La Difesa della Razza - annno IV - n. 3 - 5 dicembre 1940

,,ut",-t1• ~i1ulia1t· lo .. i ritro,11 a11(''1(• ncllt> « Fa,·o'c rapprn_;.tulst· liu· • di Flaminio Scala. Allu fi,w dd IN·Ù11lo del l'N(ttllll'. p<'r t·"t'm1•io: « Conducono Cala Ido Pc.lanlt• in umicia leguto cou l,uvHa cord1t. ~,.;ridandolo. il qu1tlt" ,ai raccomanda: l'ctk Arie<:('. e Hur.ill. ili 11uo,o 1•11lrnno i11 n1-..'l: il Pedante gmot·• chio11i <'hie,lt" 1wnlou:uu.a. conf~amlo la ,.114 furfanlnia. e llirhiarn,1110 J:.,al1t•lla pl'r iio,ant' ho11ci.la, et l,onoratn. iu que 1 - lo l'cdr, Arle,:·c-. BurnlL lulli lr<- ,c:alili tla lki·cari. e ,la Ca· :--Ira.porci NJ/1 cohrllacci ~r:incli in mano, 1· u11a i.:onca ,li ra1m·; i11 q111:'lo, Capitauo arri,:1 allo ;.pt"'tUtcolu. Pedante ~ li ra::- r,,man,la. Caµ. 11011 ha al<'una :mtorilà. ,: ."'('nlemlo che lo \O· ;.·diu10 t:Mlrtlft'. :.:li ,.._orla lutti :1 ,larlr ca~li~o minore. cOml' di fm ..larlo t• ,li!,('tttTi:arlo. t·o~ì cl'nccordo con tre hn.,:toni 'o l,a .. to11ano ht·u lwut•. ,,oi iulti gritlanclo dietro e I iluJJcrandolo, I,, 1li.~(·,u·cia11~c,onw huomo infame. e , ituperit.no ad e:acmpio di altri l't'thrnti mani;oldi, e furfanti comi' lui•· Ha:<l.icamhian.· 1~ nunw. immaiinarc cornC' impr'O\'vi~ala ~ullt• pi1t1Jl' la ,;ct•11a. ~oprn un cttrro. e 1>i ha la Gimliata. Sono pn lo più ,.,eeue di fi11e ano. (JUhl{' che prt..'1'orrono le giu,liale. che ri--ohom, il noclo dt•lla \iet·ndit, frn 1111 ,lilmio di hu,.~e. di s.morfi(• e 1111a grau coufu~ione. Come nella fme del lt'r1.'a110 cldla \/ufo., ~t.'11urio raccoliu da Ba.<.ilio I.Qralclli. del qut1ll' ,,. intert"':<lmlc· leggrrt' l't"le11co delle e Hobbe »: e 9 candc 1 cll('. 9 capelli (cappeUil 1-;ialli. 8 ba,•arole. bacili. hocalier.t, eol1dlo grande per la circo11ci~ione >. La circouci.sionc . .-ome la C'osa più buffa, ricorre in quo.te (.'Ommo:lioll'. l\cl Finto 11rinci· /H', .<.ct."f1ariotnaalo clal L~rloli. alla scena docima del primo i.1.110 ~i legge: e Cola colla collana di<.~ ,oler \euderla, in que• 1<10 un furbo fa laui con Cola, il quale lo prega li focciu vender(• la collana. il fori)() chiama gli t:brci; .si fa il lazw della circoncisione. fini~e il .primo nito>. 111\ecenel l'antufo,w bullo di Uomcelli. ~ mCM.!l alla herlina la cla3Sicu vigliaccheria degli ebrei. M11ola Giudinta. anche se è tutto (1ues10. pure è qualcosa di diverso. Quando Sahalor Hosa. per ac<1uistare quel 110111e a Roma che il pennello non rius,cl\,tt a dargli, ta1110 inacet.~ibile era l'olimpo degli arli.::,ti di Homa. capiranatt dal Bernini, egli immagì11ò di riui.cire allo i!.COIJ0 iuterpretaudo iu un carro, 11el <;arne,·alc del 1639, la lìgura del Formica. che gli dette infalli una po1•olarità immensa, la Giu<liata era i11 piena viia. Come a,•veni\·a la Giudiata? Po11i11,- mo che il. signor Palmieri, romano di Homa. prima che !òlC:0p· pias ..e il can;evale, abllia stanzialo una discreta sornmu 1,cr organi:r.iare una Giudiata, e chiamarsi e caporale di et1Sa >, cioè quello che la comanda. diremmo il cal'ocomico. Il signor 1-'al• mieri \a dunque di buon 1e1npo dal falegname di pia1.zu Co. 1011113 e gli commellc la coetruzione delle ieef1e. le quali do· vranno drizzarsi sul car• ro cl1e il e caporale> ha già affinato dai contadini <li « fuoriporta ». coi re• lativi buoi. li falcgnamt" fa una soena clic rap1)rc. ~nta « quatlro cnse ef quauro fenC!!tre el prospetti,·e di dietro> (la scola o il Tempio del gheuo,. Il disegno e le pitture di queste scen~ sono affidati al siguor « Bonifacio ('he \ende li reliquari >. Un capitano che fa « l'indoratore a Homa •· 13 dipinge, per. chè