La Difesa della Razza - anno IV - n. 4 - 20 dicembre 1940

E' P,>1 molto 1mput1a111e h:nuc prc~nte che la hmghcz:u, 2,n tcro.posh:·riore dei crani dell'epoca carolingia. 5tudi;ui dal Fischtr, C nott,olinima, con valore medio di 181,1 mm. Si traila dun. c1uedi crani lunghi e~ i tipici dolicocdah nor<lic1.St <listin. guono <lai nonlici unicamente per la maggiore larghezza. Si può rosi ~nz'allro afftrmarc chl' i cr.ani della Qerma111a meridionalf' Jlre5entanno ancora la lunghezza dl'J ti po nordico originario ma con1cm1l0raneamcnte la larghuza lici crani moderni. L00<1s:n·azione atttnta dcll'occipitalt . 1an10 cara1terjstic o nella razza alpina f' in quella nordica . mostra anc ora di più le mag~ori affinità dei detti crani con la razza no rdica. non osaame la hrachìcdalia. • Da quanto abbiamo espos10 appare e,·idemc che l'opin ione dl'I Kraitschck. il qu:tle ,·ole,·a spiegare la brachicefalia de lla Germa. nia meridionale. sulla bas: di una mescol.1.nzadi nordìc i e di alp1. ni, non corrispon<le ai dati di fatto oggetti,·i. per quanto anche 11Bunak abbia espresso analogo parere. Secondo questo autore, 1 crani dei Kungani si distinguono da «1udli 1kgli sla,·i meridionali attuali, per essere stati i primi dolicoct:fali e i KCOnd1 brachicefali. Il Bunak spiega questa diff:ren. 2:acon la teoria delle migrazioni. In ahri termini una ltnta inli l. 30 1r,u.K>nc-di dementi alpini a, rebbi.: l,·ntamentl· ""'bt1tmtQ i 11n1ni Il\ 1 clt•mc111iuordici tlolicoccb.li, Il Fischcr ritiene im·«e che la brachicefalia. oggi i ,rq,umk. ran1,· m mohi paesi d"Europ.'l più che una con~eguenu. d1 e 1111. xm·;ma2:ionc > !IÌa un cffct10 delle influenze amhi,·nt.lli. In q1H:• ~,o ,·gli ~i riallaccia alle opioioni del Rcche. Per quanto rio1 si:luo tlOtr i tk.·1 la,·ort del Frtts, sull'crt'dnaric-tà ddl'indtec «iahc,J non bisngna 1limt·11ticarcche le rigoroS(' ricerche- co mpiult J,11 ,on \\.'rschm:r ron il metodo dei gemelli hanno chiaramente d1, m•>Slrata l'rsfhtcnza dei fauori ambientali. L'nsscnaz ione coa,. piuta da <1ucs10amore della differenza di hen 5 umt:\ tr.t l'rndi<:t cdahco lii ,lnc gemelli monocoriali dimostra qua1110;11n1)1;4 <L:l.l la larghezza d1 reazione dell'indice stesso. Concludendo, flOSsiamo quindi dire che umo un msiemc J1 da11 rigoro53mente controllati dimos1ra le poss,biht;\ J, u.n.-. none ddl'indic(.' cefalico in seno ad una stessa popo l.iwme. U ~radu:ale brachi«falizuzionc della Gem1ania meridìonalc da una µarte, come pure la dolicocefalizzuU>nc degli abitanti llcllc città. 1,ouono e~scre faciln,entc i111erprctate come una rom,c~uenu tld. l'ok.)nf' ambientale . intesa in <1:tnso l:uo • senta ricorrere alb concreta ipotesi dcli,· cnminli..· immigrazioni e ~1i t11z:irm1 di: ec ioli. TF.STE DI ALPIGIAM SVI.ZZ.E.RI I caratteri dello scheletro <1uindi e in primo luogo qudli del cranto cHcbrale che ai ,·cechi antropologi s:mbrauno csSfre I pti stabili e imporcanti, si dimostrano im·cct mollo \'arta bili. Tuttt le aride costruzioni della \·ecchia antropologia • basa ta su riuochi di cifre. d1 indici, di ligure geometriche: . e che p ortan1no, -:onclusioni <111a11t'altremai disclltibili. cadono da,·ati ti alla <:ntica moderna. Un certo colore della ptllc, una particolare forma dc l nuo • delle labbra: un pariicolare modo di reagire, costituiscono cki caratten rauiali molto più sicllri che non le mille misure d,rl. l'.,ntn:.pologi;i. Si traua di cRratteri eredilari. che si r.crpctuano l)Cr gou·ra• zioni e gc~rutoni, e che in generale sono meglio conosciuti dù volgo che non dalle persone dotte. Cosi. per esempio. la distinzione tr.a un ebreo e un italiuo. può ,riuscire molto dirlicilc k affidata- al solo aus.lio- d ell'an1,...._ mt1ria, mentre riesce moho facile a chi si limita ad ossen·an ~mpli«mmte b. fisiognomia dell'uno o ddl'altro. il modo di at· re o di pcn53.re, e inline le opere che portano in«Mcb ihmntc prrssa la marca di due anime 1an10 diverse. Così ancora le diHerc-nzc somatiche, constatale dall'an tropot-- gia ncllf' di,·crk -regioni d'Italia, hanno M'n pOCa importanu i fronie ai caratteri comuni cd crc-ditari di tutti gli ltaliam. GUIDO LANDIIA

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