· :mf'hl" una mt"• ,liro-..orial,·. nf' qu("-<ota 1 ►11ò -"11:-. -i•tt"rf' ,,,. 11011 \ i ;. il .:-u11for10 1111:i,.lalÌ\O. ·, ... \I. S. a--~i~lt' I' rura I,• NJllelli\ i1ìi r-ht' procrra11c. lt'" collt"Ui,·iti c-he hnurano t' 1.ro• d,•rono. lt• rollt'lli, it.ii du• t'Olll• l,111tuno. Prrparn 1'11111,,nilii11t11ic111a:c pf'rd1è- ... ua t" forh· ~i l'l"f'"'-'..'11• 1i •Il<" lf'H" mili1.:ri. 1wrrllf' ro·. l,11,1• r ,ali,IJ .. i 11ff1u:ci ai ~randi <"imt11ti ~odali t" na:tio- ~ noli. E.il'-3 ""!Clic il C"i1t1t<linoin lullt' le tctp1w dt>lla ,oua , ila. ilallt" -.t"uol.- mal<"rn◄" allt- trin- <'N'" df'I ;uoro. dall,1 pale,tra 11ll11ca...._•rma, Jal J,::Ì1111a,.ioal foro. 0\1111(1111· Lo AArrt',:tfll' in lutlo il C'a111mi110...ocialt'. Quando ,.i 1•J.rl.11de~li <"f• ft'"tti 1wfa,1i 1ldl"l"rni~rozionf" trnn.,latali•. ◄lrllf' p11tolo1tie ddlo 1"('ulan·. ,ll',11' n11tl:1ttic ,k-1 la\'(Jro ,. ~ocia:i. -.i 1,arla ,lj \lrdit""in■ 50.:-ia lt• poirl1è llll"-"li ft"nOlllt'ni non N>lo ri• .....1110110 l'influt>ii:ta 1lt'll"amh1t·nh,· m,1 .. i rifl.-110110 ,-1111'nml1it"11lt'>'lt'"~,.n.F.atalmt-nlr, Qu:rndo una malattia ..@Cialt' vuO t:"'l.,rrt' ddinita tait'"? Pt'"n,hf' una malallia •ia I111alifica111..ociale hi...ogna c:ht' tl!'ponda n lrt· n:qui,.ili fo111lt.mt111ali: 11 che .i11 t"ll<kmka ucl C()1}(:flto ippocratt"O O\\t'rO d~ ~i• mollo diHus.a; 21 dw ri-'t'nta. l'influr-nza 1lt•ll'amhif•111t: ;\1 t" cl1t" riflt'tta i §uoi t"rft't· 11 ,.ulrambieut<" st~. l::cco perchè la .\f. S. non dt,e occ:ui,ar11i unicamc-n1e dcllt' malattif' 30eiali inrettiH! e 11011inftt1i,e. ma di tulli gli nitri f,•nomt"fli JHOH'nif'n!Ì ila 1111 C-OIIJ!f'Jm",.odalf' tlefi<"if'nlt', l.n \I. S. non ,k-,e lrala~iart' tli ~en art'. naluralm('lllf' in 11110 :oiuarclo p,mornmiro. 1Utli i dt11111i che 1,0-~11" dt•• rÌ\lll"f' J1tll'i11flur11t11di dt-l(•r mi11alr itlf'OICJfie polilichr u rt>li~io•t' all:1 P'"icltt" .ldl1· mohiludini 1wi C'Onttpir, lu \ ila. il llou·n•. l'ouore i• 't·· tica ..ocialt-. P,ohlrmi multo C'Qm11l......,.i ma eh~• non 1.0--~ono. rimallt"rf' c.-lran«-i. per _!!li dfetti. alla nmlicin:1 ..o.::ialr. E,,empi tipi<"i li ri .. cc.mtriamu nd fanali!-mo ,lei rn.10111t'a:111i 1l<"i!,ramini <' di alcun.-: :,.('Ile rt'li~ÌU•C de:r"merica Jt·I Nortl, ncll.t , t'1Hle11a dd .,.a11- !l:t11' di alcunr popolazioni. 11t'I n,OH'nle al :,.uiri41ic I ra:!Ì(lllll• 10 dai ,e:iap1~nt°'i1. nel ::Orl('f'- pirf' impunihili i ""11ti conlro la Rllllt'rnilà t'('(". A ,olrr conf't'pirl' la \I. S. con una ct"rta or!OO°'~i.- do111inari.a. t':--• ...a dm rtM,(' indudf'n- ridia :-ua ~-nrni-::f' f)rO• ~r.11n1111a1icanrlw la hìolo~i-1 rauia1r. poichè qut,.la è mt·- ,licina di rtnit" <"ihf" Ji ma-..•e. 11,enlt' il ltt•iitimt'I inrorai;- ~iare i11 OAni mO<lo i malri11 011i 11rolific.