sia « tuna con eo. lori gialli. rossi. hiauehi t>t aoco turchini >. Qu:indo 1st sçena è l!l fHOnlu. il signor Palmieri l'iu~talla ~ul carrv coa1litna10 11t"ll'o1,era (la <Iodici compagni. che saranno anche fautori della Giudiata. Distrilmite le parti a c~toro, re Jllélliamo s.i focesse la cin:oncisione. a quello ,li loro che più ~a pia1ire s.p<:llerà (li fare il padrino. a(l uu altro la 11111drinu,il ral,hino .:,1rZ1 inlcrprclato dal e caporale». mcutrt' il neonalo "arà tm romana(.'Cio pili tondo che lungo. dalla ,occ grossa. cui 11petlcrà di lanciare alla fine 1111\a~ito da far trcmen• gli a.s,cohanti. Poi dii s.trimf'('lle-rlt il liulo. ehi. anclw OC1:up1uulo:-i della complic:ila mac"hina. ~,lmo.licrit una c1tn1ilena da far cadere I<" hra"• eia. Come i-cocca il ...al,atu 1l<"I c.1r11t>\Hlc.il carro di Tt•.. pi ~i :micie da una 1lellc ,iuzzc di Ponlc con 11110 :-t<ri("Cl1iolio.(ru:<cio di fron.de. e la canlilena clcl J)ia1110 elle pare un finimondo. Si piauer:111110 di fronle alla Car}èclleria, o al ~li. ,\lenire il « capor11le » annuncia alla folla çhe "i rarit ,a "irco111::i:-io11t• del giudeo. comincia la gragnuola dc?ll' impro, \ i~atl' parol,., rli,-cor:,1i, \e~i, pro,erbi. fral'i (' Ul"li eletti. ollre che in roma• ncs.co. iu 1u11i i dialetti d'Italia. in un gergo d,raico che ripro• duce a)!a pcrfe-.cione ouoma1opeic-arm:11te il parlar<' dc-I th('llo. Tuua la compaguiu. mentre rnlla il 1:,mhuro. si p1"f'M:111ar-l J>ubl,lico. f,-0miucia lo J<pcllaco'.-0. moolre In nenia ;Id i.almo• t!iare non ~ un i.si ani e. La ma(lre porla il nronalo (ma ;1 hraocettot, che è uno dei com1,011eu1i la comhriccola, padre ,li famiglia. mattacchiouc e lo fa mcllt'rt• ,ffipra il ta,olo O\l' 11la11rw i ferri del!.a l,i~o~na. I.a madre 1',(' ne Hl. l.'o~razioue 1\ 1wr 11~i1.à clrammalir.:ht, aHrellala, fu10 a chr ,.j ri-.ohc colla ruga dt·I 11(-011111fr0a. uno scr();;l(:iurc inmmn,;o .li ri,..,;c. e 1111a pioggia tli laui contro gli chrci, i pi\1 Woccati. ~rONti clll' !<i pos:sa.110 immaginare. Ora bisogua pcn~are che <111e-;tegiudiale 11011 ~n to~e di poco conio. i,e si pensa che in una biblioteca di Homa. si cuu- ~rvano ben sei volumi di siffalli s,cmari. raccolti da l\loral1li. Una vera miniera non solo ,,er lo studio clellc qualitit nt"gali,e clcgli M,rei. quanto per le forme che l'a11H'Niione di que,i;;le ha follo inuna~inare al 1mpolo romano, che non 111a.nca affauo di fantasia. Catluta, f>er l'intervento di una r~lla pontificia la Ciudiata. l't'breo continua a vh·ere sulla oom.media « ridK:olo:41 >, cou un ti1,o meno fi~o. o~n•alo con più profondità ancora, e ~rproso nella ,'l1a. Tale è la figura dello Sciamucl nelle ZUUUe can1.nU1e di Loreto Vittori, e quella tli Sciabadai nell' E!it /.,oron,la di Sih•ano Floridi. 11 giudeo Seiabadai fa l'usurl!iO allt spese di Hellodoro. Nella quarla scena ciel primo allo. il nor<:ino ()uacqua fa a Sciabadai una lunga requil'itoria sulla avi-iità degli ebrei. paragona,tdoli ai rospi. Sciabadai (a le , isie rii non capire e ri,i,poude come ~ parlas5e d'altro. Qua.equa allora minaccia l'ebreo di tutte le pene dell'in• ferno. Come Sciabaclai rispon,le in gergo: «Kca nihar schiechar 1>omhanuseh ... >. che J'-aulOr(' traduce « ,·ecchio matto briaco sozzo ... >. Scialtadai finisce bastonalo di sanla ragione e la com• mc.dia si scaglia quindi conlro gl'infedeli. Oggi IA Giudiata è 11(- rauo dimen1icala. S1ra,w. come le più morda.ci sa- ,-,,._,~fn•~ • I. tire dei tempi. e più an• 'itf com il riso non incidano gran che nella storia del. l'umnnilà. VEGA

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