1im1le os1neria >. Lo hrmoi e vi a9giunsi il mio Indirizzo. Quesla voha ghelo lecero perché il So• !ilrelario lelelonò all'1mpi&gato facendogli un cicchetto; il quale per6 appeno !etio on• che dall'altro porle, montò su lulle le !urie chiedendo chi era· stato quel cretino, idlota, scemo, imbecille ecc., che l'aveva scritto che lo avrebbe denunziato alla rl1posta che ero lirmato, lo stracc16 1n segno di di• sprezzo, Oro 11 domando coro e Rozza>, se m1 è l&eilo allermare. e e quealo fio sugoel che ogn'uomo sgonn1 >. Se poi si volesi.e pretendere ollens;vo 11 dire che non c·è cerio da sudore a lare l'ir:ipiegoto ne1 Comunelli upo Vecchiano (con quattro 9alti d1 popoloz1ono e quasi lutto agricola) sorej proprio obbli9010 ad appropriare il dello lalmo e legere et non ~n~~l~:red~• {}:;,ct~hee~~• ~{;h:e;I i::~: e non ero cerio tale da impedire> di lcg~ gere le circolari del Ministero che se poi o Vecch1ono lo;,;se proprio cosi lo coso non riguordarebbe me, r.i.o dnettamenle il suo Podestò: e le competenu Autoritt.i Corporative, perché non è 91u410 che m Italia v1 siano della stesso cotcgorio peraone che lo• votano troppo CO:\ danno mdiv1duole e pubblico ed oltre disoccupale. Ti rimetto per v1s1one le accluse dichiara• z1om, a provo del :mo diro, che consencra1 nel ca.io che c1 vogliano propno lor compc,nre d1nanz1 a: Tribunale d1 Roma>. Alfredo Andrein1 1~1-aM-, o»ia- (.a,w GiuMp~ Grieco, dalla Quarto Sr:,onda Solo oggi ho potuto leggere la lettera eh~ G:ovonn1 Adolario ho scnllo riguardo o quanto io avevo detto pteeed&ntemente sull'arte classica e sullo decadente. Il camerata Adolorio sostume, in fondo, che io non ne abbia cn:zeccala uno, ma che abbia preso degli abbagli 91ushhcabih solo per• chè presi in buono ledo. Ora io voglio ass:- curare 11comeralo Adolorio che di abbagli n• ho preso si uno, e fu quando, tempo la, mi parve di Intravedere, lontano, n&I deserto un·oos1 meraviglioso e invece non ero che un mirogg10. Del resto Queste son cose che possono accedere a ch:unque sullo Ouorlo Sponda. Quanto all'arte, e più esplici1omente allo poesia che ne è la base, lo mia posizione è chiara e il camerata Adolor10 con tutto la sua perspicacia, non pu6 giud;corla do uno solo dei miei acrilli op. parsi nel Questionario. Mo veniamo al fono. Poetare, fare dell'arte, vuol dite Cl'$0re. Come Dio creò il mondo, che pnma non c'ero. lo fece con somma perizia ed armonia perchè cosi vogliono le 1&991 dell'arte, cosi l'anisto, creando la suo opera, la uno eoa.a nuova che ha le99i e vita proprie. Perciò ogni vero artista sembra romperla con lo tradizione e invece ne è il più fedele continuatore. L'artista non obbedisce che al suo genio. Da ci6 deriva che l'arte nessuno te la pu6 insegnare. Non è una facoltà che si acquista, piulloato è uno grazia. Ragionieri, p,aicologl. hloaoh Si diventa, poeti si nasc.. Queste ,on lacoltò nfleHe Quella è creativa; le une rilleuono su le ~~re. quello te le fa e ba.sta. Perciò la vera poesia non può eHere dehn!la allrhnentl che come creazione: poetare. oaslc lare. Questa diciamo orte dauica. Arte classico. orte ci~ che imita - d.