memo <lei loro inconfessabili fini. F.ra i c:.,·alieri serventi cd i confidenti delle gcn. tildonne romane, ci informa Settano, molti~imi erano Ebrei. Per <lare maggior rili:!rn alla rap))rc- ~ntazione del suo quadro di poeta finge di a,·crc un dialogo con un rappresentante dì qutlla società frivola e dissoluta; egli si sforza di aprir gli occhi al suo intcrloct:torc lini pericoli cui si esponeva pcrm~ttcndo alla J)fOl)ria consorte di \'Ìverc in (.0)1stretta familiarit:i con i disccmlc-nti di una razza six-rgiura, ma, con suo pro. fondo )lurJOrc, si sente ri~pomlere che della kaltil dt 1111 .\liran'IQ c <li un Elia nessuno Facciata del Palano Barb•rlni (tee. XVII) flOlc,·a dubitare. A tanto era. giunta la malizia <lcgli uni e la cecità degli altri. E. Sctt.1110 allora prosegue: Buoo prò {accia a ~i be-Ila <on,pignia Dissi: Tua moglie &ià, ùo lb indovino, Oivrotata ».rà Madoniu Li.a. Jn c.apo a no,·tc mesi un cbreino Ti \"cdraì se la r~ fu cb fiorire Nascer ddla Tribù di Bro.iamino: L'odor dtl porco <'i non potrà Stnlirl', li sabar<.,wrrà guardar la fe11a, E il ~w in usure convcnirc. lodi ru ancora dc-Ila ruu infc-sta Disratlt' $;!~c. Il Scrgardi cunti11ua su 1111cs1u tono ir;, IJ<f.fanlo e mordace per un buon tratto, d.-. plor:i.ndu <' lamentando che il clccoro e il prestigio di illustri ca5at\.· italiche fu5,,• maculato a.I opt.•ra di gcutc- così sprt.·gt·· ,·ob: alla fine, non riuscendo r,iì, a conHnere il :mo amaro corruccio, scoppi;, iH una ,·ccmcntc i1wttti,·a nella <1nalc pr,,. htl1 e prol<.'tlori ~0110 ;1ccunmna1i ì11 111111 s1csso ~cntimc11to cli l'SCcration~ e :\dtht;iti a; lndihrio puhhlico. :t.fa se ac(,U('Ui IU (Qffi(' lftl},()(ffltC', Quasi un nuovo fighwl Ji S-i,ua Chi<·~. Un che i, ribtllc al Cielo e miscrcJe,m·. Aspcua pur l.t mc-1i1;;1.o1f.1ft.u O\obbrobrio, che a "g_ion t"offot il <l<"Stino, OJ. cucu.Roma :i. 5\'t'rgogn::mi ,nt~. Dai citati , crs1 si dl.'s11111d1K. :.e molti l-1Jre1 nelrq)()(':t in cui ci riicriamu cnc,n riusciti a 1,rocaceiarsi il f;l\or: dei gram.li. non troravant) per:iltro .-~!cuna i1hl11lgc111,l e simpatia fra le masse popolari, le 11uali, nel lor,i sano e robusto istinti) atavico, li t.-onsidcranu10 :-1..mJ)rl·come stranieri e 11..:. miei dei cristiani, imkgui di far parte dd cousonio cfrik. Questo ::,tesso i::,tin10. in::,icme ad un ,·irilc orgoglio di ra1.Za. alimentato dal ricordo del nostro luminoso 1>as~1.to, è al fondo dclr~"v(·rsionl· che il Scrgardi nutre per gli Ebrei. :\'on sono for:Jc le nipoti di Lucrezia ·• d1 Corndia. Il· ,liscendcnti di Quirino, c·gh c.'~cl:una, qudk g<-ntildonrn.- romanc, le <:na1i, dimcntiehc ddla loro amichissinm ~ J:loriosi:.sima schiana. nun provano alcun;l ( n1;1 ad (·ntr.ir<" ndlc abitazioni dei Giud1.i. a d:.itarc k loro scuok, a mord,•rc i 1>ani azzimi. a,I assistere ali,, sconcio rito della circoncisione, a mormorar: inskmc :>'. Rahhino. udk ::,inago~h..:, I.: nn1c ddk loro lèlfl• s:dmodid E forse ancora (ho minis1ttv 1nd<'gno!) Ne· sporchi candclitt mcucr l;i ccu Ch'ebbe sul sacw al1.tr aureo sos1tgnot Ep1mr..·. conclude il \>oeta in un imp1:1u d1 concitata 1.:s.1hari011\·, ;111cvra si J:;\·a ndla su:i mole 1,ossemc e maestosa, , __ s1imonc ai sc.-coli che furono c che sar;in. no. l"Aroi di Tito. nd c111alcRnma \'Olle pcrp::-1uare il ricordo tk-1 trionfo riportali• ~111 ,t,polo dl'icida. ,\la :1 eh<: \"aie se i lcgit. timi credi non so110capaci di i)pirarsi ali:, gran<lczza di 11ucllc-llll'lllOfie l" di COUl· prt.:nden il monito che- si )prigiona da c111dlc- §."tCll' ,·e-stigia? Ndl'Arco moofal ron doua m,nu Srolpi.sti gil. del popol d·hradlc Lt moruli sconfill<', o Roma, invano: Se tuno il giorno con ardir ribt'llt' Entra ahit'u, la ptrlida nuiOM 0c· 1uoi p.tlagi a violar le cclle. E le scuri di Tuo h.a in d<'rision<', Con\(' se-stt»e in pi.; rara sacrau., Ed il gran Tffllpio ancor di S.llomonc. -Il
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