La Difesa della Razza - annno IV - n. 3 - 5 dicembre 1940

LlDIFESA DELU I L.1 "l-omini ,iat~, " non /H•,·ort> mallt>, •ì che •1Ciu,leo di coi trtt roi mm ri,/11! ·~ (Da11ti" • l'nrmf,.., ,.., SCIENZ4•DOCUUENT4ZI DIRETTORE TEl,F.SIO l'l,TF.111,A~DI POlEUICl • QUESTIONAR

ANNO IV· N. 3 SOMMARIO S DICEMBRE· XIX DOCUMENTAZIONE GIUSEPPE COCCKIARA: LA TRADlZIONE MALTESI:; FER: VITA PmORESCA DI UNA RAZZA NOMAOC - GU ZINGARI: VEGA.i MASCHERATE ANTIEBRAICH: NEL '500 ~ LA , G!UDIATA 1o A ROMA; PAOLO NULLO: L'EUGENICA RAZZISTA DI UCURGO, G. L: RAZZA E ARTENElJ..A PREISTORIAROMENA. POLEMICA J. !:VOLA: LA RAZZA E LA F1L0S0FIA .DELLA VITk SCIENZA GUIDO LANDRA: LE MIGRAZIONI OCEANICHE E LE OR[G!NI DEI MALGASCI. QUESTIONARIO LA FRANCIA E NOI. PENSIERI Dl LEOPARDI: TRENI ANNI DI VITA O CENTO 01 ESISTENZA? I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANION ROMA·PIAZZACOLONNA, !PORTICIDI VEIO! TELEFONO63731 • 62880 il "TEVERE" è f(lvamposÌo delln st(lltlJI" fnscit,tu 1,f;(;Gf:llt' t 9 ,net#' I L ~E!• 1 1TEVERE1 DIRETTO DA TELESTO INTERLAN/JI ,i.on significa soltanto essere informali ma ancht e sopratutto a v e 1• e u II a ;; u i ti a QUADRIVIO t L'UNICO SETTIMANALE LETTERARIO ITALIANO IN CUI LETTERATURAARTE E POLITICAS'ILLUMINANO A VICENDA in tutte le edicole S A Oi:I:ICIN!; DI TOl11NO

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l!DIFDESE!W.· 1 Il ANNO JV • NUMERO 3 5 DICEMBHE 1910. XIX l'~C~- 11. 3 •: Il, 20 LII I.J(, \I )IIJ<~t. l, ;>,'-)U'.KO !!lsl'AKATO I.IME I ,MKO"iA)ll:'1"0 AS'\UO l,IKt': 2ù AIIK0:'1A.!U:"i1"0 St!!Ml~iTJt,IU. • J2 t,!ITllMU ti. OOl't'lll Dircuorc: TELESJO INTElll.A ì\DJ Comitato ili redar.ione: !)rof. dou. GUIDO LANDRA prof 11011L. IDIO CIPRIANI · dou. LF:ONE FRANZI Jott MARCEU,0 RICCI. <lott. LINO BUSINC.O SegHt1rio Ji reJu:iuuc: GIORG:O .Al,MIRANTI· SCIENZA•DOCUUENTJ\Zl~E POLllUIC4 • QUESTIONJ\RIO PaoloVeronese - "SANTA FAMIGLIACON SANTA BERBERA,. <Firenze - R. Galleria Uffizi)

N el ~olo decimo110110. quando ancora ,·h i e palpi· tanfi erano i nazionali~mi regionali :ae , i fu una i-Cienza che sen·i a s,·uolart: le regioni ~ICS6etli ogni loro con1enuto rt>gionale que..ta ru indubhiamente la scien1..a che studia le tradizioni popolari. Qursta !'tienu ci a.,·e,a dim~tralo di elSere uniti quando era,amo di,i4i e ora. cioè. dopo il 70. ci (1im0illrava. quui giomalmenle. che gli italiani erano fatti. non l'Italia. Uomini. quasi tutti. che :we- ,,ano partttipato al Risorgimento . non a torto sono @lalì chiamati i< uomini ri!!orgil'n('ntali :t ., gli studi06i delle tradi.:t:ioni popolari ,·cde,·ano l'Italia non attravel"'80 i limiti politici ma !-Oltanto attra\'CfiO quelli etnografici. che in fondo IJOno gli unici sui quali poggiano i ,·alori dello !!pirilo e della razza. :.toricamente intesi e di una storia che, ad ogni pas.,o ,•h·e nel nMtro spirito. perchè operante in ~o; non storia. quindi. del paMAlO. ma storia del pr~nte perchè ,·h·e del nostro $1~0 presente, In Sicilia, quando ancora un 1;uoto e aprioris1ico region.t.lismo confondeva lingua e letteratura. dialto:Uie poesia, fu GiuHppe Pitrè che dimostrò oome la Sicilia [05Se !!!Ohanto halia. Uomo del Risorgimento • egli parlecipò, infatti. alla impresa garibaldina. anche se non dis!e mai di ~tt un e garibaldi• no • . il Pi1rè non solo avviò gli in<:erti studi delle 1radizioni popolari nrso un organizzamento &eien1ifico,ma ,•olle, anche. d," questi studi an:Ssero un loro strumento di lnoro. N:1cque. C05Ì. tra l'altro. la sua e Bibliografia de'le tradizioni popolari•· ne!la cui pre(uione .si leggono queste parole quanto mai significath·e: e Limiti bibliografici l!!OnO stati per me i confini etnografid. Etnograficamente parlando non si può ~eludere da un'oprrn di questo genere •a Corsica. Trie;,.le. la Dalmazia Ve6 Donn• maltffi con la "faldeUa'"

Ilda •· :\è- il Pitrè 1.onf' nemmeno la qYf'.. lione di \1aha. \laha è iM>la ,aiciliana: &arf'hl>f' :-<lalo. quindi a~urdo f':l<'ludf'rf' ,t:. c1uell11 o: Uihlio~rafia • le-OJ>f'rf'. ,cli 01n1-.eolie gli •rttCOli ile• dicati a \1ah•. l.a e Biblio~nifia •· <kl Pitrf' u,cì nt'I 1891. Un anno doph nell'A,dtirio, in quella ,.ua Rh ista ci~. r-he fect" ~nlire conw l'Italia f08U ormai •ll'a\anguardia degli siudi ~uUt-1radi2if111i popolari, il Pit~ accollof' una ~r~ di ldtt-u di Lui1i &nelli che formarono poi. i c. Sag~ del folklore <lf'll'isola tli \lalta •· Il Pilrt' \·olle r-he quelle lellctt uM:~ro anche • parie i11 un \olumetto il quale edito »f"llo l!ltHO anno. t'!OÌ lipi clf'I Gfor. 1tol, di Si.ciii.. fu prtteduto da un• tua prefniont" ('~ noi O['gi rileggiamo con \ j\,a commoi.ione. e Ver.K> la fine dell'anno 189-l > M:ri\t il Pitrè-. e riporto I.- sue parole 1>er dare ancora una pro,a della sua INnpra di ani• matott. e il Oonor Luigi &nelli mi annuntia,a la aua pro ..- sima panenu. per Malia con la miMione i'<'Ìen1iftC.1 tit-1 ~lini• Mtro della Pubblica htruzione di 1tudiare quella lingua: e mi mdl"·• a 1>arte dd HO dl!qnO' di raooo,:lin-e ohrf' cl~ malt"9 riali della lingua mah~. qualf' f' parlata dal po1>0lo, (IO('u• nM"nlidi leue:ratura popolare orale: lradi.zioni. usi. crfflenze. f"I<'. ApVf!t1agi111110in Maha mi manda\ a una ,,rima lettera. nt'll:t qualt- mi lrAKri,-eu akuni canti e strofnte 4."hf.ili f'ra ,enulo fallo di udire 1\t'lle f.Ut' prime rittrche. Pregato da me f'gli. Jouo r cor1l~. mi ,cune man mano comu11icando •hre e 11011 pocllf' c-c:►.-t' di llemop,r,t('olo;:ia mahf'Sf': \Od infantili. ~uuti ,li no,rlline. ed a,~ lf1:~dt' t" fatti~. iridi lii u·nditori di