• ciomola pure, la grande parola che 1an10 dìspioc. ad Adolario - la natura. Ogni po. rola ho senso solo in quanto corri1ponde a un'immaglne. Noj diciamo e donna>: que. sto parola C'i commuove solo perchè e"° ci evoco spontaneamente agli occhi della lantasia una figura femminile, altrimenti non avrebbe senso. Le parole lecnu::he. 1 vocabol; scien11fic1 e hlosohci .confezionali o lavokno non entrano nel patrimonio vivo dello linguo, che è poi il solo che conti agli elfetti poetici. Ma da chi le prendiamo noi queste immog1n1, dal sedere di madonna Coccodrillo o dolio no1ura? t un fotto che anche I rag1on1eri, anche i hlosoli, quando vogliono farsi copire, son costreth a ser• virsi d1 immagini che provengono tutte dolio natura. Oro qui è lo grondeuo dello vera poesia !mmag1nore, vale o dire crea• re un'opera, noturolmen1e. parlando il lin• 9uog910 della natura, imitando la natura so più ti piace, m modo che essa opera pcn:s,o rivektrsi da sè, me111omo come un paesaggio. senza bisogno del psichiatra ~ del critico cho Il vengano a 1p1egaro 11 e come> e il e quando>, con buona pace di Sigismondo Freud e di 1utt1 i critici o gli ps1cologist 1 de! mondo. Ma non tutti oh uomini, anzi pochis~nmL, hanno questa divino locoht.i di poetare, ossia creare. Ve ne sono mo?11 i quali, non sapendo lare altro di meglio, Il prendono. mettiamo una donna, e te la sezionano ben bene, o mo' di outopeia, per rivelare. dicono ee-si hn I moh più 1nlim1 del cuore e le cause· 509rete di eerl1 gesti e di corte pa:ssioni; e non Si accorgono di frugare Ira le budello e di trarre luori tutto il fango che permane ancora nella natura umana. Come se poi quesle disgraziate, cosl mal ridotte, riuscissero più vive e più e umane>, poniamo di Lucia e d1 Mena di Padron 'Ntom Malavoglia. Questa è !"orte psicologica per lo quale 11comerata Adolono ha volulo spezzare uno lancio sulla cui buon::i lemprn non g1urere1 punto, parola d: soldato! Arte dello decadenza dunque, ed essenzialmente ebroico lo P41cologico, come la borghese. Arto rinesiva e perciò inlenore. Arto che nasce quando la capacitò classico del fare vien meno olle nazioni, quando spenlt i volghi epici ed eroici, 11 lormano I(, classi e vengono su al podere delle e Coso Publico > 9h uomini dello mezzo col. zella e I piccoli « machiovelli > delle complicazioni parlamentari. Arte, per conclude• re. che non dev" più aver posto nell'Italia Imperiale e Fo1cista del Littorio. Ma di queste cose e d1 altre ancora riptonderemo o parlare Quando, rolla delinillvamente la testa all'Inghilterra. le aquile d1 Roma ai libreranno viltoriose su tutto ìl more Mediterraneo redento finalmente da ogni egemonia • da ogni insidio stromera. <(JU ek&i, 0-0-t~ te, ~ to,w,, e, t' affe;w ~ e-.Egre-gio S19. Direttore, Nel losc'colo n. 23, Anno lii del 5 Onobre XVIII, sotto il tilolo e Gli ebrei sotto le due 10m > di Paolo Guidoni, a pag. 43, 1ul caso Mortona dice tes1ualmente ... e Pio IX nei rapporti con lo comunione ebraico lo al vuol corotteriuare e tea1ralizzare dall'affare Mortorro 11 lonciullo ebreo di Bologna che battezzoio di noscoslo in una suo grave malattia do una servente di caso fu fatto poi, conosciula la eoa.a, trasportare nella Cosa dej Ca1&eumeni di Roma. e Il mondo ebroico massonico e onliclertca.le dell'ultimo OttOCento mobilitò il tea• lro e lo stampa d'Europa e delle Americhe o proleslare contro il rotto di queslo fan• ciullo e poco fa morto, vecchio, nel quasi un:versole silenzio>. Direttore respooaa.bile: TELESIO INTERLANDI Il Sac. Prol. Ugo M1on1 • nel suo volWllt e Menzogne 11oriche esposto e conlutate • (Coso Ed1trice S. A. Giov. Golla-Vicenial o