La Difesa della Razza - anno IV - n. 5 - 5 gennaio 1941

questionario Giuaeppe Grieco, do]o Quor10 Sponda Molte .cempia9;in: s1 10n dello e scritte, 1n buono e in molo fede, o propo.ito del conflitto italo-9reco. Ciò vole pr:nc1palmente per l'estero. mo ancho, per loluni pseudo•ir.. relleuuoli che ancoro ammorbano l'ltolia. A quel!: va de1to. chiaro e 1ondo, e uno \'Olla per sempre. che la loro cultura va ag9iornota e che non 6 pe1meuo, mentre i soldati d Italia combattono per spe:n:are I• reni o.!lo Grecia mbera e pl.utoerollco, ag• g1ogato da tempo al corro onglo-ebro,co, di boloccar11 impunemen1e con le 1deuz:ze ere• tme d1 un'epoca 90rpas&ala E" grandemenl~ ,uup!do, quasi direi ironie.on non lasse ira. 9ico. scomodare le 9rand1 ombre di Pericle, Tt:mistode, Socroie, Omero. per i cgrecuh>, rr:eglio. per i <t Jevant.ni > di oggi. Lo Grecia daHico, lo Grecia che Ieee pcnlare la su::i lmguo Imo alle colonne d'Erco:e, è morto, signori. • neuuno ol mondo lo potrò lo~ rt.sorgere. Il 1ongue dogli Omero è Imito. Neçpure uno goccio ne è giunto o! e grscul! > d1 0991 Son tutfoltro rozzo questi Vorrei, mo non po,;so dire, tutf0.:1ro genio. Ma lo queslione 110n tormino qui. Res!u o vedere qual'è_ per quol!i insigni sc1oeolli del sapere, lo vera, lo gronde Gr&Cia, lo Modro [!lode che eul Invocano. Non cor10 !a Grecia omerica. tulla stupore e immagi. na21one e~C'O. v09Ho diro eroismo e poosia fervida d1 opere e di conqu's1e, benché •1 porlano sposso d~ Omero e della e quoalio• :10 ome-rica, che il diavolo se la porli, No, lo Grande E/lode ~r eu1 è un'aitra. è, in una parola, la Grecia c0hissirno o deprovokl do; hlosoli. t· l'ulhmo fa.i:., k1 peggiore, della Grecia classica, quollo della borbar.e colta in cui annegò primo del ,uo dofinillvo noufrag10 110110l'incab:aro Irruento doi bor►~-,, .. Di un gronde popolo. qualo indubbiamon1? fu il 9roco, elevatosi. 09h albori della storia, su lutti 91i al,ri popoli per virtù di poollio e d'ero111mo, 099i non ro,tono cho le memorie e i resti delle sue conqu,sie o delle 1ue opere immortoh, più il triale ape!. tocolo dello sua colhas!ma d&Cadonzo splendido di « r091one > mo impolente al «fare>, che puro era stato la sua vera o mouima 9randezzo. Co$\ mori la Grecia. S: spense prima 11suo <genio> e poi, defni• 11vam1mto, la sua rana. Il suo sangue fu d1!!!i;e~10montre alhi popoli 11 accompavano stobilmente sul suo suolo Jatale, ma nulla erod 11ondo dogli antichi o 9rond, abitatori che erano scomparsi o In via di scomparire ne!lo nolle della ,1111oriOa.uesto è quello che non v09liono capire quesh pseudo-in. telleltualt innomora1 1 dei fìori di carta e dei luoe:hi di pa91ia della de-codemo greco che eni scombiano, nien1emeno che per il pe. riodo mouimo d1 aplondore dell'Ellode, !al. ché son copacì addirittura di stob:hre delle ofhmtò ideali tra nsa e 1aluni hlosolostrl moderni re1 soltanto di bamboleg9;arsi.; come quei 9reci degeneri, con le ideuzze e le categorie della cosiddetto « ragion ,. Non contro la Grecia classico, dunque, dello quale, in linea ideai•, v091io dire di genio, noi italiani siamo i soli leginimj di· sccndentt. ma contro la Grecia moderna, equivoco 11010 osaervilo agh in!eros1i del plu1ocro1, inglesi, ebrei ed om('ricani, noi siamo sces; in guorro, Cì s1omo acesi COsci('nlomente per lare opera di puli::o e di 91u111zia nel more che per noi è !a vita e che vogliaco liberare e libereremo do ogni sor;roflattrice Ingerenze plutodemocrotico tacente capo a chiunque, dovunque. Ormai, su tutlo il mOl"e Mediterraneo. come 9ià venti u-col1 addietro, non deve volere che lo le99e e lo volontà d; Roma: Non si laccio !llusloni lo Gr.cio e, S<lprot: lutto, non conti sul disorhglioto leone bri• lonn1co ridotto a ruggire impotenle fra le macerie che gli crollano oddosao. Ha volu10 lo sua rovino e l'avrò Inesorabilmente