Le e concl~iooi • del Pitrè 50110 riaffermate, ancora una ,oita, da A. A, Bemardy, la quale nel suo recente !a,·oro Forni.e '° rotori dl"lla tradi::ioM rnallL$1" (EdUioni mahei.i, Horn1119l-Ot conferma attruerso una documen1uione più prtti,,. che lttrlldizioni malte!!i sono parte integrante della e demop~tCOlo@ia italiana in genere e siciliana in ispecie•· Fra le tradizioni mal• t~i e quelle italiane in genere e 1iciliane in i&pecie le derha- :iioni e le tt0migliantt, le affìnilà e le deformazioni rttiproc.he 11.. eam11ìe" ◄ ~ono. infatti. tante e tali che, co.rne ben~ru la &teau Ber• nar<l) e ci &i domanda talora se la Sicilia non si prolunga scm1>licemootesu Malta o su una più arcaica linea di collegamento non come addirittura dalla corona delle Alpi allo scoglio :\tali~•· In questa linea di collcgamenlo ,,i aono. comunque. dei punti rem1i: la Sicilia, la Sardegna, la Cor&ica. Il substr:1.to etnico le~• queste isole con dei 61i che e0t10 duri come l'ac• daio anche se ~no apparire fini come l'aria. e.omme,,tihili; modi di dire storici e caralteri ..1ici; ubbie e ,mver• -.ti:i:ioni; anocldoti e fruì rclati,c al bluone po1,olare •· E aggiungen, lieto di poter pubhlicarf' quellf' lettere che iì Honelli gli a,cu mandato da ~tudi0$0 a &htdio:,o: e lo ~rtanto metto a con05Ceflzadei. lettori dell'A,c/tit.'to quel che era destinato a me soltanto>. Era uM:ito allora, un la,oro del Bu.siuil. e Holida) Cu~tom,. or \lalta •· Chi neu letto quel luoro uC\a già a,u10 l"impres• ,ione di 1ro,an1i in Sicilia. li 8oncHi non (a nessun cenno al lavoro del Uusittil. Lo ricorda i1wcce il Pitrè per •~~iungerc e che ora la raccohina del Bonelli appresta documenci 1icuri di ~inaue •nalog~. le <1uali rtsentono la identità anche nei nomi Jtiù celebri di protagonisti di c,,Si•· Non 5010 ma anche negli ,tessi giuochi fanciulleschi, ta1110 è ,·ero ad esempio che la fonnula e nil abu ri.mau • con la quale si apre uno di c1uesti ~foochi può riecontrani en·ero in alt,-j giuochi dell"Africa. .-.enonchè quella fonnula de,e ri1>0rtarsi al e rumè • di Pakrmo f' al e ramè • di Raiusa. Ora. l'aria di Malta è aria di Sicilia. E" &lato proprio un francese, il Meillet. a determinare, nella Rniu de {.fo~ui.J«quf! ron&ant! OX, 1933) l'« ancien substrat commun à la Sicile, la Corsr et la Sardaigne •· Le ricerche del Meillet si rifer~no &0prauu1to al~ lingua: ma la lìngua è (o~ una manife&tuione dhersa dalle altre che accompagnano la vila dei popoli? Un popolo, ai &a, fa di tempo in tempo la sua atoria; 11toria non soltanto politica. ma vita storica completa in tulle lt" aue manifC"'taz.i011i,dall'economia al diritto, dall"arte alle co. ~luman:i:e. l...11 tradizione. d'altra parte. quale che e.su &Ìa. so1,ravvi,enza o supersth:ione. mito o culto, rito o pratica mo.- gita, rapporto fra causa ed dfctto. lega~ fra significato e :KOpO. anello di una llruttura ,itale o di un fatto ,ilale, la tradiz.ione. dico, quale che ena sia. e ancor meglio o,e eMa !!Ìa una sopravvi\'enza. è. indubbiamente. uno dei riflet,8j più im· mediati di 1ale storicità e a chi sa interrogarla essa a,·ela lo poltnu creatrice del popolo cui appartiene, l'az.ione che ce6a ha tserci1ato a-ugli altri popoli o che dagli altri popo1i ha accolto i periodi-di supremazia e i periodi di inferiorità. quelli di cspan• !'ione e que!.li di i!Wlamcnto. E.aperta indagatrice della vita e dell'artt" del popolo italiano la Bemardy non &010aa interrogare la tradizione maheee, non ,o 1o la colloca. nel suo giusto piano etnogr.ifico, ma di etlM. ha saputo darci una 11ai111csi, attraverso fa quale Malta, ci dt"nuncia. nei ricordi e nelle 50pravviven:i:e delle sue costum.an-ie e delle tòUt"arti J>Ol>Olarie tulle le eonfluenze della civiltà e delle na- ' igazioni che per cosi lungo sputO di tempo e ooei "asta cerchia di e,·euti si sono opp~giate al suo gruppo dì ,cogli•· Le stratificazioni e le sopr1:l\viven:tt",quali ci risultano dalle rostumanu e dalle cralenzc. cj appaiono, dunque. a M:alt:, italiane. e in quonco tali conscnatrici ed Cl!ll>licati,·t"di taluni e talora oscuri cara11eri della razza o di ap1>orti di pili o rneno misteriosi c,enti storici: ci appaiono, altret1ì. siciliane • è ovvio che d.-tinguere non •ignifica limitare - e in quando tali più o,•. ,iamente ed esplicitamente identiche e affini. con quel parti• c.olare carnllere di memoria eredi1aria e di preci!a adercn:ta alla terra eh(' accomuna lr regioni e come dice la Ocrnardy « ol,!; lera i confini •· Dopo a,cr fis.sato lo sguardo sulla protoe1oria ddf~la:- '-a Bernardy oMCrva, pt>rtanto. che e del duro medioevo ha il tra• monto dell'Impero Romano e la aciabordata del mondp musulmano. ncn ci Mmo. a \falla. che ricordi di San1i prima e di Saraceni poi :t. E aggiunge: e Sant'Agata ,..,ebbe \'cnula a Malts durante la pcr1eeuiio11e del 251 dopo CrilltO per &fug1iire :i.Ile ins.idie di Quinzar'lO proconsole in Sicilia; avrebbe abitato nc,'la grotta che oggi la ricorda nel nome; avrebbe teaauto qui a Maha la prniO!a &limpa che ancora nel ll«lOlo quinlo copri,·J a Catania il suo sepolcro e l'alta~ e che i Catartesi adoperavano dcvotamenle contro le eruzioni del k>ro vulcano. Ahri ri-cordi ~ accennano a S. Rosalia, di «tipìca in0ucnu aieiliann. Ancora: La Strada Reale PoTc:rta a fHta

Un -.oniso m.ditenaneo e La vr~nui. di leggende e m4:morie riguardau1i Sau Corrado. <'OSÌ eslraneo al mondo meri-dionale eppure presente a Noto ed .,\\'ola di Sicilia non meno che alla Cala e al Santuario del mirti: Malte:1i. ci può forse aprire un curiOl!'O i!ipÌraglio sulltt storia dell'ordine Teutonico, che eonlra.:.-tò lungamente a quello Gerosolimitano in Italia e altrove•· L>allavita religiosa, indagata anche attraverso le proee~ioni e i culti, la Bernardy pa:iM al le manifestazioni letterarie ~ ri• corda ad es., come il Giahn dei Mahesi non sia ahro che il nostro Giufà; ritorna, cOn acume. sui giuochi fanciullt!$Chi e :!ugli strumenti musicali (ri,·ela. fra l'altro. che « nel paese agreste così vicino aliti Sicilia di Teocrito non può mancare il sonaglio di cannu die per il gio\·edì santo funziona da noi come le tabelle o simili); ricorda i pronostici. le precauzioni i tabù, le scaramanzie, i blasoni e i proverbi che aocompagnano la vila del maltese. Note\·ole la inchiesta dedicata alJa ca_;iarnstica e ai trasporti di terra. Dove la Bcrnardy. 1>erò,ci conduce. come a un.a sugge:s1i,·a vasseggiala è nel cam1,o del costume e dcll'.1hbigliame11to. 11 costume popolare e i suoi ac«:Mori sono f,a ri1>rova. ~ occorresse. della stretta aderenza della tradizione maltese a11d1e ptr que:st.a parte alla tradizione me<li1erranea. In ciuà, comunque. ormai l'uomo ha adollato il \'eslire standardinato comune. La dorma, i,n-ece. può ancora adornari!i della deliziosa caratteri!tica JaJdetla locameme detta anche &On• 11t•tlu che è il vestito di rigore 1>erandare in chiesa, e che per le malrone- è di ricca seta pesante, con cimo$C di t"olori "ivaci, talora apparenti nelle costiere iuterne. L'origine di questa Jahlelht ha fornito materia di 1lii!cu:ssione piii forse di quul$iaii altro argomento della ~toria minore di .\folta: dallo ze,ulalo 1,~11eziat10 11) oorci-0/ turco e alla mantil!lio spu1,11uolo lutto è i!lato cliiamalO in C8lli!.4. Ho ]°impressione, però, che in tale clì:scu,.,sionesia !iulla buona stra1la un'altra slu• <lioi,a • che come la Berrmrdy . ~a vedere nelle lrnJi,doni 1>opolari la p~ia e il sapore, Carmelina NaselU; la 11u,tlt" in uu ,.,uo dotto articolo. u.sc.ito proprio in qucsli giorni M11nw sicilio,w t' foldetla maltese (estr. dal « llollettino storico catanese>, anno V. 1940, XVIII) (\lustra storicamente l'antico manto fem• minile siciliano e ci dimostr:1, suffautorità di fonti maltesi come la. /aldnlo derivi tlireltamente da esso. La Sicilia.. osserva pertanto la Naselli, « smise a poco a poco il manto dopo ~•unificazione del Regno, ma non lo i,mi11ea ~g110 che 11011 ne sia rimasta "'iva qualche reliquia ancora oggi. )hlta. irwece, 11e ha manlenuta in pieno l'usanza anche se il 111:ullo lungo fino ai piedi ha ceduto il posto a quello meno lu11go, che ricorda il tipo. pure siciliano a ~commiglia. Anche i nomi che sempre parlano c1oqucntcmente non meno che le cose stesse sono nell'Isola quasi tradizionali; e non è chi non ,·cda come entrambi siano d'impronta ~iciliana e appartengano alla nomenclatura dell'antico costume siciliano e abbiano subito per quanto concerne il significato sorte identica a quella della ,,occ siciliana fadigghia. p1L..;,sata nelruso per indicare il lutto ii. luogo della parte•· Cento e più anni di governo ~nazionaliuatore inglese 11011 haru10 J)Oluto tli.~truggere queita vivace insegna di sicilianità. E se è "·ero . rimaniamo nel campo delle tradii.ioni popolari • che il ma11to cosliluisce un simbolo protellirn così come è al lempo stes.so un segno di adozione. 11011 è senza :significalo che tale forma dì abbigliamento ci denoti come,.l"-isola di Malta. figlia adotti\'a della Si<' 01ia. con~Nvi tale aimbolo nel quale sembra ri\•iverc. nei suoi tennini sacri. la tradizione stessa di Malta, do,·e ricordi e soprawh-enze si manifesta.no come corrisponde111i alle affini nostre esperienze di raua e di vita. Così la tradizione ,di Malta non è stata e non è norma, ma è 11tataed è germe. forza. ,·iva, 01,erosa. operante. GIUSEPPE COCCHIARA 9