-i 1)('r c.111'.'flt'rf'un rori.:;dt're,o" nunwro t:i coml,.11azioi1i 1•rt."tli1:aril" arfinchè t>mcrµ:ano tmrl,e le più fa,o- ,e~cli (l"t'"mfH<'. uaturalmenh:- "lt"llo ,-tt",--0 amhito .o:toraz. iialt'I. t" ..011ranu110 romhallt"· ,n· la clt-1111111li1à. l)c:H' 11ro\\e<l1·re all,1 profilo~•i .,,I .il;u <"<:rrt"iionc \lei miuornti N.Jn la lollJ ronlro lolle lc- malaui"' ,o.:-iali: come 1mrt" prc-,rnire. e p~ibillht"lllt' eliminare. 11111.- le cau• ~ """J•Cllitlt' di ageH.1lare l'i11- ,,org1•n,a ,li dt'"lerminntt" mulanoni n•p;n•~i,c. lncora~,:iart' la procrt"nionc ,li 1wrl'Ollt" rohu!-lt" I' :i,anc: 11 ediante c-cn~igli igirnit"i pren,alrimoniali. 1-'romuoH·rr nellr 1!'<:uOlf'la pt daio~ia ~ua;.,. flfttOtt. Promuo, t"f(" una , ila i,:i<"• uica ~i ,l,1 rillurrt" al iiile111.io dt"termioalf" lcndt""nze morho~. Un amhienlt' $8110 "d una , ila re,:ola111 ffl ifif'nica co •-litui"<"Ono qud qui I t'Ul.-:nico Non si può di .. ~iungerf' alle. :-f' 11011a cancdlarr comcont'f'lto rana .-!a qu<"llo Ji am. 1,letamf'"11lr. almeno 11tl attehit'nlt' b~ndo c-hf' fra qut"-ti nyare. f' 1ahoha and11" ad C"li1:u<" ("Ottttlli f'<li:-ll" uno ..-Irti- minarr. moltl" far<" rÌlt'IIUII" fa. h lt"@nnw. ahrin1r111i non i-i talmt"nk e(('({i1arit". potrchJ.1· co11ce1,irl• una diffc- '011 .~0110molle 11· malattie 1·t111iuio11e r11a:i•lt•. ed al- d1<" con 1111afi~i,M t'rfflitaria l'amhit"t1lt" fi~ico f' ..ocialr ,-j r111almcntr- ~ in1eii;r.1:mc:1tl<",; 1lo\n·hht" n('j!:Jft" ,,ual,-ia:-i i11- lr.:t."lntllo110 da 1iP11t-ra~io11e·i11 flue,na :iia .,.1111•om1•l~u au ft'"IH~raziont'. Di mohf" .,j f'rt'- l1upolo~ico cht" su qut"llo p.,.i <lita ~oi1anto In predi-1,o~i.r.iochieo. La \1. S. t il trionfo 111· khr può ~rl" correua ddl'i tN>lo,:ia 1>0li1k-c ~iale C' compc-11,gta dall'ambic:ntn del ra.?oci"n•o. moht' •mm -.11..ttt.1ihili ad alQu('•la "<'if'11711.affatto i;..,e• lt'rmazioui. f' mipdioramt"nti. f' t11la1i,·• non dcH! rimant'rc n1ohc 1mi1110110rimancit> I.i· co11rii1ata nf"I iiml,o clt'II<' kr,li ndlt' di~ndenzt- ,iino 11 ideolo~ic: f' rim~nt're a-1,ira~ liluir,-i f'<I am:lif' ~m,,arir,· tionf' utraua di pochi euho- mf'dianlf" s.ani f' siudia1i incrorì. ma d,-," ~""''" po11a1a al- ci ~~amici. la lu<'e dtl VOJ)O)o. Se r<"almcnlt" ìl dt-,-lino ert"• Pt'rd1t è mf',licina di mas..-<", ditario Kra,u..~ come un i11- .\'uO\t' ntth. ...ita 1t0li1icl1t". rulio sull'umaniti trno:ien. n'f'di<"o-a,.ii.SlfflZ.iali. denK)ira• do hlll<" le harrit-r,r- dtll'eul<" fit·hl" e raniali l'hanno impo• nica. o quN!°ora l'umaniti 111a nrl 111011,-lo<"i\ilc. • dovre-bht- t"Nloere C'ornpo~la di Lo Stato df'\"t' im1wrrt" una anormali - in\'eef' l'igienr r rigida nilenica. IJt',e pronf", la medicina l!,()("ialf'guidano la dere al rniglioramt"nlo dello umanità chilt!: in un't"(luiliambienle in cui ~i :1,,oltto11c- brala propon:ion<" numerica lulle le attivitÌI nuionali lc:O· t'<Ì in un buon compl"n.!O m< lo sia facendo ma~i!tral~ hiologico.

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