La Difesa della Razza - anno IV - n. 6 - 20 gennaio 1941

ELLRAAZZAANGLO-SAS Onde la degeneruione ingle. se si manifei;ta anche ai giorni n~tri, prima di tutto nelle clas- :11i dirigenti, le quali hanno wtlituito una frenesia di azz.ardo ed una passione della rap!'da fortuna alia pazicnu di una al• 1i,•i1à continua, all'energia di un la,·oro metOOico; In Bona e la &ne.a all'industria e ai commerci; l'orgia alla frugalità: l1an110 imbandito un CO· l(.):S.Slbllae~heno di 1>iactre.di orgoglio. di ,·anitii. ,.i sono inebriate di tutti questi veleni dello spirito che indeboli.,cono le più energicl1e qualìlà umam·. spezzano l'equilibrio delle facolti intclleuuali e morali. Prima dell'awcr•to del Fascismo. noi abbiamo visto spes...,oin Ila. lia di que111i degenerati anglo- ~ni che ama,•ano il nostro paeiw nei suoi cenci e in quello che en• allora la 9-ua pitto~ barbarie: u•e\ano sorrisi di compiacenza per i e guaglioni :t seminudi. per gli accaltoni, i c~roni e 1>eggioche fomhano un ri«o bagaglio di aneddoti da riportare in patria insieme ai eora.lli, le tartarughe. i mosaici e i: pandtone; si dilelta• ,ano di storie stantie <li bri• gantaggio, con luccichio di la. me. ca1>pelli piumati e ahi1i11i della Madonna: armati di clii• nino. arriuvano al punlo di godere delle desolate solitudini che la malaria a,·eva creato in• torno alle ro,·ine di Pesto e della Campagna Homana. E siccome qu~ta degenerazione è \tnula, per dir così in Aell50 iperbolico. dall'alto,~ ha e• si~ il suo malsano innu:.$0 su altre r.u:1.e.e doH111que l'lnghillerra lia mt$.'IO i suoi ten• taooli. Del resto. la &t~..,. organiz. z a 1. i on e ,,lutocratica della Gran Brrtagna, creando da una parte il g~n1.lemun e l'eslrema ricc:he-,.za, dall'altra il p<1uper e i'<'s.tremapC>,·c11à, ha oontrib,1ito non poco ad indebolire e quindi a degenerare la raiza. l volghi cam11e• slri, strappati a-I suolo e all'avido 1>odere, dietro :•aboli1.ione della sen'ltù &otto Eliio.,. l>etta e Carlo 11, e cacciati alle spalle dal latifondo signorile e dal pascolo che sorgeva diclro di loro. trO\'ando chiuse le gilde o corporazioni cittadine, rimangono vagabondi nella aJ}("racampagna, flagello e ler• rore delle 1>01>0lazioni ingl~i e di lllllo il conlinente, ove per due ~eeoli il lugubre fenomet10 ..j dispiega e si aggra\'8. Più lardi aumentano contempora• 11eamente la deli.nquenza. le ribellioni e le sommo~. Ira ltqunli ~ono famose quelle capi• lanate dal generale t.udd e i co .. ì dt"tti tumulti di Rebecca; la crisi è t11le che lo ste..s.o Times M:rh·e nel 1830: e Noi dichiari11mo indegni del nom<' d'lnglesi i genll4•m.en. il clero e i fittaiuoli che hanno ridotto i conta,tini nello slato c!i mi~- ria assoluta. La poJ>0lazionc rurale deve essere sollevala moralmente e materialmente, sollo pona di ,·ederla lrasfor~ mala tuUu in legioni terribili di briganti; e queiti briganti, noi ci affrettiamo 11. dirlo. so.• ranno mf.:nocolpeH:li di coloro che li hanno ridoni a certi ~I remi; <liooloro chf'. per giu. ile e terribili rapprenglie. di- ,·erranno tra bre,·c :e loro \'ÌI• time!> . Higuardo poi al proletariato i,1 lustriale, .tlri11i1.io del ~~<:>· lo XIX la deg~11Ha1.ione è 1ale e tanta ehe mohi genilori l!f>CCU· lano in modo ributtante sui lo• ro figli. A Londrn. 11cldiparlim(1110 ji Belhnel Gm.•n, di 1riJ pctrTU"°6i iluJINi implorano dall' Altiuimo U perdono... o ~toao n1,1o't'e ipocrisi• 29

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