LE MIGRAZIONI ◄(i, li abi1ami tlcffisnla di :'.ladaiasc;,r so111. l"-·r la maggi.--ir 11artC'oriKinari da nz.z,· j ►W\'('nic-1111 <lall'.\sia l' dall'lnsulindia. Se. 1.•011,logni proh:th1\ità le prime immigra. uon1 d'nr1imc- austro-md;ui~siana ebbe h:ogo w .:;,,-colia. C.: le altre irw(-<:è di ori. J:'Ì11t· mal,•~·-imlu e h:rntu.araba 1.:hbe luog ~ ir: epoca succcssi\·a. D:uo l'imcr:-ssc che pn:!-(:nta lo ~mdio ddla \JOJ)Olazionc di (:UC')t'isula (don• M"C,.Jlldo l'op1nio11c di mohi raai .. ti dm·h·hhcro t')St·rc 111 i1,•,-~·- 11irl· ,:onc.•111ra11 l\llli gh dirci dd mondv) ritt-mamu utik ,li ria ..-.nmcn· brcH·m~nll' i ri ..11hati ddl,· ri..:,·rcht• di R;1k:llo Rai:.i111:1manga. (ìu<'~tc ricerch,• u.-n~mio ~pra1111tt,• cmu" cli uu caraltcr~- raTZlak parti..-o1.in·: I,· cw,iildclh.' ma.:chi,· m<mgolidw. chf q p<•S)•mo O))t:rnuc m tutk k rn,711.' cklla t<·rr.1 con !"unita <"Cc~1i(l11c (ki 11(,r. dici. Ll· macchic 111011,i.:olichcc, he r1er I<, 11i\l ,i O'-wn an,1 :iO\o llur:ullc lt' prime fasi cldla \ it:i, :,r,n,, di colorc :1uurrastro nei giappouc:-i, grigia"-lr<J 11~i cinc)i, civcco\a1. to m.·gli ~·urop1.-i,11Nas1ro ucgli africani e u.rclastro negli indiani d'America. La loro form.1 (' molt,1 ,·aria: generalmente (' arro. 1,,ndata o lriangolar('. I.a loro ~d;: 11ii1 frequente è la rl'J.!ionc sasso--coccig-ea. T:ll,)ra sì 1ra11;1 t.li una macchia unica. ,alvra d; macchie multiplt'. ~condo Il· o:-)l'r\':t1.ioni <lei Rahima. mani;a nei malgasci ,·sse vrcscntano la lo. calizzaziono.: lombo-sacrale Il<'! c.fi9u ca• :-i; m.·1.:-lailtn 88 ca)i esaminati la loc.1liz. Zfl 71011(' è Ja SC:l,'\lt'ntC : Dorso e SJ,itllt· . -M '" Torac,·. addomc 27 '¼ .\rti supcnori 18 '.4 Ani inferiori 16 •,,; Tt·sta ç collo . .Z.j 'fr ,\\tre p:irti <I.i 'fi Dal punto di ,·i)t:t istologico k macchie monKolichc sono C<lstitmte da amma)si di cdlulc pignwntaric dermiche. Si tralla di cdlulc moho grandi munilc di prolunga. menti. Q11c~1t cellule dànn,, la n·a111)11c 1!::llc mclaniuc e )nbisconu 1111a )!1CC1c di rc1,:"r\·Ssion1n· cffc1:ì.. Sccondo 11 Badz k tnru'.Chic mo11goliche ~no lh'lrticolarmentc ,·"-Ì!1-tcmi nella prnna ~ttim;ma di ,·ita. Xdla rana. gialla generalmente )Com. 11«i•)no ,·erso i 7 0H111iN. elle rau1· mollo )Cure cSM" IK"n prestu spariscono 11:iscostc dal colore della r1elle. Secondo le ric::rchc di gcm·tica sembra che le maL-<hic mougolichc siano ereditarie c dominanti. Xci Madagascar i mc1icci di bianchi e lii indigeni ha111u, ~1:;css<l queste macchie. ·1 utt:wia la frt"qacnza è minore a ~econda 1!c1 gruppi etnici tra i quali anicn-;: )'in. trocio. Riteniamo 1,crtanto utile riprodu,· re questa 1al:;clla del Ratsimamanga che mostra appunto la divcr:m 1K'rce11111alcn-;:i \ .\ri tipi di incrocio: .\/uuliit mo11golfrl1~· Europeo X Eorop·:o 0,1 % llo,·a X ilo,·a . 56 % Europeo X I IO\'.\ . S % Bctsilèo X Bcbilco So % Siha11aka X Sihanaka 8o % I lo,·a X lktsiko . 65 % I !o,·a X Sihan.ika 65 % Le. osSl'r\ azio11i Ìll\'<'Cccompiute da Larscn e Codirc) .1II<.- isolè I la\,:i.i hanno dato c111cstirisultati: Indigeno X Indigeno 99 % ~ordico X :,;'ordico . o % Portllghcse X Porlogh .. 2() % Indigeno X i\ordico . ;o % lndig,;-110 X 1,nr1og-hcsc ;9 %· : SJ /)"-\ .... ~-♦••·······••> 10 •·'Jp ✓---, ·{J/ ,f-~1/ --·11/ ,,!•,j/ /-I ~:--.,,/~ ~// ~ !~~. ~1/ ,,~-'c<,tl7 ,-,oo .>:f.'' ~UMATRilNAl!;_J!!,,..,,,,,.. .:t:~ p+-,.-;;_;:;::-~L. Y/\1C$1P ++++++ .. ++ ..qUSt'R:AiLIOE'.. Le migrll::ioni oceonic/1e 11econdo il Mo11ta11don

