La Difesa della Razza - anno IV - n. 7 - 5 febbraio 1941

Ji<ldisch è un aggettivo, che deriva da Jidd, cioè giudoo. nello stesso modo come, da ebreo "i"nc ebraico o, da giudeo, giu. daKO. Infatti. è usato per indicare il tedesco giudaico: quella sp«ic di tedesco che, nel mtdio e,·o, in Germania, era parlato <'agli ebrei: e che, ricr cuef'(", questi, cmi. irati nei paesi slavi, rimane, anatra oggi, in questi, come loro lingua. In Germania, gli ebrei erano penetraci tardi. Solo dietro gli eserciti di Carlo ~'lagno s' ('rano potuti ;;in·entnrarc oltre la t "' ~tabilirono fino dai tempi romani. Poi uano rapidamente dilag:ui: approfittando, sopr.i;ttutlo, ddla fo1)dazione delle città. che, intorno al mille, era già molto a\'antata. L'appalto delle zecche, l'usura. ed ogni genere di comf\lcrcio (tra cui primeggiava quello degli Khia,·i) erano di,·enuti dt loro monopolio. A tal segno era giunta la loro prosperità, che nessun paese della terra 1>0tcva in quel tcmpc:, contare un numero di ebrei pari, a quello che alligna\'a in Re1u.nìa e in Turingia. Poi erano \'cnute le Crociate. Il forte ris,,eglio del sentimento religioso, da una parte. e, dall'altra. il più ampio fiorire deì t.-affici, la desuetudine del di"~to. già fat. lO ai cristiani, di mettere denaro a inte. resse. e ~rciò il sorgere d'un m10,·o ceto di commercianti in concorrenta con gli ebrei. a,·e,·ano contribuito ad acuire l'odio che questi sanno st.mpre guadagnarsi, dopo un periodo, anche bre\•e, dì convi\'en- · ta con altri popoli. Già i p.-imi moti erano scoppiati, a Ratisbona e a Praga, ntl 1096: :umo della prttlicazionc delle prime crociate; poi ne erano succeduti altri, sempre: più accentuati e frequenti, 5eguiti da ordinanze restrittive dei principi; tra. le quali le µiù gra"i c::rano siate c1uclle dd 1236, sulle abitazioni e il \'Cstiario, emanata da Federico 11. e qu<'lla dd 13J8. intorno ali' u;;ura, emanata da .\lberto Il. Per tutte quest<' ragioni gli ebrei, in gruppi molto num<'Tosi, erano cominciati ad uscire dalle città tedesche: c. chi<'sta ospitalità ai principi che in qud tempo. domina,·ano la Polonia e la Lituania, si erano andati a stabilire: in entrambi quei J>aC· si. Infine la pcstilcnu, dct1a la e morte nera>. imp..·rn·rsata in Germania. tra il 1347 e il 1350, a,·e,·a d.ito uu tale in')m!- 50 alla migrazione che già. a quel tc111r10. potc,·a dini compiuta. . Tutta la flOl:,olationc emigrata parla,·a, da mollo t<."111Jill0, tedesco: o. per essere J)ÌÙ esatti, quel dialetto tedcico che. nd mOOioc,·o, era comunemente in uso nella Slesia e nella Turingia. (Oggi si chiama: medio allo 1edcsco). Inoltre, i maschi, parJa,,ano l'ebraico: che restava ancora una lingua corrente. Perciò. durante la rem1ancnza in Germania, ,e n'era formata, a poco a poco, una nella quale i suoni, le flessioni, e la sintassi erano, in prc\'alenu. tedeschi, mentre, nd vocabo. lario. contro tre quarti di parole tedesche, un quarto rimaneva di, ebraiche. Ecoo alcuni esempi di que.sto \'OCabolario: di parole pro,·en:~nti dal tedesco, e di parole pl'O\•enicnti dall'ebraico. Le prime restarono tali e quali si trovavano nel . lntguaggio d'origine, cioè: nel dialetto, allora in uso, in Turingia e in Slufa. Le seconde 1mr rimaste ebraiche nel tema, as. sunscro l'::«:e.cntuatione e le desinenze pro. pric di quel dialetto. Escm1>idelle prime : nQS che corrisponde: al tcde&OOmoderno Rasr; fodcm, a fadcn (filo); ,nogen, a magrn- (itomaCO); gQrtu,, a 911rlc,s (giar- <lino); har:: :,d J11·r: tcuOre): tx,rg, a t,erg (montagna); surn, :, .Jtirn (fronte); brd,·m, a bmfr,i (suolo): gorgcl, a g11rgrl (gota): cd inoltre: i.r, per irh (io); ,nir, per 111irl1 (mc): cli.r, JK'r diti• (re): sir, per sich (se). Esempi delle sc..-eondc: 11chdR, mangiar,:, che <lcriva dall'ebraico 1itl111'i, J)ii1 la terminazione tl-dcsca <lcll'infi11i10, 11; 1wsix1/do;,•rr11, cs11lorare, dall'cbrai. oo bahlc:m'f'r; pili la (Jrcpo.iii:ionc e la 1umi. nazionc tedesche; bochrr, gìo,·anc, dall'chrnico b1id11ir: th11m111rr, asino. d;;ill'd)raiCO ch1i111or; .>t.1.l ,,·, ragaua. 1\all't:hr.tieo scl1ik.:ah; e co.;i vra. Qu6to 1:r:l il lingu.-.ggi,1 sui form:,to_. prima dell'emigrazione: dopo Ji che il contatto con gli slad, lo modiikò an.::,,ra. )ia fu solo una cosa supcrf1c:a1c. '.\lc11. tre tutte le sue caratteristiche resta\'ano fu aggiunto solo un altro decimo Ji parole, dcri,·atc dal russo e dal polacco. E così nacque l'odierno jiddisch. La cui scrittura è però quella che pro,,.icne dalla forma quadrata della Bibbia, e che, come quesla, si legge da deatra a sinistra. Recenti tentativi di aclopcrarc, in\'«:c, i caratteri latini, non hanno incontrato for. tuna. L'es1cnsionc dello jiddisch si accrebbe molto dopo il 1881; ci~ da quando mo!• tissimi ~brèi, pro"enienti dalla Russia e della Polonia. emigrarono in Am('rica, nell'Africa meridionale, io Australta end Giappone. Dei sedici milioni di ebrei ortodossi, oggi sparsi nd mondo, dicci, adopcra110 ancora questa lingua, come loro propria: di cui, tre, negli Stati Uniti, tre, nella Polonia, e due mezzo, nella Unione So\·ietic.a. Degli ebrei degli Stati, Uniti, circa due milioni ~lO concentrati nella sola Nuova York. G. DELL"ISOLA

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