Ca. èrà anch'e:,.a:a e lorà aumentare Il nu 0 :nero do! conversatori di certi ormai famosi col• loqu; aul Tamigi. [' il destino r11erv010 o :uui i nemici di Roma e della suo osce&o imperiale. EHi 1a1anno trovolt1 dal ritmo po. ·deroso delle nostre le-g1oni in marcio su tul. 1: i fronti E insi<tme a:le nostre colonne vit• lorioee entrerò in Grecia il '°Ilio di quello civiltà, unico al mondo, che ;:,rima horl sulle 1ue sponde per poi emigrare delinivamente ver.o I lidi !alali di Roma Soc. Awelio Gcut(lldi, parroco di Ea,o di Premeno (Novara): Con tutto il cuore auguro allo Patria che sia monte1.:..;.., per l'elcm:!ò un certo deCNllo emanato per ecc-ezione in questo tem. po di guerra o dHeso dello pubbl'ca de. ccn«1. Vi pr-ego di prendorml sul serio, senza progiudi:!:i, come anch'Io vog!io ff· ■ere 1pregiudìcato nell'argomento. Foce o una definizione. Il ballo è lo pit'.l chiaro e&,p10:,.a:jonedi quello c. apirilo di god1men10 > che è sotto accusa d'aver rov:na10 le nazioni moderne. t· Qu03i matemalicomenle dimoetrato il rappor10 inveT$0menle pra. ______ D~•~•c.il•c..'"~'•■°p' ollaabile: TELESIO INTERLANDJ por:i:ionale che esiste nelle popo!o::1oni ilo• liche Ira lo lren&tia del ballo e 11 nuraero delle no.sdte. Dico numero pii) leg.uimitò. Sorobbe d·inleresse una specie di C1!ns1mento generale per la risolur.'ono protico, pc-eciso: della Questione: n• avremmo un incartamento prezioec> da poter guarire molt, ciechi, almeno quelli sul problema ciechi per 19noronto, 9li involontari, non certo quelli volontari per malizia. I Romani ebbero idee mollo recisive o proposito del ballo o < sa.ltus > almeno iino a Sallu11:o le ebbero. No:t dle i Romani mancassero al punto c!1 senso morale do dovere i censori pro· re questo d1ver1imento per evitare qu~ 1 eccessi che èincor 099i aono causa d1 ve ..,. Era proprio il loro profondo i11inlivo aen.i~ morale che Il trot. teneva doU-indecenr.o t:e! < 1oltus ,. O forse furono le guerro contmue che de1ermina. rono nel popolo romano una menlalitò delinit.va con1ro il ballo 7 Sono le guerre aoJ. tonto che possono portare I popoli o.Ila cons1dera2iono crisl!ana della vita? Co&! ::;:•r;~~~• difficile scogliere COICl bisogno r· davvero edilieonto lo spellacolo di quo, giovani italiani che oggi ancora vi. vono di rimp:anh e nelle membro fr♦mono di lox quando lo rodio di5pensa al loro orecchio in lar9a profusione le evoea.z:ioni :nu1icol! dei voglioniseiml. So poi proprio !n quesli giorni duri servano o temprare la virilità del papolo quelle omiuloni radio di conzonette temi.sceme i;uro si lo an9lo. SoS50nt, o fronceso, • troppo di•cut!bile Mo è solo al servii'io del ballo che ho fer~en1010 e femi♦nto lutto questo produzione di musiche 9r0tletche sentimentali da amatori poronoici. Se 6 vero che la mus:ca serve all'educazione dello •pmto. 9uai a noi per que:lta musico I , Au9uratov1 con me, Signor c,;rellore. che I ecce21cne dei decreto d1vent: Ja 1V9o!a più ferroo, non per lo co11Iiz1one (cib che sarebbe da ogni porte vergognoso} ma per la formazione delranima del popolo. S~regiudicati fino all'ul1imo. come vuol es:iere ;n que11~ argomento Il parroco di E.10 Premeno. L 1mmora.li10 del bollo è una lng1una a.lo durezza dei tempi ma non el. nde meno lo aeveritò del costume quando lo <spirilo di godimento> è inoo: ra7g1alo do tempj !acili e sereni. Si ac. cenna o uno aorta di cer.1imento 9oncrolc, cho dareb~ ri1ultot_ i1tru1tivi. N<>ivonom• ffl:O c~r:-.:11a nche lo colpe•ole ooquiescenui: d .. quant. - POdri o consiglleri della vuo privato - oonsenlono o.i fanalic del csa:. tu:i • evasioni daJ sonso morale :onto evi. de;nli o 1candal0$e. Stampatori: Società Anonimo btituto Ro1t1ano di Arti Grafiche di Tummii:11-, &:-.;.:-C-C--::-it--tà--U--n-l,-.,-,,-, 0 - rio- -Ro_m__o _

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