OCEANICHE E LE ORIGINI DEI MALGASCI Xmcro~~· h:oril· - com1..•riconla il 1{;11siwama11~a • :;0110 ')lah.· dahoratv JKT !>piegare il §Ìg111fka1vddl.1 marchia moni.[ohr.,. F,;sl.' ,i 1,m,;;0110 r11111irc i11 lrf' J:Tandi cah·- goric: k prim~ S)>ll'J{:tlln la macdua ço1111.: {l(Huta unicmm:ntc all'incr,k'.10 ra:0:1:tk. l;li l·nroJK'Ì dk prc~u1ta110 t:,1,· macch1,'"t :•, rcbh,:ro 11nimli d'.'1 ~:111,i::1m11o:ns.::ulicu 111 seguito alle it1' a~ioni 11grid1,·l' 1:1n:iriclh. Stcondo :lltr: t('<,ric mn·c,·. la macchia ;,1 rchll\' uu c;1r;illt•rc ,11a,·icu e ~1:1rd1h._;-nl indican- 1111111.t!,:J,:Ìur(' J:f.td<) di pigml·11ta1;011e primi111 ,i. I .e h'••ri,· più mod-.-ruc 111. f.nc mtcrprcr:rno le 111:1cchit come 1111 frno. m,'11()di mutazionc. hdi1h.: i I ari popoli . della tcrra ~pwga11<1rorigin..: ddk macchie r:corrcndo a curio:.: h.·(:~1.·n<k d11: 11ui è i11u1i1,• riferire. t•cr quanto riguard:t k l'd:uioni tra raz. za e m;tcchia mongolica, possiamo dire eh-:: c»c rono ran· negli euro1r.:i, i neonati dei (:11ali prurntano la macchia secondo i cal. Mli dd Gauticr uella percentuale del 0.1-~ r,::.r ceni(). ln1ercssantc è :.ttbi10 ricordare come nri neonati degli ebrei algerini essa •1a presente nella 1.crccntualc 1.1:-1 JJ %,. ~loho di Uosa è itl\'('CC: nelle razze mongoliche: in Giappone è prcs1.•n1e nd9<J.5% <lei h;imbini di I auno. ma , a r:,pidamtntc ,!ccresccndo sì che a IJ :umi )i OSS<'r\'a solo nd .\ %. In Indocina è alquan10 meno difiusa. Gli indigeni am::ric:rni, i le,•antiui, gli oceanici e gli africani la pre~ntano infine in una percentuale ,·ariabile a seconda delle razze e dei gruppi tt11ic:i. ,~ osservazioni compiute dal Ratsim:1manga dimostrano come ndla po1)0l;tzi')ne dcll'isola d1 Madagascar sia 11ccess.1.r0i di. 5tingucre n::uamentc le tribù Betsiko. Sihanaka, Masokoro, Antandroy. He1simi_ u,raka, Antaimorona e Bara, che prt'scn1:.no nclr8o % dc, casi la macchia, dalle aibù llm·a. ).Jakoa. Sakala,a e Tsimihety. ir, cui la prcscuza della m:,cchia non sup~- ra il 50 %. Secondo questo autore qucs1a <liifcr,;llla è import.ante J>erchè la predon.in;una ~ldla macchia J)igmcntaria cr:=ditaria presS(> 1 J)()poli di origine indo-occanica t: ormai un dato di fatto acccnaio. Da ciò si de<luce la possibilità di trarre delle conclusioni interessanti sulle origini d~i malgasci, alfa sola Cùndizione che si studi ìn una maniera precisa la frequenza Jtlla macchia. A nostro 1>arl're è JlCrÒal1111;111d11,,~cutihilc che dalla :-01luz,01wdd I rolik1na malga:.eio si 1J(1s"'anotrarr1.• dati ,1111a '>l;1l11lir~ la comunanza di orii;:-ml· di IU11t• Jt: IM)pola1,1011i 11.;ghd·<:ll'Africa C dd. nkl;1111a. So.:-co11do ogni 1•robahiht:'i difatti • c1,me :;crnono il Fi~ch<.-r, 1I \\'1·i1wr1 _ 'l' po11ola1:011di alla pc:11:: ;Cura dcll'Oc1.ania ;,ppart,·ngono .dl:t Jrnc-a ;111:.tr:,1i1lec n,111 .t •1u1.·lla IH'Knd,. \'enentlo ora a parlar,• più propriam,•n. tt· ddl'orig-in, tki mal)!"a:.ci ;: 11eces~ario tcn1.·r,· pro\·11tc che lc d,ff,·reuti trihù )Ì J>rescntauo rnuho cli, -:rw d.tl 1mnto di n~ta antrOJ)OIOJ.:'ICO. Gli llm·a 1,0110 i piì1 d1fft:rt·111i dal llJMI 1·t·J:roiJe ,. i p1ì1 ,·icini at,::h indon(')i:,ni. ~ellt: ca:.tt nvhili )Ì osS\'n au,) ind,n<lui rnnili agli imlu, altri i,n·ccc si an icinano d; pii1 ai polinc~iani. E):;1 11r~·senurno1111.·no frc-quentement~ d<.-llc altre: tribù la maclhia mo111,rolica. l Rctsilco presentano 1111 as1x·tto vi\\ omoJ:en~-o e una ele,·ata percc,uualc- di macchia mongolica: in complesso sono molto simili ,dle razz(. dell'estremo oriente. Gli .\ntaimorona dvono nella zona costic. r:,; :.ecoudo la tradizione 1>011d0i origi1h: araba. og~i però pr-=-scntano 1)iu1tosto il tipo 11cgroidc. Gli Antandroy ricordano soprat1t11to lr rnzze negroidi dell'Oceania: mostrano una i:rande frC<1nenzadi macchia mongolie;,. I ~ihanaka ric<>rdano molto i 1"oda dell'India: sonv dunque dei wcddidi in s:nso lato. I Tsi111ihc1y hanno una origine servile t' ~I dc,·ono considerare come una mescolan. 7a di mclanzsiani. africani e indonesiani. I ;\lakoa sonc-. di origmc nctt:uncnte :, fric:111.1 e dcrivano dagli schia,·i importati <ial ~onl dello Zambesi. I Sakala,·a sono prtlbabihnentc di origi. 11c indo-mclanesiana. I ?-.fasokor0 11011 11 • sono altro che una souotribù. I Betsimisaraka app.1.rtengono alle 1r1h\1 che formano il fomlo stesso della popola. z;one malgascia. I Be1.a11otano. secondo mohi au1ori. s.an.:hbcro uwcc:: d1 origine africana. I Rara iufi11e prcsenta110 dei cara1tcri moho simili a quelli degli indigeni delle .~uo,•e Ehrìdi. \'ol~ndo riassumere possiamo con il Ratsimamanga a fierm~re che al ).1ada. MELANESIANI AFRICANI + POLINESIDI - EUROPOIO Ulrln scliemoticn delle ,fo,er,e trib1t Mnlgmce J:ascar il tipo più frequente è il ucgroid~- oceanica {che apparterrebbe. secondo il Fischer alla linea australido e non già a e uclla negride. Segue il tipo mongoloide che l)rcvale 11::lla tribù Ho,·a. IJ tipo euro. 1>0idc è molto più ridotto ~ i! tipo negroide africano (negride in senso stretto) pura. mente accidentale. 1--:l Tabella I d:'1 una chiara idea. della < 1i:.trihuziouc dei differenti tipi razziali ~.i ).faclagascar. :,;i 1mò dunqu<· :.cuz'altro ritener~ che t:~i~t:'! un.:t pare111da antrOJ)()!ogica tra gli oceanici e la maggioranza dei Malgasci. ·1 uttavia alcune tribù mostrano una certa l)arentela anche con gli curor,oidi e i mon .i:oloitli. L'antropologia tende dunque scm. pre pili a pro\'arc che i malgasci apparten. ~<>no al fondo) primi1i,·o della popolationc c<'nnmc alla ~l:tlesia, al Siam, all'Indocina, al Giappone e all'India. Il

