lo,tuna può lo !tesso, nt>i riguardi rnoi, che di u110 di loro: 1a111.1 pooi ,·edere lui li~ro quanto lui, vedere te schi;u-o, Sai di lfUlc età fu faua schiava Ecuba. di quale, Creso, di quak, la re di Dario, di quale, Oiog.cnt", di quak. perfino, Pla.tonc? I res10, ptrchè disJJrczziamo 1anto questa parola.? Si può ese, per disgrazia, schiavi: ma esserlo anche con ;4nimo libero Troverai tra gli schiavi magari uno (hc saprà nsistcre al dt"- ro. c. tra i padroni, uno c~. nella spcr-anza di qualche gua tllpo, bacerà persino le mani degli schiavi altrui. Non, dunque, la fortuna bisogna giudicare gli uomini, ma dai cmtumi; e rcarc ndh: loro ,•crei qualità le sicure ~si del giudizio•· Tali sentimenti suscitava, tra gli Italici, la festa dei Satur. •h: anche prima che: sorgesse Roma. Buon g0\'1!rno, «(Uani. aità. concordia: e pace agli uomini di buona volontà•: poi ),. Inta cristiana che, dopo tanto, lempn succcsst·. Ma, nè q11u1a aè l'altra, <kbbono essere intese falsamentt". F.,qltanimità non sipif,u deholuza; nè pace il rinunziar'!! a se !lessi. finn ad as. rsi, anche le altrui catth·c qualità. Non disprczxare irragio. ,·olmcntc lo schia,•o; ma nt>anchc, per questo, farsi un'anima Khi:no, .\ miglio-rarci, non a guastarci, deve scf\'irc la com. c:n.sionl'r«i11roca. A custodirci, non a distruggerci: cioè non distruggere il volto che la natura 1.:i ha dato. l.'uomo 1100 nasce certo t>er propria volontà: d'origine di. sono b. sua ,·ita e: la sua figura: dunque sacrilegio è recan·i •· .\la alla vita e alla figura dell'uomo si reca danno non nneggianJo solo l'indi,·iduo. Danno infini1amentc maggiore si rt"Ca quando ciò che si distrugge è il s..-mc. cioè la possibilità che l'indi,•iduo h.i, di JX:rpctuarsi. Anche di quc:sto dovere religioso- ..-ra profonda la coscienza negli antichi Italici. Insieme: alla eoscie111..adell'origine divina di qualsiasi uomo. c:spressa nc:i Sa. turnali, e quindi del dovere di riconoscer-e, sotto tale aspc:tto, co~ uguale lo schiavo, c'era, perciò. ad e,·itan.~ false deduzioni (alle quali 1:ioi di fatto condus!IC, con le cons~guenzc che vtdiamo, l'uman11'arismo laico dei tempi moderni), una pari coKienza del. l'origin\· dh·ina della gente: cioè d'ogni ceppo cost:u1tc, Kmpr,,: sc~lto di uomini. Alla gente, com'è noto, ,,eniva prestalo un culto. Così oltre ai Saturnali, vi erano le innumerc,·oli feste ~en. tilizic: 1>rova. quesla, dt':lla chiarcua del sentimento rauiale de~ gli h:tlici. Pruso i Cristi.tni, questo sentimento trovò csprcs!-ion,• nella famiglia. l..a buona e oculata scelta dei coniugi, lai, loro armoni,1 sia nel fisico che nel morale, e perciò ndl,1 razza, foron() considerate condizioni indispensabili del matrimonio. Nè bisogna di. ll'lenticarc quah: d(icacia chbcro nell'impedire, durante 1an1i ~. coli, la promiset1ità cogfi ebrei, an<:hc quando la rilassateua tli altri vincoli l'avrebbero resa facile. Festa della famiglia fu, per i Cristiani, il ~fatale; e risult"ando nei medesimi giorni, nei quali. in Italia. s'<•rano fino allora celebrati i Saturnali, uni a questo suo aspetto di festa familiare e alla gioia di rammentare la na,. scita del Signore, anche l'altro di gioia e di riconcilia.zio~ tra gli 11omini 1 che nei Saturnali si era da grandissimo tempo a\"Uto. G. PENSABENE 7
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