pog. 193 . spiega l'epi$0d10 (ciloto da: Gu1dotti più sopra) nella man'ero più chiara possibile e non è mole 1rascr1verlo tolt e quale es30 è atompalo nel c1to10 volume. Sono sicuro che una mollitudìne conside• rovole di lettori dello Voslra rivista leggerò con inle~sse quanto segue 1 Pio IX ha opplicoto, nel cosa Monorra, i canoni della Chiesa. n6 .poteva agire dtversomenle. e Edgar Mortarro nocque il 26 ogoslo 1851 a Bologna da a9iala famiglia ebrea, la quale, 1rasgrodendo la severo pro1biz1one lana dalle 10991 dello Stato ponlllicio, ovevc una servo couolico certo Anno Moris1. Il bambino o due anni· Si ommal6 9ravcmentt; proeaimo allo morte venne bauezzoto dalle: serva, mo poi guarl. Lo donna loCQue qum. tro anni interi, poj roccont6 per scrupolo di co11cienzo il tallo aU'aulottt6 ecclesiast1co, lo quale interpellò il Papa su! da IO/ii. Pio f)( impose allo famiglia Mariana di educare cristianamente il lanc1u\\0, e ques:O rdiutarldosi. il 26 rebbroio 1857 il piccolo Edgar venne tolto Oi gemton e allevato nella lede collolico. e La lamigha prolestò; il fatto destò Utl encrme rumore, se no .parl6 dovunque; k:i stampa tutto fu pieno d'mvoHive contro 1: Papa; si gridò olla i:uol\eronza della Chiesa; gh ebrei del mondo i:1tero non se ne d:t• dero pace. La Francia, l'lngh1lten-a e k2. Russia intervennero d1ploma11camente. I loro ropptesentont1 chiesero che 11 ragazzo Yt• nisse restituito olio lomigha ed educa~ nello lede 9iuda1co; fecero persino lo voai grossa, ma Pio IX non s1 losc-iò 1nt1monre e il giovane banezzoto gli fu cosl riconoscente, che nel 186'1. giunto all'età d1 ,edtci anni, non solo d1chiar6, come aveva sempre dich1or010, d: volo, vivere e monre nella lode cauolica ma entr6 nell ordine dei Ca· nonici lateranensi e lu ,I < celebre padrt Pio Morlorra > che ed1hcò tan:o collo sua p1etò: e tanto lftc:e, lavor6, fa11cò, p1ed1cò per la conver111one degli ebrei >. - Il Papa si Ieee lorle di tre sap1enhss:rnt le9g1. Il battesimo oggreg-a l'uomo olla vera Chiesa. lo quale acquista su di lui i d1nt della madre ed egli ne divento figlio. I dr· nth dello Chiesa sul ballez:zoto sono ben pilÌ sacri d1 quelli dei genitori terrena. Q1.1~-I sii non hanno d1r1t10 d1 strappare olla Chiesa un suo figlio e d1 educotti nelrerr011 chi è 11010 mondato dal Sangue d1 Ge,ù C1is10. Nel cono dei dmth preva!e quello d1 D10. - Si aggiungo che lo legge del 28 ~b, braio 1747 dello Stoto ponlihc10 proib1v.:i severamente d1 battezzare senza il permessci esplicito dei genitori i figli d&gli ebm purc:hè non lessero e in articulo mor11s) oppure esposti dai genitori o ripudtoll; se baltenatj e m atticulo mortis>. sopravvivtvano, dovevano venir folli aj gcnilori, se non fosse slala possibile reducaziono cotta. Ileo In seno olle loro famiglie. - finalmente lo famiglia Mortarro doveva ascrivere lutto il danno a se stessa. ATe•o trasgredilo uno le99e dello Stato ponulicio prendendo una servo cristiana. Se non l'avesse 10110 neauno le avrebbe batlezzolc il bombino' infermo. Oro chi trosgredisct una legge risponde d1 tutte le conseguenu del :suo allo, e non ho diritto di lamentarsi. se ne risenl• anche grave disagio>. Gio•anni 0.-Pooli, da Montottoii• Insegnante a Brescia Stampatori: Socletò Anonimo lalitulo Romano di Arli Grafiche dì Tummlnelll & C.• Cillò Unh·eraitoria • Roma
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==