TABELLA I FREQUENDZEAIDIFFERETNITPIIETNICAIl MADAGASCSAERCONDROATSIMAMANG TIP O ASPETTO T R I B ù t del tipo nelle tribù Tipo europoide Pelle chiara ri lmeriniani 80 °1 0 . . . ~ Capelli lisci o ondulati, 'l Antoimorona ( ! 9 °lo I ln~.u • Po!1n~s1an1 • Se- Sistema peloso sviluppato Mesokoro 20 ol miti Persiani Dolicocefalia Vezo 0 Macchie mongol. 40• • Tsimichety - Antondroy J ~~'-· Tipo mongollde Malesi -Giavanesi - Cinesi •Mois-Giapponesi ·Pelle giallo chiara I lmeriniani e 90 °\o Capelli rigidi Vezo / Sistema peloso ridotto ~ Betsileo 1 . 1O 01 0 • I 37 °1 Brachicefalia il Antaimorona Tipo negro-oceanico' ::l~:h~:u:ongol. 60 •• 1 ::1~~~:~Y S•k•=--(1 Capelli ricci o crespi ! Bets,misaroka - Mesokoro (Au5lratiche) Sistema peloso sviluppato AntondroY - Makafaly Macchie mongol. 80 •t lmeriniani - Andriana 90°10 10 °lo \ o I l 52 °lo Tipo negro.:africano Pelle nere • 1 Cepelli crespi (Negride) 1 Mecchie mongol. 30 •1. Mekon Andriene Hove A completamento dei dati antropologici possono essere presi in considerazione quelli linguistici cd etnografici. Secondo !"autore da noi citato, ~sistc una pan:ntcla incontestabile ira il malgascio e il gru1)po delle lingue malcsi-1l0lines;ane occidentali. Secondo il 8:.-auregard, su 120 parole malgasce if, sono di origine malese. Soprattutto i 1ermini clic si rife. riscono al corpo o alla cultura sono simili 11c\lc due lingue. Bisogna inoltre tenere presente l'esisten. 1.adi un gran numero di µarole di origi11c !.anscrita, :.-sistcnza che un tcm1X>era stata messa in dubbio dai filologi. Circa trecento 1>arolcmalgasce sono di Nigine africana e precisamente bantu: in &cncrc si riferiscono ad animali e alla ,·ita d1 campagna. L'elemento arabo è senza dubbio poste. riorc: le v-uole arabe si riferiscono alle 'costellazioni zodiacali e agli strumenti di musica. Infine akunc parole sono di origine oceanica. Passando ora ai dati etnografici è ime. rt'ssantc ricordare come la coltura del riso , cnga eff<'ttuata ndlo s1csso modo al Ma. dagascar <' in Estremo Ori<'ntc. Anche l'abitazione presenta delle anomalie con alcune costruzioni prill\ilivc indu. ~ affi. nità ctnografichc con la Mal~sia sono inc.!ubbic: così i ri1i fu1\crari. la fabbrica.ziol:l 1.c di oggetti domestici, gli strumenti mus:cali. e infine molte leggende souo le s1es. ~l' nei due \lacsi. Il matriarcato, il modo di lavorare i mc. 1alli, alcune ()04!Si~e giuochi, mostrano JX>i I,. affinità che uniscono l'India al '.\tadaga.scar. Con i melanesiani i malgasci hanno iu comune il modo di cacciare i cinghiali, le s1cssc pratiche agricole e infine le stess~ superstizioni. La distinzione sociale in nobili e la,·ora. tori, la 1Hatica del tatuaggio. la dcforma- ;,ionc cranica. la musica :wvicina,10 l'ctno. grafia mo1lgasciaa quella 1)0Jin:.-siana. Per quanto siano stati trovati indil'idui• dt tipo australoide molto discutibili sono le 1.•c, ntuali relazioni tra il ~fadagascar e !'Australia Carattere etnografico comune ai malga- ~ci e agli indocinesi è uno speciale soffictt.> pcr il fuoco nonchè diversi strumenti musicali. I trani etnografici in comune con l'Afri. ca si dc,·ono soprattuno agli clementi im1)0rtati come schiavi in epoca rclativamen. t<-recente-. Venendo ora a p.-.rlarc del popolamento 1.lell'isola. è bene passare in rassegna le mi. graziani successi,·c-, per cui il ~1adagascar ir definitiva è ven\lt0 a subire le stc-sS('lcg. gi d'im•asionc dell'Oceania. 1 2 °lo I Secondo ogni probab1li1à la pili antica immigrazione rimo111antc a 2500 anni ,1. C. sarebbe stata quella dei negrilli. Ad <'SSaseguì ,·crso il 2000 a. C. una seconda. immigrazione di negroidi oceanici, scg1111a sua \'olta da una massa comratta di tipo melanesiano. Una immigrazione giudaica o fenicia t·bl>cluogo tra il VII e l'VIII secolo a. C. lntine una. importante immigrazione-di Sumatrani seguì nd Il secolo. Durante la nostra èrn il .'.\ladagascar è stato oggetto di altre invasioni: prima di arabi, JX>tili su111a1ranì,poi di persiani, !X>dÌ i bantu e in. fine, a partire dal XV secolo, di europei. Qucstc mi_grazioni t'bbcro luogo a meuo di batt:.-lli eh,: sfrnttrwano abilmente la di. rczione delle correnti marine. Da quanto abbiamo cs1l0sto, si vede co, mc sia complesso il problema dell'origine t!ei malgasci. Lo studio d:.-licmacchie 111011. holiche, compiuto dal Ratsimamanga, mostra che queste sono particolarmente fre- <iucnti ncll<' trib\l pili vicine alle genti cceaniche e da esse direttamente derivate. La pcrcen111ale di macchie mongoliche diminuisce nelle tribll che hanno subìto ~elle mescolanze prima dclt'arri,•o ,d Madagascar. Infine la pcrcemualc raggiunge il suo minimo nelle 1ribl1 che si sono in. crociate con cl::-menti europoidì. GUIDO LANDRA

VITA PITTORESCADI UNA RAZZA NOMADE Ogni c1naholta ci i: ca1,ita10 lii ,-~·Jl'r :i;nisitarc J"-'r 1111a str:1.da ddll· no~trt• cii. t;\ il singolarl' corte-o d1 uom111i, donne 1• Ji;imhini al !h.'l{IIIIO di una tr;thall;unc casa ti, kgno nmn1ata sn quauro ruotl, uon ah. l•i,11110 1Kit11to farc a meno di pem,ar~ al clt~tino di c111db1g. ente dai \'Oho enigmatico, brnc1a10 dal sok. e forse uon ahhiamo •11,rncato d1 i111 idiarC' 1111 )0(() la loro sorte òi eterni r;111dagi, '>l'llll)r~ 111dirl'UO con. 1;110 con la natura. 11 prnno scntimcmo che dota \;1 1 is1011c di un gru111JOdi 1.111gari è ccrtament: di 1::,111rapoetica. ma se apJX'lla ci frnmamo un po' :t riflc.-tt~-r1.·la cosa cambia a,;;1x-1tfl c hct1 c1 Sentiamo clw la casa nos1rn 11011 ;:hhia aggiunta di ruOtC', ma sia l,cnr e ~olidam('ntc pi:rntat,, nel h:rr,._•no. ~011 hiso~na c,der:: al compiacimento t·~tl'lico. Gli zingari hanno 1111a loro nla <'hc è fatta di cos,· 111:11 coucrctc <· s1K:s~o. 11dl.lloro port:lla. r1,,\t1)al di ~olto di qutl1•1eh,· co~titniscono il 10~1110 onhnario ddla giornat.t. di una Jl('T~111a qual11nquc. t :tmmi11an11e l:n or:1110 Juramc k soste; f:,11110~otùanw111c 11 mcslit·rc dd cc.-staio con q:1clla spccialu:\ che è 11111aloro di comliinare !Klrtafiori e tr~ppicdi da mct1c. n· sui p,a,u:rottoh delle scale. o m·gli :mgoli dei tincl\cll1 d1 m1,)(kstc iamiJ,:lic a ~igni. f1ure (tcut:iti\'o eh:: ~cmprc fallisc,•) il b(-. rt·sscrc; oppurt• i:inuo 11'0hroncinc di , uni. ni 1~r g-1ardi110, c tanti :thri lavori ~r:tndi ,, piccoli dd ~,·11cre.. \nchc il ramaio è un mt"'5ticn.• caratteristico degli ,:mgari. Chi uon ricorda c1uclk ceste mctalhch(·, gonfie, t.!:tllc maglie lucenti. che scn·n-;1110 un lClllJJO per liberar-:: con nn violento 1111wimcnto tltl hraccio rin:i.ala1:1 dall'acqua rnnasta $Ullefoglie dop,o la la,·atura? E quelle gra. ticole di forma circolare, ad :1ndli concen. tricì, eh.._s.emhr;\\'ano, pl'r \'ia di tre ra(..,gÌ lhr 11artivano dal c::ntro, tank slranc rnxnatck d'oro? Il laboratorio ddlo iint,:aro è solitameu. te nei pressi dcJ\c porte ddla città. dm·c è lri zona squallida rki prati che 11011 sono lllati, dm•c k strade sono lutk sas,;i l' ho. che, impraucahili pt:I fango 11011apJK:11:dtal cldo \lÌo,·a un po· d'acqua. \'ic:1110ci sono l1 us-crm,·. Lo lingaro la,ora pr('s~ l:t ~ua usa ,·agante, c scnt::: di tanto in 1an10 il segi1alt- di una tromba che fl•gol:t 1:tvita a! d1 là di un portone apt.'rto nella cinla lii ,·ecchie fortific:u:1oni. 1-'l donna sai: e scendi.' 1:t sc.alcua che conduce ndl'in. tano della casa lii legno: mette ad asciu. s;au· al soll· 11 1,0,·(·ro bncatO. inentr1; j)O• co lontano stanno int<.-nti :1i giochi i bam. bmi dal colore olivastro. con gli occhi 1,'1! N1t11rdi i strada e di lo111ananze. Di do,•e \'engono !{li zingari? Da aual•• ,~mto ddla terra hanno ini,!iato la loro Zin9gra au.atriaca

