N el ~olo decimo110110. quando ancora ,·h i e palpi· tanfi erano i nazionali~mi regionali :ae , i fu una i-Cienza che sen·i a s,·uolart: le regioni ~ICS6etli ogni loro con1enuto rt>gionale que..ta ru indubhiamente la scien1..a che studia le tradizioni popolari. Qursta !'tienu ci a.,·e,a dim~tralo di elSere uniti quando era,amo di,i4i e ora. cioè. dopo il 70. ci (1im0illrava. quui giomalmenle. che gli italiani erano fatti. non l'Italia. Uomini. quasi tutti. che :we- ,,ano partttipato al Risorgimento . non a torto sono @lalì chiamati i< uomini ri!!orgil'n('ntali :t ., gli studi06i delle tradi.:t:ioni popolari ,·cde,·ano l'Italia non attravel"'80 i limiti politici ma !-Oltanto attra\'CfiO quelli etnografici. che in fondo IJOno gli unici sui quali poggiano i ,·alori dello !!pirilo e della razza. :.toricamente intesi e di una storia che, ad ogni pas.,o ,•h·e nel nMtro spirito. perchè operante in ~o; non storia. quindi. del paMAlO. ma storia del pr~nte perchè ,·h·e del nostro $1~0 presente, In Sicilia, quando ancora un 1;uoto e aprioris1ico region.t.lismo confondeva lingua e letteratura. dialto:Uie poesia, fu GiuHppe Pitrè che dimostrò oome la Sicilia [05Se !!!Ohanto halia. Uomo del Risorgimento • egli parlecipò, infatti. alla impresa garibaldina. anche se non dis!e mai di ~tt un e garibaldi• no • . il Pi1rè non solo avviò gli in<:erti studi delle 1radizioni popolari nrso un organizzamento &eien1ifico,ma ,•olle, anche. d," questi studi an:Ssero un loro strumento di lnoro. N:1cque. C05Ì. tra l'altro. la sua e Bibliografia de'le tradizioni popolari•· ne!la cui pre(uione .si leggono queste parole quanto mai significath·e: e Limiti bibliografici l!!OnO stati per me i confini etnografid. Etnograficamente parlando non si può ~eludere da un'oprrn di questo genere •a Corsica. Trie;,.le. la Dalmazia Ve6 Donn• maltffi con la "faldeUa'"
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