Un angolo di Tila all\9arescu in Romcnia mMc1a? Il 11roblcma non è d1 facile riso. h,ziom·. Gli zingari !lùno presenti sott() 11111::k larnudini; 111 Francia sono chia ir.a1i Uol,Cminu, in Germania Zigr1111er, i,, Inghilterra GJpsics, 111 Ungheria T.;.i. .,m11i. 111 S11agna Gitm1i, 111 Turchia T :d1ingh1r$, in Persia cd in India. r1, .-.1:--·nh•;imcnte Ko11ly e: N,as, 1><:rnon dire iii moltt e moli._•altre denominar.ioni con k quali \'engono in altrc pani del glob< d1:signati coloro che appartengono a que. .-.la 1J()ri:ionc di umanità. E tulle le pani <iel mondo hanno, si vuò dire, es1>erimcn1a10 eh:: cosa voglia <lire a,•er presso di ,,i individui di tal genere. chè gli ting"ari sQno 111>esso11ella "iccnda storica dclk :-Jazioni con ruoli i piÌt impensati, da <:11ello dell'arte . il Solario fu un pittore u,o,cito da queste schiere vaganti . a quello tic! dcliuo. Lasciando da pan(" og111 ragguaglio di opinioni dcri\•até dal nome col quale essi vengono designati nelle ,·arie parti del mondo, e lasciando pure da parte il risultato offerto dalla considerazione di alcune particolarità del loro carattere, ricorderemo come secondo il Wagensdl gli zingari non si dovrebbero considerare che t"'brci partiti dal nord ddl"Euror,a ,·erso la metà tic! 1300 e rifugiatisi fra boschi e deserti fino al tempo dell'eresia degli U!lsiti. Quando Huss si iccc sulla scena d'Europa, l'attenzione in rÌ\'Olta verso il nuo,·o mo. vimeuto. cd ehi VC)terono ancora farsi vedere .• \la poichè l'allaccamcnto alle proprie 14 kggi mosaiche, ict1na loro di t)Oh'r~i :,pa,:. c1.1rc 1)Cr cristiani, 1mmagmarono di prc. wntars1 com<"J'»Cllegrim,·cnuti ,lalrEgitto. (oloro che ignor;wano la pro,·enicn7.a di detti mdi,·idui diedero ad essi il nome di 7.i11gari o Zig111n.r, derivato dal 1ede11-to dMl,er:i.J1c11 che scguita a errar(' qn:1 t' là. Il \Vagcnseil, per comahdarc questa su:, opinion::. ncors,· al loro li11gua1,'1:'io-1:ht· credrt~ di mostrare misto di ebraico c d, 1edcsco. c ndla sua opcr:~ riusci a citarc 1111 buon gruppo di ,·ocaboli appartcn~111i ;igli zingari N.l 1n cH:tti di oriJ:inc <"braica. Il punto sul quale egli conclude è il M"· 1;;11ente; Come ancblx-ro potuto gli 1.i11~11. ri introdurre un sì gran numero d1 voci ebraiche nel loro liuguaggio in mi 1tm1)0 iu cui l"ebraico era sconosciuto a tutti? L'opinione del \Vagt"tÌseil tntta,·ia nou 1 (·sse alla critica, anche 1)('rchè . com<: o..hhc a notare il Pn-dari . se gli zingari fossero ~Lati veri chrci, qu,ilcht" ,·cstigia anebbcn, pur do\'nto conservar<· del loro primo essere. o nel 0.11!0 o n<:i costumi o in 11ual. cuna di quell:;- molle- 1,;~rticolarit:i. eh,• li caratterizza, m('ntre invctt si ,·nifica wtto l'opposro. I.a lingua degh zingari sarchhl· . scco11. do l'opinione d<"I Biondclli che stampi) a Milano nel 1B46 alcuni studi sull~• li11g1H· furbesche . un documento nel quale C sem. plicemcntc manifesta la naturale tcndcnz:l dell'uomo a rapprcs:.-nrnre gli oggetti per mc1.1.o d:.-llc loro proprietà dis1inte: così, 1:,cr esempio. lradnccndo letteralmente il Idillio t1:i9ano

nomt· 1h ;mitra dalla hngua d..::gli zmgan ~i rica, ,t l'e:.pressi,m<! ,fof forf/O b"cco; 1:.•Ù•v •'(jt1i,·ak a <1urllo dalle grt1Hdi oru. d1i1•, 11, .1f'ro a qudlo ti.tifo boa,, J'11rcrllo: il tcr. o, 11u;.-II<> dull,· J110ftcrorn<1; la tcsl11,<1- _(•.11.- ._ la rc11w ,I.il ,Q1uci11, 1'(11tg11ilh, il fll'.f(,• 11111911 o Nttilc; il l11fJO (" l'ucq,w fuma 1,.· h r119ù1d111, '11rq11rd,dli, i.-r11. Effrtti\'a. r,~lll\' la hn).:'ua cht• 1•arlan,1 gli zingari i: :,·: misto 1h ••g1110. di roµto. alhanesc, ,•a. 1accu, hnlnaro, st:n·ìano. li:'rt·co. lurco mo. 1krno ,. parnlt· di gt"rgo. ~la l;i:.c1amo l'inci<òO f1loloi::teo ._. \t:'dlam•► a q11:1ndo risalga la prima ,1pparii:io1w d.·!('li ;,i11gari m Italia. 9uei,ti grnppi d1 nomadi calarouo III ha. ha nd 1422, l>tllllllando lo SJ)a\'Cllto tra gh :•bitanti tielle 110:,trc campagne. Si prcscn. larono con 1111111::-rO'!J scg111to di carn, d1 ca, al\1 e di cani cd in contlii:1011! di nm,t·• ri,a :.11an.'11111s;:. S1 spi1hcro fino sul :molo ll<lhro. qnaliiicandoM Sr,uu/1cr e facf'nèos1 forti di credenziali ... tlell'11npcra1or ,· S1g1)mOmlo nelle <1uali , enivano dati IK'.r 1,,.madi 11rnn:nicnti dall'Egitto. L'en-1ntl·s ci lasciò della ,·itll. degli zm )!ari ~1):(t1iol, una pittoresc-t d~scri1i011l·: m:.i fa q:h mfotti parlare uo vecchio ca1•• <idla tr1hù: .: ... Siamo :.ignori delle cam. 1.;,gnt·•• dt"i seminali, ddlc sch•c, dei monti. <:dh- fon11 e lki fiumi. I monti ci dànno llj!na ,t·nz;1 pagarla, gh alberi frulli. lt· ,111 un.·. J!h orti crl>agii, le fonti acqua. 1 fìum1 p~fc1. i hoschi cacciag1one. ombra lt' rupi, le hali~l- ao:-rct' fresco e c;ts~ l<- i:rotte. Per noi ,enti infuriai! sono zdf1ri ~a,·1. rdrigerio le nc, i. bagno lz pioggil·. :ureie i lampi l' nm:.ica I tu<mi. l'cr noi i duri terreni sono molli piun,e: la pelle indurita dei nostri corpi ci «,nl.' di ,-cstz im1,cnctrabilc e c1 difende: la nostra leggerezza e \'elocità non è im. 1;c:dita <la dncoli, uè ritenuta <la cc1>pi. ni: h: fa,111,,contrasto i muri: il nostro animo 11,,11 è piegato da catene, nè per tratti di ei,rda diminuito, nè d'altri torm::nti ,·imo. .: Dal 'IÌ al no non facciamo diff.crcni:;1, ,,uandn 11dirlo fa p<:r noi. • l'er noi s1 allcn1110 lt.-l1t•:.t1eda som:. 1wi campi 1.' si taxliano le hors<' nelle città :\'on c'C af111ila od alcun altro nccello di r,ipina. che pili prt"stO di noi si anent1 addosso alla preda che ci si nffn· ... •· E co111in11a: .: Pn 1mlorati letti <' :,oi1. tuosi palaui Mimiamo <1utstc cap:mnc, e <111cstcmobili tt•nd<': per quadri di pitturn ~ 1r.tcs.:iJ.:q:di i Fiandra <111clli eh<" ci dà fa Katura in questi erti inon11, nevosi rupi, •nnpi prati e fohi boschi. chl' ad ogni pas- :,o ci si mostrano agli occhi. • Siamo astrnloghi rustici. pcrciocchè dormendo noi quasi scmpr<' a ciclo s<:ùporto, sempre sappiam le ore <:hc son d?I giorno e quclk della notte. Vediamo come l'anrora nascondt> <' fa sparire I~ stclk, e come dia SJ)mlti fuori coll'all.1.t sua com, 1).agna. rallegrando l'aria, raffrt<klando l'acqua. inumidendo la 1crra ... • 111 conclusion(' siamo g<'ntt eht ,•fria. mo con la noi.tra industria c le nostre unghi:: 1,1.·nza a1·cr eh(' fare con quello che. llicc l'autico prnn·rb10: ,, 11wrl' o cosa rt:uk. • God1:uno qt1('lln che ,ogliamo pcrchè ci contc1111amo di ciò che, abbiamo•· Senz:1 dubbio al ,·cgliardo 11 gramk scritlorc spagnolo ha prestalo 1111'a11ima di poeta, del resto com·alidaudo un dato di fatto accertahilis.simo, quello cìol! che gJi zing.-ri :.00() dotati spc•sso di una :111ituu:11c all'arte: hanno . per es<'m11io- un sen. :<f· ddl:i musica che" ,~,rticol:mm:ntc li di. s:111gue. un s~nso che è sostenuto da una nwmori,1 ._. da nna ahihtà tecmra vera111C'11. t,· m)h voli. ~cl l()Oi m1)ri <111:isci cnu·narìa I:, loro r,giua: si chiam:l\'a I lcnt~ Sertoriu« Smitl1, 1111a,Imma cli \traordinaria autori. 1i, che g0<.k,·a di 1111 ascend~n1e grandissi. mo presso 1111ti i '>ll•)i sudditi. In Francia 11ucsti 11om:11li:.oi:-li0110dc~g<:rsi 1111re a l'ita. il cui nome h;ll)?OIIOgdo-:,.;uncntc nal>COSto. come dd r~sto usano far.: 1 giliuws ddhi Spagna. fer.

Contr:1ffo11:.... du-rnirc gli ehrci C ,-lato "'empre uno dl·i pa.•- ,.,.,lempi preferiti llei romani. Uno di que~li. for~ poco eo110• ,-eiulo. mà i111por1a11.1..i .;i1110 percl11' mcuc a nudo lulli i \ izi. i di. feui. I(• <1m1lità ncga1i,c degli ebrei. e spiera rostili19. ,er,-o ili t:••i. C la Gimliata. l(i~ale a~li all,ori ,l1•Ha c-orm11c11ia dl·l1':nte .. \lan m.tuo che :.i ,cni,.1110 ,.,ilupp:mdo I(• m,,..,cln:rc. a11• tlil\.1 •puntando. ;;ptt:ialml'nh- iu Honwg11,1. la mocchidta dc!- f'd,rco .. •tamp:1ta 1lap1nirm1 rol marchio dl'I rapiu:uon· e .•t"\ i1iatur<· di fanciulli. conw :1pp:11c dal e Hagio11:1mc11tofra 1lue El,rl·i • lli, 1 ,Ziurn t:ril:ula. (11poco tempo la mu;;chNa pre~c una ri;rnrn mc,10 iuct·rta. cd ele~"'e a modello il tipu 1lelr11.-.uraio. tol ,p,ale 1u.:11ui;;1tu)11 carallere 11uasi defo,iti,o: per ~,-empio. eo111t•nt'II'« AmpliipanwJu. comeclia li armonica di lloratio Ve1:- d1i •· :-lampala a \iem:zia nel 159i. Francalrippa. 11t'll'ulli1ua >'eeua del ter-Ù1Uo apostrofa gli ~hrei dél Ghetto. « Ar~orucuto • \'a a;!:li llchrci Franc:itrippa a porr'un p<'gno. I.a porrn forll- ~cuoh:. e u11a Balwllt•. s·ode di \0<.·i e orribili f:l\elle (Allo lii. ,-1.:e11a lii. Fra11:::atrippa. llehrci di dcutrol .. Frane.: Tich. tad,. 1od1. tid,. taci,. tod,. O hehreoru111 gentibu .. ! Su. pr(.':'il; .;n ri ,.~. pre.-11: IJa hom eia hen che trag zo l'u:<.. Hehn:i: Ahi Baruchai. \l:i.hlocl,ai. An hilucau cliet mi lotra11 I.a narucahà. • Frane.: A 110 farli ,ergol, nmi,lc neµ;ot. Ch'i fa la :,inugo~a ! Oh! che il dia,ol ,•affoga. lich. tach. 1od1. tich. 1ad1. 1id1. loch!. l-lel1rei: Otl1 zorochol. a..,tach. 11111~1a.-Sl,.ocl1ut zorod1ol. Cal:1:111ala.Balad1ot. • Frane.: U. uhi. o. ohi. O mei-sir Ar(u1. - llehrei: Chi ha pul"et a ,-10 porton? • Frn11c.: S011 mi. 11-01m1i. mcs.,.ir Arou. • 1-lehrci: Che d1c11sa ,oli1? clic che1ua ,olit? • Frane.: 1\ ,orro:.'impeinar braclamanl. . l-lcbrei: O Samuele. Samuc-le! Vcnit a be ..:.,;. ,·enit a bt""s: ado11ai. a che J'(' lo Coi ehc I ~tF 1 ~: tl i)l !I .U;ji ~ ,\; ~ '~

i· l<'lllll co11 I.o 1mrnd1cm.. Allri lldm·i: l.'è :-ahl,à. cht" 1111n po,lem >. In 'JUl"~lc fclicì~ime ballute :ti ,et-le eolt.:1n<'I ,i,o nvn ,-olo la mn,-ehera dcll'u:;urnio. che di\t!rnì. poi mJ,d1cra .la piana. ma quelb lmlwlc llc! µ-lif"tlo ili allora. :uT01.1.1glia ili mi~ernhili d"ogni :-vccii:. Dop<>quc:oto. i:"è l".1ltro tipo ('hrt'o 11,·1 li1ign111c c·lamoro~o. come ri ..u. ha d[t'I,· t'o111metli1• ili Giulio Ce,;Me CrO(:C: « l..a ri,!-a tremenda fra :\lardochai e Huclouai » e la e Scaramuc:ciu Ar.tmli,-~ima .'.lccor... 11 mio1am,·111e rwlla c-inà di .\ncon:1 fra dm· Ehrci. per uu'oca ». St-nm p,'trlarc dd « l'anlalottc hulto ». 01c è. mt':1:-a in c.iricatura la 1igliacd1cria ebraica. Que~1i tanllteri dtll"d1rro -i ,cn,i::ono così ddìru:ndo per ht prima rolt.i a Hom:i lr.t il 1580 e il 1607. cioè nel periodo del ma~imo fulgore ilclla 110... lrn commedia dell'arlc. l...t Giudiala \'era e propria pcrO ,,:affermò aU'app11rirc de-Ila 1·omnw1lia « ridicolosa ». Per:-oua~~i illu~lri crc-a,ano dei 1eatri11i 1olnnti e recitando all"impro,,i.:-o. durante i car11c,ali. 1larn110 ,.;pcllacolo di si:. a fìnc di dC'niJ,1,rare 1111 neinìco o 1111 concorrcule e a11cl1cuu rivale. co11fo11clt.-r1<loi:n-i 1111a folla di :oahimha11cl1i. i.~trioni e hurfoni. ~1a .:.(' que~10 /.iCncrcfu <Jllltii t'-selusl\:rnwnlc. come n:dremo. u111ill\c-111.io11c di Sai• ,ator Hosa. la COII\IIH.'dia riclicolosa in prinripio 11011 ,.j formava clic di due soli generi, le «zingaresche» e le « giudial<' ». I.e prime erano dialoghcui brio"i~imi frn una zingara e uno ziniaro \trlf'nli ,<ull1111norc. ,rnll',H'\'C11irt·. sulla fortuna ili cui "Cla,auo oroscopi. come i nostri ciarlta1a11i di piazza d"oggi .. \lcn• Ire le gù1diate 11011 altro erano che rap/Jrf.'H'ntazioni (dalc <lall"aho di u11 carro). cli giudizi ccl esecuzioni <li ehrei. a di,erti• merito dei fedeli. l.'clm,-o generalmente fìni,·a impiccato. 1otr11.11go. lato. ~ct"mpi.:tlOcomr piÌI suggeri, a la fauta;iia Uu preccrlcnte .i tt•m1,o tlt"lla •'Giudiata••

,,ut",-t1• ~i1ulia1t· lo .. i ritro,11 a11(''1(• ncllt> « Fa,·o'c rapprn_;.tulst· liu· • di Flaminio Scala. Allu fi,w dd IN·Ù11lo del l'N(ttllll'. p<'r t·"t'm1•io: « Conducono Cala Ido Pc.lanlt• in umicia leguto cou l,uvHa cord1t. ~,.;ridandolo. il qu1tlt" ,ai raccomanda: l'ctk Arie<:('. e Hur.ill. ili 11uo,o 1•11lrnno i11 n1-..'l: il Pedante gmot·• chio11i <'hie,lt" 1wnlou:uu.a. conf~amlo la ,.114 furfanlnia. e llirhiarn,1110 J:.,al1t•lla pl'r iio,ant' ho11ci.la, et l,onoratn. iu que 1 - lo l'cdr, Arle,:·c-. BurnlL lulli lr<- ,c:alili tla lki·cari. e ,la Ca· :--Ira.porci NJ/1 cohrllacci ~r:incli in mano, 1· u11a i.:onca ,li ra1m·; i11 q111:'lo, Capitauo arri,:1 allo ;.pt"'tUtcolu. Pedante ~ li ra::- r,,man,la. Caµ. 11011 ha al<'una :mtorilà. ,: ."'('nlemlo che lo \O· ;.·diu10 t:Mlrtlft'. :.:li ,.._orla lutti :1 ,larlr ca~li~o minore. cOml' di fm ..larlo t• ,li!,('tttTi:arlo. t·o~ì cl'nccordo con tre hn.,:toni 'o l,a .. to11ano ht·u lwut•. ,,oi iulti gritlanclo dietro e I iluJJcrandolo, I,, 1li.~(·,u·cia11~c,onw huomo infame. e , ituperit.no ad e:acmpio di altri l't'thrnti mani;oldi, e furfanti comi' lui•· Ha:<l.icamhian.· 1~ nunw. immaiinarc cornC' impr'O\'vi~ala ~ullt• pi1t1Jl' la ,;ct•11a. ~oprn un cttrro. e 1>i ha la Gimliata. Sono pn lo più ,.,eeue di fi11e ano. (JUhl{' che prt..'1'orrono le giu,liale. che ri--ohom, il noclo dt•lla \iet·ndit, frn 1111 ,lilmio di hu,.~e. di s.morfi(• e 1111a grau coufu~ione. Come nella fme del lt'r1.'a110 cldla \/ufo., ~t.'11urio raccoliu da Ba.<.ilio I.Qralclli. del qut1ll' ,,. intert"':<lmlc· leggrrt' l't"le11co delle e Hobbe »: e 9 candc 1 cll('. 9 capelli (cappeUil 1-;ialli. 8 ba,•arole. bacili. hocalier.t, eol1dlo grande per la circo11ci~ione >. La circouci.sionc . .-ome la C'osa più buffa, ricorre in quo.te (.'Ommo:lioll'. l\cl Finto 11rinci· /H', .<.ct."f1ariotnaalo clal L~rloli. alla scena docima del primo i.1.110 ~i legge: e Cola colla collana di<.~ ,oler \euderla, in que• 1<10 un furbo fa laui con Cola, il quale lo prega li focciu vender(• la collana. il fori)() chiama gli t:brci; .si fa il lazw della circoncisione. fini~e il .primo nito>. 111\ecenel l'antufo,w bullo di Uomcelli. ~ mCM.!l alla herlina la cla3Sicu vigliaccheria degli ebrei. M11ola Giudinta. anche se è tutto (1ues10. pure è qualcosa di diverso. Quando Sahalor Hosa. per ac<1uistare quel 110111e a Roma che il pennello non rius,cl\,tt a dargli, ta1110 inacet.~ibile era l'olimpo degli arli.::,ti di Homa. capiranatt dal Bernini, egli immagì11ò di riui.cire allo i!.COIJ0 iuterpretaudo iu un carro, 11el <;arne,·alc del 1639, la lìgura del Formica. che gli dette infalli una po1•olarità immensa, la Giu<liata era i11 piena viia. Come a,•veni\·a la Giudiata? Po11i11,- mo che il. signor Palmieri, romano di Homa. prima che !òlC:0p· pias ..e il can;evale, abllia stanzialo una discreta sornmu 1,cr organi:r.iare una Giudiata, e chiamarsi e caporale di et1Sa >, cioè quello che la comanda. diremmo il cal'ocomico. Il signor 1-'al• mieri \a dunque di buon 1e1npo dal falegname di pia1.zu Co. 1011113 e gli commellc la coetruzione delle ieef1e. le quali do· vranno drizzarsi sul car• ro cl1e il e caporale> ha già affinato dai contadini <li « fuoriporta ». coi re• lativi buoi. li falcgnamt" fa una soena clic rap1)rc. ~nta « quatlro cnse ef quauro fenC!!tre el prospetti,·e di dietro> (la scola o il Tempio del gheuo,. Il disegno e le pitture di queste scen~ sono affidati al siguor « Bonifacio ('he \ende li reliquari >. Un capitano che fa « l'indoratore a Homa •· 13 dipinge, per. chè sia « tuna con eo. lori gialli. rossi. hiauehi t>t aoco turchini >. Qu:indo 1st sçena è l!l fHOnlu. il signor Palmieri l'iu~talla ~ul carrv coa1litna10 11t"ll'o1,era (la <Iodici compagni. che saranno anche fautori della Giudiata. Distrilmite le parti a c~toro, re Jllélliamo s.i focesse la cin:oncisione. a quello ,li loro che più ~a pia1ire s.p<:llerà (li fare il padrino. a(l uu altro la 11111drinu,il ral,hino .:,1rZ1 inlcrprclato dal e caporale». mcutrt' il neonalo "arà tm romana(.'Cio pili tondo che lungo. dalla ,occ grossa. cui 11petlcrà di lanciare alla fine 1111\a~ito da far trcmen• gli a.s,cohanti. Poi dii s.trimf'('lle-rlt il liulo. ehi. anclw OC1:up1uulo:-i della complic:ila mac"hina. ~,lmo.licrit una c1tn1ilena da far cadere I<" hra"• eia. Come i-cocca il ...al,atu 1l<"I c.1r11t>\Hlc.il carro di Tt•.. pi ~i :micie da una 1lellc ,iuzzc di Ponlc con 11110 :-t<ri("Cl1iolio.(ru:<cio di fron.de. e la canlilena clcl J)ia1110 elle pare un finimondo. Si piauer:111110 di fronle alla Car}èclleria, o al ~li. ,\lenire il « capor11le » annuncia alla folla çhe "i rarit ,a "irco111::i:-io11t• del giudeo. comincia la gragnuola dc?ll' impro, \ i~atl' parol,., rli,-cor:,1i, \e~i, pro,erbi. fral'i (' Ul"li eletti. ollre che in roma• ncs.co. iu 1u11i i dialetti d'Italia. in un gergo d,raico che ripro• duce a)!a pcrfe-.cione ouoma1opeic-arm:11te il parlar<' dc-I th('llo. Tuua la compaguiu. mentre rnlla il 1:,mhuro. si p1"f'M:111ar-l J>ubl,lico. f,-0miucia lo J<pcllaco'.-0. moolre In nenia ;Id i.almo• t!iare non ~ un i.si ani e. La ma(lre porla il nronalo (ma ;1 hraocettot, che è uno dei com1,011eu1i la comhriccola, padre ,li famiglia. mattacchiouc e lo fa mcllt'rt• ,ffipra il ta,olo O\l' 11la11rw i ferri del!.a l,i~o~na. I.a madre 1',(' ne Hl. l.'o~razioue 1\ 1wr 11~i1.à clrammalir.:ht, aHrellala, fu10 a chr ,.j ri-.ohc colla ruga dt·I 11(-011111fr0a. uno scr();;l(:iurc inmmn,;o .li ri,..,;c. e 1111a pioggia tli laui contro gli chrci, i pi\1 Woccati. ~rONti clll' !<i pos:sa.110 immaginare. Ora bisogua pcn~are che <111e-;tegiudiale 11011 ~n to~e di poco conio. i,e si pensa che in una biblioteca di Homa. si cuu- ~rvano ben sei volumi di siffalli s,cmari. raccolti da l\loral1li. Una vera miniera non solo ,,er lo studio clellc qualitit nt"gali,e clcgli M,rei. quanto per le forme che l'a11H'Niione di que,i;;le ha follo inuna~inare al 1mpolo romano, che non 111a.nca affauo di fantasia. Catluta, f>er l'intervento di una r~lla pontificia la Ciudiata. l't'breo continua a vh·ere sulla oom.media « ridK:olo:41 >, cou un ti1,o meno fi~o. o~n•alo con più profondità ancora, e ~rproso nella ,'l1a. Tale è la figura dello Sciamucl nelle ZUUUe can1.nU1e di Loreto Vittori, e quella tli Sciabadai nell' E!it /.,oron,la di Sih•ano Floridi. 11 giudeo Seiabadai fa l'usurl!iO allt spese di Hellodoro. Nella quarla scena ciel primo allo. il nor<:ino ()uacqua fa a Sciabadai una lunga requil'itoria sulla avi-iità degli ebrei. paragona,tdoli ai rospi. Sciabadai (a le , isie rii non capire e ri,i,poude come ~ parlas5e d'altro. Qua.equa allora minaccia l'ebreo di tutte le pene dell'in• ferno. Come Sciabaclai rispon,le in gergo: «Kca nihar schiechar 1>omhanuseh ... >. che J'-aulOr(' traduce « ,·ecchio matto briaco sozzo ... >. Scialtadai finisce bastonalo di sanla ragione e la com• mc.dia si scaglia quindi conlro gl'infedeli. Oggi IA Giudiata è 11(- rauo dimen1icala. S1ra,w. come le più morda.ci sa- ,-,,._,~fn•~ • I. tire dei tempi. e più an• 'itf com il riso non incidano gran che nella storia del. l'umnnilà. VEGA

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